Economia di mercato/Stiglitz

La strada per la libertà – Joseph E. Stiglitz – Einaudi (2024) 


[Il] fatto che i mercati totalmente privi di regole, oppure regolamentati in maniera inadeguata, portino a risultati socialmente indesiderabili dovrebbe essere ovvio a chiunque sia vissuto nell’ultima parte del XX secolo o nei primi anni del nuovo millennio.
Si pensi alla crisi degli oppioidi, creata in non piccola parte dalle case farmaceutiche e dalle farmacie pronte a sfruttare le persone in condizioni di sofferenza fisica; si pensi ai produttori di sigarette, creatori di prodotti mortali e che provocano dipendenza; si pensi alle molteplici truffe che defraudano gli anziani e altre categorie di persone; si pensi alle aziende del settore alimenti e bevande, capaci di pubblicizzare i propri prodotti nocivi per la salute in forma cosi’ aggressiva e per un periodo cosi’ lungo che il Paese si trova ad affrontare un’epidemia di diabete infantile; e si pensi anche alle compagnie petrolifere e carbonifere che incassano miliardi di dollari mentre mettono a repentaglio il pianeta.
E’ difficile pensare a un angolo del nostro sistema capitalistico in cui non avvenga una qualche forma di truffa o di sfruttamento […]
Le conseguenze del progetto neoliberista nel resto del mondo non sono migliori.
In Africa, le politiche del Washington Consensus hanno condotto a un processo di deindustrializzazione e a un quarto di secolo di crescita quasi zero del reddito pro capite.
Negli anni Ottanta l’America Latina ha vissuto quello che da piu’ parti viene definito il Decennio perduto.
In molti Paesi, il rapido afflusso e l’altrettanto rapido deflusso di capitale durante le politiche di liberalizzazione del mercato dei capitali e di quello finanziario hanno portato a una crisi dopo l’altra: piu’ di un centinaio in tutto il mondo.
Le disuguaglianze che contraddistinguevano gli Stati Uniti non erano che l’ombra di quanto accadeva altrove. Imposte ai Paesi dell’ex Unione Sovietica, le politiche del Washington Consensus portarono alla deindustrializzazione anche li’. La Russia, un tempo potente, venne ridotta per la gran parte a un’economia dipendente dalle risorse naturali, delle dimensioni all’incirca di quella della Spagna.

 

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