Societa’/Dardot

Pierre Dardot, Christian Laval – La nuova ragione del mondo. Critica della razionalità neoliberista. Nuova edizione – Derive Approdi (2019)

Il grande errore che commettono coloro che annunciano la «morte del liberismo» e’ confondere la rappresentazione ideologica che accompagna l’istituzione di politiche neoliberiste con la normativita’ pratica che caratterizza specificamente il neoliberalismo.
Per questo, il relativo discredito che oggi intacca l’ideologia del laissez-faire non impedisce in alcun modo al neoliberismo di prevalere piu’ di prima in quanto sistema normativo dotato di una certa efficacia, ovvero capace di orientare dall’interno la pratica effettiva dei governi, delle imprese e di milioni di persone che non ne sono necessariamente coscienti.
Sta qui, appunto, il cuore del problema: com’e’ possibile che nonostante le ripercussioni catastrofiche cui hanno portato le politiche neoliberiste, queste ultime siano sempre piu’ attive, al punto da precipitare interi Stati e societa’ in crisi politiche e regressioni sociali sempre peggiori? Com’e’ possibile che, negli ultimi trent’anni, queste stesse politiche si siano sviluppate e approfondite senza aver incontrato resistenze sufficienti a metterle in crisi?
La risposta non puo’ ridursi ai semplici aspetti «negativi» delle politiche neoliberiste, ovvero alla distruzione programmata delle regolamentazioni e delle istituzioni […]
Con il neoliberismo cio’ che e’ in gioco e’ ne’ piu’ ne’ meno la forma della nostra esistenza, cioe’ il modo in cui siamo portati a comportarci, a relazionarci agli altri e a noi stessi. Il neoliberismo definisce una precisa forma di vita nelle societa’ occidentali e in tutte quelle societa’ che hanno intrapreso il cammino della presunta modernita’. Questa norma impone a ognuno di vivere in un universo di competizione generalizzata, prescrive alle popolazioni di scatenare le une contro le altre una guerra economica, organizza i rapporti sociali secondo un modello di mercato, arriva a trasformare perfino l’individuo, ormai esortato a concepire se stesso come un’impresa.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/la-nuova-ragione-del-mondo-di-pierre-dardot-e-christian-laval/
https://ilmanifesto.it/la-trappola-del-capitale-umano
https://www.dianoia.it/public/rcs/rcs_21_34.pdf
https://www.leparoleelecose.it/?p=13014

Capitalismo/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

A minacciare la nostra democrazia sarebbe il neoliberismo.
Il problema, tuttavia, ha radici piu’ profonde.
Il neoliberismo, dopo tutto, e’ una forma di capitalismo e l’attuale crisi democratica non e’ affatto la prima all’interno di questo sistema.
Ne’ e’ probabile che sia l’ultima, nel caso il capitalismo dovesse perdurare.
Al contrario, ogni fase importante dello sviluppo capitalistico ha dato origine a trambusti politici ed e’ stata da essi trasformata.
Il capitalismo mercantile e’ stato periodicamente scosso – e alla fine abbattuto – da una serie di rivolte di schiavi nelle aree periferiche e di rivoluzioni democratiche nei paesi del centro.
Il suo successore basato sul laissez-faire ha collezionato un secolo e mezzo di turbolenze politiche, tra cui molteplici rivoluzioni socialiste e fasciste, due guerre mondiali e innumerevoli rivolte anticoloniali, prima di cedere il passo, nel periodo interbellico e nel dopoguerra, al capitalismo regolato dallo Stato.
Quest’ultimo regime ha conosciuto a sua volta la sua dose di crisi politiche, trovandosi ad affrontare una massiccia ondata di ribellioni anticoloniali, la rivolta globale della Nuova Sinistra, una prolungata guerra fredda e una corsa agli armamenti nucleari prima di soccombere al rovesciamento neoliberista, che ha inaugurato la fase attuale del capitalismo globalizzante e finanziarizzato.
Un simile inquadramento storico consente di vedere l’attuale crisi democratica in una luce diversa.
I travagli politici del neoliberismo, per quanto acuti, rappresentano l’ultimo capitolo di una storia piu’ lunga, che riguarda le vicissitudini politiche del capitalismo come tale.
A essere incline alla crisi politica e a inibire la democrazia, piu’ che il neoliberismo, e’ il capitalismo stesso.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_rep.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_lalettura.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_corsera.pdf
https://jacobinitalia.it/#facebook
https://jacobinitalia.it/il-capitalismo-cannibale/

Economia di mercato/Fazi

Thomas Fazi – Una civiltà possibile. La lezione dimenticata di Federico Caffe’ – Meltemi (2022)

Gli anni Ottanta sono unanimemente riconosciuti come il decennio della grande controrivoluzione neoliberista, di cui si erano poste le fondamenta gia’ nel decennio precedente, come aveva intuito Caffe’, che un po’ in tutto l’Occidente avviarono lo smantellamento degli strumenti “keynesiani” di gestione dell’economia, la deregolamentazione dei mercati e della finanza, l’attacco al sindacato e alla contrattazione collettiva, nonche’ l’ascesa di un “nuovo spirito del capitalismo” fondato sull’elogio dell’individuo, del consumismo, della competitivita’, dell’autoimprenditorialita’, del profitto e della cultura d’impresa (fenomeno che nel contesto italiano prese il nome di “riflusso”).
Simboliche in tal senso furono l’elezione di Margaret Thatcher in Gran Bretagna nel 1979, che annuncio’ il nuovo vangelo dell’individualismo (“La societa’ non esiste”), e quella di Ronald Reagan negli Stati Uniti l’anno seguente, che sintetizzo’ il cambio di paradigma nella famosa affermazione: “Lo Stato non e’ la soluzione, ma il problema”. Sul fronte della teoria, si andava consolidando la visione neoliberista dell’economia e della societa’, che poneva al centro della politica economica la “politica dell’offerta”, che tendeva a far ricadere sulle “rigidita’” del sindacato e sulla contrattazione collettiva la responsabilita’ della disoccupazione.
Era il ritorno in grande del laissez-faire e di una politica economica fondamentalmente indirizzata al controllo dell’inflazione, all’equilibrio del bilancio e alla liberalizzazione dei mercati, con un accento particolarmente aggressivo nei confronti del mercato del lavoro

Info:
https://www.meltemieditore.it/wp-content/uploads/daniele-archibugi-il-manifesto-25-giugno-2022-federico-caffe-leresia-economica-del-benessere-su-una-civilta-possibile-di-thomas-fazi-meltemi.pdf
https://www.micromega.net/invece-dellagenda-draghi/
https://www.meltemieditore.it/wp-content/uploads/daniele-archibugi-capital-5-maggio-2022-rileggendo-federico-caffe-su-una-civilta-possibile-di-t.-fazi-meltemi.pdf
https://www.flaneri.com/2023/01/09/civilta-possibile-fazi/