Populismo/Parsi

Titanic. Naufragio o cambio di rotta per l’ordine liberale – Vittorio Emanuele Parsi – il Mulino (2022)

Per molti aspetti, le democrazie contemporanee sono condannate a convivere con il populismo, che rappresenta anche una forma di mediazione tra l’elemento popolare della democrazia e l’elemento liberale, oltre che un vettore delle aspirazioni popolari.
La sua comparsa manifesta un segnale di malessere e insieme un richiamo all’ordine, che si palesa quando si diffonde la percezione che l’equilibrio tra elite e popolo si sia sbilanciato a sfavore del secondo, piu’ suscettibile quindi di apparire nei momenti di tensione, di crisi – vero e proprio indicatore di disagio del corpo sociale e politico – come tipicamente avviene quando si cerca nell’opzione tecnocratica la via d’uscita da una democrazia in affanno.
In tal modo si dimentica che il valore ultimo della democrazia, la sua superiorita’ morale, sta nel procedimento attraverso il quale si formulano le decisioni e le si giudicano e non nella «bonta’» delle decisioni stesse.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/titanic-naufragio-ordine-liberale-parsi/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/14/titanic-il-sistema-liberale-di-fronte-a-una-scelta-combattere-le-disuguaglianze-o-fallire-il-nuovo-libro-di-vittorio-emanuele-parsi/6590356/
https://www.idiavoli.com/it/article/titanic-naufragio-occidente-ordine-liberale
https://www.marxismo-oggi.it/recensioni/libri/253-stato-mercato-e-democrazia-note-a-margine-di-titanic-il-naufragio-dell-ordine-liberale
https://www.letture.org/titanic-il-naufragio-dell-ordine-liberale-vittorio-emanuele-parsi
https://www.arcipelagomilano.org/archives/51270

Populismo/Serughetti

Il vento conservatore. La destra populista all’attacco della democrazia – Giorgia Serughetti – Laterza (2021)

Le analogie concettuali tra il fondamentalismo del mercato tipico del neoliberismo e il populismo di destra sono numerose.
Ci sono almeno quattro aspetti che li accomunano:
il primo e’ la visione duale della societa’, che per il populismo e’ divisa in popolo ed elite o in «noi» e «altri», mentre per il neoliberismo e’ fatta di «mercato» e «non-mercato» (lo Stato, la burocrazia, la pianificazione economica).
Il secondo e’ l’omogeneita’ delle due parti, la prima delle quali assume valori esclusivamente positivi, la seconda esclusivamente negativi: «buono» e «cattivo», «onesto» e «disonesto» sono tra le coppie di aggettivi preferite dai populisti; «libero», «naturale», «efficiente» sono invece i termini che i teorici neoliberali associano al mercato, contro la «costrizione», il «dogmatismo», l’«inefficienza» delle forze avverse.
Il terzo aspetto e’ l’antagonismo tra volonta’ del popolo e volonta’ delle elite, da una parte, e tra «libero mercato» e «socialismo», dall’altra.
Il quarto e’ la polisemia e vaghezza concettuale dei termini di riferimento: «il popolo» per il primo, «il mercato» per il secondo.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_DOMANI.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_FATTO.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/02/SERUGHETTI_CORSERABRESCIA.pdf
https://www.ingenere.it/letture/il-vento-conservatore
https://www.retisolidali.it/il-vento-conservatore-intervista-serughetti/
https://www.osservatore.ch/il-nuovo-vento-conservatore-e-la-destra-antidemocratica_66328.html

Populismo/Benerjee

Una buona economia per i tempi difficili – Benerjee A, Duflo E. – Laterza (2020)

L’allarmismo razzista, alimentato dalla paura di un mescolamento delle razze e dal mito della purezza, non si cura dei fatti.
Un’indagine condotta presso un campione di 22.500 autoctoni in sei paesi dove l’immigrazione rappresenta una questione politica di primo piano (Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Svezia) ha rivelato l’esistenza di percezioni enormemente errate riguardo al numero e alla provenienza degli immigrati.
Per esempio, in Italia, la percentuale effettiva degli immigrati sul totale della popolazione e’ del 10 per cento, ma la percezione media e’ che sia il 26 per cento.
I partecipanti al sondaggio sovrastimano drasticamente la quota di immigrati musulmani, e anche la quota di immigrati provenienti da Medio Oriente e Nordafrica […]
I politici gettano benzina sul fuoco di queste paure distorcendo i fatti. Durante la campagna elettorale per le presidenziali francesi del 2017, Marine Le Pen ha affermato piu’ volte che il 99 per cento degli immigrati era composto da maschi adulti (in realta’ la percentuale era il 58 per cento) e che il 95 per cento dei migranti che si erano stabiliti in Francia erano «a carico della nazione», perche’ non lavoravano (in realta’, il 55 per cento lavorava).

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/una-buona-economia-per-tempi-difficili-di-abhijit-v-banerjee-e-esther-duflo/
https://www.lindiceonline.com/osservatorio/abhijit-v-banerje-ed-esther-duflo-buona-economia-tempi-difficili/
https://www.doppiozero.com/una-buona-economia-per-questi-tempi-difficili

Populismo/Serughetti

Il vento conservatore – Giorgia Serughetti – Tempi nuovi 2021

Sebbene il termine sovranismo sia spesso usato come sinonimo di nazionalismo, in realta’ la distanza tra i due ismi e’ notevole, soprattutto se si raffrontano i fenomeni odierni con quelli dei due secoli che li hanno preceduti.
Certo, in entrambi i casi si ha una glorificazione del popolo-nazione; dove pero’ il nazionalismo persegue un disegno di liberta’ della nazione da Stati oppressori, o di supremazia di uno Stato-nazione sugli altri attraverso la politica di potenza, il sovranismo populista e’ fondamentalmente un’istanza di difesa della way of life nazionale e tradizionale contro la minaccia dei flussi globali e della societa’ aperta.
Il secondo appare, in realta’, piuttosto come la «parodia impotente» del primo […]
Se il nazionalismo affrontava altre nazioni in una lotta per la supremazia, «il sovranismo si accontenta di calpestare i piu’ deboli di casa propria: i migranti, i sans-papier, i non-nativi.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_DOMANI.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_FATTO.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/02/SERUGHETTI_CORSERABRESCIA.pdf
https://www.ingenere.it/letture/il-vento-conservatore
https://www.retisolidali.it/il-vento-conservatore-intervista-serughetti/
https://www.osservatore.ch/il-nuovo-vento-conservatore-e-la-destra-antidemocratica_66328.html

Populismo/Serughetti

Il vento conservatore. La destra populista all’attacco della democrazia – Giorgia Serughetti – Tempi nuovi (2021)

La tendenza populista e’ a declinare la sovranita’ nazionale in termini prevalentemente culturali.
Ne e’ un esempio la politica di aperta avversione ai valori occidentali e al multiculturalismo alimentata da Vladimir Putin con lo slogan «La Russia non e’ Europa». In modo simile si muove Erdogan, con il suo richiamo identitario al passato ottomano della Turchia. Orban esalta la specificita’ culturale ungherese mentre alimenta il mito di un’Europa centro-orientale, culla di una variante piu’ tradizionalista della civilta’ occidentale. In India, Narendra Modi propaganda il nazionalismo culturale hindu. Trump ha mostrato a sua volta al mondo come lo slogan «Make America great again» abbia potuto veicolare un messaggio di grandezza destinato ai suprematisti bianchi.
Cio’ che i sovranisti al potere hanno in comune, scrive Appadurai, e’ la consapevolezza di non poter davvero controllare le economie nazionali, ormai ostaggio degli investitori stranieri, degli accordi mondiali, della finanza internazionale, del lavoro precario e del capitale in generale.
Tutti promettono una purificazione culturale nazionale come strada verso il potere politico mondiale.
Tutti simpatizzano per il capitalismo neoliberista, proponendone versioni adatte all’India, alla Turchia, agli Stati Uniti o alla Russia.
La politica dei confini solidi, della separazione e delle gerarchie tra gruppi etnico-razziali risulta infatti funzionale proprio al sistema di sfruttamento capitalistico della manodopera straniera e subalterna. Il che, come vedremo, deve indurre a dubitare della vocazione antiliberista di questa opposizione al «globalismo».

Info:
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https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_FATTO.pdf
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Populismo/Serughetti

Il vento conservatore. La destra populista all’attacco della democrazia – Giorgia Serughetti – Tempi Nuovi (2021)


Il populismo appare sempre come una forma di tribalismo, volto a descrivere confini, materiali e simbolici, per proteggere chi si trova al loro interno, e a respingere gli attacchi dell’«altro», del «diverso», di cio’ che non fa parte del «noi» e in quanto tale lo minaccia […]
Nel panorama contemporaneo, la descrizione del populismo come tribalismo identitario si attaglia particolarmente ai movimenti e partiti della «destra radicale» o «ultradestra» […]
La destra radicale combina lo schema dell’opposizione popolo/elite con ideologie politiche come il nativismo – ovvero la convinzione che solo chi fa parte della nazione per ragioni di discendenza possa legittimamente abitare il territorio di uno Stato – e l’autoritarismo […]
In termini nativisti e’ declinato anche l’altro grande tema a cui queste forze devono il loro consenso: la sicurezza, intesa come incolumita’ dei cittadini e della nazione stessa. Il crimine, fonte primaria di insicurezza, e’ raffigurato come una questione «straniera», da attribuire ai «non nativi», e da punire con il braccio spietato della legge […]
A tenere insieme la costellazione ideologica di populismo, nativismo e autoritarismo e’ infine il richiamo ai valori morali conservatori, spesso declinati in termini religiosi. La destra radicale accusa la sinistra «globalista» e le elite cosmopolite, oltre che di favorire l’immigrazione di massa, anche di corrompere la cultura tradizionale della nazione.

Info:
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https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_FATTO.pdf
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Populismo/Todd

La sconfitta dell’Occidente – Emmanuel Todd – Fazi (2024)

Resta da spiegare perche’ la maggior parte [degli americani] scelga di votare per Trump invece di mettere fine ai propri giorni; e perche’ anche i ceti popolari dell’Europa occidentale siano scivolati nel voto “populista, xenofobo, d’estrema destra” perfino la’ dove l’immigrazione di massa e incontrollata non rappresenta una minaccia.
Perche’ le popolazioni che sono sopravvissute allo smantellamento delle loro industrie sono adesso di destra? E’ molto semplice.
I partiti di sinistra, socialdemocratici o comunisti, si basano sulle classi operaie sfruttate. I partiti populisti si basano invece sulle plebi il cui tenore di vita deriva in gran parte dal lavoro sottopagato dei proletari cinesi, bengalesi, nordafricani e cosi’ via.
Sono sorpreso io stesso nel pensare quanto segue: gli elettori dei ceti popolari che votano il Rassemblement National sono, secondo la piu’ elementare teoria marxista, estrattori di plusvalore su scala globale. E’ dunque normale che siano di destra.
Come avevano previsto Engels e Lenin, il libero commercio corrompe. Ma potremmo anche aggiungere: il libero commercio assoluto corrompe in modo assoluto.
Questa analisi crudele ci consente anche di comprendere perche’ e’ cosi’ difficile reindustrializzare.
Se da un lato la delocalizzazione di un gran numero di attivita’ produttive ha contribuito a prostrare sempre di piu’ le nostre province e le nostre periferie, dall’altro il libero scambio ha mantenuto la sua promessa: favorire il consumatore a scapito del produttore, trasformare il produttore in consumatore e il cittadino produttivo in un plebeo parassita, con poca voglia in fondo di ritornare al percorso e alla disciplina di fabbrica.

Info:
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-fatto-quotidiano.pdf?
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-riformista.pdf?

https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-manifesto.pdf?
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-giornale.pdf?
https://contropiano.org/interventi/2024/11/11/la-sconfitta-delloccidente-oligarchico-e-nichilista-0177418
https://www.quotidiano.net/magazine/libri/emmanuel-todd-gli-oligarchi-e-il-nichilismo-hanno-distrutto-le-democrazie-e-la-sconfitta-delloccidente-fd56b6be

Populismo/Serughetti

Il vento conservatore. La destra populista all’attacco della democrazia – Giorgia Serughetti – Laterza (2021)

Di fronte alle sfide della convivenza democratica delle differenze, la destra populista sostituisce il linguaggio dei valori a quello dei diritti.
Oppure si appropria del linguaggio dei diritti per stravolgerne il senso a vantaggio di maggioranze nazionali, etnicorazziali o sessuali che si proclamano discriminate, ignorate, minacciate.
O ancora, traduce rivendicazioni di carattere non identitario (come quelle per il lavoro, la casa, il welfare) in domande di riconoscimento identitario, ovvero in pretese di supremazia di un «noi» – nativo, di tradizione cristiana, ancorato alla famiglia tradizionale – contro tutti gli «altri» che ne minaccerebbero l’esistenza […]
C’e’ chi all’origine dell’insicurezza vede l’impatto della globalizzazione, in particolare la competizione commerciale e la delocalizzazione delle attivita’ manifatturiere, e chi invece si concentra sul cambiamento tecnologico e i suoi effetti sul mercato del lavoro.
Alcuni identificano il punto di svolta nella grande recessione cominciata nel2008 e nella perdita di fiducia verso le elite economiche e politiche; altri infine evidenziano l’apprensione generata dall’immigrazione, ritenuta generatrice di competizione sul mercato del lavoro e di costi aggiuntivi su sistemi di welfare gia’ indeboliti.
I vari fattori sono riconosciuti come spesso compresenti, ma non per questo riducibili l’uno all’altro.

Info:
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https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_FATTO.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/02/SERUGHETTI_CORSERABRESCIA.pdf
https://www.ingenere.it/letture/il-vento-conservatore
https://www.retisolidali.it/il-vento-conservatore-intervista-serughetti/
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Populismo/Serughetti

Il vento conservatore. La destra populista all’attacco della democrazia – Giorgia Serughetti – Tempi Nuovi (2021)

Negli studi politici il concetto di «populismo» e’ oggetto di un dibattito pluridecennale […]
Secondo alcuni parliamo di un’ideologia, secondo altri si tratta di uno stile politico, una strategia, una mentalita’ caratteristica o uno stato d’animo.
E ancora, per alcuni il populismo e’ semplicemente l’altra faccia della partecipazione democratica, addirittura la democrazia al suo meglio. Per altri, al contrario, e’ una strategia di potere che sfigura la democrazia […]
Un punto su cui non c’e’ dissenso, o quasi, tra gli studiosi e’ il fatto che tutti i fenomeni compresi sotto l’etichetta del populismo condividono una visione del «popolo» come insieme organico, coeso e indifferenziato al proprio interno.
Il popolo populista non e’ il risultato di una somma di individui […] bensi’ una comunita’ d’appartenenza, dotata di grande potere d’integrazione simbolica dei suoi componenti. Non coincide, inoltre, con la popolazione di un paese, ma esprime solo una parte di essa: la parte autentica, l’unica legittima.
Coloro che non appartengono al popolo, coloro che non corrispondono alla sua immagine ideale, coloro che non ne coltivano i valori, sono «non popolo», sono gli «altri». Questi «altri» che si contrappongono al «noi» sono una minaccia, una trappola, un ostacolo da rimuovere. Sono i «nemici» del popolo […]
L’appello al popolo e’ un appello all’identita’. Da cui possiamo concludere che il populismo e’ sempre una forma di politica delle identita’. Piu’ precisamente, e’ «una forma esclusoria della politica delle identita’».
Come tale, prospera in particolare dove l’asse del conflitto politico si sposta dalle preoccupazioni per la redistribuzione del reddito e della ricchezza verso le questioni culturali e valoriali.

Info:
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https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_FATTO.pdf
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Populismo/Serughetti

Il vento conservatore. La destra populista all’attacco della democrazia – Giorgia Serughetti – Laterza (2021)

Il nativismo e’ l’elemento cardine di quello che da alcuni anni, principalmente in Europa, viene chiamato «sovranismo», ovvero la posizione politica che rivendica autonomia per gli Stati-nazione, contro le influenze politiche, economiche e sociali di soggetti esterni.
Piu’ propriamente, il nativismo e’ caratteristico di quel populismo sovranista in cui la dialettica di popolo ed elite si salda con richiami nazionalisti.
Da una parte c’e’ il «noi» del «popolo», dall’altra il «loro»: le elite ma anche gli stranieri, gli immigrati, e chi appartiene ad altre religioni ed etnie, ovvero chiunque metta in pericolo la protezione della cultura (costumi, lingua, religione) nazionale.
L’istanza sovranista esprime una nostalgia d’ordine, che ha nella sovranita’ statuale uno dei suoi cardini. In gioco, pero’, non c’e’ solo il ruolo dello Stato, ma anche quello degli altri pilastri dell’edificio politico moderno: il popolo e l’individuo.
Il populismo sovranista unisce infatti nella medesima rivendicazione la sovranita’ «vestfaliana», cioe’ quell’idea di autonomia e uguaglianza delle nazioni che si fa risalire alla Pace di Vestfalia del 1648, la sovranita’ popolare e la sovranita’ dell’individuo su eventi e forze che ne alterano l’identita’ e ne minacciano la padronanza.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_DOMANI.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/03/SERUGHETTI_FATTO.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/2022/02/SERUGHETTI_CORSERABRESCIA.pdf
https://www.ingenere.it/letture/il-vento-conservatore
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