Societa’/Shafik

Minouche Shafik – Quello che ci unisce. Un nuovo contratto sociale per il XXI secolo – Mondadori (2021)

Il motivo della grande delusione presente in molte societa’ e’ che il nostro contratto sociale si e’ rotto sotto il peso dei mutamenti tecnologici e demografici.
Di conseguenza, un numero maggiore di rischi e incombenze – accudire i figli, mantenere aggiornate le competenze se si perde l’impiego, prendersi cura di se’ quando si diventa anziani – ricade sugli individui.
Viviamo in societa’ in cui sempre piu’ spesso dobbiamo «cavarcela da soli», una situazione che si traduce nella politica della rabbia, in un’epidemia di problemi di salute mentale e in giovani e anziani che temono per il loro futuro.
Eppure, in molti ambiti sopportare i rischi individualmente non e’ soltanto iniquo, e’ anche molto meno efficiente e produttivo che condividerli a livello di societa’.
Abbiamo bisogno di un contratto sociale che promuova una migliore architettura sia delle garanzie sia delle opportunita’, un contratto sociale meno incentrato su «me» e piu’ su «noi», che riconosca la nostra interdipendenza e la usi per il reciproco vantaggio. Abbiamo bisogno di un contratto sociale che ruoti intorno alla mutualizzazione e alla condivisione di un maggior numero di rischi per alleggerire le preoccupazioni che affliggono tutti noi, e che, al tempo stesso, ottimizzi l’uso dei talenti nelle nostre societa’ e consenta a ogni individuo di apportare il massimo contributo possibile.
Questo significa, inoltre, avere a cuore il benessere non solo dei nostri nipoti, ma anche di quelli altrui, perche’ in futuro abiteranno tutti lo stesso mondo.

Info:
https://www.avvenire.it/economiacivile/pagine/shafik-diseguaglianze-e-parita-di-genere
https://www.libreriavolare.it/recensioni-libri/saggistica/quello-che-ci-unisce-e-il-mercato-non-basta/

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