Societa’/Ambrosini

L’invasione immaginaria. L’immigrazione oltre i luoghi comuni – Maurizio Ambrosini – Laterza (2020)

Va ricordato che non necessariamente i flussi migratori partono da paesi poveri e si dirigono verso paesi ad alto livello di sviluppo.
Su un volume stimato di 272 milioni di immigrati a livello mondiale, 112 milioni si sono trasferiti in paesi classificati dall’ONU come in via di sviluppo, e 159 milioni verso paesi sviluppati (IDOS 2019). Una fetta consistente dei flussi (il 41,3%) viaggia sulla direttrice Sud-Sud, e non mancano neppure le migrazioni Nord-Sud, cosi’ come tra gli ingressi nei paesi ad alto reddito una componente importante proviene da altri paesi del Nord globale. Il fatto e’ che alcuni spostamenti e alcuni tipi di immigrati non risultano visibili come tali ai nostri occhi, ossia non li vediamo o non li classifichiamo come immigrati, o comunque non occupano un posto significativo nelle nostre preoccupazioni e nelle nostre paure.
Tipicamente, quando gli immigrati provengono da paesi sviluppati, non li chiamiamo ne’ li trattiamo da immigrati. E quando arrivano da paesi piu’ poveri, ma sono individualmente riscattati dall’eccellenza in qualche campo di attivita’, come lo sport, la musica, la ricerca scientifica, o anche soltanto dalle dimensioni del loro conto bancario, sfuggono egualmente alla scomoda etichetta di immigrati e alle conseguenze che comporta.
La nostra attenzione, cosi’ come il discorso pubblico, si appunta invece su quelle componenti della popolazione immigrata che suscitano allarme o riprovazione. Sono viste come un fattore di turbamento dell’or
dine sociale […]
La diversita’ in questione e’ quella che si abbina con la poverta’. Gli immigrati sono visti come gli stranieri poveri che si stabiliscono sul territorio nazionale.
Cio’ significa che il termine “immigrati” comporta una valenza implicitamente ansiogena, minacciosa, o comunque peggiorativa: essendo poveri, questi stranieri arrivano per pretendere aiuto, o (peggio) per portarci via qualcosa. In ogni caso, li vediamo come meno civilizzati, progrediti e moderni di noi. Nei notiziari televisivi, nella cronaca nera, negli interstizi della vita urbana, o anche nelle dicerie incessantemente prodotte sull’argomento cerchiamo e troviamo le conferme di questa visione […] Il nostro sguardo, dunque, influisce sulla considerazione pubblica degli immigrati, sulla loro accettazione o esclusione.

Info:
https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/linvasione-immaginaria-limmigrazione-oltre-i-luoghi-comuni/
https://www.piuculture.it/2020/11/linvasione-immaginaria-limmigrazione-tra-percezione-e-realta/
https://www.ais-sociologia.it/portfolio/maurizio-ambrosinilinvasione-immaginaria-limmigrazione-oltre-i-luoghi-comuni/

Societa’/Khanna

Parag Khanna – Il movimento del mondo. Le forze che ci stanno sradicando e plasmeranno il destino dell’umanita’ – Fazi (2021)

I maggiori flussi di persone nel mondo si svolgono all’interno di queste regioni organiche.
Il maggiore bacino migratorio, con i suoi 25 milioni di persone, e’ rappresentato dalla regione corrispondente all’ex Unione Sovietica che si estende sull’Europa orientale e l’Asia centrale, seguita dalla circolazione di latinos nell’America centrale e settentrionale (20 milioni) e di africani subsahariani all’interno dell’Africa (15 milioni), di quella di migranti dall’Asia meridionale ai paesi del Golfo Persico (15 milioni), di cittadini della UE all’interno della UE stessa (12 milioni), di arabi e nordafricani nella regione del Medio Oriente e del Maghreb (10 milioni), di europei dall’Est all’Ovest del continente (10 milioni), di migranti del Sudest asiatico nel gruppo di paesi dell’ASEAN (Association of Southeast Asian Nations) (poco meno di 10 milioni) e infine dei meno di 10 milioni di arabi e nordafricani che si sono trasferiti in Europa.
Questo ci suggerisce anche che la divisione binaria dell’umanità in “Nord” (Nordamerica ed Eurasia) e “Sud” (Africa e America meridionale) e’ ancora valida.

Info:
https://lepenneirriverenti.altervista.org/il-movimento-del-mondo-le-forze-che-ci-stanno-sradicando-e-plasmeranno-il-destino-dellumanita/
https://librieparole.it/recensioni/4791/il-movimento-del-mondo-parag-khanna/
https://www.mangialibri.com/il-movimento-del-mondo
https://www.shipmag.it/invito-alla-lettura-il-movimento-del-mondo-di-parag-khanna/

Societa’/Khanna

Parag Khanna – Il movimento del mondo. Le forze che ci stanno sradicando e plasmeranno il destino dell’umanita’ – Fazi (2021)

La prossima eta’ delle migrazioni di massa, tuttavia, non sara’ una semplice prosecuzione, quanto invece una accelerazione dei processi in corso.
Il vorticare dell’umanita’ non fara’ che diventare piu’ intenso man mano che ciascuna delle seguenti forze, quelle che determinano la nostra geografia umana, acquisira’ progressivamente potenza:
– la demografia, ossia gli squilibri asimmetrici fra un Nord che invecchia e un Sud giovane, capace di offrire la forza lavoro di cui il primo ha bisogno;
– la politica, ossia rifugiati e profughi provenienti da guerre civili e Stati in fallimento, come pure i tanti che fuggono dalla persecuzione etnica, dalla tirannia o dal populismo;
– l’economia: migranti in cerca di opportunita’, lavoratori lasciati a casa dall’outsourcing, impiegati costretti al pensionamento anticipato a causa delle crisi finanziarie;
– la tecnologia, con l’automazione industriale che ridurra’ sempre piu’ i posti di lavoro nelle fabbriche e nella logistica, mentre algoritmi e intelligenza artificiale renderanno sempre piu’ superflui i lavoratori specializzati;
– il clima, infine, che si tratti di fenomeni di lunga durata come l’aumento delle temperature e del livello dei mari e l’impoverimento delle falde acquifere o di disastri stagionali come inondazioni e uragani.

Info:
https://lepenneirriverenti.altervista.org/il-movimento-del-mondo-le-forze-che-ci-stanno-sradicando-e-plasmeranno-il-destino-dellumanita/
https://librieparole.it/recensioni/4791/il-movimento-del-mondo-parag-khanna/

Geoeconomia/Chomsky

Noam Chomsky, Emran Feroz – Lotta o declino. Perche’ dobbiamo ribellarci contro i padroni dell’umanita’ – Ponte alle Grazie (2021)

Le migrazioni sono generate dai ricchi e dai potenti, i quali adesso si lamentano per un esiguo flusso di vittime disperate che loro possono assorbire tranquillamente.
La sola invasione angloamericana dell’Iraq ha provocato l’esodo di quattro milioni di persone, di cui quasi la meta’ e’ fuggita nei paesi vicini. Gli iracheni continuano a scappare da una nazione che e’ una delle piu’ miserabili della terra per colpa delle feroci sanzioni imposte per dieci anni dall’Occidente, seguite poi dalle aggressioni dei ricchi e potenti, che hanno devastato il paese e innescato un conflitto settario che sta facendo a pezzi l’Iraq e l’intera regione.
Che cosa hanno fatto gli europei in Africa e’ storia nota.
Da questo continente provengono flussi ancora piu’ consistenti di migranti che transitano oggi attraverso il varco creato dai bombardamenti franco-anglo-americani sulla Libia, distruggendola e lasciandola nelle mani di milizie in guerra tra loro.
Cosi’ come sono note le azioni degli Stati Uniti nell’America centrale, che hanno seminato il terrore e la miseria da cui le persone continuano a fuggire ancora adesso; a queste si aggiungono anche le vittime messicane di quell’accordo di libero scambio che, com’era prevedibile, ha distrutto l’agricoltura del Messico, incapace di competere con le multinazionali statunitensi generosamente sussidiate dallo Stato.
La risposta dei ricchi e potenti Stati Uniti e’ di fare pressioni sul Messico perche’ tenga lontane le loro vittime dalle frontiere, e le rimandi indietro senza pieta’ se riescono ad aggirare i controlli.
La risposta della ricca e potente Unione europea e’ di corrompere e fare pressioni sulla Turchia perche’ tenga lontani dai suoi confini i poveri sopravvissuti e di ammassare i profughi negli orrendi campi di detenzione turchi.

Info:
https://www.ponteallegrazie.it/libro/lotta-o-declino-noam-chomsky-9788833313702.html
https://www.ibs.it/lotta-o-declino-perche-dobbiamo-ebook-noam-chomsky-emran-feroz/e/9788833317083?gclid=Cj0KCQiA4b2MBhD2ARIsAIrcB-T6LTxkHyOZ7PhIqesdLQ8CpBrHiapLocGukQwOMx77OWBPG3WDuCsaAv64EALw_wcB

Europa/Allievi

Stefano Allievi – La spirale del sottosviluppo. Perche’ (cosi’) l’Italia non ha futuro – Laterza (2020)

La storia d’Europa e’ stata caratterizzata da importanti movimenti migratori interni, ma anche con l’esterno […]
Quelli interni, pur cambiando molte volte direzione e motivazioni, non hanno conosciuto interruzioni, e sono anzi, come fenomeno, in crescita.
Quanto a quelli esterni, per una lunga prima fase si e’ trattato di migrazioni dall’Europa verso il resto del mondo. E solo in una fase piu’ recente, numericamente – a tutt’oggi – assai meno significativa, verso l’Europa […]
I flussi in uscita dall’Europa, per tutto l’Ottocento e fino allo scoppio della prima guerra mondiale, sono stati di almeno 200-400 mila individui l’anno fino al 1880, per poi salire ai 600-800 mila nel ventennio successivo, e raggiungere infine picchi di oltre 1-1,5 milioni l’anno all’inizio del XX secolo. A titolo di comparazione – diciamo cosi’: speculare – in tempi recenti, solo nel 2015, l’anno della grande crisi dei profughi che ha attraversato i Balcani e del grande esodo dalla Siria, si sono registrati flussi altrettanto significativi in entrata.
Le migrazioni, dunque, sono la costante: la novita’ piu’ significativa e’ l’inversione dei flussi […]
Oggi l’Europa e’ un polo di attrazione quasi quanto il Nord America.
Nei primi quindici anni del secolo, secondo dati delle Nazioni Unite, l’afflusso netto di migranti e’ stato pari a 20 milioni di persone in tutto il Vecchio Continente.
Il numero medio annuo di ingressi e’ stato intorno ai 2-3 milioni. Il rinnovamento della popolazione di un continente di oltre 700 milioni di abitanti e’ stato dovuto dunque, in questo periodo, alla nascita di 116 milioni di bambini (molti figli di immigrati) e all’arrivo di 20 milioni di nuovi migranti […]
In caso di porte chiuse all’immigrazione, 33 dei 40 paesi europei (e 22 dei 27 paesi dell’Unione) subirebbero ulteriori e consistenti perdite di popolazione e un forte invecchiamento demografico, come abbiamo visto in dettaglio per il caso italiano

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858139868
http://www.avantionline.it/la-spirale-del-sottosviluppo-pesa-sul-futuro-dellitalia/

Europa/Piketty

Thomas Piketty – Capitale e ideologia. Ogni comunita’ ha bisogno di giustificare le proprie disuguaglianze – La Nave di Teseo (2020)

Nel 2008, il debito europeo non era superiore a quello degli Stati Uniti, del Giappone o del Regno Unito.
Ma la pessima organizzazione collettiva e l’incapacita’ dei paesi europei di creare un titolo di debito comune spiegano gli scarsi risultati macroeconomici della zona euro dopo la crisi del
2008.
E’ incredibile come – facendo tutto da sola – l’Europa sia riuscita a trasformare un collasso finanziario nato nel settore della finanza privata statunitense in una solida crisi del debito pubblico dei suoi paesi membri. Con conseguenze drammatiche per i paesi europei in termini di aumento della disoccupazione e di crescita dei movimenti antiimmigrati, mentre prima del 2008 l’Unione Europea invece si caratterizzava per la notevole capacita’ d’integrazione: la disoccupazione e l’estrema destra erano in calo, e i flussi migratori erano piu’ elevati che negli Stati Uniti.

Info:
https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2020/06/24/thomas-piketty-capitale-ideologia
https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/capitale-e-ideologia-intervista-a-thomas-piketty/
https://www.ilmessaggero.it/libri/capitale_e_ideologia_il_nuovo_saggio_di_piketty_star_dell_economia_pop-5299153.html
http://temi.repubblica.it/micromega-online/piketty-il-capitalismo-non-e-piu-in-grado-di-giustificare-le-sue-disuguaglianze/
https://www.huffingtonpost.it/2018/09/08/lincubo-social-nativista-italiano-potrebbe-molto-rapidamente-riguardarci-da-vicino-piketty-avverte-le-democrazie-europee_a_23520935/