Societa’/Wagencnecht

Contro la sinistra neoliberale – Sahra Wagen- knecht – Fazi (2022)

Il liberalismo di sinistra contrappone ai valori della comunita’, che a volte liquida come superati e altre volte condanna definendoli nazionalistici e da sciovinisti del benessere, la sua idea di societa’ aperta: una societa’ nella quale puo’ entrare chiunque, anche se privo di valori e legami comunitari, una societa’ tenuta insieme solo dal diritto e dalla legge e in cui, inoltre, chiunque entra riceve identici diritti.
Dato che una societa’ del genere puo’ essere estesa senza problemi oltre i confini nazionali, queste idee si accompagnano spesso alla rivendicazione di una cittadinanza globale, o almeno europea.
L’idea della “societa’ aperta” e il cosmopolitismo dei liberali di sinistra, per cui esistono un solo mondo e una sola umanita’, sono quindi legati tra loro.
A prima vista tutto cio’ suona straordinariamente progressista. Saremo tutti fratelli, non ci saranno piu’ confini, avremo tutti gli stessi diritti. Amare i Tartari. Cio’ di cui il liberalismo di sinistra non parla con altrettanta chiarezza sono le conseguenze di questa teoria.
Una societa’ senza regole di appartenenza non puo’ essere un rifugio. Laddove tutti possono entrare, non ci saranno nessuna coesione e nessun aiuto reciproco. E questo per un motivo molto pratico: ogni vero sistema di solidarieta’ deve necessariamente mantenere in un certo equilibrio il numero di quelli che pagano e il numero di quelli che ricevono, per non crollare […]
A guardar bene, la narrazione dei liberali di sinistra, dunque, non consiste altro che nei messaggi del neoliberismo, confezionati pero’ in maniera piu’ graziosa ed elegante.
I concetti triti, ritriti e screditati del radicalismo di mercato sono stati rimpiazzati da nuovi messaggi che aggiungono ai vecchi una nota progressista. Tanto che l’egoismo si e’ trasformato in autorealizzazione, la flessibilita’ nella grande varieta’ di opportunita’ diverse, la distruzione delle sicurezze in rifiuto della normalita’ e del conformismo, la globalizzazione in apertura al mondo e la mancanza di responsabilita’ nei confronti degli individui che vivono nel proprio paese nella definizione di se stessi come “cittadini del mondo”.
Come il neoliberismo, anche il liberalismo di sinistra riscrive la storia degli ultimi decenni dal punto di vista dei vincitori. E i piu’ grandi vincitori, in tutti i paesi, sono stati le elite economiche, i proprietari di grandi patrimoni finanziari e aziendali, gli azionisti degli operatori economici globali e le banche: tutti costoro, indistintamente, hanno tratto vantaggio dal liberismo economico, dallo smantellamento dello Stato sociale e dalla globalizzazione.
Cio’ che distingue il liberalismo di sinistra dal neoliberismo e’ la sua affinita’ culturale al mondo del lavoro e alla vita del ceto medio dei laureati, anche questo beneficiato dai mutamenti sociali, seppure in misura minore rispetto alle classi elevate.

Info:
https://www.lafionda.org/2022/06/15/recensione-di-contro-la-sinistra-neoliberale-di-sahra-wagenknecht/
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/05/wagenknecht-lespresso.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/06/wagenknecht-domenica-il-sole-24-ore.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/07/wagenknecht-il-fatto-quotidiano.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/11/wagenknecht-lindice-dei-libri-del-mese.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/07/wagenknecht-avvenire.pdf
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-recensione_di_contro_la_sinistra_neoliberale_di_sahra_wagenknecht/39329_46608/
https://www.sinistrainrete.info/sinistra-radicale/27587-danilo-ruggieri-la-sinistra-alla-moda.html