Geoeconomia/Termini

Valeria Termini – Energia. La grande trasformazione – Laterza (2020)

Il Novecento e’ stato il secolo del petrolio e del dollaro: entrambi hanno segnato il predominio degli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale.
Il loro ruolo nel mondo ha corrisposto l’uno alla capacità delle multinazionali statunitensi di controllare la filiera petrolifera, per lo piu’ sostenute dal governo; l’altro alla guida valutaria americana, fondata a Bretton Woods nel 1944 intorno a regole globali costruite sulla centralita’ del dollaro. Entrambi sono stati alimentati da hard power (la forza militare) e soft power (l’egemonia del modello americano) degli Stati Uniti […]
Dopo i conflitti degli ultimi decenni, il petrolio ha iniziato a perdere terreno, via via affiancato dalle nuove fonti rese disponibili dall’innovazione tecnologica, efficienti, meno inquinanti ed economicamente convenienti; quanto al dollaro, si e’ iniziata a ridurre lentamente la sua centralita’ indiscussa e univoca a partire dalle transazioni commerciali, tra le quali i flussi di petrodollari avevano giocato un ruolo essenziale.
La grande crisi del nuovo millennio (2008-2009) con epicentro nei flussi finanziari in dollari, l’emergere di contrasti gestiti dalla presidenza americana in modo non cooperativo con potenze rivali – la Cina, fra tutte, che si pone al centro di un nuovo asse di sviluppo alternativo – e da ultimo ma di rilievo la riduzione del soft power statunitense fanno intravedere la possibilita’ di un futuro multipolare, rispecchiato anche nelle valute e nelle nuove risorse utilizzate

Info:
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%201.pdf
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%203.pdf
https://www.pandorarivista.it/articoli/energia-la-grande-trasformazione-di-valeria-termini/

Geoeconomia/Banos

Pedro Banos – Cosi’ si controlla il mondo. I meccanismi segreti del potere globale – BUR (2020)

La Cina, il maggior importatore di petrolio al mondo, punta a utilizzare per le contrattazioni la sua moneta, lo yuan (l’unita’ base del renminbi), che sarebbe totalmente convertibile in oro nelle Borse di Shanghai e Hong Kong.
Il petroyuan potrebbe dunque diventare un nuovo valore di riferimento nel mercato petrolifero asiatico, consentendo agli esportatori di greggio di bypassare gli Stati Uniti, e di conseguenza permetterebbe a Paesi come Russia, Iran e Venezuela di aggirare le sanzioni statunitensi.
Tale iniziativa si unisce alla recente ammissione del renminbi nel paniere di valute utilizzate per il calcolo dei diritti speciali di prelievo, cosa che rappresenta un importante schiaffo all’egemonia del dollaro nelle transazioni monetarie internazionali.
Queste azioni vanno inserite nel quadro dell’attuale braccio di ferro economico tra Cina e Stati Uniti.
Non resta che assistere alla reazione della Casa Bianca di fronte a queste innegabili minacce finanziarie che potrebbero essere emulate da altri Paesi e mercati, mettendo, come gia’ anticipato, gli Stati Uniti in serie difficolta’

Info:
https://dasapere.it/2020/11/22/pedro-banos-racconta-come-si-controlla-il-mondo/
https://www.startmag.it/mondo/come-la-cina-prova-a-fare-la-parte-del-dragone/