Economia di mercato/Mazzucato

Mariana Mazzucato, Rosie Collington – Il grande imbroglio – Laterza (2023)

La teoria dominante sulle ragioni dell’esistenza delle societa’ di consulenza nelle economie capitalistiche e’ che assolvono a uno scopo «funzionale», consentendo ad altre organizzazioni di aumentare i loro profitti o raggiungere altri obiettivi.
Secondo questa visione, i consulenti sono esperti il cui ruolo e’ trasferire conoscenze tra le organizzazioni, utilizzare determinati approcci gestionali per aiutare i clienti a raggiungere i loro obiettivi o fornire competenze qualificate addizionali. In altre parole, sono «esperti, risorse aggiuntive e facilitatori» che creano valore sfruttando le proprie competenze e vendendo conoscenze tecniche o manageriali.
In termini economici, il corollario sarebbe che le societa’ di consulenza esistono perche’ creano «economie di scala» in certe tipologie di conoscenze manageriali, settoriali o tecniche che altri chiamano «economie di conoscenza».
L’industria della consulenza – l’«offerta» – e’ una risposta a una «domanda» da parte di altre organizzazioni economiche, che scelgono di assumere consulenti con l’obiettivo di migliorare i processi e aumentare l’efficienza, riducendo cosi’ i propri «costi di transazione».

Info:
https://www.officinadeisaperi.it/agora/dizionario-per-la-sinistra/governi-infantili-il-grande-imbroglio-da-il-fatto/
https://www.repubblica.it/cultura/2023/11/09/news/mariana_mazzucato_libro_grande_imbroglio-419897163/
https://www.infoimpresa.info/societa-di-consulenza-un-inganno-che-minaccia-i-governi/
https://www.cityrumors.it/politica/mazzucato-i-governi-si-sono-infantilizzati-affidando-tutto-a-societa-di-consulenza.html

Green New Deal/Mazzucato

Mariana Mazzucato, Rosie Collington – Il grande imbroglio – Laterza (2023)

La gestione del clima guidata dal mercato si fonda sulla convinzione che i meccanismi di mercato possano fungere da correttivo al dissesto del clima.
Questo approccio e’ «una parte importante della strategia del settore privato», perche’ evita alle imprese di dover riconfigurare le proprie attivita’ operative per ridurre le emissioni, col rischio di penalizzare i profitti nel breve termine se nessun’altra opzione e’ praticabile.
Da questo punto di vista, si puo’ dire che gli ultimi trent’anni di politiche climatiche siano stati il piu’ grande esperimento di economia guidata dal mercato che il mondo abbia mai visto.
I rapporti Ipcc [Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico] del 2018, del 2021 e del 2022 hanno abbondantemente chiarito che questo approccio non sta funzionando; l’impatto planetario dell’attivita’ industriale umana non ha fatto che aggravarsi.
La battaglia climatica sara’ vinta solo quando si riuscira’ a contenere adeguatamente le emissioni attraverso interventi sistemici come la regolamentazione, gli investimenti pubblici e le politiche per orientare il mercato.
Nonostante i costi enormi che la loro attivita’ comporta per il pianeta, molte aziende i cui profitti dipendono dall’estrazione di combustibili fossili si rifiutano di ridurre le loro emissioni.

Economia di mercato/Mazzucato

Mariana Mazzucato, Rosie Collington – Il grande imbroglio – Laterza (2023)

Per affrontare le grandi sfide di oggi, ovviamente, e’ indispensabile che i governi collaborino con le imprese private, ma se vogliono farlo in modo efficace le organizzazioni del settore pubblico devono avere la capacita’ di interpretare il contesto in cui operano, di decidere con chi e’ meglio collaborare e di gestire i contratti necessari.
Tutto cio’ e’ possibile solo se si dispone di risorse e capacita’ interne dinamiche.
Gia’ negli anni Sessanta, ai tempi del programma Apollo, il responsabile delle forniture della Nasa, Ernest Brackett, avvertiva che l’agenzia avrebbe perso la sua capacita’ intellettuale se avesse continuato a esternalizzare; sarebbe stata alla merce’ di quei fornitori «che sanno presentarsi molto bene attraverso i depliant», tanto da non essere piu’ in grado di sapere con chi lavorare o come redigere un capitolato.
Le organizzazioni del settore pubblico, in tutto il mondo, sono diventate preda delle grandi societa’ di consulenza, perdendo non soltanto le capacita’, ma anche il senso del loro scopo pubblico e della loro direzione, vittime della convinzione che il meglio che possano fare e’ aggiustare i mercati e distribuire, con scarsa trasparenza, appalti enormi per entita’ e per estensione.

Info:
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https://www.repubblica.it/cultura/2023/11/09/news/mariana_mazzucato_libro_grande_imbroglio-419897163/
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Green New Deal/Mazzucato

Mariana Mazzucato, Rosie Collington – Il grande imbroglio – Laterza (2023)

Dalla pubblicazione del primo rapporto dell’Ipcc (Gruppo intergovernativo sul Cambiamento Climatico), nel 1990, sappiamo che la crisi climatica rappresenta la piu’ grande sfida esistenziale del nostro tempo.
Ma per trent’anni governi e imprese hanno opposto resistenza all’adozione di misure concertate e collettive per affrontarla, convinti che le soluzioni sarebbero arrivate dai mercati, guidati dal profitto e dal principio del valore per l’azionista.
Il Rapporto speciale dell’Ipcc sugli impatti del riscaldamento globale di 1,5°C del 2018 ha dimostrato che la gestione del clima guidata dal mercato non ha funzionato.
Di fronte alle conclusioni del rapporto, e alla crescente consapevolezza popolare, i governi e gli operatori economici la cui crescita dipende dal proseguimento dell’estrazione e del consumo di combustibili fossili hanno rilanciato, promettendo ai cittadini e agli osservatori internazionali che faranno meglio, assicurandosi i servizi di operatori di mercato (le societa’ di consulenza) sbandierati come esperti credibili.
Se si mette su un piedistallo l’industria della consulenza, le prove scientifiche e la voce degli esperti reali, che hanno molte meno risorse e potere, finiscono per uscire di scena. I professor Obasi di oggi vengono ignorati. E’ un atteggiamento che danneggia direttamente il pianeta, perche’ piu’ tempo aspetteremo a sviluppare un sistema compatibile con le possibilita’ del pianeta, peggiori saranno gli impatti del dissesto climatico.

Info:
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Stato/Mazzucato

Mariana Mazzucato, Rosie Collington – Il grande imbroglio – Laterza (2023)

Un organismo pubblico che appalta a ditte esterne tutti i servizi che ha il compito di erogare potra’ riuscire a ridurre i costi nell’immediato, ma in prospettiva spendera’ di piu’, perche’ non sapra’ di cosa c’e’ bisogno per erogare quei servizi, e quindi non sapra’ come adattare l’insieme di capacita’ di cui dispone per venire incontro alle nuove esigenze dei cittadini […] e’ altrettanto impossibile in quelle organizzazioni che si affidano ad appaltatori esterni per realizzare i loro obiettivi.
Se e’ vero che i consulenti possono aiutare i clienti a raggiungere i loro obiettivi, e’ un’esagerazione sostenere che portino valore aggiunto all’economia e alla societa’ distribuendo conoscenza e riducendo i costi.
Nel settore pubblico, i costi delle consulenze spesso sono molto piu’ alti di quelli che lo Stato avrebbe dovuto sostenere se avesse investito per dotarsi degli strumenti per svolgere quei compiti e avesse imparato in corso d’opera come migliorare i processi.
Succede troppo spesso che le amministrazioni non tengano conto delle competenze interne e preferiscano chiamare in causa una delle grandi societa’ di consulenza.

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Stato/Mazzucato

Mariana Mazzucato – Missione economia – Laterza (2021)

L’ambizione dello Stato dovrebbe essere quella di fare da catalizzatore in tutta la societa’ e porsi innanzitutto come partner migliore per le imprese, aiutando a orientare il cambiamento affinche’ le sfide poste dalla societa’ vengano raccolte e vinte, offrendo incentivi chiari alle aziende che vogliono contribuire concretamente e mettendoci il denaro necessario per coprire i primi investimenti ad alto rischio da cui il mondo imprenditoriale tende a rifuggire.
Assumendosi parte del rischio, lo Stato si vedrebbe riconoscere il ruolo di investitore attivo – e non piu’ solo quello di prestatore di ultima istanza – e potrebbe partecipare di conseguenza alla condivisione dei guadagni […]
Il modo in cui il governo degli Stati Uniti ha condotto il programma Apollo non potrebbe essere piu’ lontano dal pensiero convenzionale dell’economia che giudica lo Stato incapace di offrirci gli strumenti per affrontare adeguatamente le grandi sfide del nostro tempo […]
Lo ha fatto con un senso di urgenza, con l’intento chiaro e ambizioso di raggiungere un obiettivo veramente straordinario: portare l’uomo sulla Luna e riportarlo sano e salvo sulla Terra in tempi brevi e precisi.
Fra le caratteristiche essenziali del programma Apollo, ne spiccano sei: (1) grande determinazione; (2) assunzione di rischi e innovazione; (3) dinamismo organizzativo; (4) collaborazione e ricadute positive in molteplici settori; (5) orizzonti a lungo termine e bilancio incentrato sui risultati; e (6) partnership dinamica fra pubblico e privato.
Riprendendo questi punti e applicandoli su piu’ vasta scala, possiamo trarre insegnamenti importanti per la politica e trasformarli in principi guida per un nuovo tipo di economia politica orientata alla sfida

Info:
https://www.laterza.it/2021/04/28/mariana-mazzucato-racconta-missione-economia/
https://francosenia.blogspot.com/2021/05/uneconomista-pericolosa.html
https://www.corriere.it/cultura/21_maggio_04/mazzucato-stato-innovatore-un-analisi-confortante-ma-discutibile-971fab64-acea-11eb-b89d-9c2f0a2ddccd.shtml
https://www.articolo21.org/2021/06/leconomista-mariana-mazzucato-in-missione-con-pietro-del-solda-al-festival-delleconomia-di-trento-4-giugno-2021/

Capitalismo/Mazzucato

Mariana Mazzucato – Missione economia – Laterza (2021)

Anziche’ seguire un percorso di crescita sostenibile, il capitalismo ha costruito economie che gonfiavano le bolle speculative, arricchivano i gia’ immensamente ricchi che costituiscono l’1 per cento della popolazione e distruggevano il pianeta.
In molte economie capitalistiche occidentali, i guadagni reali, tranne che per pochi, non aumentano praticamente da oltre un decennio – in alcuni casi, come negli Stati Uniti, da diversi decenni – esacerbando le disuguaglianze tra gruppi e regioni, nonostante gli alti livelli occupazionali.
Le dinamiche della disuguaglianza spiegano perche’ il rapporto profitti/salari ha raggiunto livelli record.
Tra il 1995 e il 2013, i salari mediani reali nei paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) sono cresciuti a un tasso medio annuo dello 0,8 per cento contro l’1,5 per cento di crescita della produttivita’ del lavoro.
Nel periodo 1979-2018, i salari reali per il 50° e il 10° percentile della distribuzione salariale hanno subito una stagnazione: si e’ registrata una variazione cumulativa dei salari reali del 6,1 per cento nell’intero periodo per il 50° percentile e dell’1,6 per cento per il 10° percentile, contro il 37,6 per cento per il 90° percentile.
Nei paesi con maggiori risorse, il rapporto fra ricchezza privata e reddito e’ passato dal 200-300 per cento nel 1970 al 400-600 per cento nel 2010

Info:
https://www.laterza.it/2021/04/28/mariana-mazzucato-racconta-missione-economia/
https://francosenia.blogspot.com/2021/05/uneconomista-pericolosa.html
https://www.corriere.it/cultura/21_maggio_04/mazzucato-stato-innovatore-un-analisi-confortante-ma-discutibile-971fab64-acea-11eb-b89d-9c2f0a2ddccd.shtml
https://www.articolo21.org/2021/06/leconomista-mariana-mazzucato-in-missione-con-pietro-del-solda-al-festival-delleconomia-di-trento-4-giugno-2021/

Stato/Mazzucato

Mariana Mazzucato – Missione economia. Una guida per cambiare il capitalismo – Laterza (2021)

La stessa Silicon Valley e’ il risultato di investimenti ad alto rischio da parte dello Stato il quale, nella prima fase dello sviluppo di determinate tecnologie ad alto rischio, e’ stato disposto ad assumersi quei rischi da cui il settore privato tende in genere a prendere le distanze.
E’ il caso degli investimenti che hanno portato a Internet, in cui un ruolo decisivo e’ stato svolto dalla Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa), agenzia per l’innovazione del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, e anche dal Cern in Europa, a cui si deve l’invenzione del World Wide Web.
A dire il vero, non solo Internet, ma praticamente tutte le altre tecnologie che rendono intelligenti i nostri prodotti «smart» sono state finanziate da attori pubblici, come il Gps (finanziato dalla Marina militare degli Stati Uniti), Siri (anch’esso finanziato da Darpa) e il display touch screen (finanziato inizialmente dalla Cia).
Lo stesso vale anche per gli investimenti ad alto rischio, in fase iniziale, canalizzati nell’industria farmaceutica da attori pubblici come il National Institutes of Health (Nih) e senza i quali la maggior parte dei cosiddetti farmaci «blockbuster» non avrebbe visto la luce.
E l’industria delle energie rinnovabili e’ stata notevolmente aiutata dagli investimenti effettuati da banche pubbliche come la Banca europea per gli investimenti o la KfW in Germania, visto che i finanziatori privati sono spesso troppo avversi al rischio e focalizzati sui rendimenti a breve termine.

Info:
https://www.laterza.it/2021/04/28/mariana-mazzucato-racconta-missione-economia/
https://francosenia.blogspot.com/2021/05/uneconomista-pericolosa.html
https://www.corriere.it/cultura/21_maggio_04/mazzucato-stato-innovatore-un-analisi-confortante-ma-discutibile-971fab64-acea-11eb-b89d-9c2f0a2ddccd.shtml
https://www.articolo21.org/2021/06/leconomista-mariana-mazzucato-in-missione-con-pietro-del-solda-al-festival-delleconomia-di-trento-4-giugno-2021/

Economia di mercato/Mazzucato

Mariana Mazzucato – Missione economia. Una guida per cambiare il capitalismo – Laterza (2021)

Le antiche fratture politiche si sono allargate: fra nazionalismo e internazionalismo, democrazia e autocrazia, governi efficienti e inefficienti.
Un profondo senso di ingiustizia, di impotenza e di diffidenza nei confronti delle elite – soprattutto economiche e politiche – ha eroso la fiducia nelle istituzioni democratiche […]
La salvezza nazionale ha avuto la meglio sulla cooperazione internazionale, per la gioia degli «uomini forti», dei demagoghi e dei regimi autoritari che possono cavalcare un’ondata di populismo e sfruttare il clima di paura […]
Possiamo fare di meglio. Ma per riuscirci, dobbiamo comprendere appieno come siamo finiti in questo pasticcio.
Per cogliere la reale entita’ di questa sfida, e’ importante capire che le questioni descritte sopra sono le conseguenze di forze piu’ profonde che insieme hanno portato a una forma disfunzionale di capitalismo.
Ci sono (almeno) quattro fattori essenziali alla base del problema: (1) la visione a breve termine del settore finanziario; (2) la finanziarizzazione dell’economia; (3) l’emergenza climatica; e (4) la lentezza o l’assenza dello Stato.
In ciascuno di essi, il modo in cui le organizzazioni sono strutturate e si relazionano fra loro e’ parte del problema. La loro ristrutturazione deve quindi far parte della soluzione […]
La maggior parte della finanza torna alla finanza, alle assicurazioni e al settore immobiliare, anziche’ confluire in impieghi produttivi. L’acronimo e’ Fire, dall’inglese finance, insurance, real estate, che pero’ significa anche «fuoco», immagine quanto mai appropriata dal momento che sta bruciando le fondamenta su cui poggia la crescita economica a lungo termine.
Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, solo un quinto circa dei capitali finanziari confluisce nell’economia produttiva (per esempio nelle aziende che vogliono innovare, o nella costruzione di infrastrutture). E nel Regno Unito, il 10 per cento di tutti i prestiti bancari britannici aiuta le imprese non finanziarie; il resto va a sostenere attivita’ immobiliari e finanziarie […]
Il secondo problema e’ che il settore imprenditoriale si e’ finanziarizzato. Negli ultimi decenni, la finanza e’ cresciuta in genere piu’ rapidamente dell’economia e, nei comparti non finanziari, le attivita’ finanziarie e gli atteggiamenti che le accompagnano sono arrivati a dominare il business. Una quota sempre maggiore dei profitti delle aziende e’ stata utilizzata per alimentare guadagni a breve termine attraverso le plusvalenze azionarie piuttosto che per compiere investimenti nel lungo periodo su nuovi beni strumentali, R&S e formazione dei lavoratori […]
Con l’acquisto di azioni proprie, una societa’ puo’ far salire artificialmente il prezzo delle sue azioni e quello dei suoi dirigenti, che vengono pagati in azioni.
In soli dieci anni, fino al 2019, i riacquisti totali da parte delle aziende «Fortune 500» (la classifica annuale delle 500 maggiori societa’ statunitensi in base ai ricavi compilata dalla rivista «Fortune») hanno superato quasi 4.000 miliardi di dollari, con molte societa’ che spendono oltre il 100 per cento del loro reddito netto in una combinazione di riacquisti e distribuzione di dividendi, dando cosi’ fondo alle riserve di capitale.
Nello stesso periodo, sei delle piu’ grandi compagnie aeree americane hanno speso in media il 96 per cento del loro flusso di cassa disponibile per il riacquisto di azioni, ma questo non le ha scoraggiate dal chiedere l’aiuto del governo federale quando e’ sopraggiunta la crisi del Covid-19 […]
E il terzo e’ un problema che, se non verra’ risolto in tempi brevi, fara’ sembrare insignificanti tutti gli altri: l’emergenza climatica, che cambiera’ drasticamente la vita degli esseri umani, degli animali e delle piante del nostro pianeta.
Secondo il rapporto del 2019 del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change, Ipcc), ci restano solo dieci anni prima che la crisi climatica diventi irreversibile. Il Covid-19 ci ha resi ancora piu’ consapevoli della fragilita’ del nostro ambiente e di un sistema economico che da esso dipende.
L’emergenza climatica e’ in gran parte il risultato degli altri quattro problemi della finanza e del mondo imprenditoriale: i combustibili fossili dominano ancora le nostre fonti energetiche, le industrie sono altamente inquinanti, il settore finanziario ha alimentato l’economia basata sui combustibili fossili, e lo Stato sta alimentando questa disfunzionalita’ […]
L’unico modo per risolvere questi problemi e’ che i governi li affrontino in modo proattivo.
E questo ci porta al quarto aspetto: i governi hanno sposato l’ideologia secondo cui il loro ruolo e’ semplicemente quello di risolvere i problemi, non di raggiungere obiettivi ambiziosi.
La teoria economica tradizionale non considera gli attori pubblici come creatori e motori di orientamento dei mercati, ne’ ritiene che i mercati abbiano una finalita’ che debba essere plasmata. Piuttosto, l’ideologia attuale parte dal presupposto che il capitalismo operi attraverso un «meccanismo di mercato» guidato dalla naturale tendenza degli individui a perseguire il proprio interesse personale, ciascuno al fine di massimizzare la propria funzione obiettivo.

Info:
https://www.laterza.it/2021/04/28/mariana-mazzucato-racconta-missione-economia/
https://francosenia.blogspot.com/2021/05/uneconomista-pericolosa.html
https://www.corriere.it/cultura/21_maggio_04/mazzucato-stato-innovatore-un-analisi-confortante-ma-discutibile-971fab64-acea-11eb-b89d-9c2f0a2ddccd.shtml
https://www.articolo21.org/2021/06/leconomista-mariana-mazzucato-in-missione-con-pietro-del-solda-al-festival-delleconomia-di-trento-4-giugno-2021/

Stato/Mazzucato

Mariana Mazzucato – Missione economia. Una guida per cambiare il capitalismo – Laterza (2021)

Il ricorso all’affidamento diretto dei contratti senza gara e’ aumentato negli ultimi anni e, insieme a contratti mal redatti e al monitoraggio inefficiente delle prestazioni, ha portato a risultati insoddisfacenti.
Un’analisi quantitativa di 120 aziende ospedaliere del Servizio sanitario nazionale nel Regno Unito tra il 2010 e il 2014 ha rilevato che la maggiore spesa per i consulenti di gestione ha portato a un significativo aumento delle inefficienze e nessun miglioramento negli esiti per i pazienti.
Nello stesso periodo, la spesa dell’Nhs per i consulenti e’ quasi raddoppiata, passando da 313 a 640 milioni di sterline […]
Gli esperti si domandano se l’apporto dei consulenti vada effettivamente a migliorare l’efficienza di un ente rispetto a quanto puo’ fare il personale interno e se non si potrebbe invece utilizzare il denaro piu’ proficuamente per la ricerca sui farmaci e l’assistenza sanitaria.
Il ricorso a esperti esterni solleva anche importanti questioni in materia di responsabilita’, specie quando qualche progetto non va a buon fine, e di conflitti di interesse, per esempio quando un consulente lavora nello stesso momento per un cliente nella sanita’ globale e per uno in un settore come quello del carbone, che danneggia la salute […]
La vera tragedia di questa dipendenza dall’outsourcing alle societa’ di consulenza gestionale e’ quella di compromettere ulteriormente le capacita’ interne del settore pubblico. Questa conseguenza e’ stata messa perfettamente a fuoco dalla pandemia di Covid-19. Anziche’ concentrarsi sulla riqualificazione del personale del Servizio sanitario nazionale e sulla riassegnazione dei dipendenti pubblici per la gestione del sistema di test e tracciamento, come ha fatto la Germania, il governo del Regno Unito ha esternalizzato la risposta all’emergenza sanitaria a un mosaico di societa’ di consulenza […]
Non solo esternalizzare e’ scandalosamente costoso, ma priva «i nostri piu’ brillanti [funzionari pubblici] dell’opportunita’ di lavorare su alcuni dei temi piu’ impegnativi, appaganti e attuali». In altre parole, se ne ostacola lo sviluppo, e di conseguenza la crescita del settore pubblico. Piu’ i fornitori privati intraprendono attivita’ pubbliche, piu’ la responsabilita’ del governo si riduce perche’ le capacita’ sono state limitate e cambiare la cattiva politica e’ piu’ difficile.

Info:
https://www.laterza.it/2021/04/28/mariana-mazzucato-racconta-missione-economia/
https://francosenia.blogspot.com/2021/05/uneconomista-pericolosa.html
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b89d-9c2f0a2ddccd.shtml

https://www.articolo21.org/2021/06/leconomista-mariana-mazzucato-in-missione-con-pietro-del-solda-al-festival-delleconomia-di-trento-4-giugno-2021/