Stato/Montanari

Tomaso Montanari – Privati del patrimonio – Einaudi (2015)

Il mecenatismo va verso la filantropia, mentre la sponsorizzazione va verso la gestione. E «la sponsorizzazione e’ un’azione commerciale, mentre il mecenatismo rientra nelle pratiche della generosita’ » […]
Al contrario della Francia noi abbiamo deciso di puntare – culturalmente, politicamente, legislativamente – sulle azioni commerciali, non sulla generosita’.
Questa scelta sta provocando una crescente mercificazione del patrimonio culturale: un processo che […] ha anche il secondario svantaggio di inibire lo sviluppo di un vero mecenatismo culturale. […]
Ma la conseguenza piu’ seria della scelta italiana e’ stata trasformare la sponsorizzazione nel cavallo di Troia della privatizzazione del patrimonio: una conseguenza attentamente premeditata.
Si e’ scritto «filantropia dei privati» in modo che si leggesse «gestione ai privati»: e il risultato e’ che «la forma attualmente piu’ utilizzata di partecipazione dei soggetti privati nel settore dei beni culturali e’ costituita dai contratti di sponsorizzazione» […]
E’ dunque importante distinguere: un conto e’ chi vuol donare qualcosa alla collettivita’, un conto chi vuole guadagnare associando al proprio marchio un valore immateriale che appartiene alla collettivita’. E invece in Italia facciamo di tutto per confondere le acque. Non solo abbiamo scelto la sponsorizzazione, e non il mecenatismo, ma vorremmo anche piegare quest’ultimo verso il mercato, svuotandolo del suo senso di gratuita generosita’.

Info:
https://www.anobii.com/books/Privati_del_patrimonio/9788806218973/01fa4cfd80281b9647
https://www.huffingtonpost.it/antonella-tarpino/privati-cio-gia-nostro-business-patrimonio-tomaso-montanari_b_6829304.html

Economia di mercato/Bauman

Zygmunt Bauman – Capitalismo parassitario – Laterza (2009)

Questa nostra societa’ e’ una societa’ di consumatori e anche la cultura, come tutto il resto del mondo visto-e-vissuto dai consumatori, diventa un emporio di prodotti destinati al consumo, ciascuno dei quali si trova in concorrenza con gli altri per conquistare l’attenzione mutevole/vagante dei potenziali consumatori […]
Se il mondo popolato di consumatori somiglia ormai a uno di quei grandi magazzini in cui si vende «tutto cio’ che ti occorre e che riesci a sognare», la cultura si sta trasformando in uno dei suoi reparti.
Anche qui, come in altri reparti, gli scaffali sono stracolmi di merci e vengono riforniti quotidianamente, e le casse sono adornate dalla pubblicita’ delle nuove offerte, destinata a sparire ben presto con le attrattive che promuove.
Sia le merci che i messaggi pubblicitari sono pensati per suscitare voglie e innescare desideri […]
Diversamente dall’era della costruzione delle nazioni, la cultura liquido-moderna non ha «persone» da «coltivare», ma clienti da sedurre.

Info:
https://www.anobii.com/books/Capitalismo_parassitario/9788842090984/01abb5bcf2e0394500
http://www.quilibri.eu/ledera-infestante-del-capitalismo-moderno-la-lucida-analisi-di-zygmunt-bauman/