Capitalismo/Harvey

David Harvey – Cronache anticapitaliste. Guida alla lotta di classe per il XXI secolo – Feltrinelli (2021)

Oggi sta diventando una domanda cruciale: come contrastare quella che e’ in effetti l’illegalita’ del capitale?
Purtroppo, non e’ ipotizzabile che prevalga la teoria del capitale proposta dall’utopismo dell’economia politica classica. Non si puo’ piu’ (ammesso che sia mai stato possibile) sostenere che il capitalismo possa essere pensato come un sistema pacifico, legale e non coercitivo.
In effetti, cio’ con cui abbiamo a che fare qui non e’ solo il proseguimento, ma il riapparire di sistemi di espropriazione violenta sorti nel passato.
Conviviamo con una forma di capitale basata non sull’uguaglianza dello scambio ma sulla violenza certa dell’espropriazione e della spoliazione […]
Non dobbiamo pensare solo all’accumulazione del capitale basata sullo sfruttamento del lavoro vivo nella produzione […] Dobbiamo considerare anche pratiche di accumulazione basate sulla spoliazione pura e semplice […] il capitalismo contemporaneo dipende sempre piu’ dall’accumulazione per spoliazione, anziche’ dall’accumulazione per sfruttamento della forza lavoro nella produzione.
Che cosa intendo dire? […] La crescente centralizzazione del capitale […] comporta che il capitale rubi e consolidi risorse di piccoli produttori che sono stati costretti a cessare la loro attivita’.
Fusioni e acquisizioni sono operazioni sempre piu’ diffuse. Il grande capitale prevale sui pesci piccoli, se li mangia, per cosi’ dire, e comincia ad allargare il suo potere e la sua massa semplicemente inglobando altri capitali. Ci sono “leggi” della centralizzazione del capitale. Le grandi aziende capitalistiche inglobano le piu’ piccole, creando cosi’ una situazione di quasi monopolio in cui le grandi aziende capitalistiche dominano su tutto il resto e possono imporre i prezzi che vogliono.
Guardiamo per esempio l’ascesa di Google: quante piccole aziende ha assorbito Google nella sua espansione per arrivare a essere la grande azienda di oggi? […] Il leveraged buy-out diventa comune. Esistono strategie di ogni genere per facilitare i buy-out e le acquisizioni. Se viene ridotto il flusso di liquidita’ per qualche settore dell’economia e se le aziende sono in difficolta’, se non nell’impossibilita’, di rifinanziare i propri debiti, possono essere costrette alla bancarotta anche se la loro attivita’ e’ sana. Banche e istituti finanziari possono acquisire quelle aziende e trarre grandi profitti una volta reimmessa la liquidita’ […] Qualcosa del genere e’ successo durante la crisi immobiliare negli Stati Uniti. Molte persone si sono trovate costrette (in qualche caso a quanto pare illegalmente) a cedere il valore della loro casa per pignoramento. Non potendo i proprietari pagare i loro mutui, un gran numero di abitazioni e’ stato venduto a prezzi bassi di pignoramento. Ed ecco arrivare una societa’ di private equity come Blackstone che acquista le case pignorate a prezzi di svendita. In poco tempo Blackstone diventa il proprietario di immobili piu’ grande del paese, se non del mondo. Ora possiede migliaia e migliaia di abitazioni, che affitta con margini di profitto elevati. Quando il mercato immobiliare si riprende, e a seconda del mercato in cui ti trovi (a San Francisco e New York si e’ ripreso abbastanza in fretta, in altri luoghi no), poi puoi rivenderle con profitti enormi. Questo e’ un segmento molto grande dell’economia, che si sviluppa sulla base di un processo di accumulazione senza avere niente a che fare con la produzione […]
Anche Apple ha acquistato un’importanza enorme attraverso pratiche capitalistiche commerciali di appropriazione nel mercato, anziche’ attraverso l’organizzazione di capacita’ produttiva nel punto di produzione. Il capitalismo industriale, in un certo senso, e’ diventato sempre piu’ subordinato al capitalismo commerciale e a forme di rendita del capitalismo.
I meccanismi attraverso i quali lavorano il capitalismo della rendita e il capitalismo mercantile sono sempre piu’ quelli dell’appropriazione e dell’accumulazione per spoliazione, anziche’ l’organizzazione della produzione e lo sfruttamento del lavoro vivo nella produzione. Questo e’ il tipo di societa’ capitalista verso cui ci siamo spostati. E’ una societa’ che non puo’ essere contrastata con le tecniche classiche

Info:
https://www.idiavoli.com/it/article/cronache-anticapitaliste
https://www.kulturjam.it/editoria-narrazioni/david-harvey-cronache-anticapitaliste/
https://www.marxist.com/david-harvey-contro-la-rivoluzione-la-bancarotta-del-marxismo-accademico.htm
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/21563-guido-maria-brera-cronache-anticapitaliste.html
https://www.doppiozero.com/materiali/david-harvey-laccumulazione-come-spoliazione

Economia di mercato/Reich

Robert B. Reich – Come salvare il capitalismo – Fazi (2015)

I riacquisti [di azioni] non solo arricchiscono amministratori delegati e altri top manager a spese dei piccoli investitori che non ne conoscono i tempi o le entita’; sottraggono anche soldi che viceversa l’azienda potrebbe spendere in ricerca e sviluppo, espansione a lungo termine, riqualificazione dei lavoratori e salari piu’ alti.
Ogni dollaro che gli amministratori delegati “realizzano” dalla vendita di azioni il cui valore e’ stato pompato dai buyback
richiede che molti piu’ dollari della liquidità aziendale siano impiegati per i riacquisti.
L’effetto perverso sulle priorita’ delle imprese e’ lampante.
Nei primi trent’anni dopo la seconda guerra mondiale, le maggiori aziende americane di solito trattenevano e reinvestivano i propri guadagni.
Ma a partire dagli anni Ottanta, una porzione sempre
piu’ cospicua degli utili societari e’ destinata ai buy-back.

Info:
https://www.artapartofculture.net/2015/09/24/come-salvare-il-capitalismo-robert-reich-racconta-le-difficili-dinamiche-delleconomia/
https://www.criticaletteraria.org/2015/12/reich-come-salvare-il-capitalismo-fazi.html