Lavoro/Silver

Beverly J. Silver – Le forze del lavoro Movimenti operai e globalizzazione dal 1870 – Bruno Mondadori (2008)

Il potere contrattuale di molti lavoratori a basso reddito impiegati nei servizi all’impresa e alla persona, appare oggi piu’ simile a quello degli operai dell’industria tessile dell’Ottocento che non a quello dei lavoratori del settore automobilistico del Novecento […]
Le strategie di maggior successo emerse nelle recenti campagne condotte nel settore chiave dei servizi, mostrano di avere molto in comune con le lotte dei lavoratori tessili del tardo Ottocento e del primo Novecento. Gli operai tessili, infatti – che operavano in un settore disintegrato verticalmente, caratterizzato da molteplici piccole imprese e instabilita’ occupazionale – hanno dovuto controbilanciare la loro debolezza appoggiandosi alle organizzazioni politiche e sindacali a livello cittadino e regionale […] Analogamente, oggi i lavoratori sottopagati del settore dei servizi – almeno in apparenza verticalmente disintegrato – si sono affidati a un modello organizzativo basato sulla comunita’, piuttosto che sul potere che deriva al lavoratore dalla sua posizione all’interno del processo produttivo.
Come gia’ per gli operai tessili del XIX secolo, le vittorie non potevano essere ottenute grazie al potere di contrattazione strutturale autonomo dei lavoratori, ma dipesero soprattutto dalle alleanze (e dalle risorse che queste producevano) con altri gruppi e strati di una comunita’ allargata.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_forze_del_lavoro/9788861592117/013ceb1c2bb826dec4
https://www.lacittafutura.it/economia-e-lavoro/lavoratori-di-tutto-il-mondo-intervista-a-beverly-silver-parte-i

Economia di mercato/Srniceck

Nick Srniceck, Alex Williams – Inventare il futuro. Per un mondo senza lavoro – Nero (2018)

[Il] vero significato del reddito base e’ da trovarsi in quattro ingredienti chiave e tra loro correlati.
Il primo punto da enfatizzare e’ che il reddito base universale e’ una richiesta di trasformazione politica, non solo economica […]  Il reddito base universale dissolve insomma gli aspetti coercitivi del lavoro salariato, riduce la mercificazione del lavoro, ed e’ in questo modo che trasforma la relazione politica tra lavoro e Capitale. […]
La seconda caratteristica del reddito base universale e’ che puo’ trasformare precarieta’ e disoccupazione da condizioni di insicurezza a stati di flessibilita’ volontaria […]
Com’e’ noto, il Capitale e’ riuscito a impadronirsi del desiderio di una maggiore flessibilita’ dei lavoratori per trasformarlo in una nuova forma di sfruttamento: oggi il lavoro flessibile equivale non a liberta’, ma a precarieta’ e insicurezza. Ecco, il reddito base universale risponde esattamente alla generalizzata condizione di precarieta’ per trasformarla da stato di sofferenza in occasione di liberta’ […]
La terza caratteristica del reddito base e’ che questo obbliga a ripensare il valore attribuito a diversi tipi di lavoro. Liberi dall’accettazione supina di qualsiasi impiego venga loro sottoposto, i lavoratori potranno semplicemente rifiutare le occupazioni che pagano troppo poco, che richiedano troppo lavoro, che offrono pochi sussidi, o che sono umilianti o degradanti. […]
In altre parole, la misura del valore del lavoro sarebbe la sua natura, e non semplicemente la sua capacita’ di produrre profitto.

Info:
https://www.anobii.com/books/Inventare_il_futuro/9788880560098/01b82e055beaceae9c
http://www.exasilofilangieri.it/presentazione-del-libro-inventare-futuro-un-mondo-senza-lavoro-n-srnicek-williams/

 

Capitalismo/Jha

Prem Shankar Jha – Il caos prossimo venturo. Il capitalismo contemporaneo e la crisi delle nazioni – Neri Pozza (2015)

L’11 settembre diede ai neoconservatori del dipartimento della Difesa il pretesto di cui avevano bisogno per far accettare la propria visione imperialista all’opinione pubblica americana […] l’amministrazione Bush lancio’ una sistematica campagna per far conoscere […] la nuova dottrina della sicurezza.
Due erano le argomentazioni alla base di tale dottrina.
La prima era che, di fronte al terrorismo internazionale, l’America non poteva piu’ fare affidamento sulla sola deterrenza per mantenere la propria sicurezza, e dunque avrebbe fatto ricorso in futuro a interventi militari preventivi.
La seconda era che non si sentiva piu’ vincolata dalla Carta delle Nazioni Unite e dal principio primario del diritto internazionale, ossia quello di non attaccare stati sovrani, se avesse sospettato che gli stessi fossero promotori del terrorismo internazionale.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_caos_prossimo_venturo/9788854501614/0116bf78de66ec23c1
http://tempofertile.blogspot.com/2017/06/prem-shankar-yha-il-caos-prossimo.html

Finanziarizzazione/Chang

Ha-Joon Chang – Economia. Istruzioni per l’uso – il Saggiatore (2016)

Negli ultimi vent’anni, la proliferazione di strumenti finanziari di vario tipo, in grado di generare alti profitti in poco tempo, ha reso gli azionisti ancora piu’ impazienti. Per esempio, in Gran Bretagna la durata media della detenzione di azioni, gia’ passata dai cinque anni della meta’ degli anni sessanta ai due degli ottanta, e’ crollata a circa 7,5 mesi alla fine del 2007 […]
La conseguenza e’ stata la nascita di «alleanze scellerate» tra i manager professionisti e la crescente schiera di azionisti con visione di breve termine, uniti dallo slogan «massimizzare il valore per gli azionisti»
Il patto prevedeva salari astronomici ai dirigenti in cambio, appunto, di profitti massimi nel breve termine, anche a spese della qualita’ del prodotto e del benessere dei dipendenti, e la distribuzione agli azionisti della maggiore percentuale possibile di tali utili, sotto forma di dividendi e operazioni di buy-back (riacquisto delle proprie azioni da parte della societa’ per sostenerne il prezzo) […]
In genere queste pratiche lasciano all’azienda poche risorse per investire in attrezzature, ricerca e sviluppo e formazione, riducendone la produttivita’ di lungo termine e quindi la competitivita’.

Info:
http://giustiziaintergenerazionale.it/tag/ha-joon-chang/
http://temi.repubblica.it/micromega-online/critica-dell%E2%80%99espertocrazia-economica/?printpage=undefined

Capitalismo/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo – Bollati Boringhieri (2013)

Il carattere di servizio pubblico e’ indiscutibile e vantaggioso per tutti i sistemi che hanno deciso di adottarlo, soprattutto in un periodo di crisi. Ma e’ altrettanto vero che i varchi lasciati aperti dalla ritirata dello stato sono spazi appetibili per gruppi di varia natura che potrebbero rispondere a interessi reconditi e a finalita’ subdole.
Il rischio che la vita dei cittadini debba dipendere dalla predisposizione caritatevole di associazioni inficiate da potenziali conflitti di interesse e’ enorme.
E qui sta ora il punto della questione.
Un gruppo di persone scaltre e competenti – con ampia conoscenza delle leggi e del mercato – puo’ riuscire ad impiegare proficuamente buona parte di cio’ che percepisce dall’attivita’ no-profit.
Come? Destinando i fondi raccolti attraverso il servizio erogato al pubblico in attivita’ bancarie a breve, come ad esempio certificati di deposito o pronti contro termine, oppure investendo la liquidita’ di cassa in titoli obbligazionari, facendo maturare degli interessi, che a loro volta accrescono il flusso di denari.

Info:

http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/

https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Finanziarizzazione/Arrighi

Giovanni Arrighi – Il lungo XX secolo. Denaro, potere e le origini del nostro tempo – il Saggiatore (2014)

L’espansione finanziaria non e’ che la modalita’ con cui l’accumulazione capitalistica si trasforma quando l’aumento della produzione di beni non e’ piu’ sufficiente a sostenere i profitti dei paesi al centro del sistema mondiale.
L’espansione finanziaria porta inevitabilmente alla crisi perche’ non puo’ sostenere un processo di accumulazione duraturo; le lezioni della storia insegnano che con la crisi finanziaria crolla l’intera organizzazione economica e politica di un particolare ciclo di sviluppo del capitalismo.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_lungo_XX_secolo/9788842819035/01360d7a251c1223be
https://www.pandorarivista.it/articoli/egemonia-storia-capitalismo-recensione-a-il-lungo-xx-secolo-di-giovanni-arrighi/
http://tempofertile.blogspot.com/2015/03/giovanni-arrighi-il-lungo-xx-secolo.html

Economia di mercato/Bauman

Zygmunt Bauman – Capitalismo parassitario – Laterza (2009)

Questa nostra societa’ e’ una societa’ di consumatori e anche la cultura, come tutto il resto del mondo visto-e-vissuto dai consumatori, diventa un emporio di prodotti destinati al consumo, ciascuno dei quali si trova in concorrenza con gli altri per conquistare l’attenzione mutevole/vagante dei potenziali consumatori […]
Se il mondo popolato di consumatori somiglia ormai a uno di quei grandi magazzini in cui si vende «tutto cio’ che ti occorre e che riesci a sognare», la cultura si sta trasformando in uno dei suoi reparti.
Anche qui, come in altri reparti, gli scaffali sono stracolmi di merci e vengono riforniti quotidianamente, e le casse sono adornate dalla pubblicita’ delle nuove offerte, destinata a sparire ben presto con le attrattive che promuove.
Sia le merci che i messaggi pubblicitari sono pensati per suscitare voglie e innescare desideri […]
Diversamente dall’era della costruzione delle nazioni, la cultura liquido-moderna non ha «persone» da «coltivare», ma clienti da sedurre.

Info:
https://www.anobii.com/books/Capitalismo_parassitario/9788842090984/01abb5bcf2e0394500
http://www.quilibri.eu/ledera-infestante-del-capitalismo-moderno-la-lucida-analisi-di-zygmunt-bauman/

Capitalismo/Boltanski

Luc Boltanski, Eve Chiapello – Il nuovo spirito del capitalismo – Mimesis (2014)

Si puo’ cosi’ distinguere una critica artistica da una critica sociale.
La prima, associata all’invenzione di uno stile di vita bohemien […], attinge soprattutto alle due prime fonti di indignazione a cui abbiamo precedentemente accennato: da una parte la disillusione e la mancanza di autenticita’, e dall’altra l’oppressione, che caratterizzano il mondo borghese legato all’ascesa del capitalismo.
Questa critica mette in evidenza la perdita di senso, e in particolare la perdita del senso del bello e della grandezza, conseguenza della standardizzazione e della mercificazione generalizzata che coinvolgono non solo gli oggetti quotidiani ma anche le opere d’arte (il mercato culturale della borghesia) e gli esseri umani. Insiste sulla volonta’ oggettiva del capitalismo e della societa’ borghese di irreggimentare, dominare e sottomettere gli uomini a un lavoro prescritto, avendo come scopo il profitto ma facendo ipocritamente appello alla morale, a cui contrappone la liberta’ dell’artista, il suo rifiuto di una contaminazione dell’estetica attraverso l’etica, il rifiuto di ogni forma di sottomissione nel tempo e nello spazio e nelle sue espressioni piu’ estreme, di ogni forma di lavoro.
La critica artistica si fonda sull’opposizione […] tra attaccamento e distacco, stabilità e mobilità. Da una parte i borghesi, che possiedono terre, fabbriche, donne, radicati nell’avere, obnubilati dal pensiero della conservazione dei loro beni, continuamente preoccupati di come riprodurli, sfruttarli, accrescerli […].
La seconda critica, di ispirazione socialista e poi marxista, attinge soprattutto alle ultime due fonti di indignazione che abbiamo identificato: l’egoismo degli interessi privati nella societa’ borghese e la miseria crescente delle classi popolari all’interno di una societa’ con una ricchezza senza precedenti […] Fondandosi sulla morale, e spesso su una tematica di ispirazione cristiana, la critica sociale rifiuta, talvolta con violenza, l’immoralita’ o il neutralismo morale, e l’individualismo degli artisti, che puo’ diventare egoismo ed egotismo.

Info:
http://www.edc-online.org/it/pubblicazioni/articoli-di/luigino-bruni/11716-il-nuovo-spirito-del-capitalismo.html
https://www.anobii.com/books/Il_nuovo_spirito_del_capitalismo/9788857524047/016a4f8341ba1b20a0

Capitalismo/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti – Laterza (2014)

“neoliberismo”. Termine che comprende numerosi filoni e “marchi”, accomunati da un’idea di fondo: che la liberta’ dei mercati (dei luoghi, cioe’, in cui gli individui massimizzano i propri interessi materiali) sia il mezzo migliore per appagare le aspirazioni dell’uomo, e che i mercati siano sempre preferibili agli Stati e alla politica, i quali nel migliore dei casi sono inefficienti, nel peggiore mettono a repentaglio la liberta’.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/

Finanziarizzazione/Mazzucato

Mariana Mazzucato – Il valore di tutto – Laterza (2018)

Sembra che alle banche commerciali sia stata a tutti gli effetti concessa una licenza per stampare moneta, grazie alla loro abilita’ di creare denaro nel processo di prestito, e di prestarlo a tassi di interesse più elevati di quelli che pagano per prenderlo a prestito.
Ma il prestito rimane una fonte rischiosa di profitto, se quelli a cui si presta non restituiscono il denaro. E poiche’ le banche possono dare in prestito solo se le famiglie o le imprese desiderano prendere a prestito, e’ una fonte di profitto estremamente prociclica, che sale e scende assieme al livello delle attivita’ d’investimento.
Percio’, sin dal principio, i banchieri commerciali hanno cercato di fare di piu’ con il denaro che creavano – e con gli ulteriori fondi che ricevono dai depositanti – oltre a prestarlo ad eventuali mutuatari. Hanno adocchiato il redditizio mondo dei mercati finanziari – la compravendita di azioni e obbligazioni, per conto dei clienti e per proprio conto – come una fonte ulteriore di profitto.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127841
https://www.anobii.com/books/Il_valore_di_tutto/9788858127841/01dd6d24ba48fe41d4
https://www.pandorarivista.it/articoli/valore-di-tutto-mariana-mazzucato/