Europa/Rifkin

La Terza Rivoluzione Industriale. Come il ‘potere laterale’ sta trasformando l’energia, l’economia e il mondo – Jeremy Rifkin – Mondadori (2018)


L’Unione europea, la prima unione continentale, e’ nata alla fine di due devastanti conflitti mondiali ed e’ stata concepita con l’idea che la geopolitica tradizionale, nella quale ogni Stato sovrano compete sul mercato e sul campo di battaglia per tutelare i propri interessi particolari, dovesse cedere il passo, almeno in parte, a una nuova politica continentale nella quale le nazioni collaborino per promuovere la sicurezza e gli interessi economici collettivi.
Gli interessi nazionali non sono scomparsi con la nascita dell’Unione europea, ma ogni successiva generazione di cittadini dei paesi europei ha acquisito una sempre maggiore familiarita’ con l’idea di essere, a volte, cittadini d’Europa.
Il germe dell’Unione europea e’ la condivisione dell’energia. La Comunita’ europea del carbone e dell’acciaio (CECA), nata nel 1951, e’ figlia di Jean Monnet, da molti considerato il padre dell’Unione europea.
Monnet era convinto che l’antica rivalita’ economica tra Francia e Germania potesse essere attenuata dalla condivisione delle risorse carbonifere e della produzione di acciaio, soprattutto lungo il conteso corridoio industriale compreso fra la Ruhr e la Saar.
Il Trattato di Parigi, che costituiva la CECA, fu firmato da Belgio, Francia, Germania Ovest, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.
Nel 1957 questi sei paesi sottoscrissero il Trattato di Roma, che ampliava l’idea di cooperazione promuovendo la creazione di una Comunita’ economica europea (CEE). Gli stessi paesi siglarono poi un accordo separato per costituire la Comunita’ europea dell’energia atomica (CEEA, o Euratom), un’intrapresa cooperativa per lo sviluppo dell’energia nucleare nella regione.
Attualmente l’UE accoglie 27 Stati membri, con una popolazione totale di circa 500 milioni di individui in un’area che si estende dal Mare d’Irlanda alla Russia.
Oggi che l’Unione europea ha varcato la soglia del mezzo secolo, l’energia e’ tornata a essere l’elemento centrale della prossima fase dello sviluppo continentale.
La UE e’, potenzialmente, il piu’ grande mercato interno al mondo, con i suoi 500 milioni di consumatori, ai quali ne vanno aggiunti altri 500 se si prendono in considerazione le regioni piu’ prossime, nel Mediterraneo e in Nordafrica, con le quali ha avviato partnership, pur non avendo ancora costituito un vero mercato unico e integrato […]
Le nazioni asiatiche, africane e sudamericane stanno cominciando a ispirarsi all’Unione europea per formare proprie unioni continentali con il medesimo obiettivo: creare un mercato unico e integrato.

Info:
https://www.sulromanzo.it/blog/la-terza-rivoluzione-industriale-una-chiacchierata-con-jeremy-rifkin
https://www.forumpa.it/riforma-pa/jeremy-rifkin-guru-della-sharing-economy-e-teorico-della-terza-rivoluzione-industriale/

Europa/Dardot

Pierre Dardot, Haud Gueguen, Christian Laval, Pierre Sauvetre – La scelta della guerra civile. Un’altra storia del neoliberalismo – Meltemi (2023)

Cio’ che troviamo nell’Unione Europea e’ un’espressione concentrata del costituzionalismo di mercato, attraverso la stratificazione di norme cosiddette “comunitarie”, che nel corso di diversi decenni hanno finito per prevalere sul diritto statale nazionale.
L’equazione che qui prevale e’ la stessa che Hayek formulo’ a suo tempo: sovranita’ del diritto privato garantita da un potere forte.
La sovranita’ del diritto privato e’ sancita dai Trattati europei; il potere forte responsabile di garantire il rispetto di questa sovranita’ assume la forma di organismi diversi ma complementari, come la Corte di Giustizia delle Comunita’ Europee (CGCE), la Banca Centrale Europea (BCE), i consigli interstatali e la Commissione.
Secondo la logica del “liberalismo autoritario”, e’ il ritiro dello Stato dall’economia a esigere uno Stato autoritario. Secondo la logica del neoliberalismo, e’ il costituzionalismo di mercato, qualunque forma assuma, a esigere uno Stato nazionale forte e/o meccanismi decisionali sottratti al controllo democratico a livello sovranazionale.

Info:
https://www.meltemieditore.it/wp-content/uploads/massimiliano-guareschi-il-manifesto-12-febbraio-2024-quel-neoliberismo-autoritario-su-la-scelta-della-guerra-civile-aa.-vv.-meltemi.pdf
https://www.carmillaonline.com/2024/01/24/una-guerra-civile-strisciante-e-costante/
https://www.sinistrainrete.info/neoliberismo/27174-christian-laval-haud-gueguen-pierre-dardot-pierre-sauvetre-la-scelta-della-guerra-civile.html
https://ilmanifesto.it/pierre-dardot-un-abbraccio-mortale-per-la-gauche
https://ilmanifesto.it/il-neoliberismo-autoritario
https://www.pandorarivista.it/articoli/per-una-prassi-istituente-recensione-a-del-comune-o-della-rivoluzione-nel-xxi-secolo/

Europa/Parsi

Vittorio Emanuele Parsi – Titanic. Naufragio o cambio di rotta per l’ordine liberale – il Mulino (2022)

Il modo in cui la troika (per due terzi) europea ha massacrato i greci per «salvarli» (?) dal fallimento in occasione della crisi dell’euro non ha di sicuro giovato: ne’ al popolo greco ne’ alla credibilita’ dell’Unione.
In quell’occasione – come in altre peraltro – la UE e’ apparsa molto piu’ incline a preoccuparsi per la salute delle banche creditrici (tedesche e francesi innanzitutto), impedendo che il tanto invocato mercato punisse con tutto il suo rigore il moral hazard dei propri manager, piuttosto che intenta ad alleviare le condizioni disperate dei debitori.
In maniera tanto irrazionale quanto scorretta e diseducativa, le istituzioni europee hanno stabilito un principio che con le regole del mercato fa letteralmente a pugni: la speculazione, tanto piu’ quando e’ consapevole e alimentata da evidenti asimmetrie informative, e’ protetta e tutelata in ambito europeo.
I banchieri e gli speculatori finanziari sanno che l’Unione non consentira’ che siano loro a pagare il prezzo delle proprie scelte azzardate oltre il lecito. Per cui, chiunque voglia prestare denaro a potenziali creditori, anche quando questi siano molto probabilmente insolventi, puo’ accomodarsi, tanto ha solo da guadagnare.
A chi osserva che «i greci sono stati puniti per aver mentito all’Unione e barato sui conti pubblici», occorre far notare che semmai sono stati alcuni politici greci a mentire, ma che le loro colpe ricadono su un intero popolo. Un popolo che non poteva sapere quello che stava succedendo e che e’ chiamato a rispondere in solido, sulla sua pelle, di quanto avvenuto ed e’ persino criminalizzato e ridicolizzato per aver «vissuto oltre i propri mezzi».
Un gruppo ristretto di manager bancari e finanziari, che aveva ben altri, piu’ sofisticati e potenti strumenti per intuire che qualcosa non quadrava nei cosiddetti «fondamentali macroeconomici» della Grecia, non ha invece pagato alcun prezzo, e vede i costi dei suoi calcoli avventati scaricati sulle spalle del popolo greco.
C’e’ poco da stupirsi se questa Unione non e’ ne’ amata ne’ stimata da un numero crescente dei suoi cittadini.
Sono episodi gravi e ripetuti come questi ad aver accentuato la percezione che, per come si e’ trasformata a partire dal Trattato di Maastricht, questa Unione rappresenti sempre piu’ «l’Europa delle banche» e sempre meno «l’Europa dei cittadini».

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/titanic-naufragio-o-cambio-di-rotta-per-l-ordine-liberale-di-vittorio-emanuele-parsi/
https://it.gariwo.net/libri-and-co/libri/etica-e-democrazia/titanic-naufragio-o-cambio-di-rotta-per-lordine-liberale-24859.html
https://www.pandorarivista.it/articoli/titanic-naufragio-ordine-liberale-parsi/