Accade piu’ spesso di quanto si pensi che i politici – contraddicendo i propri stessi proclami ostili all’immigrazione – cedano alle pressioni dei datori di lavoro e permettano l’ingresso di un numero maggiore di migranti, o tollerino l’impiego di migranti senza documenti.
Il fatto che l’immigrazione sia piu’ «cercata» di quanto sembri e’ evidenziato anche dal ruolo centrale che il reclutamento di lavoratori stranieri ufficialmente «indesiderati» continua a svolgere nel facilitare la migrazione e nell’attingere a nuovi bacini di manodopera […]
Questo atteggiamento, insieme all’ascesa del «lavoro flessibile», rientra nel quadro di un generale slittamento verso la liberalizzazione economica e la deregolamentazione, che lasciano piu’ spazio agli operatori privati nell’assunzione dei lavoratori, sia autoctoni sia migranti.
Oggi il reclutamento dei lavoratori stranieri e’ affidato a grandi agenzie di selezione del personale […]
Siccome la migrazione e’ una questione politicamente sensibile, questi programmi in genere non citano nemmeno la parola «migrazione». Au pair (alla pari) e trainee (tirocinante) sono noti eufemismi per indicare i lavoratori migranti. I programmi per au pair gestiti da molti governi occidentali reclutano collaboratrici domestiche e assistenti domiciliari che spesso finiscono per rimanere piu’ a lungo di quanto consentito dai visti iniziali e la cui presenza e’ ampiamente tollerata dai governi, perche’ tutti sanno che ricoprono una funzione economica e sociale ineludibile […]
I lavoratori migranti lubrificano gli ingranaggi delle economie ricche. Non sono sempre visibili, ma sono ovunque attorno a noi. Nelle famiglie delle grandi citta’ dei Paesi occidentali, le pulizie di casa e le faccende domestiche sono ormai appannaggio di lavoratori migranti legali (e talvolta illegali), soprattutto donne. Lo stesso vale per la pulizia e la manutenzione di uffici e universita’ […]
Lo stesso discorso vale per lavori essenziali ma oscuri in settori quali l’agricoltura, la trasformazione agroalimentare, la macellazione, la logistica, i trasporti, e poi in hotel, ristoranti, cantieri edili, imprese di manutenzione e ditte di giardinaggio.
A volte si tratta di lavori piu’ visibili, per esempio nelle compagnie di taxi e nel delivery, nei settori del benessere e dell’ospitalita’. Sono migranti anche tante lavoratrici del sesso.
I «lavori migranti» sono spesso fisicamente faticosi, richiedono eccellente salute fisica, resistenza e motivazione, necessarie per lavorare nelle circostanze piu’ difficili.
Info:
https://ilbolive.unipd.it/it/news/societa/undici-miti-sulle-migrazioni-secondo-sociologo
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/01/migranti-il-sociologo-de-haas-i-cambiamenti-climatici-hanno-un-impatto-indiretto-per-gestire-i-flussi-bisogna-ripensare-leconomia/7712706/
https://rbv.biblioteche.it/community/forum/reviews/show/6141
https://ilbolive.unipd.it/it/news/societa/de-haas-ha-contato-22-miti-sul-fenomeno-migratorio
https://ilmanifesto.it/hein-de-haas-varcate-le-frontiere-uomini-e-donne-stipati-nei-luoghi-comuni-della-politica
https://www.lastampa.it/politica/2024/09/29/news/migranti_de_haas_politica_integrazione_accoglienza-14673169/
https://www.ilfoglio.it/politica/2024/06/24/news/ecco-22-miti-da-sfatare-sui-migranti-rifugiati-e-cambiamenti-climatici-6673916/