Lavoro/Ispi

L’Europa nell’età dell’insicurezza. Le sfide di un continente fragile – ISPI – Mondadori (2024)


L’anno appena trascorso ha offerto uno spaccato delle contraddizioni che caratterizzano intimamente, ormai da decenni, l’approccio all’immigrazione internazionale dei paesi destinatari di significativi flussi migratori e, in particolare, delle societa’ occidentali.
La gran parte delle migrazioni internazionali si dirige verso regioni del mondo che si avvicinano o gia’ attraversano un autunno demografico, e le cui societa’ hanno dunque sempre piu’ bisogno di flussi significativi e continuativi di manodopera straniera per attutire le conseguenze della loro transizione demografica sulla fiscalita’ generale (in altri termini: potersi permettere di pagare di piu’ per pensioni e sanita’, per qualche anno in piu’ rispetto a uno scenario senza immigrazione, prima di dover inevitabilmente tirare la cinghia).
Quelle stesse societa’ appaiono tuttavia sempre meno capaci di evitare la tentazione – antica e spesso presente nella storia dell’umanita’ – di utilizzare l’altro da se’, e in particolare lo straniero, come capro espiatorio, spiegazione di buona parte dei mali che affliggono politica, economia e societa’.
Con il trascorrere degli anni sembra che in particolare le societa’ occidentali si facciano sempre piu’ diffidenti e rancorose. Non solo: anche piu’ polarizzate, con i seguaci di teorie complottiste come quella della «grande sostituzione», a destra, cui fanno da contraltare a sinistra i sostenitori dei movimenti No Borders.

Info:
https://www.mondadori.it/approfondimenti/unione-europea-le-sfide-di-un-continente-fragile-nell-eta-dell-insicurezza/

Societa’/Khanna

Parag Khanna – Il movimento del mondo. Le forze che ci stanno sradicando e plasmeranno il destino dell’umanita’ – Fazi (2021)

La prossima eta’ delle migrazioni di massa, tuttavia, non sara’ una semplice prosecuzione, quanto invece una accelerazione dei processi in corso.
Il vorticare dell’umanita’ non fara’ che diventare piu’ intenso man mano che ciascuna delle seguenti forze, quelle che determinano la nostra geografia umana, acquisira’ progressivamente potenza:
– la demografia, ossia gli squilibri asimmetrici fra un Nord che invecchia e un Sud giovane, capace di offrire la forza lavoro di cui il primo ha bisogno;
– la politica, ossia rifugiati e profughi provenienti da guerre civili e Stati in fallimento, come pure i tanti che fuggono dalla persecuzione etnica, dalla tirannia o dal populismo;
– l’economia: migranti in cerca di opportunita’, lavoratori lasciati a casa dall’outsourcing, impiegati costretti al pensionamento anticipato a causa delle crisi finanziarie;
– la tecnologia, con l’automazione industriale che ridurra’ sempre piu’ i posti di lavoro nelle fabbriche e nella logistica, mentre algoritmi e intelligenza artificiale renderanno sempre piu’ superflui i lavoratori specializzati;
– il clima, infine, che si tratti di fenomeni di lunga durata come l’aumento delle temperature e del livello dei mari e l’impoverimento delle falde acquifere o di disastri stagionali come inondazioni e uragani.

Info:
https://lepenneirriverenti.altervista.org/il-movimento-del-mondo-le-forze-che-ci-stanno-sradicando-e-plasmeranno-il-destino-dellumanita/
https://librieparole.it/recensioni/4791/il-movimento-del-mondo-parag-khanna/

Europa/Fagan

Pierluigi Fagan – Verso un mondo multipolare. Il gioco di tutti i giochi nell’era Trump- Fazi (2017)

L’Europa geostorica conta almeno le macroaree mediterraneo-latina, quella tedesco-scandinava, quella balto-slava, quella balcanica, quella bulgaro-rumena-ucraina oltre a quella britannica […]
L’Unione Europea vale il 25 per cento del PIL mondiale [Banca Mondiale 2015] con il 7,1 per cento della popolazione (qualcosa meno quando sara’ ratificato l’abbandono britannico), l’eurozona e’ il 15,8 per cento del PIL mondiale con il 4,7 per cento della popolazione.
Purtroppo, il peso percentuale del suo PIL e il peso percentuale della sua popolazione sono in contrazione storica. L’UE, nel 1970, valeva il 37 per cento del PIL mondiale, ha perso quindi piu’ di un terzo del suo peso in quarant’anni. Demograficamente, l’Europa intera pesava il 21 per cento del mondo nel dopoguerra; nel 2050 avra’ perso 2/3 della sua consistenza e sara’ solo il 7 per cento del totale.
Dei 20 paesi del mondo che hanno i piu’ bassi indici di natalita’, 16 sono europei.
Dei 20 per maggior aspettativa di vita, 15 sono europei (l’Italia e’ tra i leader nell’una e nell’altra classifica).
L’Europa e’ un universo in contrazione, con un peso ancora importante ma in prospettiva meno decisivo e una popolazione sempre più anziana.

Info:
https://pierluigifagan.wordpress.com/verso-un-mondo-multipolare-il-libro/
http://www.marx21.it/index.php/internazionale/mondo-multipolare/28857-verso-un-mondo-multipolare-il-gioco-di-tutti-i-giochi-nellera-trump