Lavoro/Somma

Alessandro Somma – Abolire il lavoro povero – Laterza (2024)

Da un lato il dovere di lavorare, dall’altro il diritto alla sicurezza sociale: si potrebbero sintetizzare cosi’ i termini del patto di cittadinanza cui rinvia la Costituzione italiana, che aggiunge pero’ alcune condizioni destinate a renderlo un veicolo di emancipazione. Due di queste attengono alla sfera individuale e concernono il rispetto della libera scelta dei lavoratori circa il modo di assolvere al dovere di lavorare, quindi la garanzia di una retribuzione sufficiente a condurre una vita dignitosa quale contropartita per il suo adempimento.
Altre condizioni riguardano la relazione tra capitale e lavoro e in ultima analisi l’equilibrio tra mercato e democrazia. Il dovere di lavorare si giustifica invero solo se i lavoratori prendono parte alla definizione dell’indirizzo politico generale, ovvero se sono loro assicurate forme di partecipazione democratica ulteriori rispetto a quelle contemplate dalla rappresentanza politica suffragistica: in particolare la rappresentanza di interessi attraverso il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) e il ricorso allo sciopero politico.
Il dovere di lavorare deve poi costituire la contropartita per un impegno dello Stato a promuovere attivamente la piena e buona occupazione, e in tal senso a rendere effettivo il diritto al lavoro. Cio’ richiede innanzi tutto di adottare le misure contemplate dal cosiddetto compromesso keynesiano, ovvero incisive politiche redistributive e robusti investimenti pubblici. Richiede poi programmazione e al limite pianificazione economica, oltre che iniziative destinate a creare e conservare posti di lavoro.

Info:
https://www.ildiariodellavoro.it/abolire-il-lavoro-povero-per-la-buona-e-piena-occupazione-di-alessandro-somma-edizioni-laterza/
https://www.glistatigenerali.com/lavoro-autonomo_dipendenti/abolire-il-lavoro-povero-il-lavoro-non-e-finito-checche-ne-dica-la-politica/
https://www.recensionedilibri.it/2024/02/03/somma-abolire-il-lavoro-povero/

Lavoro/Undiemi

Lidia Undiemi – La lotta di classe nel XXI secolo. La nuova offensiva del capitale contro i lavoratori: il quadro mondiale del conflitto e la possibile reazione democratica – Ponte alle Grazie (2021)

Un motivo c’e’ se i padri costituenti hanno posto una copertura costituzionale alla conflittualita’: il suo disconoscimento e’ tipico dei regimi totalitari, in cui il dissenso rispetto agli interessi prevalenti del sistema deve essere represso in ogni modo.
Le costituzioni nate nel secondo dopoguerra sono state bene attente a evitare che i governi di turno potessero privare le masse di specifici strumenti di difesa, come il conflitto, per lo piu’ incarnato nel diritto di sciopero.
Garantire la conflittualita’ significa infatti assicurare anche la sopravvivenza dei sistemi democratici: l’alternativa e’ il pensiero unico, che e’ l’antitesi del pluralismo.
L’antagonismo pertanto svolge un ruolo estremamente importante nelle relazioni di lavoro, poiche’ consente di calibrare interessi contrapposti, e quindi di mantenere un equilibrio costituzionalmente sostenibile.

Info:
https://www.lidiaundiemi.it/libri/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.sinistrainrete.info/politica/23735-lidia-undiemi-reagire-e-non-aspettare-il-manifesto-della-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo.html
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lidia_undiemi__reagire_e_non_aspettare_il_manifesto_della_lotta_di_classe_nel_xxi_secolo/39130_47187/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/05/undiemi-la-pace-sociale-e-una-trappola-per-i-lavoratori-serve-una-ripresa-della-conflittualita-dal-governo-mi-attendo-nuova-riforma-lavoro/6120731/

Societa’/Urbinati

Nadia Urbinati – Pochi contro molti. Il conflitto politico nel XXI secolo – Laterza (2020)

Le Costituzioni non sono mai carte scritte da qualche saggio o dai “pochi” separatamente dai “molti”.
Sono state generalmente l’esito di una lotta tra coloro che hanno molte cose da difendere e proteggere e coloro che hanno da proteggere e difendere pochissime cose, materialmente parlando, ma possono e vogliono e devono difendere la loro opportunita’ di averne altre, o di averne di piu’.
Quindi la liberta’ come condizione di principio e’ per “i molti” una liberta’ molto concreta: il potere di contrastare chi ha potere.
Le Costituzioni che durano nascono sulla sfiducia preventiva e strategica. Questo vale anche per la nostra Costituzione democratica.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/pochi-contro-molti-il-conflitto-politico-nel-xxi-secolo-di-nadia-urbinati/
https://www.cattolicanews.it/pochi-contro-molti-la-democrazia-ha-bisogno-del-conflitto
https://www.nuovatlantide.org/pochi-contro-molti-il-conflitto-politico-nel-xxi-secolo/

Economia di mercato/Montanari

Tomaso Montanari – Dalla parte del torto. Per la sinistra che non c’e’ – Chiarelettere (2020)

La triste verita’, che molti di noi non vogliono sentirsi dire, e’ che dobbiamo proprio ai governi di centrosinistra lo smontaggio sistematico del progetto della Costituzione.
E’ stato un governo di centrosinistra (quello di Massimo D’Alema) a decidere una guerra illegittima sia per la Carta dell’Onu sia per la nostra Costituzione.
L’avvio della precarizzazione dei rapporti di lavoro, con la sua scia di vite distrutte e poverta’, lo dobbiamo invece alla riforma Treu: cioe’ al governo di Romano Prodi.
L’abbandono del ruolo dello Stato nell’economia (e dunque nella vita dei cittadini) e’ avvenuto in forza delle privatizzazioni incontrollate, e delle spesso altrettanto incontrollate liberalizzazioni, volute da governi di centrosinistra (si pensi alle tanto celebrate «lenzuolate» liberiste di Pier Luigi Bersani, che hanno inferto colpi mortali ai tessuti sociali delle citta’ storiche).
La mancanza di una seria legge contro la concentrazione dei mezzi di informazione e’ frutto di scelte compiute durante la prima legislatura dell’Ulivo.
Il colpo finale alla progressivita’ fiscale, cioe’ la strada aperta alla Flat tax voluta dalla Lega, e’ venuto dalla stessa area politica, attraverso l’opera del ministro Vincenzo Visco.
La federalizzazione dei diritti, che oggi ne impedisce l’uguale attuazione su tutto il territorio nazionale (pensiamo alla sanita’), e’ cominciata con le riforme di Franco Bassanini.
L’infinita stagione della distruzione della scuola e dell’aziendalizzazione dell’universita’ si compie con la firma di Luigi Berlinguer.
E l’espianto di fatto dell’articolo 9 della Costituzione – quello che protegge ambiente e patrimonio culturale – non lo si deve ai ministri berlusconiani Lunardi o Bondi, ma ai governi Renzi e Gentiloni, con lo Sblocca Italia e la riforma di Dario Franceschini.
Infine, il completo abbandono del Mezzogiorno d’Italia a se’ stesso: una delle macrodiseguaglianze piu’ atroci e insopportabili. Un abbandono sancito dalla cinica alleanza tra il Pd e il peggio dei governi regionali del Sud: basti pensare allo scandalo della Campania […]
E’ stata una degenerazione graduale. Il riformismo della stagione dell’Ulivo era deformato da un congenito senso di inferiorita’ degli ex comunisti, ma anche dei cattolici, nei confronti del liberismo americano trionfante: tutti i tradimenti che abbiamo elencato nascono come altrettante dichiarazioni di impotenza nei confronti dello stato delle cose. Una politica in ritirata, una sinistra che dimentica che la sua unica ragione di esistenza e’ cambiare il mondo: non governarlo cosi’ com’e’ […] lenta, fatale trasformazione che ci ha condotti dall’avere un’economia di mercato all’essere una societa’ di mercato, una societa’, cioe’, in cui tutto (i valori sociali, culturali, morali e la stessa persona umana, con il suo corpo e la sua anima) e’ una merce, in cui tutto ha un prezzo e non ha un valore.
E’ qui che siamo, lentamente, diventati disumani.
E’ dunque vano, grottesco, ipocrita addebitare la disumanizzazione all’estrema destra che e’ stata (e potrebbe presto tornare) al governo in Italia: confondiamo l’effetto (Salvini al potere) con la causa (una pluridecennale perdita di umanita’, un drammatico impoverimento materiale e morale)

Info:
https://www.carmillaonline.com/2020/02/25/dalla-parte-del-torto/
https://www.forchecaudine.com/dalla-parte-del-torto-a-proposito-dellultimo-libro-di-tomaso-montanari/

https://ilmanifesto.it/la-sinistra-che-verra-dopo-una-lunga-notte/