Stato/Piketty

Thomas Piketty – Capitale e ideologia. Ogni comunita’ ha bisogno di giustificare le proprie diseguaglianze – La Nave di Teseo (2020)

Il fatto che le classi popolari e medie versino tasse di entita’ significativa ovviamente non costituisce di per se’ un problema.
Se si intende finanziare un livello elevato di spesa sociale e d’investimenti nel settore dell’istruzione, e’ inevitabile che tutti vengano coinvolti. Tuttavia, per far si’ che le imposte siano ben accette e’ indispensabile che il sistema fiscale sia trasparente ed equo. Quando le classi popolari e medie hanno l’impressione di essere maggiormente tassate rispetto alle classi piu’ ricche, vi e’ il rischio che il consenso all’imposizione tributaria e il contratto sociale su cui si fondano le societa’ socialdemocratiche inizino a sgretolarsi. Per questo, l’incapacita’ da queste ultime dimostrata di superare lo Stato nazionale e di promuovere forme transnazionali di giustizia fiscale ne costituisce il principale fattore di fragilita’ […]
Si possono distinguere tre grandi categorie di imposta progressiva: sul reddito, sulle successioni e quella annuale sulla proprieta’.
Queste tre tipologie hanno ciascuna la propria giustificazione e vanno intese come complementari le une alle altre.
In linea di principio, l’imposta progressiva sul reddito grava sull’insieme dei redditi percepiti nel corso di un dato anno, qualunque sia la loro fonte – redditi da lavoro (salari, pensioni, redditi da lavoro autonomo ecc.) o redditi da capitale (dividendi, interessi, affitti, profitti ecc.) –, in modo da permettere a ognuno di contribuire alla spesa pubblica in funzione delle sue capacita’.
L’imposta sulle successioni – che generalmente comprende anche le donazioni – si applica al momento delle trasmissioni patrimoniali, permettendo di ridurre la perpetuazione intergenerazionale dei beni e la concentrazione dei patrimoni.
L’imposta annuale sulla proprieta’ – detta anche imposta sulla ricchezza, o imposta sul capitale, o imposta sul patrimonio – viene riscossa ogni anno sulla base del totale dei beni posseduti, un dato che puo’ considerarsi un indice di capacita’ contributiva piu’ rivelatore e duraturo (e in certa misura meno facilmente manipolabile) rispetto al reddito annuale […]
A partire dagli anni ottanta e novanta del secolo scorso, l’aumento del debito pubblico e’ l’esito (in parte) di una strategia deliberata, volta a ridurre il peso dello Stato. L’esempio tipico e’ dato dalla strategia di bilancio seguita da Reagan negli anni ottanta: si sceglie di ridurre fortemente le imposte sui redditi piu’ elevati, con un aumento del deficit e la conseguente diminuzione della spesa sociale.
In molti casi, la riduzione delle imposte ai contribuenti piu’ ricchi e’ stata poi finanziata con la privatizzazione di beni pubblici, il che in sostanza corrisponde a un trasferimento “gratuito” dei titoli di proprieta’ (ovvero, si abbassano le tasse per 10 miliardi di dollari ai piu’ ricchi, che utilizzano poi questi 10 miliardi per acquistare i beni in questione). Questa strategia e’ proseguita, negli Stati Uniti e in Europa, fino a oggi e risulta strettamente legata alla traiettoria di aumento delle disuguaglianze e di concentrazione crescente della proprieta’ privata.

Info:
https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2020/06/24/thomas-piketty-capitale-ideologia
https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/capitale-e-ideologia-intervista-a-thomas-piketty/
https://www.ilmessaggero.it/libri/capitale_e_ideologia_il_nuovo_saggio_di_piketty_star_dell_economia_pop-5299153.html
http://temi.repubblica.it/micromega-online/piketty-il-capitalismo-non-e-piu-in-grado-di-giustificare-le-sue-disuguaglianze/
https://www.huffingtonpost.it/2018/09/08/lincubo-social-nativista-italiano-potrebbe-molto-rapidamente-riguardarci-da-vicino-piketty-avverte-le-democrazie-europee_a_23520935/

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