Lavoro/Schiavone

Aldo Schiavone – Sinistra! Un manifesto – Einaudi (2023)

Le attivita’ prevalentemente manuali verranno respinte sempre di piu’ ai margini dei processi produttivi.
E’ chiaro che in questo scenario la creazione di merci materiali a media e bassa densita’ tecnologica non scompare del tutto; ne’ scompare il lavoro meccanicamente esecutivo: ma entrambi vedranno diminuiti progressivamente i loro addetti, in parte sostituiti da macchine dotate di intelligenza artificiale, in parte delocalizzati in aree geografiche al di fuori dell’Occidente, dove per ora il loro costo e’ minore. Soprattutto, quei lavori diventano in un certo senso residuali, scaduti rispetto al cuore produttivo del sistema.
E poiche’ non sono collegati a piu’ nulla di decisivo per gli equilibri dell’intera struttura – diversamente da quanto succedeva per il lavoro operaio di una volta, che era invece al centro di tutti i principali processi produttivi di tipo industriale – essi non sono in grado di difendersi da forme anche estreme di sfruttamento, che pero’ non costituiscono piu’ contraddizioni rilevanti rispetto all’insieme del dispositivo economico […]
Gli addetti ai lavori poveri di tecnica si riducono a figure senza importanza sociale […]
Al depotenziamento della forza-lavoro, sulla base dei compiti che la definiscono nel circuito produttivo – una completa svalutazione delle attivita’ umane non portatrici di nuovo sapere e di nuova tecnica: con la loro riduzione a pura quantita’ sostituibile in ogni istante, perche’ la serialita’ del lavoro non ha quasi piu’ valore rispetto al mercato – corrisponde uno sbiadimento dello status di cittadini. E poiche’ tutta la modernita’ si e’ costruita sul rapporto fra vita e lavoro […] il risultato e’ che il disvalore economico del lavoro si trasforma nel disvalore delle vite corrispondenti.
Fino a rendere drammaticamente attuale la barbarie di forme di sopraffazione – autentica negazione dell’umano – che arrivano oltre la soglia di una specie di neoschiavitu’ che sembra riemergere dai fondi piu’ bui del nostro passato.

Info:
https://www.genteeterritorio.it/una-sinistra-nuova-riflessioni-sul-libro-di-aldo-schiavone/
https://www.infinitimondi.eu/2023/03/08/tre-libri-recenti-3-sinistra-un-manifesto-di-aldo-schiavone-einaudi-2023-una-bolognina-trentanni-dopo-recensione-di-gianfranco-nappi/
https://www.huffingtonpost.it/blog/2023/02/14/news/schiavone_la_sinistra_il_passato_e_il_presente-11341021/
https://www.repubblica.it/cultura/2023/02/07/news/aldo_schiavone_politologo_nuovo_libro_sinistra_ordine_mondiale_progressisti-386900578/

Lavoro/Schiavone

Aldo Schiavone – Sinistra! Un manifesto – Einaudi (2023)

Fra conquiste tecnologiche ed emancipazione dell’umano e’ esistito sempre […] un nesso strettissimo.
Senza macchine e senza tecnologia la divisione sociale del lavoro aveva assunto nel passato caratteri cosi’ oppressivi – per garantire la formazione e la sopravvivenza di civilta’ piu’ complesse ed evolute – da rendere indispensabile ricorrere largamente a masse di donne e di uomini ridotti a meri strumenti animati, esseri senza storia e senza futuro […]
Ed e’ per questo che la schiavitu’ e la piu’ completa subalternita’ femminile si presentavano in quei mondi come necessita’ sociali inderogabili, e venivano scambiate percio’ per leggi naturali.
Al contrario, il lavoro delle fabbriche inglesi e poi europee e americane gia’ piene di macchine dal tempo della rivoluzione industriale non aveva piu’ bisogno di schiavi […] Aveva bisogno piuttosto di operai liberi, in grado di vendere sul mercato la propria forza-lavoro, e insieme di partecipare ai consumi dell’intera societa’, per quanto schiacciati dallo sfruttamento capitalistico dell’epoca.
La tecnologia allora messa per la prima volta in campo spalancava la strada all’incontro storico fra capitale e lavoro: il motore dell’emancipazione delle classi popolari dell’Occidente, e poi delle prime conquiste verso la parita’ di genere

Info:
https://www.huffingtonpost.it/blog/2023/02/14/news/schiavone_la_sinistra_il_passato_e_il_presente-11341021/
https://www.infinitimondi.eu/2023/03/08/tre-libri-recenti-3-sinistra-un-manifesto-di-aldo-schiavone-einaudi-2023-una-bolognina-trentanni-dopo-recensione-di-gianfranco-nappi/
https://www.marx21.it/cultura/un-manifesto-per-la-sinistra-una-lettura-critica-dellultimo-libro-di-aldo-schiavone/

Lavoro/Harari

Yuval Noah Harari – Homo Deus. Breve storia del futuro – Bompiani (2018)

Nel corso della storia il mercato del lavoro e’ stato suddiviso in tre ambiti principali: agricoltura, industria e servizi.
Fino al 1800 circa la grande maggioranza degli individui lavorava in agricoltura e soltanto una piccola minoranza era occupata nell’industria e nei servizi.
Durante la Rivoluzione industriale gli abitanti dei paesi sviluppati abbandonarono i campi e gli animali. La maggior parte comincio’ a lavorare nell’industria, mentre un numero crescente di persone trovava lavoro nei servizi.
Negli ultimi decenni i paesi sviluppati sono stati investiti da un’altra rivoluzione: dopo che il lavoro nelle fabbriche e’ evaporato, il settore dei servizi si e’ espanso. Nel 2010 solo il 2% degli americani lavorava nell’agricoltura e il 20% era occupato nell’industria, mentre il 78% era costituito da insegnanti, dottori, web designer e cosi’ via.
Quando algoritmi privi di mente saranno capaci di insegnare, diagnosticare malattie e progettare documenti digitali meglio degli umani, che cosa faremo? […]
Nel XIX secolo la Rivoluzione industriale pose le condizioni per la formazione di un vasto proletariato urbano, e il socialismo si diffuse perche’ nessun altro sistema di valori riusciva a rispondere alle inedite esigenze, speranze e paure di questa nuova classe operaia. Alla fine il liberalismo ha sconfitto il socialismo soltanto adottando le parti migliori del programma socialista.
Nel XXI secolo potremmo assistere alla creazione di una nuova massiccia classe di disoccupati: la gente deprivata di qualsiasi valore economico, politico e persino artistico, che non contribuisce in alcun modo alla prosperita’, al potere e alla gloria della societa’.
Questa “classe inutile” non sara’ semplicemente disoccupata – sara’ inoccupabile […]
Per esempio, esiste un 99% di probabilita’ che dal 2033 i venditori telefonici umani e gli agenti assicuratori perderanno i loro lavori a causa degli algoritmi. Esiste un 98% di probabilita’ che lo stesso accadra’ ai cronisti sportivi, al 97% dei cassieri e al 96% degli chef. Camerieri: 94%. Assistenti paralegali: 94%. Guide turistiche: 91%. Fornai: 89%. Autisti di autobus: 89%. Lavoratori edili: 88%. Assistenti veterinari: 86%. Guardie di sicurezza: 84%. Marinai: 83%. Baristi: 77%. Archivisti: 76%. Carpentieri: 72%. Guardie del corpo: 67%. E così via

Info:
https://www.leggeredistopico.com/2022/06/08/recensione-homo-deus-breve-storia-del-futuro-di-yuval-noah-harari/
https://www.getstoryshots.com/it/books/homo-deus-summary/
https://claudiamorelli.it/innovazione-legale/recensione-homo-deus/

 

Lavoro/Schwab

Klaus Schwab – La quarta rivoluzione industriale – Franco Angeli (2016)

Quali nuove opportunita’ potrebbero esistere per le donne in un mercato del lavoro trasformato dalla quarta rivoluzione industriale?
Sebbene sia difficile mappare le competenze e le abilita’ attese in settori non ancora creati, possiamo ragionevolmente presumere che aumentera’ la domanda di competenze che consentano ai lavoratori di progettare, costruire e lavorare insieme a sistemi tecnologici, o in aree che colmano le lacune lasciate da questi innovazioni tecnologiche.
Poiche’ gli uomini tendono ancora a dominare le professioni di informatica, matematica e ingegneria, una maggiore domanda di competenze tecniche specializzate puo’ esacerbare le disuguaglianze di genere.
Tuttavia, puo’ crescere la domanda per ruoli che le macchine non possono soddisfare e che si basano su caratteristiche e capacita’ intrinsecamente umane come l’empatia e la compassione. Le donne sono prevalenti in molte di queste occupazioni, inclusi psicologi, terapisti, allenatori, organizzatori di eventi, infermieri e altri fornitori di assistenza sanitaria

Info:
https://www.salesforce.com/it/blog/2019/08/che-cosa-quarta-rivoluzione-industriale.html
https://www.uniba.it/it/docenti/ciuffreda-antonio/attivita-didattica/la-quarta-rivoluzione-industriale.pdf

Lavoro/Undiemi

Lidia Undiemi – La lotta di classe nel XXI secolo. La nuova offensiva del capitale contro i lavoratori: il quadro mondiale del conflitto e la possibile reazione democratica – Ponte alle Grazie (2021)

Un motivo c’e’ se i padri costituenti hanno posto una copertura costituzionale alla conflittualita’: il suo disconoscimento e’ tipico dei regimi totalitari, in cui il dissenso rispetto agli interessi prevalenti del sistema deve essere represso in ogni modo.
Le costituzioni nate nel secondo dopoguerra sono state bene attente a evitare che i governi di turno potessero privare le masse di specifici strumenti di difesa, come il conflitto, per lo piu’ incarnato nel diritto di sciopero.
Garantire la conflittualita’ significa infatti assicurare anche la sopravvivenza dei sistemi democratici: l’alternativa e’ il pensiero unico, che e’ l’antitesi del pluralismo.
L’antagonismo pertanto svolge un ruolo estremamente importante nelle relazioni di lavoro, poiche’ consente di calibrare interessi contrapposti, e quindi di mantenere un equilibrio costituzionalmente sostenibile.

Info:
https://www.lidiaundiemi.it/libri/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.sinistrainrete.info/politica/23735-lidia-undiemi-reagire-e-non-aspettare-il-manifesto-della-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo.html
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lidia_undiemi__reagire_e_non_aspettare_il_manifesto_della_lotta_di_classe_nel_xxi_secolo/39130_47187/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/05/undiemi-la-pace-sociale-e-una-trappola-per-i-lavoratori-serve-una-ripresa-della-conflittualita-dal-governo-mi-attendo-nuova-riforma-lavoro/6120731/

Lavoro/Undiemi

Lidia Undiemi – La lotta di classe nel XXI secolo. La nuova offensiva del capitale contro i lavoratori: il quadro mondiale del conflitto e la possibile reazione democratica – Ponte alle Grazie (2021)

Le principali organizzazioni sindacali sono cadute nella trappola della «pace sociale» abbandonando la conflittualita’.
Sull’altare della competitivita’ delle imprese, la politica ha spinto sempre piu’ il sindacato a sacrificare le proprie pretese in favore dei lavoratori.
Questo si e’ rivelato un grave errore […] un sindacato non ha la capacita’ ne’ il potere di intervenire sulle scelte imprenditoriali che determinano la competitivita’ e la produttivita’. Il sindacato puo’ e deve far si’ che, anche utilizzando la piu’ aspra forma di conflittualita’, una certa quota di profitto vada ai lavoratori sotto forma di retribuzione e migliori condizioni di lavoro […]
In estrema sintesi, il ruolo del sindacato non e’ quello di partecipare alla produzione della ricchezza, ma di contrattare una sua piu’ equa redistribuzione […]
Lasciare che sia la politica a risolvere il problema della redistribuzione a valle del funzionamento del sistema capitalista significa accontentarsi di qualche sussidio che non potra’ mai essere paragonato all’idea di un salario come diritto inalienabile di un individuo libero, e anche responsabilizzato.
Si cadrebbe infine sempre nell’inganno della «pace sociale», con l’arbitro – appunto la politica – che si trasforma in giocatore, e con l’inevitabile ricaduta nell’autoritarismo del pensiero unico.
La conflittualita’ non e’ superabile in un sistema democratico.

Info:
https://www.lidiaundiemi.it/libri/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.sinistrainrete.info/politica/23735-lidia-undiemi-reagire-e-non-aspettare-il-manifesto-della-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo.html
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lidia_undiemi__reagire_e_non_aspettare_il_manifesto_della_lotta_di_classe_nel_xxi_secolo/39130_47187/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/05/undiemi-la-pace-sociale-e-una-trappola-per-i-lavoratori-serve-una-ripresa-della-conflittualita-dal-governo-mi-attendo-nuova-riforma-lavoro/6120731/

Lavoro/Undiemi

Lidia Undiemi – La lotta di classe nel XXI secolo. La nuova offensiva del capitale contro i lavoratori: il quadro mondiale del conflitto e la possibile reazione democratica – Ponte alle Grazie (2021)

I casi di lavoro di alcune delle piu’ importanti multinazionali al mondo […] mostrano una tendenza piuttosto evidente del ritorno al lavoro ripetitivo e standardizzato di stampo fordista dei primi del Novecento […]
Nell’illusione che sedere davanti a un monitor anziche’ davanti a un pezzo di carta avrebbe significato svolgere chissa’ quale funzione, i lavoratori pionieri di questa nuova realta’ hanno ben presto capito che si trattava di qualcosa di simile alle catene di montaggio delle grandi industrie che producono beni materiali.
Tempi di lavoro scanditi dai sistemi applicativi, modalita’ di esecuzione dei lavori rigidamente predeterminate e altamente standardizzate, e avanti cosi’ per tutta la giornata lavorativa e per quelle a seguire.
I lavoratori divengono dei meri esecutori di una macchina tecnologica che tiene per se’ le conoscenze del mestiere, e dietro la quale ovviamente si cela il team manageriale che da’ gli input al sistema.
L’euforia dell’ingresso nel nuovo mondo ha fatto credere che si trattasse di lavori professionalizzanti, e che per questo potessero rientrare nella categoria di lavori autonomi, come alternativa al lavoro subordinato. Essendo invece questi lavori assolutamente qualificabili come lavori dipendenti, ossia diretti e controllati dall’imprenditore con margini di autonomia irrisori, la conseguenza e’ stata il dilagare della precarieta’, poiche’, com’e’ noto, un contratto di lavoro autonomo fornisce minori garanzie e diritti retributivi rispetto a un lavoro dipendente […]
Essere produttivi oggi e’ sempre piu’ legato alla quantita’ di lavoro manuale che si riesce a svolgere, anche se si tratta di prestazioni che un tempo venivano considerate altamente o discretamente qualificate.
Le macchine processano il lavoro, i dirigenti detengono il know-how, che traducono in algoritmi all’interno delle macchine, e il lavoratore deve per lo piu’ eseguirlo nel minor tempo possibile. Questo spinge i mercati a concentrare la competitivita’ sul costo del lavoro […]
Ne deriva che il tempo di lavoro – e non la competenza – diventera’, o tornera’ a essere, il protagonista indiscusso delle dinamiche del lavoro, degradandone ancora di piu’ il valore umano.
La tecnologia non sta cambiando solo il lavoro, sta cambiando anche l’essere umano e il suo rapporto con il mondo esterno

Info:
https://www.lidiaundiemi.it/libri/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.sinistrainrete.info/politica/23735-lidia-undiemi-reagire-e-non-aspettare-il-manifesto-della-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo.html
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lidia_undiemi__reagire_e_non_aspettare_il_manifesto_della_lotta_di_classe_nel_xxi_secolo/39130_47187/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/05/undiemi-la-pace-sociale-e-una-trappola-per-i-lavoratori-serve-una-ripresa-della-conflittualita-dal-governo-mi-attendo-nuova-riforma-lavoro/6120731/

Lavoro/Patel

Raj Patel, Jason W. Moore – Una storia del mondo a buon mercato. Guida radicale agli inganni del capitalismo – Feltrinelli (2018)

Ci sono piu’ esseri umani costretti al lavoro forzato nel Ventunesimo secolo di quanti ne siano stati trasportati durante la tratta atlantica degli schiavi.
L’Organizzazione internazionale del lavoro ha appurato che c’erano quasi 21 milioni di persone obbligate al lavoro forzato nel 2012, di cui 2,2 milioni erano costrette dallo stato (lavoro dei detenuti) oppure da milizie ribelli. Dei rimanenti 18,7 milioni, 4,5 erano implicati nello sfruttamento sessuale e 14,2 nello sfruttamento economico forzato.
Per fare un confronto, furono 12,5 milioni gli africani ridotti in schiavitu’ e tradotti attraverso il Middle Passage, cioe’ la tratta atlantica […]
[Alcuni studiosi hanno stimato il valore del lavoro di assistenza, non pagato, dalle donne] Un’equipe delle Nazioni Unite ha proposto di valutare attorno ai sedicimila miliardi di dollari tutta la fatica non riproduttiva non pagata, se fosse adeguatamente ricompensata. Di questi, undicimila erano rappresentati dal lavoro non pagato femminile.
Significava circa un terzo dell’attivita’ economica totale del pianeta, una cifra che sarebbe ancor piu’ rilevante se le banche non si fossero gia’accaparrate una fetta sempre piu’ grossa dell’economia mondiale.
In Gran Bretagna i piu’ recenti studi hanno rivelato che il lavoro riproduttivo vale piu’ delle imposte pagate dal possente settore dei servizi finanziari di Londra.
Altri ancora hanno insinuato che le stime dell’Onu siano troppo basse e che l’“attivita’ casalinga non di mercato” equivalga all’80 per cento del Pil mondiale: quasi sessantamila miliardi di dollari nel 2015.

Info:
https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/una-storia-del-mondo-a-buon-mercato/
https://www.perunaltracitta.org/2019/04/15/una-storia-del-mondo-a-buon-mercato/?print=pdf
https://www.unilibro.it/libro/patel-raj-moore-jason-w-/storia-mondo-buon-mercato-guida-radicale-inganni-capitalismo/9788807173417

Lavoro/ Undiemi

Lidia Undiemi – La lotta di classe nel XXI secolo. La nuova offensiva del capitale contro i lavoratori: il quadro mondiale del conflitto e la possibile reazione democratica – Ponte alle Grazie (2021)

Quando si discute di occupazione, tutte le attenzioni sono concentrate sui numeri.
L’obiettivo primario e’ quello di aumentare il numero degli occupati e diminuire quello dei disoccupati. Grafici e tabelle statistiche vengono sventolate da ogni parte per giudicare se i governi hanno agito bene oppure male […]
E’ sorprendente come il valore umano e sociale del lavoro sia stato mortificato sino al punto da non essere piu’ oggetto di interesse in ambito politico. Eppure il decadimento della qualita’ del lavoro e’ sotto gli occhi di tutti. In Germania hanno inventato i mini-jobs a 450 euro al mese, una miseria. In Gran Bretagna i contratti a «zero ore»: non e’ previsto un minimo di ore settimanali e il lavoratore potrebbe ritrovarsi con un pugno di mosche in mano a fine mese. In Italia la furbata delle collaborazioni per meta’ autonome e per meta’ subordinate: l’importante e’ avere lavoro a basso costo. In Spagna le riforme del governo Rajoy hanno precarizzato il lavoro di milioni di spagnoli […]
L’occupazione dei numeri e’ sostenibile solo dal lato del capitale, che dal suo canto trae il massimo vantaggio dall’appoggio di governi che valutano positivamente l’offerta di lavoro a basso costo, purche’ aumenti la disponibilita’ di posti di lavoro.
Questa e’ la mentalità del capitale, questa e’ la logica che applicano le aziende per generare il massimo del profitto possibile, per cui i lavoratori sono numeri, sono costi.
Cosi’ come gli esperti di finanza cercano di vendere i titoli in borsa, i partiti cercano di piazzare i posti di lavoro in politica. Anche in questo caso, la societa’ non fa altro che interiorizzare il linguaggio e gli obiettivi del capitale.
Accettare passivamente questo stato di cose e’ sottomissione, prima culturale e poi politica.
La supremazia dei numeri, del valore meramente oggettivo del lavoro, non e’ compatibile con i valori costituzionali, e ancor prima con quei valori che hanno consentito all’umanita’ di evolversi dalla schiavitu’. L’aumento dell’occupazione precaria e malpagata e’ il peggior fallimento della politica degli ultimi decenni.

Info:
https://www.lidiaundiemi.it/libri/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.sinistrainrete.info/politica/23735-lidia-undiemi-reagire-e-non-aspettare-il-manifesto-della-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo.html
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lidia_undiemi__reagire_e_non_aspettare_il_manifesto_della_lotta_di_classe_nel_xxi_secolo/39130_47187/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/05/undiemi-la-pace-sociale-e-una-trappola-per-i-lavoratori-serve-una-ripresa-della-conflittualita-dal-governo-mi-attendo-nuova-riforma-lavoro/6120731/

Lavoro/Undiemi

La lotta di classe nel XXI secolo. La nuova offensiva del capitale contro i lavoratori: il quadro mondiale del conflitto e la possibile reazione democratica – Lidia Undiemi – Ponte alle Grazie (2021)

Quella che sembra essersi smarrita e’ l’identita’ dei lavoratori nella societa’ democratica, assediati dalla propaganda neoliberista che, sovvertendo il valore costituzionale e democratico del lavoro, spinge a farli apparire quasi come destinatari di un atto di beneficenza dell’imprenditore, o un problema da risolvere per i politici, che devono soddisfare a tutti i costi le richieste degli «investitori stranieri».
Le persone diventano numeri, costi, fattori della produzione, elementi di grafici ed equazioni, e le leggi vengono plasmate in base agli obiettivi fissati dalla ragioneria del potere.
Cosi’, governi ed esperti si affannano a censire il numero degli occupati e dei disoccupati, di cio’ che bisogna fare per aumentare le unita’ di lavoratori che possono vantare un impiego. Non importa poi se si tratta di lavori temporanei e malpagati, di lavori che mai e poi mai qualcuno avrebbe svolto se non per arrivare a fine mese, magari dopo aver passato anni di sacrifici a studiare per inseguire il lavoro dei propri sogni […]
Il lavoro viene cosi’ ridotto a un mezzo di sussistenza, di soddisfacimento delle esigenze di consumo.
Pian piano ci si abitua all’idea che un lavoro vale l’altro, l’importante e’ sopravvivere […]
«riducendo il lavoro a una forza, poi a un’unita’ di misura astratta e infine al suo costo […] il capitale ha reso i lavoratori insensibili al contenuto stesso del lavoro» […]
Se il lavoro diviene nel linguaggio comune un mero mezzo di produzione, allora l’espressione «mercato del lavoro» – alla stregua di un qualsiasi mercato di beni e servizi – puo’ essere condivisa senza esitazione, nonostante evochi l’idea che un lavoratore equivalga a una merce.
Le parole sono importanti, il linguaggio economico non puo’ essere trasposto cosi’ com’e’ nel campo delle relazioni sociali, per cui si dovrebbe preferire l’espressione «mondo del lavoro»

Info:
https://www.lidiaundiemi.it/libri/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.sinistrainrete.info/politica/23735-lidia-undiemi-reagire-e-non-aspettare-il-manifesto-della-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo.html
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lidia_undiemi__reagire_e_non_aspettare_il_manifesto_della_lotta_di_classe_nel_xxi_secolo/39130_47187/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/05/undiemi-la-pace-sociale-e-una-trappola-per-i-lavoratori-serve-una-ripresa-della-conflittualita-dal-governo-mi-attendo-nuova-riforma-lavoro/6120731/