Stato/Mouffe

Chantal Mouffe – Per un populismo di sinistra – Laterza (2018)

Sotto la pretesa della «modernizzazione» imposta dalla globalizzazione, i partiti socialdemocratici hanno accettato i diktat del capitalismo finanziario e i limiti imposti da quest’ultimo agli interventi di Stato e alle politiche redistributive.
Come conseguenza, si e’ ridotto drasticamente il ruolo dei parlamenti e delle istituzioni che permettono ai cittadini di influenzare le decisioni politiche. Le elezioni non offrono piu’ l’opportunita’ di scegliere, attraverso i tradizionali «partiti di governo», tra alternative reali.
La sola cosa concessa dalla postpolitica è un’alternanza bipartisan tra partiti di centrodestra e centrosinistra.
Chiunque si opponga al «consenso al centro» e al dogma che non vi e’ alternativa alla globalizzazione neoliberale e’ chiamato «estremista» o squalificato come «populista».
La politica, quindi, e’ diventata una mera questione di gestione dell’ordine costituito, un campo riservato agli esperti, mentre la sovranita’ popolare e’ stata dichiarata obsoleta […]
Accanto alla postpolitica, c’e’ un altro sviluppo che bisogna tener presente per comprendere le cause della condizione postdemocratica: la crescente «oligarchizzazione» delle societa’ dell’Europa occidentale.
I cambiamenti sul piano politico hanno avuto luogo in un nuovo sistema di regolazione del capitalismo, in cui il capitale finanziario ha occupato una posizione centrale. Con la finanziarizzazione dell’economia, il settore finanziario ha registrato una grande espansione a spese dell’economia produttiva. Questo spiega la crescita esponenziale delle disuguaglianze cui abbiamo assistito in anni recenti. Politiche di privatizzazione e deregolamentazione hanno contribuito a un drastico deterioramento delle condizioni dei lavoratori. Sotto gli effetti combinati di deindustrializzazione, promozione dell’innovazione tecnologica e processi di rilocalizzazione delle industrie in paesi in cui i costi del lavoro sono inferiori, sono andati persi molti posti di lavoro.

Info:
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858133361_Mouffe%20Manifesto.pdf
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858133361_Mouffe.pdf
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858133361_Mouffe%203.pdf
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858133361_mouffe5.pdf
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/11/18/per-un-populismo-di-sinistra-di-chantal-mouffe-o-come-sfidare-la-destra-xenofoba-radicalizzando-la-democrazia/4768158/

Economia di mercato/Montanari

Tomaso Montanari – Dalla parte del torto. Per la sinistra che non c’e’ – Chiarelettere (2020)

La triste verita’, che molti di noi non vogliono sentirsi dire, e’ che dobbiamo proprio ai governi di centrosinistra lo smontaggio sistematico del progetto della Costituzione.
E’ stato un governo di centrosinistra (quello di Massimo D’Alema) a decidere una guerra illegittima sia per la Carta dell’Onu sia per la nostra Costituzione.
L’avvio della precarizzazione dei rapporti di lavoro, con la sua scia di vite distrutte e poverta’, lo dobbiamo invece alla riforma Treu: cioe’ al governo di Romano Prodi.
L’abbandono del ruolo dello Stato nell’economia (e dunque nella vita dei cittadini) e’ avvenuto in forza delle privatizzazioni incontrollate, e delle spesso altrettanto incontrollate liberalizzazioni, volute da governi di centrosinistra (si pensi alle tanto celebrate «lenzuolate» liberiste di Pier Luigi Bersani, che hanno inferto colpi mortali ai tessuti sociali delle citta’ storiche).
La mancanza di una seria legge contro la concentrazione dei mezzi di informazione e’ frutto di scelte compiute durante la prima legislatura dell’Ulivo.
Il colpo finale alla progressivita’ fiscale, cioe’ la strada aperta alla Flat tax voluta dalla Lega, e’ venuto dalla stessa area politica, attraverso l’opera del ministro Vincenzo Visco.
La federalizzazione dei diritti, che oggi ne impedisce l’uguale attuazione su tutto il territorio nazionale (pensiamo alla sanita’), e’ cominciata con le riforme di Franco Bassanini.
L’infinita stagione della distruzione della scuola e dell’aziendalizzazione dell’universita’ si compie con la firma di Luigi Berlinguer.
E l’espianto di fatto dell’articolo 9 della Costituzione – quello che protegge ambiente e patrimonio culturale – non lo si deve ai ministri berlusconiani Lunardi o Bondi, ma ai governi Renzi e Gentiloni, con lo Sblocca Italia e la riforma di Dario Franceschini.
Infine, il completo abbandono del Mezzogiorno d’Italia a se’ stesso: una delle macrodiseguaglianze piu’ atroci e insopportabili. Un abbandono sancito dalla cinica alleanza tra il Pd e il peggio dei governi regionali del Sud: basti pensare allo scandalo della Campania […]
E’ stata una degenerazione graduale. Il riformismo della stagione dell’Ulivo era deformato da un congenito senso di inferiorita’ degli ex comunisti, ma anche dei cattolici, nei confronti del liberismo americano trionfante: tutti i tradimenti che abbiamo elencato nascono come altrettante dichiarazioni di impotenza nei confronti dello stato delle cose. Una politica in ritirata, una sinistra che dimentica che la sua unica ragione di esistenza e’ cambiare il mondo: non governarlo cosi’ com’e’ […] lenta, fatale trasformazione che ci ha condotti dall’avere un’economia di mercato all’essere una societa’ di mercato, una societa’, cioe’, in cui tutto (i valori sociali, culturali, morali e la stessa persona umana, con il suo corpo e la sua anima) e’ una merce, in cui tutto ha un prezzo e non ha un valore.
E’ qui che siamo, lentamente, diventati disumani.
E’ dunque vano, grottesco, ipocrita addebitare la disumanizzazione all’estrema destra che e’ stata (e potrebbe presto tornare) al governo in Italia: confondiamo l’effetto (Salvini al potere) con la causa (una pluridecennale perdita di umanita’, un drammatico impoverimento materiale e morale)

Info:
https://www.carmillaonline.com/2020/02/25/dalla-parte-del-torto/
https://www.forchecaudine.com/dalla-parte-del-torto-a-proposito-dellultimo-libro-di-tomaso-montanari/

https://ilmanifesto.it/la-sinistra-che-verra-dopo-una-lunga-notte/

Capitalismo/Crouch

Colin Crouch – Identita’ perdute. Globalizzazione e nazionalismo – Laterza (2019)

L’alleanza tra le forze moderate di sinistra e destra contro le forze xenofobe per una globalizzazione regolamentata, nasconde dei pericoli.
Nei fatti implica quelle «grandi coalizioni» di cristiano- democratici e socialdemocratici che hanno governato l’Austria, la Germania e l’Italia per diversi anni fino al 2017 e al 2018, quando sono crollate sotto la forza, soprattutto in Austria, di una risorta xenofobia.
Coalizioni del genere forniscono in generale un buon governo, ma comportano due conseguenze negative.
Primo, soffocano il dibattito politico tra centrodestra e centrosinistra, generando un centro tecnocratico, ampio ma molliccio, che costringe chiunque intenda contestarlo ai margini dell’estrema sinistra o dell’estrema destra.
Secondo, impediscono al centrosinistra di riprendersi dalle posizioni eccessivamente acritiche nei confronti di una globalizzazione non regolamentata che erano state assunte dai socialdemocratici della Terza via negli anni Novanta del Novecento, e quindi bloccano lo sviluppo di nuove posizioni credibili, oggi necessarie, per rimediare ai difetti della globalizzazione.
Gli elettori sono spinti ancora una volta verso gli estremi, che offrono politiche anti-globalizzazione.

Info:
https://www.sinistrainrete.info/politica/14268-alessandro-visalli-colin-crouch-identita-perdute-globalizzazione-e-nazionalismo.html
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858134061

Populismo/Mounk

Yascha Mounk – Popolo vs. Democrazia. Dalla cittadinanza alla dittatura elettorale – Feltrinelli (2018)

Gli italiani avevano provato la tecnocrazia apartitica.
Avevano provato a restituire il potere a un rappresentante tradizionale del centrosinistra.
Avevano provato un giovane rottamatore di ideologia moderata che prometteva di riformare il sistema anziche’ distruggerlo.
Con insolita rapidita’, l’opinione pubblica aveva gettato alle ortiche tutte e tre le opzioni. Quando gli italiani sono stati chiamati di nuovo alle urne, la riserva di speranza era ridotta al lumicino.
E cosi’ si sono comportati esattamente come hanno fatto negli ultimi anni gli elettori di tanti altri paesi che avevano perso le speranze: hanno dato fiducia a una variegata combriccola di populisti.

Info:
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/12/yascha-mounk-il-populismo-fa-paura-ma-nel-lungo-periodo-la-democrazia-/38075/

Capitalismo/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti. Perche’ la crisi non ha sconfitto il neoliberismo – Lsterza (2014)

[Il] neoliberismo ha conquistato il predominio trionfando su quella che era stata – in alcuni, ma non in tutti i paesi del mondo sviluppato – una stagione trentennale di riduzione delle disparita’ sociali ed economiche e di crescente attenzione a bisogni sociali e obiettivi collettivi basate soprattutto sull’intervento dello Stato nazionale democratico.
A livello politico, la vittoria del neoliberismo si tradusse nella sconfitta storica del centrosinistra sul piano sia delle idee che della forza organizzativa, e nella vittoria della destra e della sua preferenza per le individualita’ forti, ricche e potenti, contro qualsiasi idea di interesse collettivo che andasse al di la’ del semplice mantenimento dell’ordine […]
Che cosa rimaneva di quella che si era abituati a chiamare “sinistra? […]
[La] recente debacle bancaria e finanziaria ha messo a sua volta in crisi il modello neoliberista.
Come tutti i modelli, anche il neoliberismo si sta esaurendo […] La crisi finanziaria ha effettivamente frenato il restringimento del ruolo dello Stato promosso dal neoliberismo, diffondendo la convinzione che la deregolamentazione del settore finanziario fosse andata troppo in la’ […]
Comincia ad aver senso chiedersi: “Che cosa rimane della destra?