Populismo/Crouch

Colin Crouch – Identita’ perdute. Globalizzazione e nazionalismo – Laterza (2019)

Per capire cosa sta accadendo, dobbiamo tornare al XVIII secolo e al conflitto non tra imperi e nazioni ma tra l’ancien regime e l’Illuminismo (Aufklärung) […].
Detto in poche parole, l’Illuminismo, rappresentato in particolare da Immanuel Kant, sosteneva la crescita del razionalismo e dell’universalismo, il quale ultimo implicava una forma di uguaglianza tra le persone […] una volontà di cambiamento e innovazione […] una mentalita’ che trovo’ la sua espressione piu’ pura nella scienza dell’economia classica.
L’ancien regime, il conservatorismo, rappresentava invece la tradizione, la stabilita’, una fede religiosa incontestata, una rinuncia generale a mettere in discussione gerarchie e disuguaglianze consacrate dal tempo.
Dal punto di vista conservatore, i valori dell’Illuminismo erano freddi, dirompenti e inquietanti, accessibili solo alle persone istruite; quelli dell’ancien regime, al contrario, erano accessibili attraverso la famiglia e la permanenza nel tempo […]
I poveri spesso bramano stabilita’ e familiarita’.
E probabilmente guardano al cambiamento come a una minaccia per quel poco che hanno.
Questa prospettiva ci aiuta anche a spiegare l’attuale enigma per cui molti dei leader dei nuovi movimenti conservatori, in particolare Donald Trump, sostengono di parlare a nome degli emarginati e degli oppressi, e si fanno vanto allo stesso tempo della propria ricchezza, proponendo politiche economiche che favoriscono ancora di piu’ i ricchi.
Il conservatorismo non offre sicurezza attraverso la ridistribuzione della ricchezza ma mediante l’affermazione di valori tradizionali, vecchie certezze e la gestione del potere da parte di governanti ammirati. […]
Considerare gli attuali scontri sulla globalizzazione come un revival della lotta epica tra Illuminismo e ancien regime ci consente anche di comprendere il rifiuto dei concetti di evidenza e competenza cosi’ centrale nelle campagne di Trump e della Brexit. Questa e’ la vecchia ostilita’ nei confronti della scienza e della ragione insita nel conservatorismo storico con la sua preferenza per l’autorita’ di leader o di credenze religiose piuttosto che per la conoscenza.

Info:
https://www.sinistrainrete.info/politica/14268-alessandro-visalli-colin-crouch-identita-perdute-globalizzazione-e-nazionalismo.html
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858134061

Europa/Rodrik

Dani Rodrik – Dirla tutta sul mercato globale – Einaudi (2019)

Nel marzo 2017 l’Unione Europea ha celebrato il sessantesimo anniversario del Trattato di Roma che diede vita alla Comunita’ economica europea.
In effetti, c’era molto da festeggiare: dopo secoli di guerre, sconvolgimenti politici e uccisioni di massa, l’Europa risulta vivere in pace e in democrazia.
In un’epoca di disuguaglianze, le nazioni europee presentano i divari nel reddito piu’ bassi che in qualunque altro posto del mondo, e l’Unione Europea ha guidato felicemente il passaggio sotto la propria ala di undici ex paesi socialisti.
Questi, pero’, sono i traguardi del passato.
Oggi l’Unione sta attraversando una profonda crisi esistenziale e il suo futuro e’ tutt’altro che certo. Se ne colgono i sintomi dappertutto: la Brexit, gli allarmanti livelli di disoccupazione giovanile in Grecia e in Spagna, l’indebitamento e la stagnazione in Italia, l’ascesa dei movimenti populisti e la reazione di rifiuto nei confronti dei migranti e dell’euro.
Sono tutti segnali che puntano nella stessa direzione: le istituzioni europee necessitano di una revisione decisiva.

Info:
https://ilmanifesto.it/la-vocazione-globale-del-capitalismo/
https://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2019-02-04/temperare-l-iperglobalizzazione-162827.shtml?uuid=AFhMOTC&refresh_ce=1

Populismo/Harari

Yuval Noah Harari – 21 lezioni per il XXI secolo – Bompiani (2018)

Nel XX secolo le masse si sono ribellate contro lo sfruttamento e hanno cercato di imporre il loro ruolo vitale in ambito economico e politico.
Oggi le masse temono l’irrilevanza e cercano di usare quello che resta del loro potere prima che sia troppo tardi. La Brexit e l’ascesa di Trump potrebbero pertanto rappresentare l’emergenza di una linea contraria a quella delle storiche rivoluzioni socialiste.
La rivoluzione russa, quella cinese e quella cubana sono state realizzate da individui che erano essenziali per l’economia ma che erano privi di potere politico; nel 2016, Trump e la Brexit sono stati sostenuti da molti individui che godono ancora di potere politico, ma che temono di essere sul punto di perdere la loro importanza economica.

Info:
https://www.librinews.it/recensioni/21-lezioni-xxi-secolo-recensione/
https://www.anobii.com/books/21_lezioni_per_il_XXI_secolo/9788845297052/014a7e4880dd929fce

Populismo/Mounk

Yascha Mounk – Popolo vs. Democrazia – Feltrinelli (2018)

Molta retorica populista ha un fondo nostalgico.
Negli Stati Uniti, come e’ noto, Donald Trump ha promesso di “rendere di nuovo grande l’America”. In Inghilterra, lo slogan principale della campagna per uscire dall’Unione Europea era un impegno a “riprendere il controllo […]
Tuttavia, malgrado le varie sfumature di significato racchiuse da questi slogan, non c’e’ dubbio che un elemento centrale del loro fascino sia la nostalgia per un’eta’ dell’oro dell’economia, in cui la gente non aveva problemi finanziari e il lavoro era sicuro […]
La nostalgia per il passato economico, pero’, non riguarda solo il denaro; riguarda anche la diminuzione delle speranze […] Proprio come le nazioni non sembrano piu’ in grado di decidere da sole, cosi’ anche i cittadini hanno la sensazione di essere giocattoli in balia di trasformazioni economiche incontrollabili. Via via che i posti di lavoro un tempo stabili vengono delocalizzati all’estero o resi superflui dalla tecnologia, via via che gli stabilimenti storici chiudono i battenti e i sindacati perdono potere, ecco che il lavoro non fornisce piu’ agli individui una posizione solida nella societa’.

Info:
https://www.linkiesta.it/it/article/2018/05/12/yascha-mounk-il-populismo-fa-paura-ma-nel-lungo-periodo-la-democrazia-/38075/

Populismo/Mishra

Pankaj Mishra – L’eta’ della rabbia – Mondadori (2018)

Donald Trump ha cavalcato l’onda dei nazionalisti bianchi furiosi con i progressisti globalizzati, dai quali si sentivano presi in giro. Un’analoga forma di insofferenza, per i tecnocrati e i cosmopoliti londinesi, ha portato alla Brexit. I nazionalisti indu’, che appartengono perlopiu’ alla media e piccola borghesia istruita e con qualche esperienza di mobilita’, ce l’hanno con gli indiani anglofoni «pseudolaici», accusati di disprezzare l’induismo e le tradizioni popolari. I nazionalisti cinesi disprezzano l’esigua minoranza dei loro compatrioti tecnocrati che guarda all’Occidente. I radicali islamici, frettolosi autodidatti dell’Islam, dedicano molto tempo ad analizzare le differenze tra chi, secondo loro, e’ un musulmano autentico e chi lo e’ soltanto di nome, dopo essersi arreso alla societa’ dei consumi edonista e senza radici.

Info:
http://www.repubblica.it/cultura/2017/09/12/news/intervista_pankaj_mishra_accettura-175293505/
https://www.anobii.com/books/L%27et%C3%A0_della_rabbia/9788804685944/0181573f7e7c72fcc7