Europa/Chomsky

Noam Chomsky – Poteri illegittimi. Clima, guerra, nucleare: affronta le sfide del nostro tempo – Ponte alle grazie (2023)

Sin dalla fine della Seconda guerra mondiale e durante tutta la Guerra fredda, e’ rimasto vivo il dibattito su quale ruolo debba avere l’Europa nell’ordine internazionale.
Fondamentalmente sussistono due visioni.
Una e’ quella atlantista basata sulla NATO, in cui l’Europa e’ subordinata agli Stati Uniti.
L’altra possibilita’ e’ quella proposta da De Gaulle, da Billy Brandt, Olof Palme e altri statisti, secondo la quale l’Europa deve diventare una terza forza indipendente sulla scena internazionale con accordi di qualche tipo con il suo partner naturale, la Russia, perche’ e’ evidente che la Russia sia un partner naturale.
La Russia ha enormi risorse minerali e di altro tipo, e anche se non ha una grande economia – si dice sia piu’ o meno paragonabile a quella del Messico – l’Europa ha bisogno di quelle risorse e puo’ garantire investimenti adeguati: quella che viene definita talvolta dagli economisti un’«unione voluta dal destino» […]
Con il crollo dell’Unione Sovietica (1990-91), Michail Gorbacev propose una «casa comune europea», come la defini’ lui, che si estendesse da Lisbona a Vladivostok senza alleanze militari e senza vinti ne’ vincitori, ma tutti uniti nel costruire un futuro di socialdemocrazia.
Bush padre era moderatamente d’accordo con questa linea.
Ma poi arrivo’ Bill Clinton e getto’ tutto all’aria. Immediatamente, nel 1994, comincio’ a espandere i confini della NATO, rompendo cosi’ l’accordo tra Bush e Gorbacev, sostenuto dalla Germania, sul fatto che non ci dovesse essere un allargamento dell’Alleanza. Clinton infranse quel patto e comincio’ a espandere la NATO ancora piu’ a est, fino ai confini russi […]
L’Europa, dunque, puo’ scegliere di rimanere al rimorchio di Washington e seguire la posizione americana ufficiale di continuare a sostenere la guerra al fine di «indebolire la Russia», indipendentemente dagli effetti che questo puo’ avere sugli ucraini e sugli altri, cosi’ come di allinearsi alla guerra statunitense contro la Cina per bloccarne lo sviluppo. Oppure puo’ imboccare la strada indicata da De Gaulle e da Gorbacev verso un’Europa indipendente e che trova una sorta di accomodamento a est, con la Russia, la Cina, l’Eurasia centrale. Un’area che sempre piu’ viene integrata nel sistema di sviluppo che ha come epicentro la Cina.
E’ questa la scelta che devono fare gli europei […]
Adesso che l’Europa, quantomeno per il momento, si e’ completamente subordinata agli Stati Uniti – in parte come risultato dell’invasione di Putin, in parte per propria scelta – e che la NATO si e’ trasformata in una forza di aggressione guidata dagli USA il cui raggio d’azione si estende in tutto il mondo, compreso l’Indo-Pacifico (di cui oggi gli europei, per loro scelta, sono partner minoritari), la situazione e’ molto pericolosa.

Info:
https://sbilanciamoci.info/la-missione-suicida-del-capitalismo-e-la-scelta-delleuropa-sulla-guerra/
https://ilmanifesto.it/la-missione-suicida-del-capitalismo-e-la-scelta-delleuropa-sulla-guerra
https://www.larivistadeilibri.it/noam-chomsky/

 

Geoeconomia/Banos

Pedro Banos – Cosi’ si controlla il mondo. I meccanismi segreti del potere globale – Rizzoli (2020)

Le compagnie militari e di sicurezza private, i cui membri sono chiamati «contractor», vengono ingaggiate per compiere azioni che uno Stato non puo’ o non vuole attuare direttamente con le proprie risorse […]
A esse si fa ricorso piu’ spesso negli ultimi due decenni, in seguito alla riduzione dei contingenti militari dopo la fine della Guerra fredda, a causa della moltiplicazione dei conflitti asimmetrici e a bassa intensita’, e anche per il rifiuto di coinvolgere le proprie forze armate da parte di molti Paesi occidentali, preoccupati delle ripercussioni che l’eventuale perdita di militari possa avere sulla popolazione.
Oltre che negli scenari di guerra, il loro impiego si e’ ampliato ad altri settori, come quelli della lotta al narcotraffico o alla pirateria, per proteggere la consegna degli aiuti umanitari da parte delle ONG e dell’ONU, oppure per far fronte al terrorismo in Afghanistan, Pakistan e Iraq (dove, per esempio, nel 2007, i contractor erano piu’ numerosi dei militari regolari).
Di solito queste societa’ appartengono, o sono collegate, a gruppi di potere politico ed economico, hanno sede legale in paradisi fiscali e la cambiano di frequente per evitare i controlli.
Le attivita’ delle compagnie private generano migliaia di milioni di dollari l’anno ed esse sono acquirenti di armi e tecnologie militari d’avanguardia, una vera e propria benedizione per le multinazionali del settore. I contractor di solito provengono da esercito, servizi di intelligence e forze di polizia, ma ci sono anche i membri di alcune bande. L’età media va dai trentacinque ai quarant’anni.
I vantaggi che queste compagnie offrono agli Stati rispetto alle forze regolari sono numerosi: maggiore redditivita’ economica (essendo, quello che offrono, un servizio «in appalto», e’ possibile rescindere il contratto appena non risulti piu’ necessario; non richiedono alcuna forma di assistenza sociale (sanita’, aiuti alle famiglie, pensioni e cosi’ via) ne’ investimenti per la loro formazione; sono affidabili perche’ composte da professionisti di comprovata esperienza. Inoltre, garantiscono una maggiore efficienza (per capacita’, preparazione e mezzi), assoluta riservatezza, distacco totale rispetto alle reazioni dell’opinione pubblica, grande disponibilita’, flessibilita’ ed estrema specializzazione. Infine, ma non meno importante, permettono di eludere restrizioni e responsabilita’.
Queste organizzazioni hanno pero’ anche i loro svantaggi, tra cui la completa inosservanza del diritto internazionale, soprattutto nei conflitti armati […]
L’attuale inimicizia dei Paesi occidentali – rappresentati militarmente dalla NATO – verso la Russia e’ stata favorita dall’America per un doppio scopo: da una parte quello di contenere la Russia, emergente potenza rivale, e dall’altra quello di creare un nemico ad alleati e amici – i Paesi europei – affinche’ questi chiedessero protezione agli Stati Uniti, riconoscendo in qualche modo la loro superiorita’, e acquistassero armi.
A parte il fatto che la Russia, come qualsiasi altra nazione con le sue caratteristiche, ha le proprie aspirazioni geopolitiche, l’obiettivo geostrategico degli Stati Uniti nell’inimicare la Russia al resto dei Paesi europei e’ impedire, a qualsiasi costo, un’unione tra Russia e UE perche’, come dice George Friedman, una simile coalizione creerebbe una potenza difficile da contenere. Come si e’ gia’ visto, un’unione russo-europea decreterebbe la nascita di una superpotenza altamente competitiva (quanto a tecnologia, risorse naturali, energia, popolazione, mercato, cultura, mezzi militari e nucleari eccetera), capace di minacciare seriamente la leadership degli Stati Uniti

Info:
https://dasapere.it/2020/11/22/pedro-banos-racconta-come-si-controlla-il-mondo/
https://www.startmag.it/mondo/come-la-cina-prova-a-fare-la-parte-del-dragone/

Stato/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollati Boringhieri (2013)

Le cariche di potere non vengono assegnate su base popolare: non c’e’ alcuna elezione democratica che stabilisca chi debba presiedere l’Onu, la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale, la Nato, il Wto: tutte queste istituzioni – come del resto molte altre – cooptano al loro interno i funzionari, i dirigenti o i ricercatori, sulla base di qualita’ professionali, ma soprattutto di fedelta’ alla visione del modello emergente.
Il criterio di selezione e di adozione dei nuovi conti e baroni e’ la loro presunta capacita’ «tecnica»; il vero merito e’ di essere funzionali al sistema.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html