Stato/Armao

Capitalismo di sangue. A chi conviene la guerra – Fabio Armao – Laterza (2024)

La mercatizzazione della politica – questo l’effetto dell’affermarsi del neoliberismo – prevede una serie di innovazioni correlate tra loro:
– partiti sempre piu’ leggeri, privi di cospicui apparati locali permanenti, ridotti in sostanza a poco piu’ che comitati elettorali che si mobilitano sul territorio in prossimita’ delle elezioni […]
– la presenza di leader carismatici ai quali, tuttavia, non si chiede come nel secolo scorso di farsi interpreti presso i propri seguaci di un modello di societa’ quanto, piuttosto, di vendere un marchio alle masse di potenziali elettori: il simbolo della propria lista […]
– l’uso massiccio della pubblicita’, più che della propaganda in senso stretto, il messaggio ideale essendo ormai diventato un tweet seguito da un like […]
– l’adozione del populismo come standard di messaggio politico, semplice e facilmente spendibile proprio perche’, facendo riferimento a una comunita’ indefinita (la gente comune, non la classe operaia o la borghesia), permette a chiunque di sentirsene parte […]
– la mercificazione delle masse, da intendere come un’evoluzione della semplice manipolazione. Adesso, infatti, non si limita a spacciare loro un messaggio falso o, quantomeno, distorto dalla propaganda nel tentativo, comunque, di coinvolgerle poi direttamente […]
Le conseguenze della mercatizzazione della politica sono da tempo evidenti e vanno dalla volatilita’ del voto – lo spostamento frequente e massiccio delle preferenze da un partito all’altro – al drammatico aumento dell’astensionismo.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/IL_FATTO_QUOTIDIANO_27012024.pdf
https://www.micromega.net/author/fabio-armao/ 

https://www.globalist.it/culture/2024/03/25/capitalismo-di-sangue-analisi-su-conflitti-globali-e-crisi-economica/

Societa’/Gagliano

Giuseppe Gagliano – Deception: Saggio sulla disinformazione e propaganda nelle moderne società di massa – Fuoco ed. (2015)

Mentre in campo pubblicitario il cliente si rivolge a un’agenzia specializzata, la disinformazione si serve di agenti definiti generalmente “di influenza”.
Per entrambi l’obiettivo da raggiungere e’ il pubblico: ogni lancio di prodotto o disinformazione deve essere preceduto da uno studio di mercato che porta alla scelta del supporto adeguato. In pubblicita’ tale supporto e’ generalmente di carattere aneddotico o volto a colpire, stupire e sedurre piuttosto che persuadere il pubblico, in quanto quest’ultimo non si lascia ingannare da quello che legge o vede. Al contrario, nell’ambito della disinformazione e’ necessario non solo persuadere il pubblico ma anche indurlo a credere.
I supporti sono quindi vicende vere o presunte il cui utilizzo in un determinato contesto le trasforma in fattori di un’operazione di disinformazione. In un’azione pubblicitaria, gli elementi di trasmissione sono semplicemente gli strumenti utilizzati: parole e immagini trasmesse nella stampa, dalla televisione, da internet. Se in questo campo un elemento di trasmissione e’ sufficiente, nella disinformazione ne sono necessari piu’ di uno, altrimenti si cadrebbe nella propaganda.
Mentre la pubblicita’ comunica il proprio tema limitandosi alla ripetizione di slogan e immagini, la disinformazione invece puo’ agire in piu’ modi: non diffondendo un’informazione; diffondendo un’informazione incompleta, tendenziosa o chiaramente falsa; saturando l’attenzione del pubblico con un sovraccarico di informazioni che lo distraggono da cio’ che e’ importante e da quello che non lo e’ attraverso commenti di orientamento ideologico, espressi in un linguaggio accessibile al pubblico.

Info:
https://www.scuolafilosofica.com/3800/deception-disinformazione-e-propaganda-nelle-moderne-societa-di-massa-gagliano-g
https://it.everand.com/book/236251500/Deception

Societa’/Gagliano

Giuseppe Gagliano – Deception: Saggio sulla disinformazione e propaganda nelle moderne società di massa – Fuoco ed. (2015)

Il modello di informazione indotto costituito dai moderni mass media si realizza rispondendo a dei filtri predeterminati dopo il passaggio dai quali si sviluppa l’informazione da fornire al grande pubblico.
Nella fattispecie quelli piu’ importanti sono: la proprieta’, cioe’ a chi appartiene quel determinato organo di informazione, “L’idea secondo cui queste persone lascerebbero che i propri strumenti facciano qualcosa che potrebbe risultare contrario agli interessi della comunita’ corporativa e’ senza senso.”
Un altro importante filtro e’ dato dagli introiti pubblicitari, secondo cui le notizie stesse non sono nient’altro che un «riempitivo» per far si’ che lettori privilegiati vedano le pubblicita’ che costituiscono il vero contenuto, e che quindi avra’ la forma che piu’ si adatta ad attrarre popolazione istruita con potere decisionale. Le storie che vadano in conflitto col loro «carattere di acquirenti», si sostiene, tenderanno ad essere marginalizzate o escluse, come anche informazioni che presentino una visione del mondo contrastante con gli interessi dei pubblicitari.
Il terzo filtro piu’ importante individuato dagli autori sostiene che i mass media hanno bisogno di un flusso costante di informazioni per soddisfare la loro richiesta giornaliera di notizie. In un’economia industrializzata, dove i consumatori richiedono informazioni su molteplici eventi globali, essi sostengono che questo compito puo’ essere assolto solo dai settori finanziari e del governo, che possiedono le necessarie risorse materiali. Percio’ tali fonti possono essere facilmente inquinate da quegli interessi politici o economici.
Nelle nostre societa’ sviluppate, quindi, paradossalmente la molteplicita’ degli strumenti cognitivi e delle fonti di informazione puo’ essere piu’ lesiva per l’opinione pubblica della non conoscenza degli avvenimenti stessi.

Info:
https://www.scuolafilosofica.com/3800/deception-disinformazione-e-propaganda-nelle-moderne-societa-di-massa-gagliano-ghttps://it.everand.com/book/236251500/Deception

Economia di mercato/Chomsky

Noam Chomsky – Le dieci leggi del potere. Requiem per il sogno americano – Ponte alle Grazie (2017)

Guardando la televisione ci si rende conto che si spendono centinaia di milioni di dollari per plasmare consumatori disinformati che fanno scelte irrazionali: questa e’ la pubblicita’ […]
E’ ridicolo, se non tragico, pensare che le attivita’ sregolate di chi ci ha portato alla crisi attuale possano farci superare quella crisi, visto che costoro sono esonerati dal rischio di un’azione politica.
La formula magica di mangiare un pelo del cane che ti morde per guarire dall’idrofobia non e’ nulla al confronto di quella per cui ci si convince che i detentori di potere e privilegi porranno rimedio al degrado da essi stessi generato.
Fino a quando la politica rimarra’ un’ombra proiettata sulla societa’ dai grandi interessi economici, l’attenuarsi di quell’ombra non cambiera’ la materia da cui proviene.
L’unico rimedio e’ un’azione politica nuova fondata sugli interessi e le realta’ sociali.

Info:
http://www.archiviostorico.info/libri-e-riviste/8738-le-dieci-leggi-del-potere
https://www.parliamodisocialismo.it/2021/12/08/le-dieci-leggi-del-potere-requiem-per-il-sogno-americano/
https://www.anobii.com/books/le-dieci-leggi-del-potere.-requiem-per-il-sogno-americano/9788833311272/0221bd0ebc7778df6c/reviews

Green New Deal/Hickel

Jason Hickel – Siamo ancora in tempo. Come una nuova economia puo’ salvare il pianeta – il Saggiatore (2021)

In un sistema orientato alla crescita, l’obiettivo spesso e volentieri e’ di non soddisfare i bisogni umani, e addirittura di perpetuarli.
Una volta che ci rendiamo conto di questo, diventa evidente che ci sono pezzi enormi dell’economia fondati attivamente e intenzionalmente sullo spreco, e che non assolvono a nessuno scopo umano riconoscibile.
Primo passo: mettere fine all’obsolescenza programmata […] Le aziende, nel disperato tentativo di incrementare le vendite, cercano di creare prodotti fatti appositamente per rompersi ed essere sostituiti dopo un periodo di tempo relativamente breve […]
Secondo passo: tagliare la pubblicità […] Possiamo dire che stanno applicando la fratturazione idraulica alle nostre menti. Siamo esposti a migliaia di annunci pubblicitari ogni giorno, e ogni anno che passa diventano piu’ insidiosi. E’ un assalto contro la nostra coscienza, la colonizzazione non solo dei nostri spazi pubblici, ma anche delle nostre menti. E funziona. Le ricerche rivelano che la spesa pubblicitaria ha un impatto diretto e altamente significativo sul consumo materiale […]
Terzo passo: passare dal concetto di proprieta’ al concetto di uso […] Passare dal concetto di proprieta’ al concetto di uso puo’ avere un impatto notevole sul volume di produzione materiale. Condividere un’unica attrezzatura fra dieci famiglie significa ridurre di dieci volte la domanda di quel prodotto, e al contempo far risparmiare alle persone tempo e denaro […]
Quarto passo: mettere fine allo spreco alimentare […] Mettere fine allo spreco alimentare in teoria potrebbe dimezzare le dimensioni dell’industria agricola continuando a garantirci accesso a tutto il cibo di cui abbiamo bisogno. Questo ci consentirebbe di ridurre le emissioni a livello mondiale fino al 13%, e al tempo stesso di rigenerare fino a 2,4 miliardi di ettari di terreni usandoli come habitat per la fauna selvatica e per lo stoccaggio delle emissioni. […]
Quinto passo: ridimensionare le industrie distruttive per l’ambiente […] Prendiamo l’industria della carne bovina, per esempio. Quasi il 60% delle terre agricole del mondo e’ usato per l’allevamento di manzi, o direttamente, per far pascolare il bestiame, o indirettamente, per coltivare foraggio. La carne di manzo e’ uno degli alimenti piu’ inefficienti del pianeta quanto a impiego delle risorse, in termini di suolo ed energia utilizzati per caloria o sostanza nutriente […]
Eppure la carne di questo animale e’ tutt’altro che essenziale per l’alimentazione umana: rappresenta appena il 2% delle calorie che consumiamo. Nella maggior parte dei casi, l’industria potrebbe essere ridimensionata senza alcun danno per il benessere umano. I vantaggi di questo ridimensionamento sarebbero sbalorditivi. Passare dalla carne di manzo alla carne di animali non ruminanti o a proteine vegetali come fagioli e legumi in genere potrebbe liberare piu’ di 28 milioni di chilometri quadrati di terreni: le dimensioni degli Stati Uniti, del Canada e della Cina sommati insieme. […] Gli scienziati dicono che ridimensionare l’industria della carne bovina e’ una delle misure piu’ incisive che possiamo attuare ed e’ fondamentale per evitare cambiamenti climatici pericolosi.

Info:
https://oggiscienza.it/2021/05/08/siamo-ancora-in-tempo-jason-hickel/
https://www.ilsaggiatore.com/wp-content/uploads/2021/04/2021_04_20-Manifesto-Hickel.pdf
https://www.linkiesta.it/2021/03/salvare-il-pianeta-rapporto-natura/

Geoeconomia/Banos

Pedro Banos – Cosi’ si controlla il mondo. I meccanismi segreti del potere globale – Rizzoli (2020)

Gli Stati Uniti detengono quasi il 70 per cento del mercato mondiale cinematografico e il restante 30 va spartito tra l’Unione Europea (26,2 per cento) e il resto del mondo (3,8).
Un’industria che e’ padrona del mercato mondiale e che spende miliardi di dollari all’anno nella produzione dei suoi film non esporta soltanto storie. Dietro la fiction, dotata di un indiscutibile potere di richiamo, si nascondono valori come il modello americano di giustizia, istruzione, governo e consumo. In sintesi, lo stile americano e la sua visione manichea del mondo: chi sono i buoni e chi sono i cattivi.
Nei film sulla Guerra fredda, i «cattivi» erano i sovietici, i comunisti. In quelli ambientati ai giorni nostri i cattivi sono i terroristi. Dietro la produzione cinematografica statunitense c’è anche il Pentagono.
[Nel] dopo la guerra, nel 1949, il Pentagono elaboro’ un manuale di cooperazione tra l’industria del divertimento e le forze armate statunitensi.
Stando agli accordi, se la produzione possiede i requisiti adeguati, avra’ accesso alle basi militari dell’esercito, e anche alla consulenza e alle risorse (carri armati, elicotteri, sottomarini, portaerei o qualsiasi veicolo o arma militare; persino veri soldati nel ruolo di comparse […]
Questo rappresenta un enorme risparmio per le case produttrici. Basta soddisfare i requisiti, come il fatto che la sceneggiatura contribuisca a presentare un’immagine positiva delle forze armate, sostenendo cosi’ i «programmi di reclutamento e arruolamento» di personale, e che sia in linea con la politica del governo statunitense

Info:
https://dasapere.it/2020/11/22/pedro-banos-racconta-come-si-controlla-il-mondo/
https://www.startmag.it/mondo/come-la-cina-prova-a-fare-la-parte-del-dragone/