Lavoro/Coin

Francesca Coin – Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita – Einaudi (2023)

In generale, dagli anni Ottanta in poi, la priorita’ in Italia non e’ stata quella di risolvere problemi come l’assenza di tutele, le paghe basse, i turni massacranti o l’elevato lavoro nero, ma la necessita’ di creare un mondo del lavoro flessibile, in grado di permettere alle aziende di attrarre personale all’occorrenza per dismetterlo quando non serve piu’, allontanando il ricordo del «posto fisso» che per le imprese rimanda a un’inutile rigidita’ del mercato del lavoro.
Il lavoro non era dunque presentato come un diritto ne’ come un dovere: era un dono, un favore che le aziende facevano a chi lavorava, e un’occasione per fare nuovi amici e nuove conoscenze […]
Un’utile fotografia della situazione l’ha offerta il V Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, che descrive la condizione lavorativa in Italia nei mesi immediatamente successivi alla pandemia.
Per il Censis, i lavoratori sono profondamente insoddisfatti: l’82,3 per cento di essi e’ scontento e ritiene di meritare di piu’, un dato che aumenta sino all’86 per cento tra i giovani e all’88,8 tra gli operai.
Nonostante questa insofferenza, il 56,2 per cento degli occupati non e’ propenso a lasciare il proprio impiego […]
C’e’ una latente, sommersa, ma intensa insoddisfazione verso il proprio lavoro. Prevale tra i lavoratori l’idea di meritare di piu’ e che il lavoro non dia il riconoscimento necessario per generare identita’ e appartenenza […]
E’ un quadro di certo non rassicurante, che indica una normalita’ lavorativa segnata dall’insicurezza e dall’insoddisfazione, nella quale il desiderio di cambiare e’ scoraggiato esclusivamente dalla paura di non trovare un altro impiego.
Il rapporto Censis del 2023 integrava questa lettura con un’analisi ancora piu’ inquietante, in base alla quale circa una persona su due, se potesse, cambierebbe lavoro. Il 57,7 per cento delle persone con al massimo la licenza media, il 45,7 per cento dei diplomati ed il 37,9 per cento dei laureati.
Un’irrequietezza e un’insofferenza diffusa verso il proprio lavoro che, con intensita’ diversa, coinvolge i tanti e diversi protagonisti del lavoro in Italia.

Info:
https://www.sinistrainrete.info/teoria/26004-vincenzo-di-mino-ritorno-al-futuro-anteriore.html
https://www.sinistrainrete.info/lavoro-e-sindacato/26033-gianluca-de-angelis-torniamo-a-parlare-di-lavoro-facciamolo-collettivamente.html
https://jacobinitalia.it/autore/coin-francesca/
https://nuvola.corriere.it/2023/08/18/che-cosa-ce-dietro-le-grandi-dimissioni-il-saggio-francesca-coin/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *