L-eclissi-del-reddito-da-lavoro-1.pdf (127 download )
Come nella precedente del 2023, questa edizione e’ una selezione dei post piu’ significativi sul tema del lavoro, pubblicati nel blog www.pericopidieconomia.info, edito dal 2020.
Rispetto alla precedente, questa pubblicazione e’ rinnovata nella struttura e aggiornata al giugno 2025.
L’argomento e’ suddiviso in tre capitoli che riguardano il lavoro nell’era del capitalismo neoliberista, i suoi sviluppi e le innovazioni durante l’attuale era digitale, infine le prospettive che il futuro prossimo ci riservera’.
Il blog Pericopi di economia, lo ricordiamo, e’ una sorta di rassegna stampa, tutt’altro che obiettiva, su vari argomenti che sono stati oggetto di pubblicazioni librarie edite nel XXI secolo.
Categoria: Varie
Societa’/Lasch
La rivolta delle élite. Il tradimento della democrazia – Cristopher Lasch – Neri Pozza (2017)
Quanto alla pretesa secondo cui la rivoluzione dell’informazione avrebbe innalzato il livello dell’intelligenza pubblica, non e’ un mistero per nessuno che, oggi, sugli affari pubblici si sa molto meno di una volta […]
Invece di dare la colpa di questa spaventosa ignoranza alla scuola, come si fa di solito, forse dovremmo cercare altrove una spiegazione piu’ convincente, tenendo presente che la gente acquisisce conoscenze tanto piu’ prontamente quanto piu’ ne puo’ fare buon uso.
Visto che il pubblico non partecipa piu’ a dibattiti sui problemi nazionali, non ha alcuna ragione d’informarsi sugli aspetti della cultura civica.
E’ la decadenza del dibattito pubblico, non il sistema scolastico (per quanto male esso funzioni) che fa si che la gente sia male informata, nonostante le meraviglie dell’era dell’informazione. Quando il dibattito diventa un’arte perduta, l’informazione, per quanto rapidamente acquisibile, non fa impressione a nessuno.
La democrazia ha bisogno di un vigoroso dibattito pubblico, non di informazione.
Naturalmente anche l’informazione serve, ma soltanto quel tipo d’informazione che si origina dal dibattito.
Noi non sappiamo cosa dobbiamo sapere finche’ non facciamo le domande giuste, e possiamo individuare le domande giuste soltanto sottoponendo le nostre idee sul mondo all’esame del dibattito pubblico.
L’informazione, che di solito si considera la precondizione del dibattito, in realta’ e’ un suo prodotto.
Quando ci infervoriamo in una discussione che focalizza tutta la nostra attenzione, ci scopriamo avidi ricercatori della relativa informazione. Altrimenti ci limitiamo ad assorbire informazione passivamente, se mai lo facciamo.
Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/gli-stati-uniti-e-la-ribellione-delle-elite/
https://www.archiviostorico.info/libri-e-riviste/8661-la-rivolta-delle-elite
https://www.pensalibero.it/la-rivolta-delle-elite-tradimento-della-democrazia-christopher-lasch/
Unione Europea
Unione Europea
Una fotografia della situazione attuale dell’Unione secondo alcuni Autori, nazionali ed internazionali, cosi’ come descritto in loro recenti pubblicazioni librarie.
Selezione dei post pubblicati sull’argomento sul blog www.pericopidieconomia.info aggiornata al giugno 2025 scaricabile in “Download in evidenza”
Unione-Europea.pdf (14683 download )
Download “Unione Europea”
Stato/Volpi
I padroni del mondo. Come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia – Alessandro Volpi – Laterza (2024)
A rendere il quadro ancora piu’ preoccupante ha contribuito il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha dichiarato, a fine 2023, che “avrebbe senso” ridurre la quota dello Stato in Eni.
Per avviare questa dismissione, l’esponente della Lega si e’ avventurato in un tema molto tecnico. In pratica, ha sostenuto Giorgetti, siccome per effetto del buyback, cioe’ del riacquisto da parte di Eni delle proprie azioni, e della loro conseguente cancellazione, la quota pubblica e’ salita al 34%, si potrebbe vendere il 4% e lucrare cosi’ 2 miliardi di euro: una prospettiva quantomeno singolare.
In questo momento Eni sta macinando extraprofitti che, peraltro, lo Stato non riesce a tassare. Dunque, Eni sta producendo dividendi lucrosi per lo Stato. Ora, in simili condizioni, ci si aspetterebbe che lo Stato aumentasse la propria quota in Eni, magari arrivando al controllo pubblico, e invece il “superministro” propone di cederne il 4% perche’ e’ meglio rimanere al 30% e portare in cassa le briciole, rinunciando ai dividendi futuri e soprattutto trasferendoli ai grandi fondi finanziari.
La proposta di porre in essere questa operazione e’ giunta a Giorgetti – come lui stesso ha dichiarato in un question time alla Camera – da alcune grandi banche d’investimento che sono molto facilmente individuabili.
Info:
https://www.thedotcultura.it/alessandro-volpi-ecco-chi-sono-i-padroni-del-mondo/
https://valori.it/fondi-padroni-mondo-libro-alessandro-volpi/
https://altreconomia.it/chi-controlla-i-padroni-del-mondo/
https://sbilanciamoci.info/i-fondi-dinvestimento-padroni-del-mondo/
download Green New Deal
Economia di mercato/Wolf
La crisi del capitalismo democratico – Martin Wolf – Einaudi (2024)
La democrazia conferisce la sovranita’ all’elettorato, cioe’ a quanti godono della cittadinanza; il capitalismo, invece, conferisce il potere decisionale ai proprietari e agli amministratori di imprese private che si fanno concorrenza nel mercato mondiale.
Ed ecco che i potenziali conflitti tra i due sistemi saltano agli occhi: se la politica democratica e’ nazionale, l’economia di mercato e’ globale; inoltre, se la politica democratica si basa sul principio egualitario di una persona, un voto, l’economia di mercato si fonda sull’idea tutt’altro che egualitaria che ad arricchirsi e’ chi riesce a battere la concorrenza […]
Nei paesi di maggiore successo economico, l’affermarsi dell’economia di mercato diede un impulso sempre piu’ forte alla transizione verso la democrazia a suffragio universale. E’ impensabile che una trasformazione politica tanto profonda – dalle societa’ settecentesche rette da sovrani e aristocratici alle democrazie novecentesche a suffragio universale – sia frutto del caso. Allora, perche’ si e’ avuta?
La risposta verte su cinque elementi, vale a dire ideologia, aspirazioni, acquisizione di potere, interessi particolari delle elite e, infine, influenza.
Cominciamo dall’ideologia. Per quanto possano sembrare diversi l’uno dall’altra, capitalismo di mercato e democrazia liberale poggiano sui medesimi valori […] Il principio condiviso alla base del mercato e della democrazia e’ il diritto degli individui di decidere per se’ ogniqualvolta sia necessario fare delle scelte, individuali o collettive che siano […]
Passiamo ora al secondo elemento, le aspirazioni […] Avendo raggiunto un maggiore benessere, le persone si ponevano obiettivi diversi: se in passato la preoccupazione principale era sopravvivere, ora si poteva nutrire il desiderio di assicurare a se’ stessi e alla propria famiglia una vita piu’ gratificante. Questa aspirazione, naturalmente, racchiudeva un desiderio di partecipare alla vita pubblica che ando’ assumendo un peso politico maggiore con il formarsi di gruppi sociali […]
Veniamo al terzo elemento, cioe’ l’acquisizione di potere. La rivoluzione del mercato comporto’ rivolgimenti sociali come l’urbanizzazione di massa, lo sviluppo delle fabbriche e la formazione di una classe operaia organizzata. Contestualmente nacquero istituzioni, in particolare i sindacati, capaci di svolgere un ruolo politico […]
Il quarto elemento e’ rappresentato dagli interessi particolari delle elite […] La nuova economia che andava prendendo forma aveva bisogno di una forza lavoro istruita. Ma l’istruzione impartita nelle scuole non bastava, serviva anche un’educazione ai «valori nazionali». Fu cosi’ che il nazionalismo ebbe un ruolo decisivo nella creazione di uno Stato e di un’economia moderni […]
Concludiamo soffermandoci sull’ultimo elemento, l’influenza. La grande potenza egemone dell’Ottocento fu il Regno Unito, cui nel Novecento subentrarono gli Stati Uniti; erano entrambe, almeno in linea di principio, societa’ liberali, in campo sia economico sia politico.
Info:
https://www.ilfoglio.it/cultura/2024/08/05/news/il-mondo-di-oggi-si-e-rotto-a-margine-del-libro-di-martin-wolf-6818502/
https://www.ilmonocolo.com/post/la-crisi-del-capitalismo-democratico
https://www.editorialedomani.it/economia/libro-martin-wolf-bh9jht73
Stato/Scheidler
La fine della megamacchina. Sulle tracce di una civiltà al collasso – Scheidler Fabian – Castelvecchi (2024)
Il fatto che le compagnie petrolifere e minerarie possano trasformare meta’ del pianeta in paesaggi lunari e che lo Stato le protegga nelle loro attivita’ si basa sulla tradizione giuridica romana: cio’ che queste compagnie acquisiscono come “persone giuridiche” e chiamano proprieta’ e’ frutto del loro assoluto potere di disposizione.
Tale potere di disposizione si e’ da tempo esteso non solo ai beni mobili e alla terra, ma anche alla vita stessa. Geni e persino intere specie animali e vegetali possono oggi essere brevettati e sono quindi considerati “proprietà intellettuale” del titolare del brevetto.
La storia dei movimenti sociali ed ecologisti degli ultimi secoli puo’ essere letta come una storia di resistenza a questo potere di disposizione. Il movimento contro la schiavitu’ si opponeva all’idea che le persone potessero essere possedute e scambiate come merci; i movimenti per i diritti delle donne sfidano il potere di disposizione degli uomini sul dominium patriarcale; i movimenti per i diritti umani contestano i diritti di disposizione degli Stati sui loro sudditi o cittadini; e i movimenti ecologisti cercano di limitare il potere di disposizione di individui privati, Stati e societa’ sulla terra e sugli esseri viventi.
Nel XXI secolo, la sopravvivenza di gran parte della popolazione mondiale e’ minacciata dalle rivendicazioni di proprieta’ di una minoranza. Una ristretta fascia di elite globali insieme a poche centinaia di imprese transnazionali rivendica la maggior parte della terra, delle foreste, dell’acqua, del cibo, delle risorse minerarie e persino dell’atmosfera terrestre.
Cosi’ facendo puo’ appellarsi a un regime di proprieta’ che, in caso di dubbio, viene fatto valere con la forza fisica dello Stato.
Info:
https://www.goethe.de/ins/it/it/sta/rom/ver.cfm?event_id=26236804
https://www.rivoluzioneanarchica.it/fine-della-megamacchina-un-libro-di-fabian-scheidler/
https://www.officinadeisaperi.it/agora/il-senso-delle-parole/cosi-la-megamacchina-neoliberista-sta-distruggendo-il-nostro-mondo-da-il-fatto/
https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/fatto-for-future-del-26-marzo-2024/
Europa/Tocci
Fuori dal tunnel. Come l’Europa puo’ suoerare la grande crisi – Nathalie Tocci – Solferino (2023)
L’Europa, e in particolare l’Unione europea, giocheranno probabilmente un ruolo fondamentalmente diverso nell’odierna competizione globale rispetto a quanto visto durante la Guerra fredda.
Nel XX secolo, l’Europa rappresentava per gli Stati Uniti e per l’Urss un’importante fetta della torta da spartirsi, tanto che la Guerra fredda inizio’ appunto in Europa, quando il nostro continente venne diviso in due parti alla fine della Seconda guerra mondiale.
L’odierna rivalita’ strategica tra Stati Uniti e Cina si svolge invece principalmente in ambito economico e tecnologico, piu’ che territoriale. In questo contesto l’Ue non e’ piu’ sul tavolo, ma ha piuttosto un posto a tavola, una tavola economica e tecnologica alla quale si giochera’ alternando di volta in volta rivalita’, competizione e cooperazione.
A questo gioco globale, un’Europa alla ricerca di sicurezza e transizione dovra’ rafforzare la propria autonomia e affrontare scelte difficili che riguardano i rapporti transatlantici e le relazioni con Pechino.
Info:
https://elastica.eu/speakers/nathalie-tocci/
https://www.pandorarivista.it/event_listing/l-europa-nella-crisi-conflitti-energia-sicurezza-con-donato-bendicenti-e-nathalie-tocci/
Stato/Giannuli
Geopolitica. Comprendere il nuovo ordine mondiale – Aldo Giannuli – Ponte alla Grazie (2024)
Nel mondo del mercato perfettamente autoregolato, non ha senso parlare di interessi nazionali o di classe, perche’ gli unici veri attori sulla scena sono produttori e compratori, debitori e creditori.
Il resto sono residui di ideologie superate. E infatti tutta la produzione culturale di marca neoliberista ha avuto come principali bersagli le categorie di classe e di nazione.
Poi, la crisi del 2008 ha scosso molte certezze sull’effettiva capacita’ di autoregolazione dei mercati e, in breve, anche i vertici del mondo globalizzato (i vari G7, G8, G10, G14, G20) sono andati in frantumi, senza peraltro che nessuno ne dichiarasse il decesso.
E le stesse regole del mercato (in particolare quello finanziario) hanno spinto qualcuno a chiedersi se le valutazioni del rating sul debito sovrano fossero proprio cosi’ obiettive e non celassero interessi nazionali altrui: come mai il massimo debitore mondiale gode di una stabile tripla A? Poi si e’ cominciato a dubitare che fosse cosi’ utile e necessario che la moneta di scambio mondiale dovesse essere il dollaro. Poi lo scontro fra usa e Cina sulle terre rare ha fatto capire che non sempre e’ una questione di domanda e di offerta priva di valutazioni politiche.
E altrettanto hanno indotto a fare i prezzi dei combustibili, fra speculazioni finanziarie sui future e decisioni politiche dei produttori.
Infine e’ arrivata la guerra, quella grande che si combatte in piena Europa fra russi e ucraini malamente spalleggiati dall’Occidente, e quella non meno grande in Medio Oriente, che rischia da un momento all’altro di allargarsi anche all’Iran.
E allora si e’ capito che il vecchio Stato-nazione conta ancora qualcosa, che la guerra non e’ affatto scomparsa dal novero dei comportamenti possibili, che, quindi, ci sono interessi nazionali e che non sono solo di tipo economico, ma anche di potenza. E si e’ anche compreso che il mondo non e’ piu’ monopolare, come dimostra il fatto che il Grande gendarme ha dovuto indecorosamente ritirarsi da Afghanistan e Iraq.
Info:
https://www.europeanaffairs.it/bookreporter/2024/09/25/geopolitica-un-viaggio-nel-cuore-dei-conflitti-globali-con-aldo-giannuli/
https://www.startmag.it/mondo/come-e-nata-la-geopolitica/
https://www.reportdifesa.it/editoria-il-nuovo-libro-di-aldo-giannuli-ponte-alle-grazie-analizza-la-geopolitica-nel-mondo-di-oggi/
https://osservatorioglobalizzazione.it/osservatorio/maddaluno-geopolitica/


