Nel 2017, il numero totale di migranti internazionali e’ arrivato a 258 milioni; di questi, 165 milioni (il 64 per cento) vivevano in paesi ad alto reddito, 81 milioni (il 32 per cento) in paesi a medio reddito e 11 in paesi a basso reddito (il 4 per cento).
Entrando piu’ nel dettaglio e analizzando i flussi tra regioni di origine e di destinazione, emerge intanto che il piu’ grande corridoio regionale di migrazioni e’ rappresentato dai flussi interni all’Asia (63 milioni su un totale di 105,7 milioni di migranti asiatici, il 60 per cento). Ma anche in Africa prevalgono i flussi interni al continente: 19 milioni su un totale di 36,3 (53 per cento). Per quanto riguarda l’Europa, su un totale di 77,9 milioni di migranti registrati nel 2017, 41 provenivano da altri paesi europei (53 per cento); 20 dall’Asia (26 per cento) e 9 dall’Africa (12 per cento). In Nord America, invece, su un totale di 57,7 milioni di migranti, 26 provenivano da America latina e Caraibi (45 per cento) e 17 dall’Asia (29 per cento). Ma cio’ che dovrebbe farci maggiormente riflettere e’ che il fenomeno non costituisce un’anomalia storica: sebbene la popolazione internazionale di migranti sia aumentata significativamente in valori assoluti, infatti, in termini percentuali e’ cresciuta di un solo punto tra il 1970 e il 2015.
Info:
https://www.minimaetmoralia.it/wp/libri/oikocrazia-ovvero-la-distopia-nella-realta/
https://www.lafionda.org/2020/09/13/leta-delloikocrazia-una-lettura-del-saggio-di-fabio-armao/
https://kriticaeconomica.com/letture-kritiche/se-la-distopia-sconfina-nel-reale-letture-kritiche-oikocrazia/
https://www.carmillaonline.com/2020/06/11/leta-del-totalitarismo-neoliberale-e-della-guerra-civile-globale-permanente/