Geoeconomia/Massolo

Realpolitik. Il disordine mondiale e le minacce per l’Italia – Giampiero Massolo, Francesco Bechis – Solferino (2024)


Lo stare al mondo si traduce ancora prevalentemente nella difesa coriacea e a tratti un po’ dogmatica dei singoli interessi nazionali.
Ora che il disimpegno americano e le sfide di Russia e Cina imporrebbero all’Europa di proiettare potenza e di assumere un ruolo come blocco, di rafforzare l’autonomia strategica in settori chiave come la difesa, l’innovazione e il digitale, l’energia, succede l’opposto.
Sono piuttosto gli Stati membri, alcuni piu’ di altri, a servirsi dell’Unione per aumentare il loro peso nazionale e la loro proiezione esterna, in sostanza a sovrapporre il proprio interesse nazionale all’interesse europeo. Il risultato e’ lo stallo.
Il rischio concreto, spesso confermato dai fatti, e’ l’irrilevanza dell’Europa nel suo complesso sullo scenario globale.
Questa visione riduttiva, molto identitaria ed eccessivamente pragmatica finisce per muovere tutti i grandi Paesi europei […]
E’ un metodo che persiste, nonostante tutto, favorito anche dalla bolla nella quale per molto tempo si e’ cullata l’Europa. Quel triplice sogno dell’era merkeliana, gia’ piu’ volte ricordato e ormai tramontato, di garantire la resilienza del continente, delegando la sicurezza agli americani, le forniture energetiche ai russi, i mercati ai cinesi.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/realpolitik-di-giampiero-massolo-e-francesco-bechis/
https://www.agi.it/estero/news/2024-05-30/libri-realpolitik-massolo-attrezzarsi-per-un-mondo-anarchico-26583006/

https://www.ilmessaggero.it/libri/realpolitik_il_libro_che_mette_ordine_al_disordine_mondiale-8109413.html
https://formiche.net/2024/06/recensione-di-realpolitik-massolo-bechis/#content
https://blog.ilgiornale.it/franza/2024/06/15/realpolitik-il-disordine-mondiale-e-le-minacce-per-litalia-il-libro-dellambasciatore-massolo-e-del-giornalista-bechis/

Geoeconomia/Massolo

Realpolitik. Il disordine mondiale e le minacce per l’Italia – Giampiero Massolo & Francesco Bechis – Solferino (2024)


La sfida revisionista di Russia e Cina all’ordine mondiale a guida americana trova infatti nell’Italia uno dei piu’ avvincenti campi di battaglia, perche’ essa e’ insieme il crocevia tra l’Europa settentrionale e quella centrorientale e il perno strategico del fianco sud della Nato, Paese chiave nelle geometrie del Mediterraneo.
Se l’obiettivo delle due potenze e’ simile, le sfide sono diverse.
La Cina lavora sul lungo periodo: non vuole destabilizzare l’attuale ordine mondiale, ma sostituirlo con un ordine alternativo di cui si immagina egemone, e quindi utilizza l’intelligence per ridurre piu’ in fretta il gap tecnologico e industriale che la separa dall’Occidente e per proiettarsi in aree geopolitiche dov’era assente (si pensi al Medio Oriente).
Alla Russia questa egemonia e’ e restera’ preclusa, sicche’ Putin non ha interesse a creare un nuovo ordine. La «sua» Russia prospera piuttosto sulla destabilizzazione dell’ordine attuale.
Da noi, quest’ambizione dello zar si traduce in una sottile ma pervicace opera di influenza politica, soprattutto nel tentativo costantemente riproposto – e finora fortunatamente fallito – di manovrare i meccanismi del consenso, d’influire sull’opinione pubblica.
La promozione di un terzaforzismo che faccia leva sulle crepe e le incongruenze del blocco euro-atlantico viene perseguita nella convinzione che il nostro Paese sia particolarmente permeabile a questi messaggi. In effetti parlano da se’ i sondaggi sulla guerra in Ucraina: se la stanchezza dell’Occidente per il sostegno alla resistenza di Kiev si fa sentire ovunque, e’ da noi che per prima ha fatto breccia. E con essa si incunea con piu’ facilita’ la propaganda russa: corre nella bolla social, rimbalza sul web e i media, trova posto nei salotti dei talk show.
L’Italia non e’ dunque un campo neutrale nello scontro di interessi e ambizioni che vede contrapposti l’Occidente e i suoi rivali […]
Serve considerare con realismo la politica internazionale, per muoversi in questo caos, e con realismo definire il proprio interesse nazionale, partendo da una collocazione chiara. Per l’Italia la scelta occidentale non ha alternative: siamo con l’Europa, con gli Stati Uniti, con la Nato.
L’ambiguita’ ha un prezzo troppo alto. Attenzione, fare questa scelta di fondo non significa rifiutarsi di cooperare con gli altri: non abbiamo bisogno, e per fortuna il rischio e’ remoto, di quello «scontro tra civilta’» preconizzato quasi trent’anni fa dal politologo Samuel Huntington. Ben vengano gli scambi commerciali con la Cina, le interlocuzioni con il Sud del mondo, restino aperti i canali con chi milita in campi avversi, purche’ non si confondano i piani e sia chiaro il punto di fondo della nostra appartenenza.
Con gli alleati si puo’ essere in disaccordo su singole questioni, ma si condividono i valori fondamentali; con i competitor si possono condividere singole iniziative e opportunita’, ma i principi restano diversi […]
Scegliere il campo, distinguere la sicurezza dalla convenienza, alzare la guardia contro le minacce. Ecco i presupposti per promuovere e difendere il proprio interesse nazionale in un mondo sospeso e turbolento, segnato dal ritorno alla great power competition, la competizione tra grandi potenze.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/realpolitik-di-giampiero-massolo-e-francesco-bechis/
https://www.agi.it/estero/news/2024-05-30/libri-realpolitik-massolo-attrezzarsi-per-un-mondo-anarchico-26583006/

https://www.ilmessaggero.it/libri/realpolitik_il_libro_che_mette_ordine_al_disordine_mondiale-8109413.html
https://formiche.net/2024/06/recensione-di-realpolitik-massolo-bechis/#content
https://blog.ilgiornale.it/franza/2024/06/15/realpolitik-il-disordine-mondiale-e-le-minacce-per-litalia-il-libro-dellambasciatore-
massolo-e-del-giornalista-bechis/

Geoeconomia/Parsi

Titanic. Naufragio o cambio di rotta per l’ordine liberale – Vittorio Emanuele Parsi – il Mulino (2022)

L’ordine internazionale liberale, come il Titanic, non era e non e’ un vascello inaffondabile ed e’ stato dirottato dall’imperizia di chi ne e’ al comando […] verso una rotta diversa e molto piu’ pericolosa di quella progettata, sulla quale si staglia inquietante un iceberg che presenta quattro facce, tutte diversamente minacciose, nessuna delle quali puo’ essere sottovalutata:
a) la prima e’ rappresentata da un fenomeno consueto e ricorrente in politica internazionale, ovvero una nuova distribuzione della potenza nel sistema associata alla divergenza delle rispettive politiche, che modifica le relazioni tra USA, Russia e Cina, mentre sullo sfondo si stagliano la fragilita’ e la debolezza dell’Europa;
b) la seconda e’ offerta [dalla] polverizzazione e privatizzazione della minaccia, che consente a gruppi terroristici piu’ o meno organizzati e ramificati di mettere in campo capacita’ distruttive considerevoli e altamente destabilizzanti […] che rischia letteralmente di travolgerci;
c) la terza e’ invece qualcosa del tutto inedito e consiste nella contestazione dello stesso ordine internazionale liberale, nei suoi principi e nelle sue istituzioni, da parte della superpotenza che ne e’ stata e ne resta la maggiore beneficiaria, cioe’ gli Stati Uniti […]
d) la quarta, infine, e’ la deriva delle democrazie occidentali che sembrano incapaci di mantenere la propria rotta, strette tra i mentori di un populismo identitario e sovranista e i cantori dell’oligarchia apolide e tecnocratica: due visioni opposte, che mitizzano o negano il ruolo del popolo, mentre quest’ultimo sembra ormai essere semplicemente scomparso dall’orizzonte politico, economico e culturale delle democrazie liberali evolute.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/titanic-naufragio-ordine-liberale-parsi/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/14/titanic-il-sistema-liberale-di-fronte-a-una-scelta-combattere-le-disuguaglianze-o-fallire-il-nuovo-libro-di-vittorio-emanuele-parsi/6590356/
https://www.idiavoli.com/it/article/titanic-naufragio-occidente-ordine-liberale
https://www.marxismo-oggi.it/recensioni/libri/253-stato-mercato-e-democrazia-note-a-margine-di-titanic-il-naufragio-dell-ordine-liberale
https://www.letture.org/titanic-il-naufragio-dell-ordine-liberale-vittorio-emanuele-parsi
https://www.arcipelagomilano.org/archives/51270

Geoeconomia/Armao

Capitalismo di sangue. A chi conviene la guerra – Fabio Armao – Laterza (2024)

Potremmo dire che la guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina rappresenta il culmine di un processo che, a partire dalla fine della Guerra fredda, ha visto una nuova fase di crescita del mercato autoregolato che ha portato alla riscoperta dei vantaggi della violenza organizzata, in tutte le sue forme, come strumento ordinario di riproduzione del processo di accumulazione originaria delle risorse.
Da oligarca al vertice di un sistema capitalistico clientelare e di stato, Vladimir Putin ha scommesso sulla guerra come soluzione ai suoi problemi politici, finendo con il mettere a rischio ben piu’ della posta che pensava di aver messo in gioco […]Chiediamoci che cosa volesse ottenere la Russia invadendo l’Ucraina e quali obiettivi – al netto di quelli di politica interna – […] Se l’intento era ridiscutere la propria posizione all’interno della gerarchia internazionale delle grandi potenze, riscattare in qualche modo la sconfitta dell’Unione Sovietica del 1989 (che, peraltro, si era in buona parte autoinflitta) e la conseguente perdita di status nei confronti degli Stati Uniti, la missione sembra destinata a sicuro fallimento.
La Russia, infatti, anche dovesse ottenere qualche risultato significativo sul campo – non alle viste nel momento in cui scriviamo – uscira’ economicamente dissanguata da questa guerra, per non parlare della propria reputazione agli occhi del mondo.
E, ammesso che fosse nelle sue intenzioni, non e’ nemmeno riuscita a ottenere un appoggio incondizionato e tantomeno un coinvolgimento militare diretto della Cina, troppo impegnata a consolidare il proprio ruolo di sfidante degli Usa nella competizione capitalistica.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/IL_FATTO_QUOTIDIANO_27012024.pdf
https://www.micromega.net/author/fabio-armao/ 

https://www.globalist.it/culture/2024/03/25/capitalismo-di-sangue-analisi-su-conflitti-globali-e-crisi-economica/

Societa’/Todd

La sconfitta dell’Occidente – Emmanuel Todd – Fazi (2024)

Essendosi abituati a dettare i valori a cui il mondo deve aderire, gli occidentali credevano sinceramente, e stupidamente, che il pianeta intero fosse pronto a condividere la loro indignazione nei confronti della Russia. La loro aspettativa e’ rimasta delusa.
Una volta superato lo shock iniziale della guerra, il sostegno alla Russia, sempre meno discreto, ha iniziato a comparire un po’ ovunque.
Era prevedibile che la Cina, identificata dagli americani come il prossimo avversario in cima alla propria lista, non si sarebbe schierata a sostegno della NATO.
Nondimeno e’ da notare che, accecati dal loro narcisismo ideologico, i commentatori su entrambe le sponde dell’Atlantico sono riusciti per oltre un anno a prendere seriamente in considerazione l’eventualita’ che i cinesi non dessero il proprio appoggio alla Russia.
Ancor piu’ deludente, poi, e’ stato il rifiuto dell’India di lasciarsi coinvolgere […]
Nel caso dell’Iran, che non ha perso tempo a rifornire di droni la Russia, i commentatori della cronaca immediata non hanno saputo cogliere il significato di un simile riavvicinamento. Abituati ad accomunare i due paesi collocandoli tra le forze del male, i dilettanti della geopolitica presenti nei media, e non solo, hanno trascurato di rilevare quanto la loro alleanza non fosse scontata […]
Per quanto riguarda invece la Turchia, membro della NATO, essa appare sempre piu’ coinvolta in una stretta relazione con la Russia di Putin, un rapporto in cui ormai si fondono, attorno al Mar Nero, rivalita’ e una sincera intesa [..]
E invero, dopo un anno e mezzo di guerra, l’intero mondo musulmano sembra guardare alla Russia come a un alleato anziche’ a un nemico. E’ sempre piu’ evidente, infatti, come, riguardo alla gestione della produzione e dei prezzi del petrolio, l’Arabia Saudita e la Russia si considerino partner economici piuttosto che avversari ideologici. Piu’ in generale, ogni giorno che passa le dinamiche economiche del conflitto non hanno fatto che accrescere l’ostilita’ nei confronti dell’Occidente da parte del mondo in via di sviluppo.

Info:
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-fatto-quotidiano.pdf?
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-riformista.pdf?

https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-manifesto.pdf?
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-giornale.pdf?https://contropiano.org/interventi/2024/11/11/la-sconfitta-delloccidente-oligarchico-e-nichilista-0177418
https://www.quotidiano.net/magazine/libri/emmanuel-todd-gli-oligarchi-e-il-nichilismo-hanno-distrutto-le-democrazie-e-la-sconfitta-delloccidente-fd56b6be
https://www.repubblica.it/venerdi/2024/09/28/news/emmanuel_todd_sconfitta_occidente_ultimo_libro-423521727/
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/29325-gian-marco-martignoni-la-sconfitta-dell-occidente.html

Geoeconomia/Parsi

Titanic. Naufragio o cambio di rotta per l’ordine liberale – Vittorio Emanuele Parsi – il Mulino (2022)

E’ stata spesso evocata l’ipotesi di una «nuova Guerra Fredda», un’immagine che potrebbe catturare anche una possibile prospettiva dell’involuzione dei rapporti sino-americani.
Fermo restando che ogni analogia storica e’ sempre forzatamente ingannevole, dobbiamo aggiungere che la divaricazione tra la politica americana e quella di Russia e Cina apre uno scenario diverso da quello della Guerra Fredda.
Fino al 1989, infatti, il confronto tra USA e URSS concentrava al suo interno tanto la dimensione politico-ideologica quanto quella strategico-militare. L’intesa o la non intesa tra Washington e Mosca determinavano lo stato di maggiore o minore tensione dell’intero sistema internazionale. Per contro, la dimensione economica ne era in gran parte esclusa, perche’ i sistemi economici capitalista e collettivista avevano pochi punti di contatto e interscambio, per lo piu’ concentrati nei settori cerealicolo ed energetico.
Oggi la partita vede impegnati tre giocatori di cui uno considerato e «atteso» in costante crescita – la Cina – e gli altri due declinanti, sia pure con modalita’ e forme differenti e comunque in grado di produrre sussulti in controtendenza anche molto significativi: ovvero l’egemone in ripiegamento strategico, gli Stati Uniti, e la seconda superpotenza nucleare del sistema, la Russia, della quale sembra di stare assistendo al canto del cigno, perche’ al di la’ degli indubbi successi conseguiti sul piano politicomilitare in questi anni, tutti gli altri indicatori (economici, demografici, politici interni) ci parlano di un paese avviato a un inesorabile declino. 

Europa/Todd

La sconfitta dell’Occidente – Emmanuel Todd – Fazi (2024)

Sappiamo ormai che la Russia non verra’ sconfitta. Perche’ allora accanirsi in una guerra infinita?
L’ostinazione dei leader europei sta diventando un fenomeno intrigante.
Gli obiettivi ufficiali del conflitto si basano su una visione aberrante della realta’. Rifiutando la modalita’ “emotiva” che imperversa nei media allo scopo di accecare alcuni dei nostri dirigenti, come pure i nostri popoli: […] per quale motivo, in assenza di qualsiasi minaccia militare, gli europei, e in particolare il gruppo dei sei paesi originari, si sono impegnati in un conflitto cosi’ contrario ai loro interessi e il cui intento ufficiale e’ moralmente dubbio?
Occorre ricordare che la Russia non rappresenta alcuna minaccia per l’Europa occidentale […]
I russi sono consapevoli di non disporre delle risorse demografiche e militari per espandersi a ovest […]
Perche’ l’Europa, il continente della pace, si e’ fatta coinvolgere a livello tecnico in quella che gli storici del futuro giudicheranno una guerra di aggressione? Un’aggressione, a dire il vero, molto singolare: non stiamo inviando un esercito, ma semplicemente fornendo denaro e attrezzature, sacrificando la popolazione ucraina, militare e civile […]
Malgrado queste assurdita’ e inverosimiglianze, l’Europa non e’ sprofondata nella guerra per caso, per stupidita’ o per un incidente.
Qualcosa l’ha spinta a farlo e non e’ tutta colpa degli Stati Uniti.
Quel qualcosa e’ la sua stessa implosione. Il progetto europeo e’ morto.
Un senso di vuoto sociologico e storico si e’ impadronito delle nostre elite e delle nostre classi medie. In un simile contesto, l’attacco russo all’Ucraina e’ stato quasi una manna dal cielo.
Del resto, gli editorialisti dei media non ne hanno fatto mistero: Putin, con la sua “operazione militare speciale”, stava dando un nuovo significato alla costruzione dell’Europa; l’UE aveva bisogno di un nemico esterno per ricompattarsi e andare avanti. Ma questa lettura ottimistica tradisce una verita’ piu’ oscura. L’Unione e’ un sistema pesante e complesso, ingestibile e, letteralmente, irreparabile. Le sue istituzioni si stanno svuotando, la sua moneta unica ha portato a squilibri interni irreversibili e la sua reazione alla “minaccia di Putin” non e’ necessariamente uno sforzo per ricomporsi ma, al contrario, e’ forse un impulso suicida: esprime la speranza, inconfessabile, che alla fine questa guerra infinita fara’ esplodere tutto.
Dopo aver elaborato con Maastricht una macchina disfunzionale, le nostre elite potrebbero cosi’ scaricare la responsabilita’ sulla Russia; il loro oscuro desiderio sarebbe che la guerra liberasse l’Europa da se stessa. Putin sarebbe quindi il loro salvatore, un satana redentore.

Info:
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-fatto-quotidiano.pdf?
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-riformista.pdf?

https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-manifesto.pdf?
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2024/10/todd-il-giornale.pdf?
https://contropiano.org/interventi/2024/11/11/la-sconfitta-delloccidente-oligarchico-e-nichilista-0177418
https://www.quotidiano.net/magazine/libri/emmanuel-todd-gli-oligarchi-e-il-nichilismo-hanno-distrutto-le-democrazie-e-la-sconfitta-delloccidente-fd56b6be

https://www.repubblica.it/venerdi/2024/09/28/news/emmanuel_todd_sconfitta_occidente_ultimo_libro-423521727/
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/29325-gian-marco-martignoni-la-sconfitta-dell-occidente.html

Geoeconomia/Streeck

Globalismo e democrazia – Wolfgang Streeck – Feltrinelli (2024)

Con l’attacco militare all’Ucraina, la Russia ha detto definitivamente addio alla speranza di poter trovare posto nella “casa comune europea” (Gorbaciov), in un “partenariato per la pace” (Bill Clinton) o in un’unica grande zona europea di libero scambio “da Lisbona a Vladivostok” (Putin).
Con il tentativo di conquistare Kiev e in realta’ gia’ con l’annessione della Crimea nel 2014, e’ ormai chiaro come la Russia non potesse o intendesse piu’ credere a una simile possibilita’.
Si e’ compreso dunque che il continente eurasiatico rimarra’ diviso ancora per molto tempo, spaccato da una nuova versione della cortina di ferro, economicamente e socialmente piu’ impenetrabile della precedente, questa volta pero’ con un solo paese rimasto sul lato orientale, la Russia […]
Emergono cosi’ a poco a poco nuovi blocchi a livello globale, di cui al momento appena si possono distinguere i contorni.
La Russia, esclusa ormai dall’Europa occidentale, non ha altra scelta che cercare l’appoggio della Cina, contro l’atavico timore di vedersi dominata a est.
Alla Cina, che da un’alleanza con una potenza minore come la Russia non ha molto da guadagnare, gli Stati Uniti guardano da tempo, almeno da Obama, come a un futuro rivale globale. Rispetto alla prevista lotta con la Cina per il dominio mondiale – o, se si vuole, alla spartizione del mondo in un nuovo Grande gioco globale – il confronto con la Russia in Europa non e’ che un’azione di retroguardia.
Finche’ sara’ possibile tenere alta la tensione tra Russia e Europa occidentale, guidata per mano della Nato dagli Stati Uniti, la seconda si trovera’ a essere un alleato degli Stati Uniti quanto la Russia della Cina, entrambi partner minori di una delle due grandi potenze pronte a un conflitto epocale per il dominio e l’unificazione o la spartizione del mondo.

Info:
https://www.fondazionedivittorio.it/lezione-streeck-limiti-potenzialita-della-ue-egemonie-planetarie-popoli-crisi
https://www.doppiozero.com/wolfgang-streeck-neoliberalismo-e-poi

https://www.corriere.it/la-lettura/24_giugno_21/come-sonnambuli-la-guerra-la-lettura-anteprima-nell-app-1af31e72-2fe1-11ef-8a97-996e27b017a2.shtml
https://ilmanifesto.it/uneuropa-svizzera

Geoeconomia/Chomsky

Perché l’Ucraina – Noam Chomsky, C.J. Polychroniou – Ponte alle Grazie (2022)

Alcuni fatti incontestabili. Il piu’ importante di tutti e’ che l’invasione russa dell’Ucraina e’ un grave crimine di guerra, al pari dell’invasione statunitense dell’Iraq e di quella di Hitler-Stalin della Polonia nel settembre del 1939, giusto per fare due esempi emblematici.
E’ sempre opportuno ricercare delle spiegazioni, ma non ci sono giustificazioni o attenuanti […]
Forse cio’ che Putin e i suoi collaboratori ripetono forte e chiaro da anni e’ proprio cio’ che egli intende dire. Potrebbe essere, ad esempio, che «poiche’ la principale richiesta di Putin e’ sempre stata la rassicurazione che la NATO non annettesse altri membri, e in particolare l’Ucraina o la Georgia, non ci sarebbe stato motivo di scatenare la crisi attuale se l’Alleanza atlantica non si fosse allargata dopo la fine della Guerra fredda, o quantomeno se questa espansione fosse avvenuta in armonia con la costruzione di una struttura di sicurezza in Europa che includesse la Russia» […]
Da alcuni documenti riservati degli Stati Uniti, poi resi pubblici da WikiLeaks, emerge che subito dopo l’offerta sconsiderata di Bush figlio all’Ucraina di aderire alla NATO la Russia lancio’ una serie di avvertimenti sul fatto che quella minaccia militare non sarebbe stata tollerata. Comprensibilmente […]
In parole povere, questa crisi ribolliva da almeno venticinque anni, mentre contemporaneamente gli Stati Uniti ignoravano sdegnosamente gli allarmi della Russia in merito alla propria sicurezza, e in particolare in merito alle loro linee invalicabili: la Georgia e ancor di piu’ l’Ucraina.

Info:
https://duels.it/industria-culturale/analisi-di-un-conflitto-perche-lucraina-di-noam-chomsky/
https://www.illibraio.it/news/saggistica/noam-chomsky-guerra-ucraina-1420828/
https://www.sololibri.net/Perche-l-Ucraina-Noam-Chomsky.html

Geoeconomia/Severino

Il tramonto della politica – Emanuele Severino – Rizzoli (2017)

In Africa sono in gioco, oltre a quelli europei, gli interessi degli Stati Uniti e della Cina, ma anche, sebbene in minor misura o in modo piu’ indiretto, della Russia, che peraltro e’ piu’ che mai presente nel contiguo scacchiere del Medio Oriente.
Per quanto possa sembrare strano a chi non ha occhi che per i «problemi concreti e immediati», si puo’ dire comunque che sara’ probabilmente la Cina a decidere l’esito dell’immigrazione africana in Europa.
La crescita continua degli investimenti cinesi in Africa porta gli analisti ad affermare che la Cina sta diventando il maggior partner commerciale di quel continente.
Non solo. Gli investimenti cinesi hanno di mira, oltre alle risorse naturali di cui l’Africa e’ ricca, e di cui la Cina ha grande bisogno, un imponente programma di interventi sanitari, educativi, culturali, edilizi.
Tempo fa si e’ venuto a sapere che in Africa la Cina sta costruendo, addirittura, degli insediamenti urbani, che pero’ rimangono disabitati per il prezzo delle abitazioni, inaccessibile agli africani (il che doveva peraltro esser noto agli imprenditori cinesi gia’ prima dell’apertura dei cantieri).
Si e’ cercato di interpretare il senso di questo atteggiamento e la risposta che sta accreditandosi e’ che la Cina cerca spazi per il miliardo e trecento milioni dei propri abitanti.

Info:
https://www.researchgate.net/publication/362871888_Bruno_Cortesi_-_Emanuele_Severino_-_Il_tramonto_della_politica_-_recensione
https://emanueleseverino.com/2017/05/03/emanuele-severino-il-tramonto-della-politica-considerazioni-sul-futuro-del-mondo-rizzoli-2017-p-284/