Quando le occasioni di profitto si sono fatte piu’ rare nelle regioni solite di produzione ed estrazione, i capitalisti hanno preso i propri profitti e li hanno messi nella distribuzione del denaro.
E’ una ragione per cui dopo ogni grande boom nel capitalismo mondiale, quello olandese di meta’ Seicento, quello britannico a meta’ Ottocento e l’epoca d’oro americana del dopoguerra, e’ scattato un fenomeno che gli esperti chiamano finanziarizzazione.
In periodi del genere il capitalismo si allontanava dalle iniziative industriali e commerciali piu’ antiquate e meno profittevoli per passare a forme di distribuzione dei soldi.
Invece di assumere dipendenti che significano grattacapi, di costruire stabilimenti costosi, di comprare materie prime e produrre una merce, erano sempre piu’ numerosi i capitalisti che si dedicavano a qualcosa di piu’ semplice e (per un po’) piu’ attraente: prestare soldi e fare scommesse speculative sul futuro. In questo senso la finanziarizzazione e’ in pratica una scommessa su una futura, piu’ proficua, rivoluzione industriale.
Oggi viviamo in un’epoca del genere, e la storia non ci conforta riguardo il probabile epilogo: di solito questi cicli di accumulazione si concludono con una guerra, e con l’avvento di nuove potenze finanziarie.
Info:
https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/una-storia-del-mondo-a-buon-mercato/
https://www.perunaltracitta.org/2019/04/15/una-storia-del-mondo-a-buon-mercato/?print=pdf
https://www.unilibro.it/libro/patel-raj-moore-jason-w-/storia-mondo-buon-mercato-guida-radicale-inganni-capitalismo/9788807173417