Stato/Zielonka

Jan Zielonka – Contro-rivoluzione. La disfatta dell’Europa liberale – Laterza (2018)

Due tipi di fallimento liberale.
Primo, viene addossata ai liberali la colpa di aver abbracciato l’europeizzazione e la globalizzazione.
Secondo, ai liberali viene rimproverato di ignorare o addirittura di stigmatizzare i sentimenti patriottici di appartenenza a una data nazione.
Entrambe le critiche esercitano un richiamo sui cittadini che si sentono smarriti nell’universo liberale globale, privo di ogni senso di comunita’ e protezione credono che solo gli Stati-nazione possano difendere adeguatamente i loro diritti economici, culturali e politici e offrire un futuro migliore […]
I liberali hanno di solito scarso interesse per i legami familiari o religiosi, per la storia nazionale o etnica, per l’associazione corporativa o di classe. […]
Ma la nostra visione liberale tiene conto a sufficienza delle paure e delle passioni delle persone, dei legami collettivi e delle tradizioni, della fiducia, dell’amore e dei bigottismi?
La vita reale non e’ fatta solo di procedure condivise, istituzioni razionali, e correttezza astratta. Le persone nascono all’interno di famiglie con certe vedute e connessioni, crescono in certi luoghi con una loro storia e cultura, lavorano e vivono in societa’ con altre persone che sono spesso emotive e connotate da proprie inclinazioni.
I liberali hanno in sospetto tutti questi legami comuni e spesso primordiali; e cio’ spiega perche’ sono spesso visti come staccati dal «popolo reale».
La maggior parte delle persone ha orgoglio nazionale, credenze religiose e pregiudizi politici. Si sentono «a casa» con persone dello stesso sentire e della stessa visione, si fidano di coloro che conoscono, con cui condividono abitudini, sentimenti e miti loro peculiari.
I richiami liberali a basarsi sulle prove, sulla ragione, e le voci degli esperti cadono su orecchie sorde di persone attaccate a luoghi, comunita’, e idee particolaristiche.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/contro-rivoluzione-jan-zielonka/
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/440518/chi-ha-lasciato-senza-difese-la-democrazia/
https://www.pandorarivista.it/articoli/contro-rivoluzione-jan-zielonka/3/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858129937
http://www.atlanticoquotidiano.it/recensioni/rivoluzione-la-disfatta-delleuropa-liberale-jan-zielonka/
https://ilmiolibro.kataweb.it/recensione/catalogo/440518/chi-ha-lasciato-senza-difese-la-democrazia/

Stato/Mazzucato

Mariana Mazzucato – Il valore di tutto . Laterza (2018)

Gran parte dei paesi continua ad avere societa’ guidate dal valore per gli azionisti, concentrate sulla massimizzazione degli utili trimestrali.
Il valore per i portatori di interessi riconosce che le societa’ non sono realmente l’esclusiva proprieta’ privata di un gruppo di capitalisti.
Come enti sociali, le societa’ devono tenere conto del bene degli impiegati, dei clienti e dei fornitori. Esse traggono beneficio dalla comune eredita’ culturale e intellettuale delle societa’ in cui sono inserite e dagli ordinamenti dello stato di diritto, per non parlare della formazione, pagata dallo stato, di manodopera qualificata e di ricerca preziosa; in cambio, esse dovrebbero fornire benefici a tutti questi gruppi.

Info:
https://www.laterza.it/index.php? option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788858127841 https://www.anobii.com/books/Il_valore_di_tutto/9788858127841/01dd6d24ba48fe41d4
https://www.pandorarivista.it/articoli/valore-di-tutto-mariana-mazzucato/

Stato/Harvey

David Harvey – Breve storia del neoliberismo -il Saggiatore (2007)

Organizzazioni non governative (ONG) e di base sono cresciute e proliferate in modo considerevole sotto il neoliberismo, facendo nascere la convinzione che la vera fucina delle politiche di opposizione e della trasformazione sociale sia l’opposizione che si mobilita al di fuori dall’apparato statale e all’interno di un’entita’ separata chiamata «societa’ civile»
II periodo in cui e’ divenuto egemonico lo stato neoliberista ha coinciso con quello in cui il concetto di societa’ civile – spesso intesa come entita’ alternativa al potere dello stato – e’ divenuto centrale nella formulazione delle politiche di opposizione.
L’idea gramsciana dello stato come unita’ di societa’ politica e civile lascia il campo all’idea di societa’ civile come centro di opposizione, se non alternativa, allo stato.

Info:
https://www.anobii.com/books/Breve_storia_del_neoliberismo/9788842813767/018355f59cc01714a4
https://www.sinistrainrete.info/neoliberismo/12763-jason-hickel-breve-storia-del-neoliberismo-con-alcuni-antidoti.html

Stato/Crouch

Colin Crouch – Postdemocrazia – Laterza (2009)

La democrazia prospera quando aumentano per le masse le opportunita’ di partecipare attivamente, non solo attraverso il voto ma con la discussione e attraverso organizzazioni autonome, alla definizione delle priorita’ della vita pubblica; quando le masse usufruiscono attivamente di queste opportunita’; e quando le elite non sono in grado di controllare e sminuire la maniera in cui si discute di queste cose.
E’ ambizioso pensare che un gran numero di persone partecipi con vivo interesse al dibattito politico vero e proprio e concorra a stabilire i programmi politici, anziche’ rispondere passivamente ai sondaggi elettorali, e che si impegni consapevolmente nel seguire gli avvenimenti e le questioni politiche.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/postdemocrazia/
https://www.anobii.com/books/Postdemocrazia/9788842076728/01fad7210efb1e685f
https://ilmanifesto.it/il-paradosso-democratico-di-colin-crouch/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842076728

Stato/Khanna

Parag Khanna – La rinascita delle citta’ stato. Come governare il mondo al tempo della devolution – Fazi (2017)

Sfortunatamente il sistema americano, che dovrebbe aspirare a una democrazia senza politica, e’ degenerato in una politica senza democrazia.
La politica, oggi, non ha piu’ l’orizzonte della persuasione, ma si e’ ridotta a una pratica di scambio fra interessi particolari; la democrazia, di suo, non e’ più lo spazio in cui i cittadini trovano la propria voce, ma il governo di una classe politica intenta a preservare lo status quo.
Gli americani hanno le elezioni ma non le azioni che dovrebbero seguirle, o comunque si trovano con azioni che non rispecchiano le loro preferenze.
Yascha Mounk di Harvard chiama questo sistema «liberalismo non democratico», laddove i diritti individuali sono garantiti ma le istituzioni non traducono la volonta’ popolare in politiche pubbliche.

Info:
https://www.ilfoglio.it/una-fogliata-di-libri/2017/12/15/news/recensione-la-rinascita-delle-citta-stato-parag-khanna-una-fogliata-di-libri-169078/
https://eastwest.eu/it/cultura/parag-khanna-intervista-governo-stato-democrazia

Stato/Castronovo

Valerio Castronovo – Le rivoluzioni del capitalismo – Laterza (2007)

La portata innovativa dell’impostazione keynesiana stava nel fatto che essa contrastava con il principio, fino ad allora generalmente accettato, del pareggio del bilancio su base annua, quale garanzia tanto di una gestione responsabile della cosa pubblica quanto della solvibilita’ finanziaria dello Stato.
Non per questo l’economista di Cambridge negava l’esigenza di far quadrare i conti, ma egli riteneva che il pareggio del bilancio pubblico avrebbe potuto essere realizzato grazie agli attivi che, una volta stabilizzato il ciclo, si sarebbero conseguiti, tramite le leve del prelievo fiscale, negli anni di espansione.
Il ruolo che veniva cosi’ attribuito allo Stato, attraverso la manovra del saldo del bilancio pubblico, segno’ una svolta radicale rispetto al passato, a una concezione ispirata fondamentalmente ai principi del laissez faire.

Info:
https://www.anobii.com/books/Le_rivoluzioni_del_capitalismo/9788842047797/01e9a8dbdfb75d1edf

Stato/Crouch

Colin Crouch – Il potere dei giganti. Perche’ la crisi non ha sconfitto il neoliberismo – Laterza

Primo [fattore] e’ la tendenza crescente dei governi a subappaltare molte delle loro attivita’ a imprese private, che si trovano cosi’ coinvolte nella definizione di politiche pubbliche. Il secondo e’ lo sviluppo della cosiddetta “responsabilita’ sociale dell’impresa”, un processo in base al quale le aziende si assumono compiti che vanno al di la’ della loro pura attivita’ economica, trovandosi, ancora una volta, a fare politiche pubbliche.
Il terzo fattore e’ quello che abbiamo segnalato all’inizio: la crisi finanziaria degli anni 2008-2009 non ha minimamente messo in discussione il ruolo dei giganti aziendali, specialmente finanziari, nella societa’ contemporanea, ma piuttosto non ha fatto altro che accrescerne il potere.

Info:
http://tempofertile.blogspot.com/2013/09/colin-crouch-il-potere-dei-giganti.html
https://tramedoro.eu/?p=2447
https:/www.pandorarivista.it/articoli/disuguaglianze-intervista-colin-crouch/

Stato/Zielonka

Jan Zielonka – Disintegrazione.Come salvare l’Europa dall’Unione europea – Laterza (2015)

Anche se si sente spesso affermare che la democrazia, a differenza dell’economia, puo’ essere gestita soltanto dagli Stati nazionali con i loro ‘demoni’ cristallizzati e con sistemi di rappresentanza funzionali, il modello di democrazia rappresentativa incentrato sullo Stato, con la sua dipendenza formale da parlamenti, partiti ed elezioni, non funziona ed e’ sempre piu’ impopolare.
La fiducia pubblica nei parlamenti e nei  parlamentari e’ minima l’adesione ai partiti politici e’ in drastico calo, mentre aumenta l’eta’ media dei tesserati […]
Gli elettori possono ancora scegliere liberamente i propri rappresentanti, ma questi ultimi non sono liberi di dare un nuovo corso alle politiche del loro paese […].
Non sorprende dunque che si stia sviluppando una rappresentanza democratica extrastatale, all’interno e intorno a vari gruppi di interesse e di pressione, nel luogo di lavoro o in ambito aziendale, fra i movimenti sociali, le associazioni e i gruppi di sostegno.
Anche le comunita’ locali stanno diventando importanti attori democratici. Le elezioni delle assemblee regionali in Catalogna o in Lombardia per molti cittadini oggi contano molto piu’ delle elezioni parlamentari nazionali. Esponenti politici di spicco si candidano a sindaco in grandi citta’ come Parigi, Londra o Varsavia. Anche le elezioni, i partiti e i parlamenti – i pilastri della democrazia incentrata sullo Stato – stanno diventando meno essenziali per il funzionamento della democrazia.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/recensione-a-disintegrazione-di-jan-zielonka/
https://www.notiziegeopolitiche.net/recensione-a-jan-zielonka-disintegrazione-come-salvare-leuropa-dallunione-europea/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&task=schedalibro&isbn=9788858120460&Itemid=97

Stato/Gila

Paolo Gila – Capitalesimo. Il ritorno del feudalesimo nell’economia mondiale – Bollati Boringhieri (2013)

Le cariche di potere non vengono assegnate su base popolare: non c’e’ alcuna elezione democratica che stabilisca chi debba presiedere l’Onu, la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale, la Nato, il Wto: tutte queste istituzioni – come del resto molte altre – cooptano al loro interno i funzionari, i dirigenti o i ricercatori, sulla base di qualita’ professionali, ma soprattutto di fedelta’ alla visione del modello emergente.
Il criterio di selezione e di adozione dei nuovi conti e baroni e’ la loro presunta capacita’ «tecnica»; il vero merito e’ di essere funzionali al sistema.

Info:
http://www.spazioterzomondo.com/2013/04/recensione-paolo-gila-capitalesimo-bollati-boringhieri/
https://www.sololibri.net/Capitalesimo-Paolo-Gila.html

Stato/Crouch

Colin Crouch – Postdemocrazia – Laterza (2009)

I governi rinunciano progressivamente a qualsiasi ruolo distintivo nel servizio pubblico (il che comporta il dovere di garantire ai cittadini un livello elevato di servizi piu’ o meno equi) e chiedono ai loro ministeri di comportarsi come aziende (il che comporta il dovere di fornire un servizio della qualità richiesta dall’aderenza agli obiettivi finanziari) […]
Come l’azienda fantasma, il governo cerca gradualmente di spogliarsi di ogni responsabilita’ diretta nella conduzione dei servizi pubblici […]
Ma nel fare cio’ rinuncia alla sua pretesa a esercitare funzioni speciali esclusive del servizio pubblico. Questo porta alla conclusione ulteriore che i servizi pubblici dovrebbero essere gestiti da persone che provengono dal settore privato perche’ ormai le loro capacita’ sono le uniche che contano.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/postdemocrazia/
https://www.anobii.com/books/Postdemocrazia/9788842076728/01fad7210efb1e685f
https://ilmanifesto.it/il-paradosso-democratico-di-colin-crouch/
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842076728