Capitalismo/Foer

Franklin Foer – I nuovi poteri forti. Come Google, Apple, Facebook e Amazon pensano per noi – Longanesi (2018)

Secondo uno dei luoghi comuni del nostro tempo, una frase che quando venne pronunciata per la prima volta sembrava un’iperbole, ma oggi appare azzeccatissima, «i dati sono il nuovo petrolio».
«Dati» e’ una parola incruenta, ma rappresenta qualcosa di piuttosto cruento, perche’ si tratta dell’archivio delle nostre azioni: quello che leggiamo, quello che guardiamo, dove ci spostiamo nell’arco di una giornata, quello che compriamo, la nostra corrispondenza, le ricerche che facciamo, i pensieri che iniziamo a scrivere e poi cancelliamo.
Se si dispone di un numero sufficiente di dati, e’ possibile individuare correlazioni e trovare schemi […]
I dati corrispondono a una comprensione degli utenti, un ritratto della nostra mente. […]
I dati consentono di sapere dove sara’ una persona domani in un raggio di venti metri e di prevedere, con un ragionevole livello di precisione, se una relazione amorosa durera’.
Il capitalismo ha sempre sognato di attivare il desiderio di consumo, di avere la capacita’ di sfruttare il cervello umano per stimolare il desiderio di prodotti che questo non aveva mai pensato di volere.
I dati contribuiscono a realizzare questo vecchio sogno: ci rendono piu’ malleabili, piu’ propensi alla dipendenza, piu’ facili da condizionare.
E’ per questo che i consigli di Amazon portano cosi’ spesso a un acquisto, e che gli annunci su Google generano clic. […]
I dati non somigliano al petrolio, perche’ mentre quest’ultimo e’ una risorsa limitata, i dati sono rinnovabili all’infinito e consentono continuamente ai nuovi monopolisti di condurre esperimenti per essere in grado di anticipare le tendenze, comprendere meglio i clienti e creare algoritmi piu’ efficaci.

Info:
http://www.mangialibri.com/libri/i-nuovi-poteri-forti
https://luz.it/spns_article/franklin-foer-intervista/
https://www.anobii.com/books/I_nuovi_poteri_forti/9788830451117/01b615ecf78e1d30ad

Capitalismo/Foer

Franklin Foer – I nuovi poteri forti. Come Google, Apple, Facebook e Amazon pensano per noi – Longanesi (2018)

Negli ultimi dieci anni il giornalismo ha iniziato a dipendere in maniera pericolosa da Facebook e Google.
Le big tech forniscono alle testate giornalistiche una quota enorme del loro pubblico, e di conseguenza dei loro ricavi.
Questa situazione conferisce una grande influenza sul giornalismo alla Silicon Valley, che ha sfruttato al massimo il proprio potere.
La dipendenza genera disperazione, una folle e sfacciata caccia ai clic su Facebook, uno sforzo senza sosta per rientrare negli algoritmi di Google, e porta i mezzi d’informazione a sottoscrivere accordi terribili, che sembrano necessari per l’autoconservazione, ma in realta’ consentono a Facebook e Google di controllarli ancora piu’ saldamente […]
Facebook puo’ decidere che i suoi utenti preferiscono i video ai testi, o che vogliono leggere piu’ articoli di propaganda a loro ideologicamente gradita che notizie pure e semplici.
Quando Facebook cambia direzione in questo modo, o quando
Google modifica qualcosa nel suo algoritmo, il traffico web diretto ai mezzi di informazione subisce un contraccolpo immediato, con l’effetto a catena che ne consegue […]
Il problema pero’ non e’ solo la vulnerabilita’ economica, ma anche il modo in cui le societa’ tecnologiche dettano gli schemi di lavoro, il modo in cui la loro influenza puo’ modificare la morale di un’intera professione sulla base delle loro necessita’, magari abbassando gli standard di qualita’ o riducendo le tutele etiche

Info:
http://www.mangialibri.com/libri/i-nuovi-poteri-forti
https://luz.it/spns_article/franklin-foer-intervista/
https://www.anobii.com/books/I_nuovi_poteri_forti/9788830451117/01b615ecf78e1d30ad

Capitalismo/Foer

Franklin Foer – I nuovi poteri forti. Come Google, Apple, Facebook e Amazon pensano per noi – Longanesi (2018)

Le big tech – la stampa europea le ha giustamente riunite in un accattivante acronimo, GAFA (Google, Apple, Facebook, Amazon) – stanno facendo a pezzi i principi che proteggono l’individuo.
Offrono dispositivi e siti web che annientano la privacy e non hanno rispetto per il valore dell’autorialita’, vista la loro ostilita’ nei confronti della proprieta’ intellettuale.
In campo economico, giustificano il monopolio con la fondata convinzione che la concorrenza ostacoli la ricerca del bene comune e il tentativo di raggiungere traguardi ambiziosi per l’umanita’. E riguardo al pilastro centrale dell’individualismo – il libero arbitrio – le societa’ tecnologiche hanno una visione tutta loro: vogliono automatizzare le scelte, grandi e piccole, che facciamo nell’arco della giornata.
Sono i loro algoritmi a suggerire le notizie che leggiamo, gli articoli che acquistiamo, il tragitto che seguiamo e le persone che invitiamo nella nostra cerchia di amici. […]
Amazon, Facebook e Google puntano a modificare le nostre abitudini di lettura. Le big tech sono anche i filtri piu’ potenti mai esistiti: Google ci aiuta a muoverci su Internet dando una gerarchia alle informazioni, Facebook usa i suoi algoritmi e la profonda conoscenza delle nostre cerchie sociali per mettere in ordine le notizie che visualizziamo, Amazon influenza la pubblicazione di libri grazie al suo dominio schiacciante sul mercato editoriale.
Uno strapotere cosi’ ampio offre a queste aziende la possibilita’ di controllare interi settori e quindi di trasformarli. Come i colossi dell’industria alimentare, anche le big tech hanno creato una nuova scienza, volta a realizzare prodotti che si adattino ai gusti dei consumatori, con l’intenzione di rivedere l’intera catena di produzione culturale per ottenere maggiori profitti.

Info:
http://www.mangialibri.com/libri/i-nuovi-poteri-forti
https://luz.it/spns_article/franklin-foer-intervista/
https://www.anobii.com/books/I_nuovi_poteri_forti/9788830451117/01b615ecf78e1d30ad