Europa/Zielonka

Jan Zielonka – Disintegrazione. Come salvare l’Europa dall’Unione Europea – Laterza (2015)

Dopo il fallimento della Lehman Brothers, la Germania ha dichiarato che la garanzia virtuale offerta ad altre istituzioni finanziarie doveva essere fornita da ciascun paese tramite interventi distinti, non dall’Europa nell’ambito di un’azione comune.
Cio’ ha messo a dura prova le economie piu’ fragili dell’eurozona e ha contribuito a far esplodere la crisi dell’euro. Durante la crisi, la Germania ha sempre fatto abbastanza per prevenire il crollo della moneta unica, ma poco per attenuare le differenze strutturali tra le economie piu’ forti e quelle piu’ vulnerabili.
Per esempio, ha acconsentito alla creazione del meccanismo europeo di stabilita’ che prevede l’iniezione diretta di capitali nelle banche, ma i fondi proposti erano inadeguati e soggetti a rigide condizioni. In parole povere, le politiche tedesche miravano piu’ a punire che ad assistere.
Il trattato sul fiscal compact, per esempio, impone sanzioni severe ai paesi che non riducono il debito in eccesso del 5 per cento l’anno. Obbliga inoltre gli Stati membri a condividere i loro piani di bilancio con le istituzioni dell’Unione.
Alcuni critici […] sostengono che i tagli ai bilanci stanno facendo calare la domanda e salire la disoccupazione, indeboliscono la fiducia dei consumatori e frenano la crescita. Una strategia alternativa consisterebbe nel rinunciare al metodo punitivo rigorista e nel sollevare i paesi colpiti dalla crisi dagli oneri eccessivi dei tassi di interesse, che ne ostacolano la crescita.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/recensione-a-disintegrazione-di-jan-zielonka/
https://www.notiziegeopolitiche.net/recensione-a-jan-zielonka-disintegrazione-come-salvare-leuropa-dallunione-europea/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&task=schedalibro&isbn=9788858120460&Itemid=97

Stato/Judt

Tony Judt – Guasto e’ il mondo – Laterza (2012)

Siamo entrati in un’epoca di paura. L’insicurezza e’ tornata a essere un ingrediente attivo della vita politica nelle democrazie occidentali.
Un’insicurezza che nasce dal terrorismo, naturalmente; ma anche, e in modo piu’ insidioso, dalla paura per la velocita’ incontrollabile del cambiamento, dalla paura di perdere il lavoro, dalla paura di perdere terreno rispetto agli altri in una distribuzione delle risorse sempre piu’ iniqua, dalla paura di perdere il controllo delle circostanze e delle consuetudini della nostra vita quotidiana.
E (forse soprattutto) dalla paura che non siamo soltanto noi a non essere piu’ in grado di plasmare la nostra vita, ma che anche coloro i quali detengono il potere abbiano perso il controllo in favore di forze al di sopra della loro portata.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842099819
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/3191/abbiamo-guastato-il-mondo-ma-una-via-di-uscita-ce/?refresh_ce
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__guasto-e-il-mondo-libro.php

Populismo/Müller

Jan-Werner Müller – Cos’e’ il populismo – Universita’ Bocconi (2017)

Un’amministrazione populista presenta tre caratteristiche: il tentativo di appropriarsi dell’apparato statale, la corruzione e il «clientelismo di massa» (scambiando benefici materiali o favori burocratici per ottenere il sostegno politico di cittadini che diventano «clienti» dei populisti) e gli sforzi sistematici per reprimere la società civile.
Naturalmente, anche molti dittatori si comportano in modo analogo. La differenza e’ che i populisti giustificano la propria condotta sostenendo di essere gli unici a rappresentare il popolo; questo consente loro di ammettere tali pratiche piuttosto apertamente e spiega inoltre il motivo per cui raramente le rivelazioni di corruzione sembrano danneggiare i leader populisti (si pensi a Erdoğan in Turchia o al populista di estrema destra Jörg Haider in Austria). I loro seguaci pensano «lo stanno facendo per noi», l’unico popolo autentico.

Europa/Calenda

Carlo Calenda – Orizzonti selvaggi. Capire la paura e ritrovare il coraggio – Feltrinelli (2018)

L’Europa ha preso la sua attuale forma istituzionale nel periodo “dell’Occidente trionfante” e anche per questo ne ha seguito la parabola, con effetti amplificati.
Il trattato di Maastricht del ’92, l’adozione dell’euro (1999-2002) e l’allargamento ai paesi dell’Est (2004) hanno rappresentato la fase ascendente; la bocciatura del progetto di costituzione europea (2005), il trattato di Lisbona (2007), la crisi dei debiti sovrani (2010-11), la Brexit (2016) e la crisi migratoria quella discendente.
L’Europa e’ oggi l’anello piu’ debole dell’Occidente.
Priva di un’identita’ – che la sua governance “morbida”, lenta e consensuale prima e l’allargamento poi le hanno impedito di trovare – l’Ue appare oggi inadatta ad affrontare un’epoca di relazioni economiche e politiche dure. Semplicemente l’Unione Europea forse non e’ equipaggiata per stare a galla nel mare agitato dalla paura e dal nazionalismo.

Info:
https://formiche.net/2018/11/orizzonti-selvaggi-recensione-al-libro-carlo-calenda/
https://www.anobii.com/books/Orizzonti_selvaggi/9788807173509/01492fb65e34e746eb

Finanziarizzazione/Mazzucato

Mariama Mazzucato – Il valore di tutto – Laterza (2018)

Mentre Samuel Palmisano (presidente di IBM dal 2000 al 2011, e amministratore delegato dal 2002 al 2011) affermo’ che l’obiettivo principale di IBM era di raddoppiare gli utili nei successivi cinque anni, mezzo secolo prima, nel 1968, Tom Watson Jr (presidente di IBM dal 1952 al 1971) aveva affermato che le tre priorità di IBM erano 1) la considerazione per i singoli impiegati; 2) l’impegno al servizio della clientela; 3) raggiungere l’eccellenza.
Anche se si tratta di aneddoti, le due dichiarazioni da parte di due diversi amministratori delegati di IBM in due tempi differenti dimostrano come le priorita’ siano cambiate.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127841
https://www.anobii.com/books/Il_valore_di_tutto/9788858127841/01dd6d24ba48fe41d4
https://www.pandorarivista.it/articoli/valore-di-tutto-mariana-mazzucato/

Capitalismo/Stiglitz

Joseph E. Stiglitz – Invertire la rotta. Disuguaglianza e crescita economica – Laterza (2018)

Ci sono quattro aree in particolare che potrebbero incidere significativamente sull’alto livello di disuguaglianza [dei redditi] oggi esistente.
La prima area e’ quella dei compensi dei dirigenti: sono diventati eccessivi (specialmente negli Stati Uniti) e i meccanismi di remunerazione basati sulle stock options sono difficili da giustificare […]
La seconda area e’ la macroeconomia: sono necessarie politiche capaci di mantenere la stabilita’ economica e la piena occupazione. Un alto tasso di disoccupazione colpisce maggiormente gli strati bassi e medi della distribuzione del reddito. Oggi i lavoratori sono penalizzati da tre fattori: l’alto tasso di disoccupazione, i salari deboli e i tagli ai servizi pubblici, dovuti al fatto che quando l’economia va male scendono anche le entrate dello Stato […] E non c’e’ bisogno di aumentare il debito pubblico in rapporto al Pil: progetti infrastrutturali implementati con intelligenza si ripagherebbero da soli, considerando che l’aumento del reddito (e quindi gli introiti fiscali) compenserebbe ampiamente l’aumento della spesa pubblica […]
La terza area e’ l’istruzione: per combattere la disuguaglianza servono investimenti pubblici in questo campo. Il livello e la qualita’ dell’istruzione sono un fattore determinante per il reddito di un lavoratore […]
La quarta area e’ la tassazione: questi investimenti pubblici tanto necessari potrebbero essere finanziati attraverso una tassazione equa e completa dei redditi da capitale, che contribuirebbe a contrastare ulteriormente l’aumento della disuguaglianza riducendo il rendimento netto sul capitale ed evitando che quei capitalisti che risparmiano buona parte del loro reddito accumulino ricchezza a un ritmo superiore alla crescita dell’economia globale, con conseguente aumento delle disparita’ di ricchezza.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858130735
https://www.pandorarivista.it/articoli/stiglitz-invertire-la-rotta/
https://www.laciviltacattolica.it/recensione/invertire-la-rotta-disuguaglianza-e-crescita-economica/

 

Economia di mercato/Klein

Naomi Klein – No logo – Bur (2010)

E’ questo il vero significato dei marchi-stile-di-vita: ci si puo’ trascorrere l’intera esistenza.
E’ questo il concetto chiave per comprendere non solo la sinergia ma anche il groviglio indistinto di legami tra settori e industrie.
La vendita al dettaglio invade il settore dell’intrattenimento, l’intrattenimento sconfina nelle vendite al dettaglio. Societa’ di contenuti (come le case cinematografiche e editoriali) saltano sul carro della distribuzione; le reti di distribuzione e servizi (come le societa’ telefoniche o Internet) entrano nei settori produttori di contenuti.
Nel frattempo, i divi stanno passando di prepotenza alla produzione, distribuzione, e, naturalmente, vendita al dettaglio.

Info:
https://www.anobii.com/books/No_Logo/9788884900074/017732114b39814fc1
http://www.musil.it/letture/NoLogo/NoLogo-recensione.htm

Capitalismo/Jacobs

Michael Jacobs, Mariana Mazzucato – Ripensare il capitalismo – Laterza (2017)

I cambiamenti climatici rappresentano una sfida per il capitalismo, sia per le loro conseguenze che per le loro cause. Per mantenere il riscaldamento globale entro i livelli di sicurezza, le emissioni nette dovranno scendere a zero entro la fine di questo secolo.
Considerando la centralita’ del carbonio nelle nostre economie, questo processo si potra’ compiere solo attraverso una trasformazione strutturale profonda: la decarbonizzazione dei sistemi di produzione, distribuzione e consumo.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/ripensare-capitalismo-mazzucato-jacobs/
https://www.sinistrainrete.info/neoliberismo/12017-lorenzo-cattani-note-su-ripensare-il-capitalismo-di-m-mazzucato-e-m-jacobs.html
https://www.anobii.com/books/Ripensare_il_capitalismo/9788858127445/0151bee1e81a684e52
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127445

Populismo/Crouch

Colin Crouch – Postdemocrazia – Laterza (2009)

L’estrema destra parla dei problemi della globalizzazione, o mondializzazione, ma poi li scarica sulle persone degli immigrati, loro stessi le principali vittime della globalizzazione anziche’ la causa dei problemi che essa crea.
Il malcontento va reindirizzato sulle vere cause dei problemi: le grandi aziende e l’esclusiva ricerca del profitto che distruggono le comunita’ e creano instabilita’ ovunque nel mondo […]
Se la gente e’ incoraggiata a crearsi un’identita’ in base all’opposizione a certi gruppi razziali o agli impiegati statali, e se e’ spinta a considerare le proprie frustrazioni e insoddisfazioni come provocate innanzitutto da costoro, la politica si concentrera’ su tali obiettivi e ignorera’ altre questioni.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/postdemocrazia/
https://www.anobii.com/books/Postdemocrazia/9788842076728/01fad7210efb1e685f
https://ilmanifesto.it/il-paradosso-democratico-di-colin-crouch/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842076728

Capitalismo/Jha

Prem Shankar Jha – Il caos prossimo venturo. Il capitalismo contemporaneo e la crisi dellenazioni – Neri Pozza (2015)

La socialdemocrazia e’ stata il risultato piu’ alto raggiunto dal capitalismo organizzato.
Fu sostenuta da un sistema enormemente complesso di leggi e convenzioni, mirato a proteggere coloro che erano stati schiacciati dalla competizione dal serio rischio della perdita dei diritti civili, dell’indigenza e della morte.
Diversamente dal comunismo e dal corporativismo fascista, non cerco’ di far deragliare il capitalismo o di sostituirlo con un sistema alternativo al fine di limitare la competizione.
Accetto’ la competizione come principio organizzativo di una societa’ che sarebbe rimasta capitalistica, individualistica e fondata sul libero mercato. Gli strumenti principali con cui tento’ di attenuare gli eccessi della competizione furono la protezione, per legge, del diritto all’associazionismo sindacale e alla contrattazione collettiva; la tutela dei consumatori; la sicurezza sui luoghi di lavoro; e la protezione di tutti coloro che per ragioni di eta’, malattia o disoccupazione erano stati temporaneamente o permanentemente espulsi dal mercato del lavoro.
La socialdemocrazia raggiunse il suo apice simultaneamente al capitalismo nazionale, nell’Eta’ dell’oro del capitalismo nazionale tra il 1945 e il 1975. Non c’e’ da stupirsi dunque che sia diventata la prima vittima del capitalismo globale.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_caos_prossimo_venturo/9788854501614/0116bf78de66ec23c1
http://tempofertile.blogspot.com/2017/06/prem-shankar-yha-il-caos-prossimo.html