Societa’/Serughetti

La società esiste – Giorgia Serughetti – Laterza (2023)


Due tendenze parallele che disegnano il panorama politico attuale nel mondo euroamericano: la crisi di una sinistra che si riconosce sotto il vessillo del progresso, da una parte; l’avanzata di una destra culturalmente reazionaria e socialmente conservatrice, dall’altra.
Negli ultimi anni, la nostalgia ha dato il tono all’offerta politica delle forze populiste di destra in molti paesi del mondo. Dal «Make America Great Again» di Donald Trump, a «Reconquete», il nome scelto da Eric Zemmour per promettere il ritorno alla grandeur francese, allo slogan «Take Back Control» dei sostenitori del Leave nel referendum sulla Brexit.
Il 25 settembre 2022, a Roma, nella notte della vittoria della destra delle elezioni politiche, Giorgia Meloni proclamava dal palco che l’«obiettivo grande», la promessa di riscatto rivolta a chi l’aveva sostenuta, era quella di «tornare a essere orgogliosi di essere italiani».
La via al futuro, in questa visione, passa dal riconoscimento di un desiderio identitario, dall’apertura di uno spazio di agibilita’ politica per affetti, vocaboli, gesti che sembravano ormai per sempre consegnati al passato.
Le forze politiche di destra rispondono dunque al desiderio di cambiamento radicale che nasce dalla «policrisi» del presente. Ma la meta che indicano non e’ nel futuro, e’ piuttosto in un sistema di simboli inteso a evocare le radici, la tradizione da conservare.
E’ nella triade valoriale «Dio, patria e famiglia», che rompe con l’idea di progresso, con la forza che ha sostenuto nell’ultimo secolo i progetti di emancipazione dalla diseguaglianza e dall’oppressione. Nella prospettiva della destra, gli avanzamenti sul terreno dei diritti delle donne, delle persone LGBTQ, delle minoranze sono non conquiste ma eccessi da rimuovere, per consentire la rifondazione di un ordine che ha radici in una presunta «natura», in cio’ che e’ senza tempo: nella famiglia «naturale»; nella patria come grande famiglia.
In questo sogno passatista si inserisce anche la fantasia […] in cui il desiderio di recuperare modelli familiari e di vita di meta’ Novecento, con le annesse gerarchie di genere, sessuali e razziali, si salda al rimpianto per un tempo caratterizzato dal consumo spensierato di energia fossile a basso costo.
Anche cosi’ si spiega la forza che assume il negazionismo climatico nella proposta identitaria dei partiti di destra. Questi sfruttano la diffidenza diffusa, soprattutto tra le classi meno abbienti, di fronte a una transizione ecologica che, si teme, presentera’ il conto soprattutto a chi si trova in una condizione socialmente e lavorativamente piu’ precaria.
Ma, anziche’ promettere di avanzare verso una transizione «giusta», negano il pericolo e prospettano il conforto di modelli di vita tradizionali.
Si comprende quanto immaginaria e immaginata sia la «casa» del cuore, la casa di un tempo, verso cui tornare. E quanto dannoso possa rivelarsi l’anelito che vi e’ rivolto, per la politica del presente.

Info:
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/29695-patrizio-paolinelli-una-buona-societa-e-possibile.html
https://www.pandorarivista.it/articoli/la-societa-esiste-di-giorgia-serughetti/

https://www.retisolidali.it/la-societa-esiste-serughetti-serve-una-nuova-grammatica-delle-lotte/
https://www.sololibri.net/La-societa-esiste-Giorgia-Serughetti.html
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/serughetti_fattoquot.pdf
https://www.doppiozero.com/la-verita-vi-prego-sulla-societa
https://eticaeconomia.it/la-societa-esiste/

Societa’/Kurz

Il capitale mondo.Globalizzazione e limiti interni del moderno sistema produttore di merce – Robrt Kurz – Meltemi (2022)

In passato, nell’eterno conflitto per l’interpretazione dei fatti, sembrava che le parti fossero state assegnate in maniera automatica: gli ideologi protocapitalistici orientati a destra assumevano immancabilmente il ruolo degli irriducibili apostoli della conservazione e della negazione di ogni cambiamento qualitativo; viceversa, “sinistra” era praticamente sinonimo di “progressismo”, addirittura di attesa impaziente del nuovo e di accelerazione del processo storico.
Sia nelle sue espressioni riformistiche, sia in quelle rivoluzionarie, il discorso della sinistra pullulava sempre di metafore proiettate verso il futuro, di “nuovi stadi del capitalismo”, di rotture fondamentali dello sviluppo, di prospettive inaudite etc.
Curiosamente pero’, all’inizio del XXI secolo, sono gli apologeti, gli ideologi e gli istigatori del capitalismo a impossessarsi sfacciatamente della nuova qualita’ sociale della globalizzazione, facendone il loro punto di forza, mentre la sinistra si e’ generalmente ritirata su posizioni di contenimento, conservazione ed esplicita negazione della realta’.
Anche laddove i liberali o i conservatori sembrano manifestare in qualche caso un certo scetticismo sulla globalizzazione, questo si stempera regolarmente all’interno di un discorso sdrammatizzante, accompagnato da un riferimento positivo e ottimistico nei confronti del nuovo; viceversa, lo stesso scetticismo e i falsi paragoni con il passato nei discorsi della sinistra testimoniano l’avvilente ignoranza degli sconfitti della storia, disposti solo a bendarsi gli occhi per non vedere la nuova realta’.
Surclassata dallo sviluppo del capitalismo globale, la sinistra ha perso la sua capacita’ di iniziativa storica, e se ne sta solitaria con i suoi concetti teorici e le sue idee sociali.

Info:
https://sinistrainrete.info/marxismo/22910-massimo-maggini-introduzione-a-il-capitale-mondo.html
https://anatradivaucanson.it/introduzioni/introduzione-a-il-capitale-mondo
https://www.ambienteweb.org/2022/05/21/sinistrainrete-joe-galaxy-il-capitale-mondo-sguardo-su-globalizzazione-complottismi-e-dintorni/
https://ilmanifesto.it/se-la-critica-di-valore-e-denaro-conta-piu-della-lotta-di-classe

Populismo/Serughetti

Giorgia Serughetti – Il vento conservatore. La destra populista all’attacco della democrazia – Laterza (2021)

Nel panorama contemporaneo, la descrizione del populismo come tribalismo identitario si attaglia particolarmente ai movimenti e partiti della «destra radicale» o «ultradestra» […]
La destra radicale combina lo schema dell’opposizione popolo/elite con ideologie politiche come il nativismo – ovvero la convinzione che solo chi fa parte della nazione per ragioni di discendenza possa legittimamente abitare il territorio di uno Stato – e l’autoritarismo […] In termini nativisti e’ declinato anche l’altro grande tema a cui queste forze devono il loro consenso: la sicurezza, intesa come incolumita’ dei cittadini e della nazione stessa.
Il crimine, fonte primaria di insicurezza, e’ raffigurato come una questione «straniera», da attribuire ai «non nativi», e da punire con il braccio spietato della legge[…]
A tenere insieme la costellazione ideologica di populismo, nativismo e autoritarismo e’ infine il richiamo ai valori morali conservatori, spesso declinati in termini religiosi.
La destra radicale accusa la sinistra «globalista» e le elite cosmopolite, oltre che di favorire l’immigrazione di massa, anche di corrompere la cultura tradizionale della nazione.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_DOMANI.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_FATTO.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/02/SERUGHETTI_CORSERABRESCIA.pdf
https://www.ingenere.it/letture/il-vento-conservatore
https://www.retisolidali.it/il-vento-conservatore-intervista-serughetti/
https://www.osservatore.ch/il-nuovo-vento-conservatore-e-la-destra-antidemocratica_66328.html

Populismo/Crouch

Colin Crouch – Identita’ perdute. Globalizzazione e nazionalismo – Laterza (2019)

Per capire cosa sta accadendo, dobbiamo tornare al XVIII secolo e al conflitto non tra imperi e nazioni ma tra l’ancien regime e l’Illuminismo (Aufklärung) […].
Detto in poche parole, l’Illuminismo, rappresentato in particolare da Immanuel Kant, sosteneva la crescita del razionalismo e dell’universalismo, il quale ultimo implicava una forma di uguaglianza tra le persone […] una volontà di cambiamento e innovazione […] una mentalita’ che trovo’ la sua espressione piu’ pura nella scienza dell’economia classica.
L’ancien regime, il conservatorismo, rappresentava invece la tradizione, la stabilita’, una fede religiosa incontestata, una rinuncia generale a mettere in discussione gerarchie e disuguaglianze consacrate dal tempo.
Dal punto di vista conservatore, i valori dell’Illuminismo erano freddi, dirompenti e inquietanti, accessibili solo alle persone istruite; quelli dell’ancien regime, al contrario, erano accessibili attraverso la famiglia e la permanenza nel tempo […]
I poveri spesso bramano stabilita’ e familiarita’.
E probabilmente guardano al cambiamento come a una minaccia per quel poco che hanno.
Questa prospettiva ci aiuta anche a spiegare l’attuale enigma per cui molti dei leader dei nuovi movimenti conservatori, in particolare Donald Trump, sostengono di parlare a nome degli emarginati e degli oppressi, e si fanno vanto allo stesso tempo della propria ricchezza, proponendo politiche economiche che favoriscono ancora di piu’ i ricchi.
Il conservatorismo non offre sicurezza attraverso la ridistribuzione della ricchezza ma mediante l’affermazione di valori tradizionali, vecchie certezze e la gestione del potere da parte di governanti ammirati. […]
Considerare gli attuali scontri sulla globalizzazione come un revival della lotta epica tra Illuminismo e ancien regime ci consente anche di comprendere il rifiuto dei concetti di evidenza e competenza cosi’ centrale nelle campagne di Trump e della Brexit. Questa e’ la vecchia ostilita’ nei confronti della scienza e della ragione insita nel conservatorismo storico con la sua preferenza per l’autorita’ di leader o di credenze religiose piuttosto che per la conoscenza.

Info:
https://www.sinistrainrete.info/politica/14268-alessandro-visalli-colin-crouch-identita-perdute-globalizzazione-e-nazionalismo.html
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858134061