Capitalismo/Castronovo

Valerio Castronovo – Le rivoluzioni del capitalismo – Laterza (2007)

Stando alle previsioni della Banca Mondiale, dovremmo assistere, nello spazio di una generazione, all’ascesa dell’Asia in vetta alla classifica in termini di prodotto interno lordo a parita’ di potere d’acquisto, con la Cina al vertice (dinnanzi agli Stati Uniti), il Giappone e altri cinque paesi asiatici nel gruppo di testa (India, Indonesia, Corea del Sud, Thailandia e Taiwan).
E ciò segnerebbe una svolta epocale […] Ma quel che farà pendere il piatto della bilancia a favore dell’Estremo Oriente sara’ senz’altro l’ascesa della Cina.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_rivoluzioni_del_capitalismo/9788842047797/01e9a8dbdfb75d1edf

Economia di mercato/Khanna

Parag Khanna – La rinascita delle citta’ stato. Come governare il mondo al tempo della devolution – Fazi (2017)

E’ di moda parlare del prossimo “collasso del capitalismo” di fronte alle crescenti diseguaglianze e al degrado ambientale. L’idea potrebbe avere un senso, se non fosse che ogni singolo paese del mondo e’ diventato capitalista.
La verita’ e’ che il dibattito non e’ tanto a monte – se dobbiamo avere o meno un’economia di mercato – quanto a valle, all’interno del capitalismo, e riguarda quale modello debba essere considerato superiore, se quello completamente privato, o quello cooperativo, quello statale o, infine, qualche ibrido fra questi.
Tutti i paesi oggi competono nello stesso mercato globale, nel quale cercano il proprio vantaggio comparato attraverso le politiche industriali (sussidi e protezione pubblica per le aziende “di interesse nazionale”), la manipolazione della valuta per facilitare l’export o il rafforzamento del ruolo delle agenzie di credito all’esportazione […] per conquistare posizioni all’estero.

Info:
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2017/12/15/news/recensione-la-rinascita-delle-citta-stato-parag-khanna-una-fogliata-di-libri-169078/
https://eastwest.eu/it/cultura/parag-khanna-intervista-governo-stato-democrazia

Capitalismo/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollati Boringhieri (2013)

Questo istituto giuridico e’ piu’ diffuso di quanto non si possa immaginare e viene utilizzato da tutti coloro che vogliono assicurare per se’ e per i propri familiari passaggi di ricchezza senza dover rendere conto a sistemi fiscali nazionali, nella piu’ completa riservatezza.
E’ insieme una formula giuridica moderna e antica. E’ l’arma piu’ potente che il Capitalesimo possa adottare e promuovere all’interno del suo modello, internazionale, tecnologico e finanziario, perche’ consente di poter fruire di una ricchezza senza esserne proprietario, ma godendone tutti i possibili benefici. E senza dovervi pagare sopra ingenti quote di tasse e balzelli in caso di successione.
L’istituto del trust, come e’ immaginabile, viene utilizzato dai grandi proprietari, dai titolari di ricchezze e dai nobili, per tramandare il loro intero patrimonio. Dal Medio Evo i re con le loro corti, i baroni, i conti, i marchesi e dai tempi più recenti i nuovi ricchi, i parvenus del mondo tecnologico e finanziario, trasferiscono ai figli e alle generazioni successive il loro immenso patrimonio con questa semplice tecnica giuridica.
Più che mai attuale, per garantire sopravvivenza ai feudi e ai privilegi che essi consentono. Alla faccia della democrazia e dei suoi orpelli illuministici quali la liberta, la fratellanza e, soprattutto, l’uguaglianza.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Capitalismo/Stiglitz

Joseph E. Stiglitz – Invertire la rotta. Disuguaglianza e crescita economica – Laterza (2018)

Ci sono quattro aree in particolare che potrebbero incidere significativamente sull’alto livello di disuguaglianza [dei redditi] oggi esistente.
La prima area e’ quella dei compensi dei dirigenti: sono diventati eccessivi (specialmente negli Stati Uniti) e i meccanismi di remunerazione basati sulle stock options sono difficili da giustificare […]
La seconda area e’ la macroeconomia: sono necessarie politiche capaci di mantenere la stabilita’ economica e la piena occupazione. Un alto tasso di disoccupazione colpisce maggiormente gli strati bassi e medi della distribuzione del reddito. Oggi i lavoratori sono penalizzati da tre fattori: l’alto tasso di disoccupazione, i salari deboli e i tagli ai servizi pubblici, dovuti al fatto che quando l’economia va male scendono anche le entrate dello Stato […] E non c’e’ bisogno di aumentare il debito pubblico in rapporto al Pil: progetti infrastrutturali implementati con intelligenza si ripagherebbero da soli, considerando che l’aumento del reddito (e quindi gli introiti fiscali) compenserebbe ampiamente l’aumento della spesa pubblica […]
La terza area e’ l’istruzione: per combattere la disuguaglianza servono investimenti pubblici in questo campo. Il livello e la qualita’ dell’istruzione sono un fattore determinante per il reddito di un lavoratore […]
La quarta area e’ la tassazione: questi investimenti pubblici tanto necessari potrebbero essere finanziati attraverso una tassazione equa e completa dei redditi da capitale, che contribuirebbe a contrastare ulteriormente l’aumento della disuguaglianza riducendo il rendimento netto sul capitale ed evitando che quei capitalisti che risparmiano buona parte del loro reddito accumulino ricchezza a un ritmo superiore alla crescita dell’economia globale, con conseguente aumento delle disparita’ di ricchezza.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858130735
https://www.pandorarivista.it/articoli/stiglitz-invertire-la-rotta/
https://www.laciviltacattolica.it/recensione/invertire-la-rotta-disuguaglianza-e-crescita-economica/

 

Capitalismo/Jacobs

Michael Jacobs, Mariana Mazzucato – Ripensare il capitalismo – Laterza (2017)

I cambiamenti climatici rappresentano una sfida per il capitalismo, sia per le loro conseguenze che per le loro cause. Per mantenere il riscaldamento globale entro i livelli di sicurezza, le emissioni nette dovranno scendere a zero entro la fine di questo secolo.
Considerando la centralita’ del carbonio nelle nostre economie, questo processo si potra’ compiere solo attraverso una trasformazione strutturale profonda: la decarbonizzazione dei sistemi di produzione, distribuzione e consumo.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/ripensare-capitalismo-mazzucato-jacobs/
https://www.sinistrainrete.info/neoliberismo/12017-lorenzo-cattani-note-su-ripensare-il-capitalismo-di-m-mazzucato-e-m-jacobs.html
https://www.anobii.com/books/Ripensare_il_capitalismo/9788858127445/0151bee1e81a684e52
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127445

Capitalismo/Jha

Prem Shankar Jha – Il caos prossimo venturo. Il capitalismo contemporaneo e la crisi dellenazioni – Neri Pozza (2015)

La socialdemocrazia e’ stata il risultato piu’ alto raggiunto dal capitalismo organizzato.
Fu sostenuta da un sistema enormemente complesso di leggi e convenzioni, mirato a proteggere coloro che erano stati schiacciati dalla competizione dal serio rischio della perdita dei diritti civili, dell’indigenza e della morte.
Diversamente dal comunismo e dal corporativismo fascista, non cerco’ di far deragliare il capitalismo o di sostituirlo con un sistema alternativo al fine di limitare la competizione.
Accetto’ la competizione come principio organizzativo di una societa’ che sarebbe rimasta capitalistica, individualistica e fondata sul libero mercato. Gli strumenti principali con cui tento’ di attenuare gli eccessi della competizione furono la protezione, per legge, del diritto all’associazionismo sindacale e alla contrattazione collettiva; la tutela dei consumatori; la sicurezza sui luoghi di lavoro; e la protezione di tutti coloro che per ragioni di eta’, malattia o disoccupazione erano stati temporaneamente o permanentemente espulsi dal mercato del lavoro.
La socialdemocrazia raggiunse il suo apice simultaneamente al capitalismo nazionale, nell’Eta’ dell’oro del capitalismo nazionale tra il 1945 e il 1975. Non c’e’ da stupirsi dunque che sia diventata la prima vittima del capitalismo globale.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_caos_prossimo_venturo/9788854501614/0116bf78de66ec23c1
http://tempofertile.blogspot.com/2017/06/prem-shankar-yha-il-caos-prossimo.html

Capitalismo/Dahrendorf

Ralf Dahrendorf -Dopo la crisi. Torniamo all’etica protestante? – Laterza (2015)

Si puo’ poi riportare al centro delle decisioni anche un concetto che negli anni del dominante capitalismo di debito e’ caduto nell’oblio, e cioe’ il concetto di stakeholders. Con questo termine si intendono tutti coloro che magari non posseggono quote di partecipazione in un’impresa, e cioè non ne sono «azionisti» (shareholders), ma che hanno un interesse esistenziale alla sopravvivenza florida dell’azienda: i fornitori e i clienti, ma soprattutto gli abitanti delle comunità in cui le imprese operano. Per loro non è importante tanto la cogestione quanto il riconoscimento dei loro interessi da parte del management, il che a sua volta presuppone che i dirigenti sappiano guardare oltre il proprio naso e non abbiano occhi solo per i profitti e i bonus del prossimo trimestre.

Info:
https://www.anobii.com/books/Dopo_la_crisi/9788858123102/01b45034acdec36bed

Finanziarizzazione/Arrighi

Giovanni Arrighi – Il lungo XX secolo. Denaro, potere e le origini del nostro tempo – il Saggiatore (2014)

L’espansione finanziaria non e’ che la modalita’ con cui l’accumulazione capitalistica si trasforma quando l’aumento della produzione di beni non e’ piu’ sufficiente a sostenere i profitti dei paesi al centro del sistema mondiale.
L’espansione finanziaria porta inevitabilmente alla crisi perche’ non puo’ sostenere un processo di accumulazione duraturo; le lezioni della storia insegnano che con la crisi finanziaria crolla l’intera organizzazione economica e politica di un particolare ciclo di sviluppo del capitalismo.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_lungo_XX_secolo/9788842819035/01360d7a251c1223be
https://www.pandorarivista.it/articoli/egemonia-storia-capitalismo-recensione-a-il-lungo-xx-secolo-di-giovanni-arrighi/
http://tempofertile.blogspot.com/2015/03/giovanni-arrighi-il-lungo-xx-secolo.html

Capitalismo/Judt

Tony Judt – Guasto e’ il mondo – Laterza (2012)

Se ci ragioniamo un momento, capiamo subito che la fiaba morale del Novecento – «socialismo contro liberta’» o «comunismo contro capitalismo» – e’ fuorviante.
Il capitalismo non e’ un sistema politico: e’ una forma di vita economica, compatibile nei fatti con dittature di destra (il Cile sotto Pinochet), dittature di sinistra (la Cina contemporanea), monarchie socialdemocratiche (la Svezia) e repubbliche plutocratiche (gli Stati Uniti).
Il fatto che le economie capitalistiche prosperino maggiormente in condizioni di liberta’ forse e’ meno scontato di quanto ci piaccia pensare.

Info:
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842099819
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/3191/abbiamo-guastato-il-mondo-ma-una-via-di-uscita-ce/?refresh_ce
https://www.macrolibrarsi.it/libri/__guasto-e-il-mondo-libro.php

Capitalismo/Arrighi

Giovanni Arrighi – Il lungo XX secolo – il Saggiatore (2014)

Ho ridefinito il lungo XX secolo come composto di tre fasi:
1. l’espansione finanziaria della fine del XIX e degli inizi del XX secolo, nel corso della quale furono distrutte le strutture del «vecchio» regime britannico e furono create quelle del «nuovo» regime statunitense;
2. l’espansione materiale degli anni cinquanta e sessanta, durante la quale il dominio del «nuovo» regime statunitense si tradusse in un’espansione del commercio e della produzione di dimensioni mondiali;
3. l’attuale espansione finanziaria, nel corso della quale vengono distrutte le strutture del «vecchio» regime statunitense e vengono presumibilmente create quelle di un «nuovo» regime.

Info:
https://www.anobii.com/books/Il_lungo_XX_secolo/9788842819035/01360d7a251c1223be
https://www.pandorarivista.it/articoli/egemonia-storia-capitalismo-recensione-a-il-lungo-xx-secolo-di-giovanni-arrighi/
http://tempofertile.blogspot.com/2015/03/giovanni-arrighi-il-lungo-xx-secolo.html