Stato/Patel

Raj Patel, Jason W. Moore – Una storia del mondo a buon mercato. Guida radicale agli inganni del capitalismo – Feltrinelli (2018)

Non dimenticate che dopo avere prodotto una merce e averla venduta, idealmente i capitalisti ottengono un profitto.
Le richieste permanenti di creazione di profitto esigono che i profitti generino ricavi profittevoli, e questo fa nascere un problema perche’ la quantita’ di capitale tende a crescere piu’ rapidamente delle occasioni di investirlo in modo vantaggioso.
E’ per questo motivo che ricompaiono di continuo in tutta la storia del mondo moderno le bolle finanziarie, episodi in cui immani somme di capitale affluiscono in uno specifico settore economico, come i mutui ipotecari immobiliari prima della crisi del 2008.
Gli imperi aiutano a risolvere questo problema. Nel lungo termine gli imperi aprono nuove frontiere. Nel breve, appena i profitti rallentano scatenano una guerra, e prendono soldi in prestito per combatterla.
Le banche sono ben liete di prestare soldi perche’ le altre occasioni di profitto sono relativamente ridotte e gli stati sono classicamente clienti a basso rischio creditizio. Hanno anche degli eserciti pronti ad andare al fronte, a spese dello stato, per difendere una valuta sicura e forte.
I rapporti tra i banchieri e i governi portano nel breve termine al reinvestimento, nel medio alla concentrazione della ricchezza e dei ricavi nel settore finanziario, e nel lungo termine all’ascesa e caduta del potere commerciale concentrato in una data citta’, stato o regime internazionale.

Info:

https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/una-storia-del-mondo-a-buon-mercato/
https://www.perunaltracitta.org/2019/04/15/una-storia-del-mondo-a-buon-mercato/?print=pdf
https://www.unilibro.it/libro/patel-raj-moore-jason-w-/storia-mondo-buon-mercato-guida-radicale-inganni-capitalismo/9788807173417

Europa/Aresu

Alessandro Aresu – Le potenze del capitalismo politico. Stati Uniti e Cina – La Nave di Teseo (2020)

Cosa ci siamo bevuti?
Un archivista del futuro potra’ classificare la letteratura del primo decennio del XXI secolo sulla potenza dellʼEuropa nellʼambito della fantascienza tragica, comica o comico-pastorale […]
Si tratta di un breve passaggio nella storia dellʼumanita’ […]
Eppure, anche questo intervallo fa parte della storia e non possiamo fare finta che non sia esistito solo per via della sua ridicolaggine.
Negli stessi anni in cui i cinesi hanno fatto uscire centinaia di milioni di persone dalla poverta’, noi abbiamo creduto che un non ben definito “primato europeo” avrebbe resistito indefinitamente. La potenza europea avrebbe domato gli schiaffi della fortuna, grazie ad azioni incisive come la citazione del Manifesto di Ventotene, lʼallargamento dellʼUnione Europea, i fondi strutturali.
Non se lo ricorda più nessuno,
ma il 15 febbraio 2003 si svolgono manifestazioni imponenti a Londra, a Roma, a Madrid, a Barcellona, a Berlino, a Parigi e nelle altre grandi città europee. Manifestazioni candidate, secondo Jürgen Habermas e Jacques Derrida, a “entrare nei libri di storia come segnale della nascita di unʼopinione pubblica europea”. I cittadini europei, facendosi sentire, indicano una strada ambiziosa: “LʼEuropa deve gettare sulla bilancia il suo peso, sul piano internazionale e nellʼambito dellʼONU, per controbilanciare lʼunilateralismo egemonico degli Stati Uniti.” […]
Non se lo ricorda più nessuno,
ma nel 2004 esce un libro di Jeremy Rifkin, The European Dream […] “Mentre lo spirito americano si trascina nel passato, un nuovo sogno europeo sta nascendo. E’ un sogno molto piu’ adatto alla prossima tappa dellʼavventura umana, un sogno che promette di condurre lʼumanita’ a una coscienza globale adatta a una societa’ sempre piu’ interconnessa e globalizzante.” […]
Non se lo ricorda più nessuno,
ma nel 2005 esce un libro di Mark Leonard, Why Europe Will Run the 21st Century.” […] lʼobiettivo dellʼUnione Europea puo’ essere la creazione di una “Unione delle unioni”, che metta insieme le varie aggregazioni regionali al mondo. Con la crescita inevitabile di queste aggregazioni, anche “le grandi potenze come gli Stati Uniti saranno inevitabilmente risucchiate nel processo di integrazione”. Esiste gia’ una Eurosfera, che secondo Leonard coinvolge ben 109 Paesi e che dara’ vita –inevitabilmente– a un “Nuovo secolo europeo” […]
Non se lo ricorda più nessuno,
ma nel 2006 esce un libro di Jan Zielonka, Europe as Empire. […] Propone “un sistema di governance economica e democratica che corrisponda alle sfide sempre piu’ grandi della modernizzazione, dellʼinterdipendenza, della globalizzazione” […]
Non se lo ricorda più nessuno,
ma nel 2008 esce un libro di Parag Khanna, The Second World. Qualcuno forse ne ricorda la pubblicazione, ma potrebbe ignorare un aspetto non secondario del contenuto, evidente nel titolo italiano (I tre imperi). […] in effetti vi sono “tre grandi imperi mondiali: gli Stati Uniti, lʼUnione Europea, la Cina”.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/le-potenze-del-capitalismo-politico-di-alessandro-aresu/
https://www.letture.org/le-potenze-del-capitalismo-politico-stati-uniti-e-cina-alessandro-aresu
http://osservatorioglobalizzazione.it/interviste/aresu-capitalismo-politico/