Economia di mercato/Klein

Naomi Klein – No logo – Bur (2010)

E’ questo il vero significato dei marchi-stile-di-vita: ci si puo’ trascorrere l’intera esistenza.
E’ questo il concetto chiave per comprendere non solo la sinergia ma anche il groviglio indistinto di legami tra settori e industrie.
La vendita al dettaglio invade il settore dell’intrattenimento, l’intrattenimento sconfina nelle vendite al dettaglio. Societa’ di contenuti (come le case cinematografiche e editoriali) saltano sul carro della distribuzione; le reti di distribuzione e servizi (come le societa’ telefoniche o Internet) entrano nei settori produttori di contenuti.
Nel frattempo, i divi stanno passando di prepotenza alla produzione, distribuzione, e, naturalmente, vendita al dettaglio.

Info:
https://www.anobii.com/books/No_Logo/9788884900074/017732114b39814fc1
http://www.musil.it/letture/NoLogo/NoLogo-recensione.htm

Economia di mercato/Akerlof

George A. Akerlof, Robert J. Shiller – Ci prendono per fessi. L’economia della manipolazione e dell’inganno – Mondadori (2016)

Possiamo pensare la nostra vita economica come se ciascuno di noi, quando si reca a fare acquisti o e’ chiamato a prendere decisioni economiche, avesse una «scimmia sulla spalla»: questa scimmia rappresenta le nostre debolezze, che gli operatori di mercato hanno imparato a sfruttare da tempo immemorabile.
A causa di tali debolezze molte delle nostre scelte hanno ben poco a che fare con cio’ che «vogliamo davvero», o, per dirla in altro modo, con cio’ che ci fa bene.
Noi siamo perlopiu’ inconsapevoli della scimmia sulla spalla. Così, in assenza di freni al mercato, ci ritroviamo in un equilibrio economico in cui a dirigere la musica sono le scimmie sulla spalla […]
Siamo raggirabili perche’ vogliamo ricambiare i doni e i favori ricevuti, perche’ vogliamo essere gentili con le persone che ci piacciono, perche’ non vogliamo disobbedire all’autorita’, perche’ tendiamo a seguire gli altri sui comportamenti da assumere, perche’ vogliamo che le nostre decisioni abbiano un’intrinseca coerenza, e perche’ non vogliamo rimetterci […] a ciascuna di queste inclinazioni corrisponde una serie di comuni espedienti commerciali.

Info:
https://www.anobii.com/books/Ci_prendono_per_fessi/9788804663225/01420d2b6780d8a289

 

Capitalismo/Judt

Tony Judt – Guasto e’ il mondo – Laterza (2012)

Se ci ragioniamo un momento, capiamo subito che la fiaba morale del Novecento – «socialismo contro liberta’» o «comunismo contro capitalismo» – e’ fuorviante.
Il capitalismo non e’ un sistema politico: e’ una forma di vita economica, compatibile nei fatti con dittature di destra (il Cile sotto Pinochet), dittature di sinistra (la Cina contemporanea), monarchie socialdemocratiche (la Svezia) e repubbliche plutocratiche (gli Stati Uniti).
Il fatto che le economie capitalistiche prosperino maggiormente in condizioni di liberta’ forse e’ meno scontato di quanto ci piaccia pensare.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842099819
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/3191/abbiamo-guastato-il-mondo-ma-una-via-di-uscita-ce/?refresh_ce
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__guasto-e-il-mondo-libro.php

Economia di mercato/Silver

Beverly J. Silver – Le forze del lavoro. Movimenti operai e globalizzazione dal 1870 – Bruno Mondadori (2008)

La ristrutturazione del sistema capitalistico mondiale promossa dagli Stati Uniti getto’ solide fondamenta per due decenni di profitti e di crescita sostenuti, l’“eta’ dell’oro del capitalismo” degli anni cinquanta e sessanta: una crescita senza precedenti, che forni’ le basi materiali per sostenere i patti sociali del dopoguerra.
Purtuttavia – come era gia’ accaduto nell’eta’ dell’oro del capitalismo della meta’ del XIX secolo – la rapida crescita degli scambi commerciali e della produzione mondiale porto’ a una crisi di sovraccumulazione, caratterizzata da forti pressioni competitive e da una contrazione generale dei profitti.
In questo contesto di crisi, i patti sociali del dopoguerra andarono in pezzi […]
I grandi scioperi e il radicalismo operaio che dilagarono in tutta l’Europa occidentale tra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni settanta furono in larga misura innescati dall’accelerazione della produzione, che si riteneva la ricetta per far fronte al nuovo clima di esasperata competizione. L’ondata di lotte operaie ebbe come conseguenza non solo una crescita senza precedenti dei salari, ma anche la diffusa percezione che le imprese, lo stato e anche i sindacati avessero perso il controllo della forza lavoro.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_forze_del_lavoro/9788861592117/013ceb1c2bb826dec4
https://www.lacittafutura.it/economia-e-lavoro/lavoratori-di-tutto-il-mondo-intervista-a-beverly-silver-parte-i

Economia di mercato/Klein

Naomi Klein – No logo – Bur (2010)

«La differenza tra prodotti e marchi e’ fondamentale.
Il prodotto nasce in fabbrica, ma cio’ che il cliente compra e’ il marchio» […]
Questa nuova prospettiva, oltre a generare campagne pubblicitarie all’avanguardia, megastore-santuari e utopici campus aziendali, sta cambiando il volto stesso dell’occupazione globale.
Dopo aver identificato «l’anima» e lo spirito societario, le multinazionali del marchio hanno cercato di liberarsi del fardello di strutture fisiche ingombranti e non vi è nulla di più ingombrante e odiosamente fisico delle fabbriche che producono la merce […]
I macchinari si usurano. Le auto arrugginiscono. Le persone muoiono. Ma i marchi sopravvivono sempre.

Info:
https://www.anobii.com/books/No_Logo/9788884900074/017732114b39814fc1
http://www.musil.it/letture/NoLogo/NoLogo-recensione.htm