Stato/Wagenknecht

Sahra Wagenknecht – Contro la sinistra neoliberale – Fazi (2022)

Nel 2016 l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti e’ stata, non da ultimo, il frutto dei due mandati di Barack Obama, eletto con grandi speranze anche dai meno abbienti e dai meno istruiti, un presidente di cui, alla fine, e’ rimasto soprattutto il ricordo di aver salvato, a suon di miliardi di dollari dei contribuenti, banche corrotte che avevano giocato d’azzardo con i soldi dei risparmiatori, mentre milioni di cittadini con un mutuo sulle spalle perdevano la casa […]
Recitare la parte degli avvocati del popolo contro le elite corrotte, di quelli che restituiranno al popolo l’onore e la dignita’, calpestata da tutti i politici e soprattutto da quelli di sinistra, e’ una componente invariabile della narrazione di destra. Una narrazione che, pero’, e’ resa possibile solo dal fatto che ha un fondo di verita’: le democrazie occidentali non funzionano piu’.
Gli interessi di chi lavora e di chi possiede un livello di istruzione basso o medio, oltre agli appartenenti al ceto medio tradizionale, a rischio di discesa sociale, sono presi di mira ormai da decenni.
Le potenti lobby economiche esercitano molta piu’ influenza sulla politica rispetto ai normali cittadini.
I partiti e gli esponenti politici si possono comprare, in qualche Stato quasi alla luce del sole, in altri con maggiore discrezione.
Tuttavia, non esiste Stato occidentale in cui la politica rimanga insensibile di fronte a grandi donazioni o alla prospettiva di posizioni economiche remunerative […]
Nei paesi occidentali, la maggioranza della gente nutre ormai ben poca fiducia nelle istituzioni pubbliche.
Quanto sia grave la perdita di fiducia emerge da un sondaggio pubblicato a inizio 2020. Le rilevazioni sono state effettuate alla fine del 2019, dunque riflettono l’atmosfera alla vigilia della pandemia.
Gia’ allora, la maggioranza della popolazione nel mondo occidentale non aveva piu’ fiducia nello Stato, nell’economia e nei media, e non prevedeva nemmeno miglioramenti futuri.
In tutto cio’ occorre, non da ultimo, notare il contrasto con l’atmosfera che regna in molti paesi emergenti. Mentre in Cina l’82% e in India il 79% degli interpellati nutrono fiducia nelle sopracitate istituzioni, negli Stati Uniti la percentuale scende al 47, in Germania al 46 e nel Regno Unito al 42%.

Info:
https://www.lafionda.org/2022/06/15/recensione-di-contro-la-sinistra-neoliberale-di-sahra-wagenknecht/
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/05/wagenknecht-lespresso.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/06/wagenknecht-domenica-il-sole-24-ore.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/07/wagenknecht-il-fatto-quotidiano.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/11/wagenknecht-lindice-dei-libri-del-mese.pdf
https://fazieditore.it/wp-content/uploads/2022/07/wagenknecht-avvenire.pdf
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-recensione_di_contro_la_sinistra_neoliberale_di_sahra_wagenknecht/39329_46608/

Green New Deal/Bremmer

Ian Bremmer – Il potere della crisi. Come tre minacce e la nostra risposta cambieranno il mondo – Egea (2022)

A due anni di distanza dalla peggiore crisi sanitaria globale dell’ultimo secolo, il mondo fatica ancora a rimettersi in sesto, eppure il nostro futuro comincia a diventare meno sfocato.
Partiamo da due dati di fatto.
Il primo e’ che la politica interna degli Stati Uniti, a tutt’oggi l’unica superpotenza mondiale, ha smesso di funzionare.
Il secondo e’ che il rapporto tra Stati Uniti e Cina, che contera’ piu’ di qualsiasi altro per il futuro collettivo del pianeta, sta procedendo nella direzione sbagliata.
Queste due realta’ rendono difficile rispondere tempestivamente alle crisi globali.
Oggi siamo alle prese con tre di queste crisi.
Il mondo sta ancora lottando per lasciarsi alle spalle gli effetti economici, politici e sociali del Covid-19, ed e’ praticamente certo che verremo colpiti da altri virus letali.
Il cambiamento climatico stravolgera’ le vite di miliardi di persone e minaccera’ la sostenibilita’ della vita sul pianeta.
Il piu’ grande pericolo che incombe sul nostro futuro collettivo proverra’ dall’impatto imperscrutabile che le nuove tecnologie avranno sui modi in cui viviamo, pensiamo e interagiamo gli uni con gli altri.
Queste tecnologie decideranno il futuro della nostra specie.
La deriva della politica americana e l’esacerbarsi della rivalita’ USA-Cina mettono a repentaglio la nostra capacita’ di costruire quella fiducia internazionale senza la quale non potremo affrontare le grandi crisi dei nostri tempi.

Info:
https://www.pandorarivista.it/articoli/il-potere-della-crisi-dal-nuovo-libro-di-ian-bremmer/
https://www.agi.it/cultura/news/2022-07-17/libri-bremmer-potere-crisi-scelte-future-17449689/
https://www.viasarfatti25.unibocconi.it/notizia.php?idArt=24613
https://www.linkiesta.it/2022/07/ian-bremmer-il-potere-della-crisi-estratto/
https://fuoricollana.it/il-potere-della-crisi-la-crisi-del-potere/3/
https://www.repubblica.it/cultura/2022/09/28/news/ian_bremmer_politilogo_ucraina_russia_putin-367707969/

Stato/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

Il meme del Kekistan e’ la prova che e’ emersa una nuova base razionale del fascismo: una nuova forma di tecnoconservatorismo, che si oppone ai diritti delle donne e delle minoranze etniche e si basa apertamente su principi antiumanisti.
La sua pericolosita’ non risiede nella capacita’ di mobilitare qualche migliaio di militanti fascisti vecchio stampo, bensi’ nella capacita’ di creare sinergie fra tre sezioni della destra che negli ultimi trent’anni, secondo i sociologi, operavano normalmente una contro l’altra: l’«estrema destra» (i fascisti dichiarati) la «destra radicalpopulista», che tendenzialmente evitava la violenza e costruiva la sua base elettorale facendo appello alla nostalgia e all’insicurezza culturale diffuse fra la classe operaia, e la stessa destra moderata […]
Detta in parole povere, l’estrema destra e’ un work in progress.
Ha successo quando ha per le mani un’unica grande rivendicazione intorno a cui polarizzare l’elettorato; il gruppo fascista piu’ piccolo ed estremista e’ sempre pronto a gravitare verso il partito populista di successo, e moltissimo dipende da come reagiscono i partiti tradizionali.
In tutta Europa, i partiti populisti di destra stavano imparando come surclassare i centristi, paralizzati dalla loro fedelta’ a un sistema economico che non funzionava.
Il risultato e’ il panorama che abbiamo sotto i nostri occhi oggi: partiti populisti di destra governano in Polonia, in Ungheria e in Repubblica Ceca, e in Austria e in Italia all’interno di coalizioni. E quando conquistano il potere statale, o i privilegi parlamentari che derivano da risultati elettorali a doppia cifra, fanno cio’ che fa Trump: usano i meccanismi dello Stato democratico per legittimare incitamenti all’odio, paralizzare l’applicazione delle leggi contro i fascisti dichiarati e colpire le comunita’ di migranti con repressioni ed espulsioni.

Info:
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_05_30-manifesto-Mason-1.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_10_01-Avvenire-Mason.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_07_01-Fatto_Quotidiano-Mason-1.pdf

Societa’/Giacomini

Giacomini Gabriele, Alex Buriani – Il governo delle piattaforme. I media digitali visti dagli italiani – Giacomini Gabriele, Alex Buriani – Meltemi (2022)

La storia di Internet e delle tecnologie digitali ha vissuto finora due epoche.
Nella prima, il digitale era prevalentemente pubblico.
Il settore dell’informatica […] e’ nato in istituti di ricerca statali e nell’ambito di una fitta rete pubblico-privata, con il robusto sostegno di programmi di ricerca e appalti governativi. Si pensi al ruolo della Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di tecnologie per uso militare, nella “costruzione” di Internet.
Quest’ultima nasce dalla preoccupazione che le reti di comunicazione potessero collassare in seguito a un attacco militare: si penso’, quindi, a un sistema di comunicazioni decentralizzato, quindi meno vulnerabile. Negli anni DARPA creo’, insieme alle Poste britanniche, una rete di stazioni dislocate sia sulla costa occidentale sia su quella orientale degli Stati Uniti. Inoltre, fu sui computer del CERN di Ginevra (Organizzazione europea per la ricerca nucleare finanziata dai governi europei) che Tim Berners-Lee e Robert Cailliau implementarono il primo “http”, protocollo fondamentale per il trasferimento di ipertesti.
Infrastruttura e linguaggio di Internet nacquero, insomma, quasi interamente nel “ventre pubblico”.
Percorsi simili hanno avuto il GPS, Siri, lo schermo a cristalli liquidi, quello multitouch, il microprocessore, le batterie al litio, il micro hard disk, per fare alcuni esempi.
Sulla base di queste innovazioni e’ emersa, grossomodo negli ultimi trent’anni, la seconda epoca digitale, che vede come protagoniste Google, Apple, Amazon, Microsoft, Facebook, aziende che non a caso sono cresciute negli Stati Uniti, ovvero laddove, nella prima fase, e’ stata maggiore la spinta dello Stato (in particolare nel settore militare). Questa seconda epoca non e’ piu’ a trazione pubblica, bensi’ privata […]
L’innovazione e’ un processo nel quale il capitale privato e’ disposto a investire solo in una fase “finale”, o meglio quando sono visibili le potenzialita’ delle tecnologie in termini di ritorni finanziari.
Si spiega, in questo modo, il fatto che la gran parte delle grandi piattaforme, che ora dominano al vertice i mercati azionari, emergono dopo che lo Stato americano ha scelto di investire in determinati settori, implementando politiche industriali importanti, e basano il loro business su opportunita’ tecnologiche e di mercato associate all’intensita’ degli investimenti pubblici antecedenti.
La “capitalizzazione” privata degli investimenti pubblici nel settore digitale corrisponde, storicamente, all’ondata neoliberista.

Info:
https://www.meltemieditore.it/wp-content/uploads/roberto-manzocco-il-sole-24-ore-4-giugno-2023-italiani-preoccupati-per-il-diritto-alloblio-su-il-governo-delle-piattaforme-di-g.-giacomuni-e-a.-buriani-meltemi.pdf
https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/02/05/finalmente-un-libro-non-apocalittico-su-internet-ecco-il-governo-delle-piattaforme/6955609/
https://www.carmillaonline.com/2023/01/18/il-governo-delle-piattaforme-digitali/
https://www.pandorarivista.it/articoli/il-governo-delle-piattaforme-di-gabriele-giacomini-e-alex-buriani/

Green New Deal/Piketty

Thomas Piketty – Una breve storia dell’uguaglianza – La nave di Teseo (2021)

L’arricchimento occidentale dopo la Rivoluzione industriale non avrebbe potuto verificarsi senza la divisione mondiale del lavoro e lo sfruttamento sfrenato delle risorse naturali e umane del pianeta.
In termini generali, i paesi ricchi non esisterebbero senza i paesi poveri e senza le risorse del resto del mondo: e questo vale per le vecchie potenze occidentali come per le nuove potenze asiatiche (Giappone e Cina).
Dopo gli schiavi, il cotone, il legname e il carbone nel XVIII e nel XIX secolo, nel XX e in questo inizio di XXI secolo lo sviluppo economico ha continuato a far leva sullo sfruttamento su vasta scala delle risorse mondiali, attraverso la manodopera a buon mercato dei paesi periferici, e le riserve di petrolio e di gas accumulate nel sottosuolo terrestre nel corso di milioni di anni, la cui combustione a ritmo accelerato sta per rendere il pianeta invivibile, principalmente a scapito dei paesi piu’ poveri.

Info:
https://www.criticaletteraria.org/2021/11/thomas-piketty-una-breve-storia-dell-uguaglianza.html
https://www.doppiozero.com/materiali/thomas-piketty-la-storia-maestra-di-uguaglianza
https://www.repubblica.it/cultura/2021/11/17/news/l_anticipazione_cosi_il_clima_cambiera_la_nostra_vita-326752782/

Stato/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Nancy Fraser – Laterza (2023)

In generale, quindi, la distinzione tra espropriazione e sfruttamento e’ una funzione non solo dell’accumulazione, ma anche del dominio.
Nella societa’ capitalista sono gli organismi politici, e in particolar modo gli Stati, a offrire o rifiutare protezione.
E sono sempre gli Stati, per lo piu’, a codificare e a far rispettare le gerarchie che distinguono i cittadini dai sudditi, gli autoctoni dagli stranieri, i lavoratori dotati di diritti dai diseredati dipendenti.
Costituendo soggetti sfruttabili e individui espropriabili e distinguendo gli uni dagli altri, le pratiche statali di soggettivazione politica forniscono una precondizione indispensabile dell’«auto»-valorizzazione del capitale.
Nel perseguire questo obiettivo, gli Stati non agiscono da soli. Anche gli assetti geopolitici sono coinvolti. A consentire la soggettivazione politica a livello nazionale e’ un sistema internazionale che «riconosce» gli Stati e autorizza i controlli alle frontiere che distinguono i residenti legali dagli «stranieri illegali».
Basta pensare agli attuali conflitti che circondano i migranti e i rifugiati per capire quanto facilmente queste gerarchie di status politico, rese possibili dalla geopolitica, diventino codificate su base razziale.
Lo stesso vale per un’altra serie di gerarchie di status, radicata nella geografia imperialista del capitalismo, che divide il mondo in «centro» e «periferia».
Storicamente, il centro e’ apparso come il cuore dello sfruttamento, mentre la periferia e’ stata pensata come il luogo iconico dell’espropriazione […]
Cittadini della madrepatria contro sudditi coloniali, individui liberi contro schiavi, «europei» contro «nativi», «bianchi» contro «neri».
Anche queste gerarchie servono a distinguere le popolazioni e le regioni adatte allo sfruttamento da quelle destinate all’espropriazione.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_rep.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_lalettura.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_corsera.pdf
https://jacobinitalia.it/#facebook
https://jacobinitalia.it/il-capitalismo-cannibale/

Societa’/Mattei

Ugo Mattei – Il diritto di essere contro. Dissenso e resistenza nella societa’ del controllo – Ugo Mattei – Piemme (2022)

Chiunque fosse online e’ stato abituato a una logica completamente diversa da quella del diritto […]
[I] giuristi parlano di soft law, ma a ben vedere questa e’ la stessa logica della condizionalita’, che con il diritto nulla ha a che spartire. Prendere o lasciare!
Online tutto e’ governato dalla logica di rapporti di fatto in condizioni asimmetriche di potere, logica che viene perfettamente interiorizzata dai suoi utenti.
La logica della condizionalita’ online non si ferma qui.
Voglio utilizzare una piattaforma come Facebook o un sistema di messaggistica come WhatsApp? Voglio vedere un film su YouTube? Voglio usare un navigatore stradale Google? Voglio fare una conference call su Zoom? Devo accettare tutte le condizioni della piattaforma con un click. Non accetto? Sono escluso da quel servizio.
E’ la logica del potere padronale di fatto traslata ai padroni della piattaforma […]
Su internet ogni utente e’ come un veicolo targato. Ogni dispositivo ha una sua matricola e ogni visita di un sito fatta da quel dispositivo e’ registrata in modo indelebile.
Questa condizione, che e’ la vera struttura portante del cosiddetto capitalismo della sorveglianza, non puo’ essere in alcun modo sottovalutata […]
L’utente base, ossia il cittadino progressivamente spogliato dei diritti e ridotto a consumatore (e infine merce) dando i propri dati, non solo diviene obiettivo di sofisticate campagne di manipolazione (dette marketing) volte a condizionarne le scelte future: il consumatore online e’ anche sempre sorvegliato e monitorato. Ogni suo spostamento, sia esso la visita a una libreria virtuale in cui egli svelera’ i suoi interessi culturali, a un’agenzia di viaggi per i sogni vacanzieri, o a un sito pornografico tramite il quale le fantasie sessuali divengono commercializzabili, produce dati indelebili riferibili al “numero di targa” del suo computer o del suo cellulare.
Nel mondo online del prendere o lasciare e della sorveglianza permanente, il diritto e’ semplicemente inutile, reso obsoleto dalla tecnologia digitale.

Info:
https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__diritto-essere-contro-ugo-mattei-libro.php
https://officinebrand.it/offpost/il-diritto-di-essere-contro-ugo-mattei-a-bussoleno-presenta-il-nuovo-libro/
https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/24874-davide-miccione-il-diritto-di-non-essere-a-favore.html?highlight=WyJ1Z28iLCJtYXR0ZWkiLCJtYXR0ZWknIiwidWdvIG1hdHRlaSJd

Green New Deal/Termini

Valeria Termini – Energia. La grande trasformazione – Laterza (2020)

I valori dell’Illuminismo che accompagnarono la rivoluzione industriale in Europa furono in larga misura responsabili dello scarso rispetto della natura dell’Occidente, nei due secoli passati; le risorse naturali diventarono un mezzo da adattare ai fini della crescita della ricchezza, materie prime da sfruttare per il ciclo della produzione e del consumo, in una visione della scienza che proseguiva lo spirito faustiano di dominio dell’uomo sulla natura.
La nuova era che si apre oggi con la grande trasformazione energetica inverte questa prospettiva, apre una nuova traiettoria scientifica e una ricollocazione dell’umanita’ nel pianeta.
L’energia rinnovabile autoprodotta localmente dai consumatori in piccoli impianti si sostituisce alle grandi centrali di combustibili fossili; l’eccesso non si spreca, puo’ essere rivenduto in rete, grazie al connubio con le tecniche digitali […]
In direzione opposta alla rivoluzione industriale, questa trasformazione e’ parte del processo che frammenta le grandi concentrazioni industriali in una moltitudine di centri produttivi; la filiera industriale si delocalizza e si decompone in mille segmenti nell’era post-fordista.
L’energia elettrica e’ prodotta localmente, sui tetti delle case, sui pannelli dei capannoni industriali, nelle distese di pale eoliche.
La maggior parte delle grandi aziende di servizi di pubblica utilita’ che hanno prosperato nel monopolio della produzione nel secolo scorso ne soffre […]
Il tema della protezione del pianeta e’ passato, cosi’, dall’attenzione degli ambientalisti a quella dei capi di governo, dei ministri delle Finanze e dell’industria: implica decisioni industriali strategiche, coinvolge il mondo della finanza e della politica.
Si trasforma da problema morale a obiettivo economico-politico. Diventa dominio degli economisti

Info:
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%201.pdf
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%203.pdf
https://www.pandorarivista.it/articoli/energia-la-grande-trasformazione-di-valeria-termini/

Societa’/Schiavone

Aldo Schiavone – Sinistra! Un manifesto – Einaudi (2023)

Dobbiamo aver la pazienza di tornare indietro, almeno sino all’ultimo decennio del secolo scorso. Quando due eventi, entrambi di enorme portata, cambiarono la forma del mondo in cui eravamo fino ad allora vissuti.
Da un lato, il pieno esplodere della terza rivoluzione tecnologica nella storia umana, dopo quella agricola e quella industriale, e il connesso mutamento nella forma capitalistica che avvolge da allora il pianeta.
Dall’altro, il crollo inaspettato dell’Unione Sovietica, con la fine mondiale del comunismo […]
La connessione fra i due episodi non e’ solo temporale. Fra loro c’e’ un legame molto stretto […]
L’effetto congiunto dei due fatti, ciascuno per suo conto grandioso, e’ stato devastante per la cultura e per le politiche della sinistra: di tutte le sinistre nelle loro varie forme storiche, e nell’intero Occidente.
Ogni sconfitta subita in questi anni, dagli Stati Uniti alla Francia, alla Gran Bretagna, alla Svezia, e’ legata in modo piu’ o meno stretto a questo passaggio d’epoca.
E tanto piu’ […] e’ stato cosi’ per la sinistra italiana, che da allora ha smesso non solo di pensare, ma anche semplicemente di guardarsi intorno, a cominciare dal proprio Paese e dai suoi mutamenti […]
L’intera storia della sinistra – non solo italiana – in tutte le sue varianti si e’ sempre costruita intorno a una connessione primaria. Essa infatti si e’ collocata sin dalla sua nascita a ridosso di una specie di coincidenza di opposti – di contraddizione originaria – che aveva preso corpo nell’Europa immediatamente successiva alla Rivoluzione francese e a quella industriale, e che aveva dato una nuova forma alla politica nell’intero continente […]
Mi riferisco alla cooperazione antagonistica tra capitale e lavoro; tra borghesia delle imprese (e delle professioni, sia tecniche, sia umanistiche, piu’ o meno collegate a quel modo di produrre) e masse operaie concentrate nel sistema delle grandi fabbriche e dei loro recenti macchinari: una combinazione e insieme una polarita’ subito diventate determinanti in tutto l’Occidente […]
La voce del nuovo soggetto politico era quella di una delle due parti in causa: del lavoro materiale produttore di ricchezza, che proclamava la sua assoluta centralita’ nel mondo moderno, in lotta di fronte alla potenza storicamente schiacciante del capitale, che pretendeva invece di sottometterlo completamente alle uniche ragioni del profitto e delle merci […]
Il codice genetico della sinistra veniva a identificarsi cosi’ – e lo sarebbe stato per sempre fino a ieri – con la lotta di classe: un fenomeno, quest’ultimo, tipico della modernita’ occidentale – e soprattutto europea –, ma solo di questa.

Info:
https://www.genteeterritorio.it/una-sinistra-nuova-riflessioni-sul-libro-di-aldo-schiavone/
https://www.infinitimondi.eu/2023/03/08/tre-libri-recenti-3-sinistra-un-manifesto-di-aldo-schiavone-einaudi-2023-una-bolognina-trentanni-dopo-recensione-di-gianfranco-nappi/
https://www.huffingtonpost.it/blog/2023/02/14/news/schiavone_la_sinistra_il_passato_e_il_presente-11341021/
https://www.repubblica.it/cultura/2023/02/07/news/aldo_schiavone_politologo_nuovo_libro_sinistra_ordine_mondiale_progressisti-386900578/

 

Geen New Deal/Nespor

Stefano Nespor – La scoperta dell’ambiente. Una rivoluzione culturale – Laterza (2020)

Un rapporto pubblicato nel maggio del 2019 dal Fondo monetario internazionale indica che nel 2017 sussidi e agevolazioni concessi dai vari governi per estrazione, produzione e commercio di combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) sono ammontati all’inimmaginabile cifra di 5200 miliardi di dollari a livello globale, mezzo miliardo in piu’ rispetto a due anni prima.
A questa cifra si giunge con due tipi di agevolazioni.
La prima ammonta a (soli…) 296 miliardi di dollari e riguarda il costo della produzione e del commercio dei combustibili rispetto al loro prezzo sul mercato.
I consumatori pagano la benzina o il gas molto meno del loro costo effettivo. La differenza e’ in genere coperta, con varie modalita’, dai vari governi nazionali.
La seconda agevolazione, ben piu’ consistente, riguarda i costi che vengono esternalizzati, cioe’ non sono inclusi nel prezzo. Sono i costi sociali e ambientali dei combustibili fossili, provocati dall’inquinamento, e quelli sinora affrontati e in futuro da affrontare per contenere il cambiamento climatico.
Questi costi ammontano, sempre secondo le stime del Fondo monetario, a 4900 miliardi.
Se queste agevolazioni cessassero e i costi attualmente esternalizzati fossero posti a carico delle compagnie petrolifere, i combustibili fossili costerebbero di piu’ delle energie rinnovabili, i cui costi esternalizzati sono trascurabili, e si accelererebbe il passaggio a un’economia verde.

Info:
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858140567_NESPOR%201.pdf
https://www.letture.org/la-scoperta-dell-ambiente-una-rivoluzione-culturale-stefano-nespor