Societa’/Canfora

Luciano Canfora – La democrazia dei signori – Laterza (2022)

Alle vere e ataviche carenze italiane potrebbe porre rimedio un gigantesco investimento che incrementi proprio la pubblica amministrazione, ma questo e’ l’esatto contrario di cio’ che «chiede l’Europa».
E’ lamento quotidiano, e ben fondato e largamente condiviso, che da noi manchi adeguato e sufficiente personale in tanti settori vitali: magistratura (giudici e cancellieri: il commissario UE alla giustizia ce lo rimproverava cifre alla mano esattamente il 9 luglio scorso), ispettori del lavoro (le morti bianche sono il nostro flagello quotidiano), scuola (abbiamo ancora le vergognose classi-pollaio di gelminiana memoria particolarmente pericolose sotto ogni rispetto), guardie carcerarie (le vicende e i pestaggi recenti sono una macchia), sistema sanitario nazionale (il lamento in proposito fu molto forte quando l’epidemia sembro’ soverchiante).
E si potrebbe seguitare.
Ci ordinano contemporaneamente di ridurre la spesa pubblica, di far funzionare il nostro paese (e di saldare prima o poi il debito).
Arduo: «ne’ pentere e volere insieme puossi / per la contradizion che nol consente» (Inferno, XXVII, 119-120)

Info:
https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858147405
https://www.marx21.it/cultura/la-democrazia-dei-signori-luciano-canfora/
https://www.pulplibri.it/luciano-canfora-la-vittoria-delle-oligarchie-la-reale-natura-della-nostra-democrazia/

Stato/Reich

Robert B. Reich – Supercapitalismo. Come cambia l’economia globale e i rischi per la democrazia – Fazi (2008)

Molte battaglie che in superficie sembrano essere di carattere meramente politico sono in realta’ semplici questioni di concorrenza aziendale, alla cui base c’e’ il desiderio di maggior profitto.
Praticamente qualsiasi legge o norma apparentemente neutrale varata da un Governo va a vantaggio o a svantaggio di qualche azienda, perche’ rispettarla ha costi che possono modificare gli equilibri di potere tra le aziende.
Di conseguenza, a Washington e nelle altri capitali, sono sempre piu’ le aziende o le industrie, la cui posizione competitiva rischia di essere influenzata dalle scelte di un Governo, che chiedono di essere consultate sulle leggi in via di approvazione, piuttosto che i gruppi non aziendali come i sindacati, gli ambientalisti […]
Quelle battaglie che sembrano essere di carattere sociale o “culturale” spesso nascondono altri interessi.
Nell’ottobre del 2006, il Congresso approvo’ una legge che vietava ogni forma di gioco d’azzardo online.
Ufficialmente fu giustificata con la necessita’ di proteggere la gente da quella che e’ considerata un’attivita’ immorale che crea dipendenza. Ma in realta’ l’iniziativa fu capeggiata proprio dai casino’, piu’ di 900 negli Stati Uniti, che vedevano nella rapida crescita del gioco d’azzardo online una potenziale minaccia per i loro profitti ma che a loro volta volevano rimanere liberi da qualsiasi restrizione.
Piu’ e’ facile giocare online, ovviamente, e meno qualcuno sara’ invogliato a guidare per centinaia di chilometri fino al casino’ piu’ vicino […]
E’ improbabile che la legge abbia una reale influenza sulle abitudini al gioco degli americani. Era un sotterfugio. Il suo vero scopo era quello di aumentare i profitti di alcuni settori del gioco d’azzardo, a scapito di altri.

Info:
https://www.lastampa.it/economia/2008/07/05/news/il-supercapitalismo-1.37093927/
https://www.astrid-online.it/static/upload/protected/Reic/Reich_Gaggi_Corriere_22_6_08.pdf
https://espresso.repubblica.it/affari/2008/05/28/news/fra-supercapitalisti-e-nuovi-poveri-1.8591/
https://www.ilsecoloxix.it/mondo/2008/08/21/news/cosi-il-supercapitalismo-sta-uccidendo-la-democrazia-1.33385408

Societa’/Brancaccio

Emiliano Brancaccio – Democrazia sotto assedio. La politica economica del nuovo capitalismo oligarchico – Piemme (2022)

Uno spettro si aggira per il mondo.
E’ la generazione degli ultimi “millennials” e dei cosiddetti “Z”, ovvero dei giovani che hanno raggiunto la maggiore eta’ nell’epoca tumultuosa che va dalla grande recessione cominciata nel 2008 alla crisi pandemica iniziata nel 2020.
Sono lontani dai media tradizionali che si occupano di politica, nutrono scarso interesse per il dibattito tra i partiti e disertano le elezioni piu’ delle altre classi di eta’.
Eppure, quando si trovano coinvolti nei movimenti e vengono interrogati su questioni politiche sensibili, rivelano preferenze che non sembra azzardato definire rivoluzionarie. […]
Le periodiche inchieste sui giovani evidenziano una maggiore sensibilita’ verso i rischi di una catastrofe climatica e una connessa volonta’ di cambiamento del sistema produttivo in senso ecologista.
Gli stessi sondaggi mostrano anche un grande sostegno dei giovani verso la lotta alle discriminazioni razziali e sessuali, in concomitanza con una serie di cambiamenti rilevanti nei costumi, una notevole fluidita’ nella visione delle identita’ e degli orientamenti sessuali, e una concezione delle relazioni affettive sempre piu’ difficile da inquadrare nei canoni della famiglia nucleare tradizionale […]
A questi interessanti segni di cambiamento, infatti, si aggiunge una novita’ ancor piu’ sorprendente. A quanto pare, le generazioni piu’ giovani risultano sempre piu’ critiche verso l’odierno capitalismo e sembrano preferire un sistema alternativo di tipo socialista o addirittura comunista.

Info:
https://www.emilianobrancaccio.it/2022/01/03/democrazia-sotto-assedio/
https://www.ilponterivista.com/blog/2021/06/24/democrazia-sotto-assedio/
https://www.micromega.net/brancaccio-capitalismo/
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/22123-sandor-kopacsi-su-democrazia-sotto-assedio-di-brancaccio.html
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/democrazia-sotto-assedio-29606
https://www.sinistrainrete.info/teoria/23943-monica-quirico-democrazia-sotto-assedio.html

Green New Deal/Hickel

Jason Hickel – Siamo ancora in tempo! Come una nuova economia puo’ salvare il pianeta – il Saggiatore (2021)

Siamo tutti consapevoli dei danni che il Nord del mondo subisce a causa del cambiamento del clima: gli uragani che si abbattono sugli Stati Uniti, le inondazioni che ogni inverno sommergono il Regno Unito, le ondate di calore che arroventano l’Europa e gli incendi indomabili che hanno devastato l’Australia.
Questi eventi catastrofici dominano i nostri notiziari e i giornalisti fanno bene a parlarne. Ma si riducono a ben poca cosa se paragonati ai disastri che colpiscono il Sud: notizie che appaiono solo di sfuggita sui nostri schermi, se mai compaiono, come le violente tempeste che hanno flagellato buona parte dei Caraibi e del Sudest asiatico e le frequenti siccita’ che hanno colpito il Centro America, l’Africa orientale e il Medio Oriente facendo precipitare la popolazione nella fame e costringendola a lasciare la propria casa.
In termini comparativi, il Nord America, l’Europa e l’Australia sono tra le regioni meno vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici.
I danni reali vengono inflitti all’Africa, all’Asia e all’America Latina, e la situazione sta assumendo proporzioni davvero distopiche. Per farci un’idea di questi squilibri, possiamo esaminare la distribuzione dei costi monetari. Secondo i dati forniti dal Climate Vulnerability Monitor, il Sud sostiene l’82% dei costi totali del dissesto climatico, che nel 2010 ammontava a 571 miliardi di dollari in danni dovuti a siccita’, inondazioni, frane, uragani e incendi.
I ricercatori prevedono che questi costi continueranno ad aumentare. Nel 2030 il Sud sosterra’ il 92% dei costi complessivi globali, per un ammontare di 954 miliardi di dollari.

Info:
https://oggiscienza.it/2021/05/08/siamo-ancora-in-tempo-jason-hickel/
https://www.ilsaggiatore.com/wp-content/uploads/2021/04/2021_04_20-Manifesto-Hickel.pdf
https://www.linkiesta.it/2021/03/salvare-il-pianeta-rapporto-natura/

Societa’/Shafik

Minouche Shafik – Quello che ci unisce.Un nuovo contratto sociale per il XXI secolo- Mondadori (2021)

[L’]investimento globale nell’istruzione ha dato ottimi frutti.
In termini economici, possiamo calcolare il tasso di rendimento dell’istruzione dividendo i vantaggi che produce – misurati sotto forma di stipendi piu elevati, meno i costi di erogazione dell’istruzione – per il numero di anni di istruzione ricevuta, ottenendo un tasso percentuale annuo simile al rendimento di un conto di deposito bancario o di una partecipazione azionaria.
Sulla base di 1120 anni di dati relativi a 139 paesi, gli economisti hanno calcolato che ogni anno di istruzione supplementare ha generato in media un ritorno economico privato – cioe’ per l’individuo che ha ricevuto l’istruzione – di circa il 10 per cento.
Questa cifra e’ nettamente superiore al rendimento medio annuo dell’8 per cento che si registra sul mercato azionario statunitense dal 1957, quando fu creato l’indice S&P 500.
Questi rendimenti, inoltre, sono sottostimati, perche’ tengono conto soltanto dei redditi attesi piu’ elevati degli individui e non misurano i benefici sociali di piu’ vasta portata, che possono essere enormi. Per esempio, nel Regno Unito, ogni sterlina investita nell’istruzione universitaria genera 7 sterline per l’individuo (rendimento privato), ma 25 sterline per lo Stato (rendimento sociale) sotto forma di gettito fiscale piu’ elevato, spese previdenziali piu’ contenute e minore criminalita’.

Info:
https://www.avvenire.it/economiacivile/pagine/shafik-diseguaglianze-e-parita-di-genere
https://www.libreriavolare.it/recensioni-libri/saggistica/quello-che-ci-unisce-e-il-mercato-non-basta/

Stato/Undiemi

Lidia Undiemi – La lotta di classe nel XXI secolo. La nuova offensiva del capitale contro i lavoratori: il quadro mondiale del conflitto e la possibile reazione democratica – Ponte alle Grazie (2021)

Almeno sino a quando resteranno vigenti le costituzioni nazionali, il capitalismo neoliberista avra’ bisogno dello Stato sociale per sopravvivere: perche’ qualcosa va pur distribuito alle masse, dopo averle private dei diritti e aver ridotto le loro retribuzioni ai minimi termini.
L’unica strada percorribile per non mettere in discussione lo status quo in conseguenza di pesanti proteste e’ quella di compensare le perdite subite nel privato con minime elargizioni pubbliche.
La sostituzione dei diritti in capo ai singoli con i sussidi statali mette, sempre entro certi limiti, d’accordo i capitalisti e i partiti della «pace sociale».
Lo Stato sociale di un modello socialista non e’ lo stesso Stato sociale di un modello neoliberista.
Una cosa e’ costruire e mantenere uno Stato sociale che redistribuisce prevalentemente in favore dei piu’ deboli, in un contesto di generale benessere della collettivita’. Altra cosa e’ uno Stato sociale che deve tenere a bada il malcontento di una societa’ in cui prevale il malessere a causa della distruzione dei diritti e conseguentemente dell’aumento della poverta’ e della disuguaglianza.

Info:
https://www.lidiaundiemi.it/libri/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.sinistrainrete.info/politica/23735-lidia-undiemi-reagire-e-non-aspettare-il-manifesto-della-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo.html
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lidia_undiemi__reagire_e_non_aspettare_il_manifesto_della_lotta_di_classe_nel_xxi_secolo/39130_47187/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/05/undiemi-la-pace-sociale-e-una-trappola-per-i-lavoratori-serve-una-ripresa-della-conflittualita-dal-governo-mi-attendo-nuova-riforma-lavoro/6120731/

Societa’/Zakaria

Fareed Zakaria – Il mercato non basta. Dieci lezioni per il mondo dopo la pandemia – Feltrinelli (2021)

Il Covid-19 e’ anche una divisione di classe.
Nel 2019, l’Ufficio delle statistiche sul lavoro ha diffuso un rapporto che quantificava la flessibilita’ lavorativa degli americani.
Tra i cittadini con laurea triennale o titolo di studio superiore, quasi la meta’ riferiva di lavorare da casa almeno ogni tanto. Tra chi aveva solo il diploma liceale, meno del 10 per cento aveva mai lavorato da casa, per scendere al 3 tra chi non aveva finito le superiori.
Allora non sorprende che, quando s’e’ abbattuto il Covid-19 e sono partiti i lockdown, sono stati quelli che non potevano lavorare da casa i piu’ danneggiati. Soltanto il 13 per cento dei membri delle famiglie che guadagnavano piu’ di 100.000 dollari e’ stato licenziato o messo in aspettativa, rispetto al 39 per cento di quelle con meno di 40.000 dollari di reddito.
Nel mondo, con la ripresa dell’economia, chi ha la laurea o una preparazione avanzata se la cavera’ probabilmente meglio di chi non le ha, e le grandi imprese andranno meglio di quelle a conduzione familiare.
Il divario tra le elite con un titolo di studio e gli altri si ampliera’.

Info:
https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/il-mercato-non-basta/
https://www.sivempveneto.it/la-lezione-della-pandemia-esce-anche-in-italia-lultimo-libro-di-fareed-zakaria-esperto-di-geopolitica-e-analista-della-cnn-ecco-perche-il-mercato-non-basta-a-risollevarci/
https://www.libreriavolare.it/recensioni-libri/saggistica/quello-che-ci-unisce-e-il-mercato-non-basta/
https://www.repubblica.it/cultura/2021/05/26/news/l_intervista_la_lezione_della_pandemia-302900481/

Stato/Patel

Raj Patel, Jason W. Moore – Una storia del mondo a buon mercato. Guida radicale agli inganni del capitalismo – Feltrinelli (2018)

Non dimenticate che dopo avere prodotto una merce e averla venduta, idealmente i capitalisti ottengono un profitto.
Le richieste permanenti di creazione di profitto esigono che i profitti generino ricavi profittevoli, e questo fa nascere un problema perche’ la quantita’ di capitale tende a crescere piu’ rapidamente delle occasioni di investirlo in modo vantaggioso.
E’ per questo motivo che ricompaiono di continuo in tutta la storia del mondo moderno le bolle finanziarie, episodi in cui immani somme di capitale affluiscono in uno specifico settore economico, come i mutui ipotecari immobiliari prima della crisi del 2008.
Gli imperi aiutano a risolvere questo problema. Nel lungo termine gli imperi aprono nuove frontiere. Nel breve, appena i profitti rallentano scatenano una guerra, e prendono soldi in prestito per combatterla.
Le banche sono ben liete di prestare soldi perche’ le altre occasioni di profitto sono relativamente ridotte e gli stati sono classicamente clienti a basso rischio creditizio. Hanno anche degli eserciti pronti ad andare al fronte, a spese dello stato, per difendere una valuta sicura e forte.
I rapporti tra i banchieri e i governi portano nel breve termine al reinvestimento, nel medio alla concentrazione della ricchezza e dei ricavi nel settore finanziario, e nel lungo termine all’ascesa e caduta del potere commerciale concentrato in una data citta’, stato o regime internazionale.

Info:

https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/una-storia-del-mondo-a-buon-mercato/
https://www.perunaltracitta.org/2019/04/15/una-storia-del-mondo-a-buon-mercato/?print=pdf
https://www.unilibro.it/libro/patel-raj-moore-jason-w-/storia-mondo-buon-mercato-guida-radicale-inganni-capitalismo/9788807173417

Societa’/Khanna

Parag Khanna – Il movimento del mondo. Le forze che ci stanno sradicando e plasmeranno il destino dell’umanita’ – Fazi (2021)

Fra il declino demografico e le sfide dell’inclusione, queste ultime sono certamente da preferire.
L’immigrazione, stiamone certi, continuera’; la sola domanda da porsi e’ se l’integrazione culturale potra’ avere successo […]
Aumentare le persone corrisponde ad aumentare il potere.
Oggi come oggi la popolazione dell’Asia e’ cinque volte piu’ numerosa di quelle degli Stati Uniti e della UE assieme, e le potenze asiatiche controllano anche le tecnologie piu’ innovative.
Le societa’ occidentali non potranno dunque che continuare a veder scemare il proprio vantaggio economico rispetto all’Asia, a meno che non riacquistino popolazione – e la cosa piu’ probabile e’ che vi riescano proprio grazie agli asiatici […]
L’India ha gia’ il maggior numero di emigrati che vivono all’estero conservando la cittadinanza del paese d’origine (oltre 17 milioni), ben piu’ del Messico (sotto i 12 milioni) e della Cina (sotto gli 11) […]
La guerra per i talenti nei settori della medicina, della tecnologia e in altri ancora ha attirato milioni di famiglie del subcontinente indiano in Gran Bretagna e in Nordamerica, dove la conoscenza dell’inglese ha garantito loro un notevole vantaggio nel processo di integrazione rispetto a migranti di altre nazionalita’ […]
Attualmente ben 3,1 milioni di lavoratori stranieri ad alta qualificazione presenti nei paesi OCSE sono nati in India, un numero piu’ alto dei corrispettivi lavoratori cinesi, che si fermano a 2,2 milioni.
E, a causa del crollo economico che sta per seguire il Covid-19 e i sinistri tassi d’inquinamento del paese, gli indiani sono piu’ motivati che mai a lasciare la patria

Info:
https://lepenneirriverenti.altervista.org/il-movimento-del-mondo-le-forze-che-ci-stanno-sradicando-e-plasmeranno-il-destino-dellumanita/
https://librieparole.it/recensioni/4791/il-movimento-del-mondo-parag-khanna/
https://www.mangialibri.com/il-movimento-del-mondo
https://www.shipmag.it/invito-alla-lettura-il-movimento-del-mondo-di-parag-khanna/

 

Green New Deal/Boitani

Andrea Boitani – L’illusione liberista. Critica dell’ideologia di mercato – Laterza (2021)

Per la grande maggioranza degli scienziati seri il riscaldamento globale e la sua origine antropica sono fuori discussione da moltissimi anni.
Perche’, viene allora da domandarsi, le posizioni variamente negazioniste, per quanto minoritarie, hanno avuto e ancora hanno spazio?
La risposta va cercata nella solita convergenza tra i consistenti interessi dell’industria (sia quella produttrice che quella consumatrice di energia prodotta bruciando carburanti di origine fossile) e la destra politica americana ed europea.
Fino a un certo punto anche la sinistra tradizionale ha in fondo avuto il retropensiero che la stabilita’ del clima e l’aria pulita, dopotutto, siano un “lusso” e che le vere priorita’ sono la difesa del welfare, dell’occupazione e dei diritti dei lavoratori.
Alcuni ancora non capiscono che le questioni ambientali, invece, sono parte di un nuovo e piu’ equilibrato rapporto dell’umanita’ con la natura e tra l’umanita’ di oggi e quella di domani, con importanti implicazioni in termini di eguaglianza dei diritti e delle opportunita’.

Info:
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/21400-andrea-boitani-l-illusione-liberista.html
https://www.lavoce.info/archives/91181/l-illusione-liberista/
https://www.eticaeconomia.it/lillusione-liberista/