Dopo che la proletarizzazione consumeristica ha provocato una perdita di saper fare, ora la digitalizzazione, interferendo con i processi di attenzione, di apprendimento, di disidentificazione e critica, favorisce una perdita di «saper pensare».
Nella societa’ digitalizzata, il cervello e’ costantemente stimolato. Potenzialmente, una condizione favorevole.
Basta guardare i ragazzi di oggi per vedere quanto riescono a essere smart. A differenza dei piu’ senior, i nativi digitali sono multitasking, veloci, plastici.
La disponibilita’ di un accesso immediato alla memoria esterna, unito alla straordinaria capacita’ di elaborazione e trasmissione offerta dal digitale, apre opportunita’ straordinarie: mai gli esseri umani hanno avuto la possibilita’ di poter accedere immediatamente e a costo zero a tante informazioni e conoscenze.
Tuttavia, questo guadagno non e’ senza perdite.
Come imparare a trasformare questo patrimonio in sapere rimane ancora da capire. E, d’altra parte, e’ ormai evidente che gli effetti collaterali di questa ipersollecitazione si producono soprattutto sulla memoria e l’attenzione.
L’accelerazione della comunicazione rende difficile ogni sedimentazione. La memoria si sbriciola, anche perche’ il supporto digitale la rende sempre meno essenziale: il passato, la tradizione, l’esperienza non servono piu’ nel momento in cui tutto cambia velocemente, oltre a essere sempre reperibile sulla rete.
E di conseguenza viene meno il senso di essere parte di una storia, di un mondo.
La dimenticanza, lo sappiamo, porta a ripetere gli errori gia’ commessi, nell’illusione di poter ricominciare ogni volta da capo, scrivendo su una tabula rasa. Dato che tutto e’ ugualmente a portata di mano, tutto finisce anche con l’essere equivalente […]
Non c’e’ nessuna possibilita’ di procedere sensatamente nella direzione indicata dal nuovo ambiente tecnologico (digitalizzazione) e dalla nuova consapevolezza planetaria (sostenibilita’) senza una revisione profonda dei processi educativi e formativi.
Il tema del passaggio generazionale oggi sta tutto qua: a partire dal riconoscimento dell’inadeguatezza di un modo di pensare che, innovando e specializzando, aumenta le possibilita’ di vita ma insieme l’entropia, quali sono le condizioni per consegnare alle nuove generazioni la responsabilita’ di un nuovo pensiero e di una nuova forma di azione all’altezza della complessita’ in cui viviamo?
Info:
https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/siamo-entrati-nella-supersociet-diventeremo-stupidi-o-pi-liberi
https://www.bioeticanews.it/il-libro-supersocieta-di-c-giaccardi-e-m-magatti/
https://www.pandorarivista.it/pandora-piu/liberta-nella-supersocieta/
https://www.c3dem.it/supersocieta-un-libro-di-magatti-e-giaccardi/
https://www.recensionedilibri.it/2022/06/16/giaccardi-magatti-supersocieta-ha-ancora-senso-scommettere-sulla-liberta/
https://ildomaniditalia.eu/la-super-societa-e-la-scommessa-sulla-liberta-in-un-saggio-di-chiara-giaccardi-e-mauro-magatti-recensione-sullosservatore-romano/