Societa’/Wagenknecht

Contro la sinistra neoliberale – Sahra Wagenknecht – Fazi (2022)

Oggi gli operai, i cittadini piu’ poveri e il ceto medio in declino hanno le loro ragioni per votare a destra?
Uno degli argomenti per rispondere negativamente a questa domanda sembrerebbe il fatto che molti partiti di destra, del terzetto composto da liberismo economico, smantellamento dello Stato sociale e globalizzazione che ha segnato le politiche degli ultimi anni, hanno in realta’ messo in discussione solo la globalizzazione e, nell’ambito di quest’ultima, quasi solo la risposta alle migrazioni globali […]
Dal fatto che, a quanto pare, il programma economico di molti partiti di destra non va incontro agli interessi dei cittadini con redditi bassi e dei piu’ poveri si e’ giunti piu’ volte alla conclusione per cui chi vota le destre, prima di tutto, lo fa per motivi culturali e non socioeconomici […]
L’appello a mettere un limite all’immigrazione, ad esempio, ha una componente culturale legata alla perdita degli ambienti familiari, o alla paura della diffusione dell’estremismo islamico, ma anche […] [del]la concorrenza: la concorrenza per i posti di lavoro, con effetti altrettanto concreti sul livello dei salari; la concorrenza per gli spazi abitativi, con effetti altrettanto concreti sugli affitti; la concorrenza per le prestazioni di sostegno con effetti (almeno potenziali) sul livello di garanzie sociali.
E’ proprio la tendenza a negare questi problemi e la reinterpretazione del dibattito sull’immigrazione come un dibattito su problemi di atteggiamento morale a rendere, agli occhi di molti, la sinistra alla moda impossibile da votare […]
Non e’ un caso, dunque, che la richiesta di un freno all’immigrazione si trovi al centro dei programmi di tutte le destre. Per queste ultime si tratta di un mezzo ideale per guadagnare consenso: in questo ambito, infatti, fattori sociali e culturali interagiscono tra loro e, in tutti i paesi occidentali, tale richiesta appare potenzialmente maggioritaria, seppure portata avanti con aggressivita’ soltanto dalle destre che, dunque, vengono identificate con essa. Proprio negli anni di grande immigrazione, insistere su questo tema e’ gia’ garanzia di successo elettorale.

Info:
https://www.lafionda.org/2022/06/15/recensione-di-contro-la-sinistra-neoliberale-di-sahra-wagenknecht/
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/05/wagenknecht-lespresso.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/06/wagenknecht-domenica-il-sole-24-ore.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/07/wagenknecht-il-fatto-quotidiano.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/11/wagenknecht-lindice-dei-libri-del-mese.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/07/wagenknecht-avvenire.pdf
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-recensione_di_contro_la_sinistra_neoliberale_di_sahra_wagenknecht/39329_46608/
https://www.sinistrainrete.info/sinistra-radicale/27587-danilo-ruggieri-la-sinistra-alla-moda.html

Green New Deal/Chomsky

Poteri illegittimi. Clima, guerra, nucleare: affronta le sfide del nostro tempo – Noam Chomsky – Ponte alle grazie (2023)

E’ evidente, dunque, che dobbiamo agire subito, sempre partendo dal presupposto che la crisi climatica sia una sfida che possiamo ancora vincere, cosa che non sappiamo con certezza.
Dobbiamo poi anche renderci conto che il Green New Deal globale e’ un progetto comunque vantaggioso, purche’ preveda un generoso sostegno alla transizione per i lavoratori e le comunita’ dipendenti dai combustibili fossili.
Questo perche’, in primo luogo, la trasformazione globale verso le energie pulite sara’ una grossa fonte di nuovi posti di lavoro in tutte le regioni del mondo, oltre a costruire un percorso concreto verso un’economia globale a emissioni zero. Migliorera’ inoltre notevolmente la salute pubblica riducendo l’inquinamento atmosferico, abbassera’ i costi energetici e dara’ l’opportunita’ di fornire per la prima volta energia elettrica alle aree rurali dei paesi a basso reddito.

Info:
https://sbilanciamoci.info/la-missione-suicida-del-capitalismo-e-la-scelta-delleuropa-sulla-guerra/
https://ilmanifesto.it/la-missione-suicida-del-capitalismo-e-la-scelta-delleuropa-sulla-guerra
https://www.larivistadeilibri.it/noam-chomsky/
https://www.estetica-mente.com/recensioni-libri/poteri-illegittimi-clima-guerra-nucleare-affrontare-le-sfide-del-nostro-tempo-noam-chomsky/94026/

Stato/Volpi

I padroni del mondo. Come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia – Alessandro Volpi – Laterza (2024)

Nell’opera di smantellamento dello Stato sociale in direzione della privatizzazione la vicenda della sanita’ italiana occupa un posto di assoluto rilievo […]
Un recente studio di Mediobanca mette in luce, con chiarezza, il rafforzamento della sanita’ privata.
Nel 2021, 24 operatori sanitari privati hanno realizzato in Italia un fatturato di 9,2 miliardi di euro, in forte, e continua, crescita rispetto al passato, attirando nel proprio azionariato numerosi fondi finanziari.
Una simile crescita e’ stata, in buona misura, trascinata dalla diagnostica.
Lo stesso rapporto indica con didascalica evidenza che tale crescita dipende moltissimo dalla decisa frenata della spesa sanitaria pubblica, i cui numeri sono davvero impietosi: la spesa sanitaria pubblica, infatti, e’ prevista in ulteriore riduzione dal 6,7% del Pil nel 2023 al 6,3 nel 2024 fino al 6,2 nel 2025.
Peraltro, occorre ricordare che si tratta di una spesa piu’ bassa di quella della Germania, dove risulta pari al 10,9% del Pil, della Francia, dove e’ pari al 10,3%, e della Spagna, dove supera di poco il 7,8%.
E’ evidente verso quale modello stiamo andando.

Info:
https://www.thedotcultura.it/alessandro-volpi-ecco-chi-sono-i-padroni-del-mondo/
https://valori.it/fondi-padroni-mondo-libro-alessandro-volpi/

https://altreconomia.it/chi-controlla-i-padroni-del-mondo/
https://sbilanciamoci.info/i-fondi-dinvestimento-padroni-del-mondo/

Societa’/De Benoist

I demoni del bene. Dal nuovo ordine morale all’ideologia del genere – Alain de Benoist – Controcorrente (2015)


La mercificazione della salute va tuttavia di pari passo con la medicalizzazione dell’esistenza che fa della salute una sorta di nuova religione laica, dove il corpo si e’ definitivamente sostituito all’anima […]
Questa ideologia medica, di origine americana, rientra nell’ambito di un igienismo dogmatico che, sfruttando l’ipocondria degli individui, si concretizza in una sorveglianza sempre piu’ grande degli stili di vita […]
Le grandi crociate contro l’alcool, il sesso o il tabacco, o ancora la velocita’ al volante, che si basano sui testi sacri dell’expertise sanitaria, fanno parte di questa biopolitica che risponde al «diritto alla felicita’» cercando di regolamentare i comportamenti, pur continuando a inscriverli in una logica di consumo e pubblicita’ per il solo profitto del mercato. Esse mirano a ridurre i costi sanitari, ma in realta’ li fanno esplodere sottomettendo tutti a una permanente medicalizzazione […]
Se un tempo la lettura del giornale aveva sostituito la preghiera del mattino, oggi l’ossessione della salute si impone a coloro che si occupano del loro corpo come prima ci si preoccupava della propria anima. L’attenzione per il corpo esprime un desiderio di benessere a ogni costo. Fa parte del «materialismo pratico» contemporaneo. Le cure del corpo sono alimentate dal fantasma del corpo perfetto (il corpo reale e’ sminuito in nome di una visione ideale), dall’idea che «la bellezza e’ ingiusta» e dal vecchio sogno dell’eterna giovinezza, tanto piu’ presente oggi in quanto la societa’ moderna rifiuta la morte.

Info:
https://www.ilfoglio.it/articoli/2014/01/22/news/i-banali-demoni-del-bene-51782/
https://www.barbadillo.it/38725-libri-i-demoni-del-bene-di-de-benoist-critica-al-pensiero-unico-e-al-gender/

https://ilmangiacarte.wordpress.com/2021/05/20/demoni-del-bene/
https://ilpensierostorico.com/de-benoist-demoni-del-bene/

Green New Deal/ Stiglitz

La strada per la libertà. L’economia e la societa’ giusta – Joseph E. Stiglitz – Einaudi (2024)


Le esternalita’ sono ovunque. Pur essendo state queste ultime sempre presenti e rilevanti, i cambiamenti in corso nella struttura della nostra economia e del mondo le hanno portate al centro della scena.
La gestione delle esternalita’ e’ una delle questioni fondamentali di politica economica: scoraggiare attivita’ dove ci sono esternalita’ dannose (negative) e incoraggiare attivita’ dove ci sono esternalita’ positive.
Viviamo su un pianeta piu’ affollato, la cui popolazione e’ triplicata tra il 1950 e il 2020. In questo breve lasso di tempo della storia umana il Pil globale e’ cresciuto quindici volte, spingendoci fino ai limiti del pianeta.
La manifestazione piu’ importante di tutto cio’ e’ il cambiamento climatico, una minaccia esistenziale.
Ma non e’ l’unica esternalita’ ambientale. Siamo tutti danneggiati dall’inquinamento dell’aria e dell’acqua e dalle discariche di rifiuti tossici […]
Vediamo gli effetti del cambiamento climatico tutt’intorno a noi, e il mondo ne sperimentera’ sicuramente ancor di piu’ la portata negli anni a venire.
Il cambiamento climatico non riguarda solo il riscaldamento del pianeta di qualche grado; comprende l’incremento di fenomeni atmosferici estremi. Piu’ siccita’, piu’ alluvioni, piu’ uragani, piu’ periodi di caldo estremo ed estremo freddo, innalzamento del livello dei mari e dell’acidita’ dell’oceano, con tutte le conseguenze disastrose che cio’ comporta, dai mari agonizzanti, agli incendi nelle foreste, alla perdita di vita e beni.

Info:
https://sbilanciamoci.info/stiglitz-il-neoliberalismo-e-un-fallimento/
https://ilpontedem.it/2024/06/22/joseph-e-stiglitz-la-strada-per-la-liberta-economia-e-buona-societa/

https://www.milanofinanza.it/news/la-lezione-del-nobel-joseph-e-stiglitz-un-capitalismo-progressivo-per-una-societa-giusta-202309152206147720
https://www.open.online/2024/11/22/il-premio-nobel-stiglitz-per-litalia-conseguenze-pessime-dalla-firma-del-patto-di-stabilita/

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/11/22/il-nobel-per-leconomia-stiglitz-la-ue-e-tornata-allausterita-con-donald-paghera-due-volte/7776961/

Stato/Rodhes

Capitalismo Woke. Come la moralita’ aziendale minaccia la democrazia – Carl Rodhes – Fazi (2023)

Occorre qui fare attenzione a come utilizziamo la parola “democrazia” […]
Il concetto di democrazia non va confuso con l’idea del moderno Stato liberale democratico […]
Nell’attuale congiuntura storica, «gli impegni dello Stato democratico per l’uguaglianza, la liberta’, l’inclusione e il costituzionalismo sono ora subordinati al progetto di crescita economica, di posizionamento competitivo e di valorizzazione del capitale».
Cio’ non significa che la prosperita’ economica non sia essenziale, ma piuttosto che la direzione di tale subordinazione dovrebbe essere ribaltata al fine di preservare la democrazia.
L’ideale democratico vede la prosperita’ economica al servizio del popolo e non viceversa. Anziche’ su un potere aziendale woke, la vera democrazia si fonda sul credere prima di tutto nella sovranita’ popolare.
Il potere enorme e sempre piu’ crescente delle imprese, con la loro influenza sulla politica contemporanea, rappresenta semmai la regressione a un neofeudalesimo, incui l’autorita’ politica spetta a chi e’ economicamente potente piuttosto che alla volonta’ del popolo […]
Le grandi imprese costituiscono una nuova elite, il cui potere sulla societa’ si sta rapidamente sostituendo a quello del governo democratico. A livello politico, le grosse aziende determinano sempre piu’ le leggi che dovrebbero regolamentarle. Dal punto di vista economico, invece, esercitano il proprio predominio eliminando la concorrenza e assicurandosi grandi contratti governativi.

Info:
https://www.micromega.net/capitalismo-woke/
https://maremosso.lafeltrinelli.it/interviste/capitalismo-woke-libro-carl-rhodes

https://www.centromachiavelli.com/2023/12/23/capitalismo-woke-recensione/
https://www.lafionda.org/2023/11/24/capitalismo-woke/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/12/26/capitalismo-woke-guardiamoci-bene-dalle-cause-che-trasformano-la-moralita-in-profitto/7391473/
https://www.corriere.it/economia/opinioni/23_febbraio_27/risveglio-capitalismo-filosofia-woke-che-addormenta-utili-521a9a10-b698-11ed-9695-a3af2d07bb2a.shtml
https://www.corriere.it/economia/opinioni/23_febbraio_27/risveglio-capitalismo-filosofia-woke-che-addormenta-utili-521a9a10-b698-11ed-9695-a3af2d07bb2a.shtml

Societa’/Ambrosini

L’invasione immaginaria. L’immigrazione oltre i luoghi comuni – Maurizio Ambrosini – Laterza (2020)

Un caso di grande interesse, perche’ parla molto di noi e del nostro sguardo selettivo nei confronti delle migrazioni internazionali […]
L’esempio piu’ clamoroso e’ quello delle donne immigrate, e in minoranza uomini, occupati nell’ambito domestico per rispondere ai fabbisogni delle famiglie come principali agenzie di fornitura di servizi alle persone, e segnatamente oggi agli anziani fragili.
Nei loro confronti i controlli sono stati aboliti da lunga data, e la possibilita’ di vivere e lavorare in Italia anche senza un permesso di soggiorno e’ un fatto acquisito.
Il fenomeno riguarda in modo diffuso l’Europa meridionale, tanto da configurare una sorta di “welfare invisibile” o parallelo a quello ufficiale, ma non risparmia paesi con apparati pubblici piu’ sviluppati e politiche apparentemente piu’ rigorose, come l’Austria, la Svizzera e la Germania […]
Si tratta di un caso esemplare in cui il riconoscimento sociale e la tolleranza diffusa hanno piegato la legge e i comportamenti istituzionali, che dovrebbero in teoria applicare le norme senza adattamenti discrezionali.
La legge uguale per tutti qui e’ stata accantonata da un pezzo.

Info:
https://www.aggiornamentisociali.it/articoli/linvasione-immaginaria-limmigrazione-oltre-i-luoghi-comuni/
https://www.piuculture.it/2020/11/linvasione-immaginaria-limmigrazione-tra-percezione-e-realta/
https://www.ais-sociologia.it/portfolio/maurizio-ambrosinilinvasione-immaginaria-limmigrazione-oltre-i-luoghi-comuni/

 

 

Green New Deal/Scheidler

La fine della megamacchina. Sulle tracce di una civiltà al collasso – Scheidler Fabian – Castelvecchi (2024)


Negli ultimi decenni politici, imprenditori e persino molti rappresentanti di ONG nelle discussioni sui processi di crisi globale hanno parlato molto di “responsabilita’ aziendale” e di “green economy”, di strategie win-win e di strategie per la sostenibilita’ che avrebbero dovuto mettere insieme interessi commerciali, protezione dell’ambiente e giustizia sociale.
Mentre si discuteva, tuttavia, c’era un enorme elefante nella stanza che veniva nobilmente trascurato.
Il fatto evidente che il principio dell’accumulazione infinita di capitale, della moltiplicazione di denaro per amore della moltiplicazione di denaro siano la causa centrale del fatto che il nostro sistema economico si trovi in rotta di collisione con il pianeta, e’ una questione che e’ stata sottaciuta al meglio, e questo anche da parte di persone benintenzionate […]
Sempre piu’ persone si rendono conto che una seria svolta socio-ecologica e’ possibile solo se si inizia a uscire dalla logica dell’accumulazione del capitale […]
Tutti gli approcci per uscire dalla megamacchina devono prima o poi confrontarsi con il potere delle grandi societa’ per azioni che costituiscono il motore dell’economia capitalista. Il totale del bilancio delle cinquecento maggiori imprese del mondo ammonta oggi a ben il 40% del prodotto sociale mondiale. Esse dominano una parte considerevole dei processi decisionali politici, della produzione di conoscenza e dei media, e la tendenza e’ in aumento.
Nonostante il loro evidente potere, tuttavia, questi giganti hanno una debolezza che spesso viene trascurata: la maggior parte di essi non potrebbe esistere senza un sostegno da parte dello Stato.
A costoro non si e’ mai applicato il tanto invocato “libero mercato”; al contrario, il loro potere e la loro ricchezza si basano in gran parte sull’interdipendenza con lo Stato […]
Ancora oggi sono strettamente interconnessi: industrie chiave come quelle del carbone, del petrolio, dell’automobile e dell’agricoltura vengono protette e fortemente sovvenzionate da quasi tutti i governi, attraverso finanziamenti diretti, agevolazioni fiscali o privilegi commerciali. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) solo le industrie del petrolio, del gas naturale e del carbone ricevono ogni anno sovvenzioni per oltre trecento miliardi di dollari nel mondo.
Il Fondo Monetario Internazionale, con altri calcoli che tengono conto anche dei danni ambientali non pagati, arriva alla strabiliante cifra di cinquemila miliardi di dollari all’anno. A cio’ si aggiungono i costi per la protezione militare di oleodotti e altre vie di trasporto. Quindi con migliaia di miliardi di tasse stiamo sostenendo proprio le strutture che ci stanno portando verso il caos climatico.

Info:
https://www.goethe.de/ins/it/it/sta/rom/ver.cfm?event_id=26236804
https://www.rivoluzioneanarchica.it/fine-della-megamacchina-un-libro-di-fabian-scheidler/

https://www.officinadeisaperi.it/agora/il-senso-delle-parole/cosi-la-megamacchina-neoliberista-sta-distruggendo-il-nostro-mondo-da-il-fatto/
https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/fatto-for-future-del-26-marzo-2024/

Stato/Jappe

Le avventure della merce. Per una critica del valore – Anselm Jappe – Mimesis (2023)


La sinistra si sbaglia di grosso ad attribuire allo Stato dei poteri sovrani di intervento.
Innanzitutto, perche’ la politica e’ sempre di piu’ pura “politica economica”. Allo stesso modo in cui in certe societa’ precapitaliste tutto era motivato dalla religione, oggi tutte le discussioni politiche ruotano attorno al feticcio dell’economia.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la differenza tra la destra e la sinistra consiste essenzialmente nelle loro ricette divergenti di politica economica. La politica non soltanto non e’ esterna o superiore alla sfera economica, ma si muove completamente all’interno di questa. Cio’ non e’ dovuto a una cattiva volonta’ degli attori politici, ma risale a una ragione strutturale: la politica non ha mezzi autonomi di intervento. Deve sempre servirsi di denaro, e ogni sua decisione deve essere “finanziata […]
Se ogni attivita’ umana diventa un problema di mercato, la lotta avviene tra due concezioni della societa’. Una e’ quella che consente al mercato, con le proprie regole, di organizzare la societa’ e integrare tutte le attivita’ umane – sanita’, cultura, educazione, ecc. – alla legge del denaro e come fase suprema […] la mercificazione della materia vivente. L’altra e’ quella dei cittadini, delle istituzioni politiche, secondo cui la vita e gli altri problemi come l’ambiente e la cultura devono essere al centro dell’organizzazione della societa’.

 

Societa’/Scheidler

La fine della megamacchina. Sulle tracce di una civiltà al collasso – Scheidler Fabian – Castelvecchi (2024)

Quando la frustrazione e la rabbia dei cittadini superano una certa soglia, quando il «gregge confuso» (Walter Lippmann) sfonda il suo recinto e diventa incontrollabile, la politica ha in linea di principio due opzioni: o fare concessioni reali al popolo, stabilire una maggiore giustizia sociale, educare; oppure proteggere gli interessi dei ricchi e dei potenti distraendo il gregge e presentandogli capri espiatori per canalizzare la rabbia.
La strategia del capro espiatorio funziona particolarmente bene in tempi di crisi perche’ cavalca l’insicurezza, la paura e la paranoia latente fornendole immagini concrete: il musulmano terrorista, l’immigrato criminale, il russo guerrafondaio, il cinese ingannevole, l’ebreo avido di denaro, l’europeo meridionale pigro, il tossicodipendente pericoloso, il parassita del welfare e cosiì via.
L’elenco di questi cliche’ e’ quasi infinito e varia da Paese a Paese. I circoli politici interessati ci giocano virtuosamente per distrarre dalle questioni sistemiche e dai conflitti di distribuzione, mentre parte dei media si offrono come megafono.
In questo modo, a partire dagli anni Duemila, i demagoghi di destra sono riusciti in molte parti del mondo a incanalare la rabbia dei cittadini in nuove immagini di nemici e ad arrivare cosi’ al potere: che si tratti del fascista Jair Bolsonaro in Brasile, di Donald Trump negli Stati Uniti, di Narendra Modi in India o di Giorgia Meloni in Italia.
Come gia’ accaduto in Europa negli anni Venti e Trenta, sta diventando evidente che parti del grande capitale finanziano le reti e i partiti di estrema destra perche’ vedono in essi l’ultimo baluardo per difendere i propri privilegi.
Le conseguenze sono fatali perche’ lo spostamento a destra esaspera ulteriormente tutte le dinamiche di crisi globale: il rischio di guerre, la divisione sociale e lo sconvolgimento delle basi naturali della vita.

Info:
https://www.goethe.de/ins/it/it/sta/rom/ver.cfm?event_id=26236804
https://www.rivoluzioneanarchica.it/fine-della-megamacchina-un-libro-di-fabian-scheidler/

https://www.officinadeisaperi.it/agora/il-senso-delle-parole/cosi-la-megamacchina-neoliberista-sta-distruggendo-il-nostro-mondo-da-il-fatto/
https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/fatto-for-future-del-26-marzo-2024/