Lavoro/Harvey

David Harvey – Cronache anticapitaliste. Guida alla lotta di classe per il XXI secolo – Feltrinelli (2021)

L’accordo di Bretton Woods, per esempio, era un accordo per cui il capitale non poteva spostarsi facilmente in giro per il mondo, a causa dei controlli sul capitale stesso.
L’economia degli Stati Uniti non era del tutto chiusa, ma lo era relativamente, perche’ era difficile spostare capitali dentro e fuori dal paese […]
I lavoratori lottavano per avere vantaggi negli Stati Uniti, cosi’ come nel Regno Unito, nonche’ in Francia e in Germania […]
Possiamo parlare di una classe operaia tedesca, di una francese, di una inglese e di una americana. Ciascuna di queste classi operaie poteva cercare un vantaggio in un terreno ben definito, perche’ era in gran parte protetta dal dover competere con i lavoratori delle altre economie del mondo, grazie al sistema di controllo sul capitale.
Questo sistema di controllo e’ durato fino alla disgregazione del sistema di Bretton Woods, che si e’ verificata quando il dollaro si e’ sganciato dallo standard aureo nel 1971.
Dopo di allora, i lavoratori si sono ritrovati di colpo a dover competere con tutte le altre forze lavoro di altre parti del mondo. Prima, l’unica concorrenza veniva dall’organizzazione dell’immigrazione da altri paesi.
La Germania importava forza lavoro dalla Turchia, la Francia la importava dal Nord Africa, i maghrebini, la Svezia la importava dalla Jugoslavia e dal Portogallo, il Regno Unito da quello che un tempo era il suo impero, dall’Asia meridionale e dalle Indie occidentali, e gli Stati Uniti hanno aperto il loro sistema di immigrazione nel 1965.
Nel corso degli anni sessanta, il problema principale per i lavoratori era costituito dall’utilizzo dell’immigrazione come modo per minare sia le leggi sul lavoro sia le capacita’ dei lavoratori.
Cio’ a cui questo ha portato, allora, fu la diffusione di un certo atteggiamento anti-immigrati in molti movimenti della classe operaia in tutta Europa e anche, in una certa misura, negli Stati Uniti. Ovviamente.

Info:
https://www.idiavoli.com/it/article/cronache-anticapitaliste https://www.kulturjam.it/editoria-narrazioni/david-harvey-cronache-anticapitaliste/
https://www.marxist.com/david-harvey-contro-la-rivoluzione-la-bancarotta-del-marxismo-accademico.htm
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/21563-guido-maria-brera-cronache-anticapitaliste.html
https://www.doppiozero.com/materiali/david-harvey-laccumulazione-come-spoliazione

Lavoro/Harvey

David Harvey – L’enigma del capitale e il prezzo della sua sopravvivenza – Feltrinelli (2011)

Uno dei maggiori ostacoli all’accumulazione sostenuta del capitale e al consolidamento della classe capitalista negli anni sessanta e’ stato il lavoro.
In Europa come negli Stati Uniti c’era penuria di manodopera; i lavoratori erano ben organizzati, ragionevolmente ben retribuiti e avevano peso politico. Il capitale aveva bisogno di attingere a bacini di manodopera meno cara e piu’ docile, e c’erano vari espedienti per farlo.
Uno era incoraggiare l’immigrazione […]
Alla fine degli anni sessanta il governo francese sovvenzionava l’importazione di manodopera dal Nord Africa, i tedeschi accoglievano i turchi, gli svedesi incoraggiavano l’immigrazione degli iugoslavi e i britannici attingevano agli abitanti del loro antico impero.
Un altro modo per accedere a bacini di manodopera a basso costo era quello di sviluppare tecnologie a bassa intensita’ di lavoro, come la robotizzazione nella fabbricazione di automobili, che creavano disoccupazione […]
Se tutto cio’ non avesse sortito gli effetti desiderati, c’erano comunque persone come Ronald Reagan, Margaret Thatcher e il generale Augusto Pinochet pronte a intervenire, armate della dottrina neoliberista, determinate a ricorrere al potere dello Stato per schiacciare le organizzazioni dei lavoratori.
Pinochet e i generali argentini lo fecero con la forza militare; Reagan e la Thatcher ingaggiarono uno scontro frontale con i grandi sindacati, sia direttamente – come quando Reagan mise in atto una prova di forza con i controllori del traffico aereo e la Thatcher si scontro’ violentemente con i sindacati dei minatori e dei lavoratori editoriali –, sia indirettamente, attraverso la creazione di disoccupazione […]
Il capitale aveva anche la possibilita’ di recarsi direttamente la’ dove si trovava l’eccedenza di manodopera […]
Inondate di un’eccedenza di capitale, le grandi imprese statunitensi avevano cominciato a trasferire la produzione all’estero gia’ alla meta’ degli anni sessanta, ma questo movimento ha preso slancio soltanto un decennio piu’ tardi […]
Il capitale aveva ormai accesso ai bacini di manodopera a basso costo del mondo intero. Quel che e’ peggio, il crollo del comunismo, avvenuto bruscamente nell’ex blocco sovietico e gradualmente in Cina, ha poi aggiunto circa due miliardi di persone alla forza lavoro salariata globale.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2012/05/recensione-david-harvey-l%E2%80%99enigma-del-capitale-e-il-prezzo-della-sua-sopravvivenza-feltrinelli/
http://contropiano.org/contropianoorg/aerosol/vetrina-pubblicazioni/2011/07/05/l-enigma-del-capitale-e-il-prezzo-della-sua-sopravvivenza-02315
http://www.millepiani.org/recensioni/l-enigma-del-capitale-e-il-prezzo-della-sua-sopravvivenza