Lavoro/Undiemi

Lidia Undiemi – La lotta di classe nel XXI secolo. La nuova offensiva del capitale contro i lavoratori: il quadro mondiale del conflitto e la possibile reazione democratica – Ponte alle Grazie (2021)

La legalita’ e’ come la liberta’: puo’ rappresentare il bene ma anche il male della societa’.
Dipende dalla qualita’, ovvero dallo scopo, delle leggi che il cittadino e’ tenuto a rispettare.
In un sistema democratico fortemente incardinato sul principio di legalita’, in cui la gestione della conflittualita’ e’ sempre piu’ regolamentata dalle norme statali, queste sono in grado di influenzare con maggiore rapidita’ i rapporti di forza tra capitale e lavoro.
Nel mondo del lavoro si sta gradualmente passando dagli anni dell’ingiusta assenza di regole in difesa dei lavoratori agli anni dell’ingiusta proliferazione normativa in favore del capitale.
Questo fa si’ – come emerso in modo evidente all’alba delle politiche neoliberiste con gli scontri tra il governo Thatcher e i minatori inglesi – che i lavoratori debbano confrontarsi con due grossi centri di potere, che sono appunto i governanti e i capitalisti. In tale contesto, la legalita’ rischia di divenire per i deboli piu’ un mezzo di sopraffazione che uno strumento di tutela.
E’ necessario chiedersi che tipo di affezione alla legalita’ ci si puo’ aspettare da un giovane precario soggetto a sfruttamento «a norma di legge».
Allo stesso modo, c’e’ da chiedersi che idea di legalita’ possa avere un lavoratore supertassato e con sempre meno servizi pubblici a disposizione, quando viene a conoscenza del fatto che le multinazionali riescono a pagare molte meno tasse di lui. Tale ragionamento puo’ essere esteso anche all’imprenditore locale, imbrigliato in un complesso sistema di burocrazia e tassazione.
Se il costo sociale della «legalita’ ingiusta» diviene troppo alto, bisogna aspettarsi che la collettivita’ tenda verso la disaffezione allo Stato e a tutto cio’ che esso rappresenta.

Info:
https://www.lidiaundiemi.it/libri/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.sinistrainrete.info/politica/23735-lidia-undiemi-reagire-e-non-aspettare-il-manifesto-della-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo.html
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lidia_undiemi__reagire_e_non_aspettare_il_manifesto_della_lotta_di_classe_nel_xxi_secolo/39130_47187/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/05/undiemi-la-pace-sociale-e-una-trappola-per-i-lavoratori-serve-una-ripresa-della-conflittualita-dal-governo-mi-attendo-nuova-riforma-lavoro/6120731/

Capitalismo/Zizek

Slavoj Zizek – Come un ladro in pieno giorno. Il potere all’epoca della postumenita’ – Ponte alle Grazie (2019)

Dal momento che, nella nostra societa’, la libera scelta viene elevata a valore supremo, il controllo e il dominio sociale non possono piu’ mostrarsi mentre invadono la liberta’ del soggetto; devono apparire proprio come (ed essere sostenuti da) l’esperienza degli individui in quanto esseri liberi.
Ci sono molteplici modi in cui questa non-liberta’ appare sotto forma del suo opposto: quando siamo privati dell’assistenza sanitaria universale, dicono che ci stanno dando una nuova liberta’ di scelta (di scegliere chi provvede alla nostra salute); quando non possiamo più fare affidamento su un impiego a tempo determinato e siamo obbligati a cercare un lavoro nuovo e precario ogni due anni, dicono che abbiamo l’opportunita’ di reinventarci e scoprire nuovi e inattesi potenziali creativi nascosti nella nostra personalita’; quando dobbiamo pagare per l’istruzione dei nostri figli, ci dicono che diventiamo «imprenditori di noi stessi», che agiamo come capitalisti che scelgono liberamente come investire le risorse che possediamo (o che abbiamo chiesto in prestito) nell’educazione, nella salute, nei viaggi…
Costantemente bombardati dalle cosiddette «libere scelte», obbligati a fare delle scelte per la maggior parte delle quali non siamo neppure adeguatamente qualificati (o rispetto alle quali non abbiamo informazioni sufficienti), sperimentiamo sempre di piu’ la nostra liberta’ per quello che effettivamente e’: un peso che ci priva della vera scelta del cambiamento.

Info:
http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/unlibroalgiorno/2019/03/16/zizek-e-la-discrezione-non-oppressiva_d6041a60-8893-4969-9332-a8cd1bf07ba9.html
https://ilmanifesto.it/il-gusto-del-paradosso-e-della-liberta/

Economia di mercato/Srniceck

Nick Srniceck, Alex Williams – Inventare il futuro. Per un mondo senza lavoro – Nero (2018)

[Il] vero significato del reddito base e’ da trovarsi in quattro ingredienti chiave e tra loro correlati.
Il primo punto da enfatizzare e’ che il reddito base universale e’ una richiesta di trasformazione politica, non solo economica […]  Il reddito base universale dissolve insomma gli aspetti coercitivi del lavoro salariato, riduce la mercificazione del lavoro, ed e’ in questo modo che trasforma la relazione politica tra lavoro e Capitale. […]
La seconda caratteristica del reddito base universale e’ che puo’ trasformare precarieta’ e disoccupazione da condizioni di insicurezza a stati di flessibilita’ volontaria […]
Com’e’ noto, il Capitale e’ riuscito a impadronirsi del desiderio di una maggiore flessibilita’ dei lavoratori per trasformarlo in una nuova forma di sfruttamento: oggi il lavoro flessibile equivale non a liberta’, ma a precarieta’ e insicurezza. Ecco, il reddito base universale risponde esattamente alla generalizzata condizione di precarieta’ per trasformarla da stato di sofferenza in occasione di liberta’ […]
La terza caratteristica del reddito base e’ che questo obbliga a ripensare il valore attribuito a diversi tipi di lavoro. Liberi dall’accettazione supina di qualsiasi impiego venga loro sottoposto, i lavoratori potranno semplicemente rifiutare le occupazioni che pagano troppo poco, che richiedano troppo lavoro, che offrono pochi sussidi, o che sono umilianti o degradanti. […]
In altre parole, la misura del valore del lavoro sarebbe la sua natura, e non semplicemente la sua capacita’ di produrre profitto.

Info:
https://www.anobii.com/books/Inventare_il_futuro/9788880560098/01b82e055beaceae9c
http://www.exasilofilangieri.it/presentazione-del-libro-inventare-futuro-un-mondo-senza-lavoro-n-srnicek-williams/

 

Capitalismo/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti – Laterza (2014)

“neoliberismo”. Termine che comprende numerosi filoni e “marchi”, accomunati da un’idea di fondo: che la liberta’ dei mercati (dei luoghi, cioe’, in cui gli individui massimizzano i propri interessi materiali) sia il mezzo migliore per appagare le aspirazioni dell’uomo, e che i mercati siano sempre preferibili agli Stati e alla politica, i quali nel migliore dei casi sono inefficienti, nel peggiore mettono a repentaglio la liberta’.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/