Green New Deal/Termini

Valeria Termini – Energia. La grande trasformazione – Laterza (2020)

I valori dell’Illuminismo che accompagnarono la rivoluzione industriale in Europa furono in larga misura responsabili dello scarso rispetto della natura dell’Occidente, nei due secoli passati; le risorse naturali diventarono un mezzo da adattare ai fini della crescita della ricchezza, materie prime da sfruttare per il ciclo della produzione e del consumo, in una visione della scienza che proseguiva lo spirito faustiano di dominio dell’uomo sulla natura.
La nuova era che si apre oggi con la grande trasformazione energetica inverte questa prospettiva, apre una nuova traiettoria scientifica e una ricollocazione dell’umanita’ nel pianeta.
L’energia rinnovabile autoprodotta localmente dai consumatori in piccoli impianti si sostituisce alle grandi centrali di combustibili fossili; l’eccesso non si spreca, puo’ essere rivenduto in rete, grazie al connubio con le tecniche digitali […]
In direzione opposta alla rivoluzione industriale, questa trasformazione e’ parte del processo che frammenta le grandi concentrazioni industriali in una moltitudine di centri produttivi; la filiera industriale si delocalizza e si decompone in mille segmenti nell’era post-fordista.
L’energia elettrica e’ prodotta localmente, sui tetti delle case, sui pannelli dei capannoni industriali, nelle distese di pale eoliche.
La maggior parte delle grandi aziende di servizi di pubblica utilita’ che hanno prosperato nel monopolio della produzione nel secolo scorso ne soffre […]
Il tema della protezione del pianeta e’ passato, cosi’, dall’attenzione degli ambientalisti a quella dei capi di governo, dei ministri delle Finanze e dell’industria: implica decisioni industriali strategiche, coinvolge il mondo della finanza e della politica.
Si trasforma da problema morale a obiettivo economico-politico. Diventa dominio degli economisti

Info:
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%201.pdf
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858138823_TERMINI%203.pdf
https://www.pandorarivista.it/articoli/energia-la-grande-trasformazione-di-valeria-termini/

Societa’/Schiavone

Aldo Schiavone – Sinistra! Un manifesto – Einaudi (2023)

Dobbiamo aver la pazienza di tornare indietro, almeno sino all’ultimo decennio del secolo scorso. Quando due eventi, entrambi di enorme portata, cambiarono la forma del mondo in cui eravamo fino ad allora vissuti.
Da un lato, il pieno esplodere della terza rivoluzione tecnologica nella storia umana, dopo quella agricola e quella industriale, e il connesso mutamento nella forma capitalistica che avvolge da allora il pianeta.
Dall’altro, il crollo inaspettato dell’Unione Sovietica, con la fine mondiale del comunismo […]
La connessione fra i due episodi non e’ solo temporale. Fra loro c’e’ un legame molto stretto […]
L’effetto congiunto dei due fatti, ciascuno per suo conto grandioso, e’ stato devastante per la cultura e per le politiche della sinistra: di tutte le sinistre nelle loro varie forme storiche, e nell’intero Occidente.
Ogni sconfitta subita in questi anni, dagli Stati Uniti alla Francia, alla Gran Bretagna, alla Svezia, e’ legata in modo piu’ o meno stretto a questo passaggio d’epoca.
E tanto piu’ […] e’ stato cosi’ per la sinistra italiana, che da allora ha smesso non solo di pensare, ma anche semplicemente di guardarsi intorno, a cominciare dal proprio Paese e dai suoi mutamenti […]
L’intera storia della sinistra – non solo italiana – in tutte le sue varianti si e’ sempre costruita intorno a una connessione primaria. Essa infatti si e’ collocata sin dalla sua nascita a ridosso di una specie di coincidenza di opposti – di contraddizione originaria – che aveva preso corpo nell’Europa immediatamente successiva alla Rivoluzione francese e a quella industriale, e che aveva dato una nuova forma alla politica nell’intero continente […]
Mi riferisco alla cooperazione antagonistica tra capitale e lavoro; tra borghesia delle imprese (e delle professioni, sia tecniche, sia umanistiche, piu’ o meno collegate a quel modo di produrre) e masse operaie concentrate nel sistema delle grandi fabbriche e dei loro recenti macchinari: una combinazione e insieme una polarita’ subito diventate determinanti in tutto l’Occidente […]
La voce del nuovo soggetto politico era quella di una delle due parti in causa: del lavoro materiale produttore di ricchezza, che proclamava la sua assoluta centralita’ nel mondo moderno, in lotta di fronte alla potenza storicamente schiacciante del capitale, che pretendeva invece di sottometterlo completamente alle uniche ragioni del profitto e delle merci […]
Il codice genetico della sinistra veniva a identificarsi cosi’ – e lo sarebbe stato per sempre fino a ieri – con la lotta di classe: un fenomeno, quest’ultimo, tipico della modernita’ occidentale – e soprattutto europea –, ma solo di questa.

Info:
https://www.genteeterritorio.it/una-sinistra-nuova-riflessioni-sul-libro-di-aldo-schiavone/
https://www.infinitimondi.eu/2023/03/08/tre-libri-recenti-3-sinistra-un-manifesto-di-aldo-schiavone-einaudi-2023-una-bolognina-trentanni-dopo-recensione-di-gianfranco-nappi/
https://www.huffingtonpost.it/blog/2023/02/14/news/schiavone_la_sinistra_il_passato_e_il_presente-11341021/
https://www.repubblica.it/cultura/2023/02/07/news/aldo_schiavone_politologo_nuovo_libro_sinistra_ordine_mondiale_progressisti-386900578/

 

Geen New Deal/Nespor

Stefano Nespor – La scoperta dell’ambiente. Una rivoluzione culturale – Laterza (2020)

Un rapporto pubblicato nel maggio del 2019 dal Fondo monetario internazionale indica che nel 2017 sussidi e agevolazioni concessi dai vari governi per estrazione, produzione e commercio di combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) sono ammontati all’inimmaginabile cifra di 5200 miliardi di dollari a livello globale, mezzo miliardo in piu’ rispetto a due anni prima.
A questa cifra si giunge con due tipi di agevolazioni.
La prima ammonta a (soli…) 296 miliardi di dollari e riguarda il costo della produzione e del commercio dei combustibili rispetto al loro prezzo sul mercato.
I consumatori pagano la benzina o il gas molto meno del loro costo effettivo. La differenza e’ in genere coperta, con varie modalita’, dai vari governi nazionali.
La seconda agevolazione, ben piu’ consistente, riguarda i costi che vengono esternalizzati, cioe’ non sono inclusi nel prezzo. Sono i costi sociali e ambientali dei combustibili fossili, provocati dall’inquinamento, e quelli sinora affrontati e in futuro da affrontare per contenere il cambiamento climatico.
Questi costi ammontano, sempre secondo le stime del Fondo monetario, a 4900 miliardi.
Se queste agevolazioni cessassero e i costi attualmente esternalizzati fossero posti a carico delle compagnie petrolifere, i combustibili fossili costerebbero di piu’ delle energie rinnovabili, i cui costi esternalizzati sono trascurabili, e si accelererebbe il passaggio a un’economia verde.

Info:
https://www.laterza.it/images/stories/pdf/9788858140567_NESPOR%201.pdf
https://www.letture.org/la-scoperta-dell-ambiente-una-rivoluzione-culturale-stefano-nespor

Stato/Mason

Paul Mason – Il futuro migliore. In difesa dell’essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale – il Saggiatore (2019)

Alcune domande inquietanti.
Primo: se una democrazia liberista di successo come gli Stati Uniti e’ in grado di produrre un Trump, non e’ il segnale che oggi siamo messi peggio che negli anni trenta?
Hitler e Stalin erano i prodotti di economie controllate dallo Stato e colpite dalla crisi; governavano popolazioni sottomesse e scarsamente istruite, che erano state addestrate a obbedire ai loro superiori da generazioni di lavoro in fabbrica e leva militare […]
Al contrario, l’America di inizio xxi secolo e’ una societa’ piena di gente istruita e con una tradizione democratica ininterrotta che risale fino al 1776 […]
Secondo: nel loro tentativo di offuscare la distinzione tra verita’ e menzogne, i dittatori degli anni trenta erano enormemente aiutati dal monopolio assoluto che detenevano sull’informazione, anzi, per meglio dire, sulla disinformazione: l’elite controllava la stampa e lo Stato controllava le stazioni radio. Perfino il possesso di una macchina da scrivere era soggetto a rigorosi controlli, sia nel Terzo Reich che nell’Unione Sovietica.
Oggi non esiste un simile monopolio sull’informazione: e allora come mai tantissime persone hanno abboccato alla strategia delle fake news?
Terzo: Hitler fu distrutto da Stalin. L’intero universo postbellico in cui la Arendt, Orwell, Koestler e Levi scrissero le loro analisi sul totalitarismo fu creato dalla vittoria di uno Stato totalitario su un altro.
Se oggi l’Occidente e’ minacciato da un rinnovato impulso totalitario, dov’e’ la forza esterna in grado di distruggerlo, come fecero gli eserciti alleati e sovietici nel 1944-1945? Ci siamo solo noi.

Info:
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_05_30-manifesto-Mason-1.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_10_01-Avvenire-Mason.pdf
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2019/2019_07_01-Fatto_Quotidiano-Mason-1.pdf

Societa’/Reich

Robert B. Reich – Supercapitalismo. Come cambia l’economia globale e i rischi per la democrazia – Fazi (2008)

Il reciproco corteggiamento tra il supercapitalismo e i nostri istinti piu’ bassi potrebbe essere alla base anche dell’ondata di obesita’ che affligge le nostre societa’.
Gli americani e molte altre popolazioni in giro per il mondo hanno oggi facile accesso a una valanga senza precedenti di prodotti ipercalorici e di cibo spazzatura.
La forte concorrenza tra le aziende di fast food ha liberato un torrente di cereali zuccherati, grassi spuntini, porzioni enormi di carni fritte, bevande super-zuccherate e un orrendo pane fatto di carboidrati raffinati […]
Il numero di calorie che assumiamo e’ passato da una media di 3.300 al giorno nel 1970 a 3.800 alla fine degli anni Novanta: il doppio della quantita’ richiesta per soddisfare il fabbisogno energetico di gran parte delle donne adulte, e un terzo in piu’ del fabbisogno della maggior parte degli uomini, e molto piu’ di quanto abbiano bisogno i bambini e gli anziani.

Info:
https://www.lastampa.it/economia/2008/07/05/news/il-supercapitalismo-1.37093927/
https://www.astrid-online.it/static/upload/protected/Reic/Reich_Gaggi_Corriere_22_6_08.pdf
https://espresso.repubblica.it/affari/2008/05/28/news/fra-supercapitalisti-e-nuovi-poveri-1.8591/
https://www.ilsecoloxix.it/mondo/2008/08/21/news/cosi-il-supercapitalismo-sta-uccidendo-la-democrazia-1.33385408

Green New Deal/Fraser

Nancy Fraser – Capitalismo cannibale. Come il sistema sta divorando la democrazia, il nostro senso di comunita’ e il pianeta – Laterza (2023)

Per definizione, le societa’ capitaliste demandano al capitale, o meglio a coloro che si dedicano alla sua accumulazione, il compito di organizzare la produzione.
Questo sistema autorizza la classe dei capitalisti a estrarre materie prime, a generare energia, a determinare l’uso del suolo, a progettare sistemi alimentari, a esplorare la biodiversita’ in cerca di nuovi medicinali e a smaltire i rifiuti, di fatto concedendo loro la parte del leone nel controllo su aria e acqua, suolo e minerali, flora e fauna, foreste e oceani, atmosfera e clima, vale a dire su tutte le condizioni di base della vita sulla Terra.
Le societa’ capitaliste conferiscono cosi’ il potere di gestire le nostre relazioni con la natura a una classe fortemente motivata a distruggerla.
Certo, a volte i governi intervengono a posteriori per mitigare i danni, ma in modo reattivo e senza mettere in questione le prerogative dei proprietari.
Sempre un passo indietro rispetto a chi emette gas serra, le norme ambientali vengono facilmente aggirate dagli espedienti messi in atto dalle aziende.
Lasciando intatte le condizioni strutturali che autorizzano le imprese private a organizzare la produzione, queste regolamentazioni non alterano il fatto fondamentale: il sistema conferisce ai capitalisti il movente, i mezzi e l’opportunita’ per sbranare il pianeta.
Sono loro, e non gli esseri umani in generale, ad averci regalato il riscaldamento globale. E non per caso o per semplice avidita’. Piuttosto, la dinamica che ha diretto le loro azioni e che ha portato a questo risultato e’ insita nella struttura stessa della societa’ capitalista.
Da qualunque punto di vista si osservi la questione, la conclusione a cui si arriva e’ sempre la stessa: le societa’ organizzate in modo capitalistico hanno nel proprio Dna una contraddizione ecologica che le predispone a scatenare «catastrofi naturali».
Tali disastri, nient’affatto accidentali, si verificano periodicamente nel corso della loro storia. Pertanto, queste societa’ presentano una tendenza intrinseca alla crisi ecologica.

Info:
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_rep.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_lalettura.pdf
https://www.laterza.it/wp-content/uploads/recensioni/fraser_corsera.pdf
https://jacobinitalia.it/il-capitalismo-cannibale/

Green New Deal/Hickel

Jason Hickel – The divide. Guida per risolvere la disuguaglianza globale – il Saggiatore (2018)

Il suolo e’ il secondo grande serbatoio di carbonio del pianeta, subito dopo gli oceani.
Contiene quattro volte piu’ carbonio di tutte le piante e gli alberi del mondo. Ma attivita’ umane come la deforestazione e l’agricoltura industriale (con le arature intensive, la monocoltura e l’uso massiccio di fertilizzanti chimici e pesticidi) lo stanno degradando a ritmi vertiginosi, distruggendo i materiali organici che contiene.
Il 40 per cento dei terreni agricoli e’ attualmente classificato come «degradato» […] E degradandosi, il suolo perde la capacita’ di trattenere carbonio, rilasciando nell’atmosfera quantita’ enormi di anidride carbonica.
Per fortuna, una soluzione sta emergendo.
Scienziati e agricoltori, in tutto il mondo, stanno sottolineando che possiamo rigenerare i terreni degradati passando da coltivazioni industriali intensive a metodi piu’ ecologici: non solo fertilizzanti organici, ma anche semina senza aratura, compostaggio e rotazione delle colture. E qui viene la parte brillante: quando il suolo si ristabilisce, non solo riacquista la capacita’ di trattenere anidride carbonica, ma comincia a eliminare attivamente anidride carbonica dall’atmosfera […]
In altre parole, l’agricoltura rigenerativa rappresenta forse la nostra chance migliore per raffreddare realmente il pianeta […]
Naturalmente l’agricoltura rigenerativa non offre una soluzione permanente alla crisi climatica, perche’ i terreni possono trattenere solo una certa quantita’ di carbonio.
Dovremmo comunque liberarci dei combustibili fossili piu’ in fretta che possiamo, e soprattutto sbarazzarci della nostra ossessione per una crescita esponenziale senza fine, ridimensionando la nostra economia materiale per riportarla in sintonia con i cicli ecologici.

Info:
https://www.ibs.it/the-divide-guida-per-risolvere-libro-jason-hickel/e/9788842824961/recensioni
https://www.culturamente.it/libri/politica-economica-jason-hickel/
https://www.ilsaggiatore.com/libro/the-divide/

Societa’/Reich

Robert B. Reich – Supercapitalismo. Come cambia l’economia globale e i rischi per la democrazia – Robert B. Reich – Fazi (2008)

E’ vero che a volte le preoccupazioni dei cittadini vengono messe al centro dell’agenda politica, specialmente quando i media riportano, per esempio, la toccante storia della delocalizzazione di un gran numero di posti di lavoro in Asia, o di una devastante fuoriuscita di petrolio da un oleodotto in Alaska.
Ma il potere che hanno queste storie di generare un cambiamento politico e’ limitato.
Gli elettori hanno un tempo d’attenzione alquanto limitato.
Per continuare ad attrarre i lettori e gli spettatori, i redattori e i produttori passano rapidamente al piu’ recente “scandalo della settimana”.
Gli attivisti di solito non hanno le risorse per catalizzare quell’indignazione momentanea e trasformarla in azione politica.
I grandi partiti sono troppo dipendenti dai finanziamenti delle corporation per rischiare di offendere Wall Street o un numero troppo grande di aziende.
A ogni modo, anche se lo sdegno populista permane, raramente genera una reazione nei circoli politici. Di solito viene facilmente reindirizzato contro le elite aziendali e “liberal” del paese.
Questo genere di rabbia si presta bene ai comizi di piazza, ma non e’ in grado di sostenere un movimento politico. Come conseguenza, abbiamo assistito a un progressivo calo di attenzione da parte della politica nei confronti delle questioni di giustizia o di equita’ sociale, nonostante un contemporaneo aumento delle disuguaglianze.

Info:
https://www.lastampa.it/economia/2008/07/05/news/il-supercapitalismo-1.37093927/
https://www.astrid-online.it/static/upload/protected/Reic/Reich_Gaggi_Corriere_22_6_08.pdf
https://espresso.repubblica.it/affari/2008/05/28/news/fra-supercapitalisti-e-nuovi-poveri-1.8591/
https://www.ilsecoloxix.it/mondo/2008/08/21/news/cosi-il-supercapitalismo-sta-uccidendo-la-democrazia-1.33385408

Green New Deal/Formenti

Carlo Formenti- Il socialismo è morto, viva il socialismo! Dalla disfatta della sinistra al momento populista – Meltemi (2019)

Un libro di Marco D’Eramo snocciola dati impressionanti sulle dimensioni raggiunte dall’industria turistica contemporanea: 277 milioni di posti di lavoro, pari al 9% del totale mondiale; 9,4% del Pil europeo (15,5 in Spagna e 10,2 in Italia, Paesi in cui pesa, rispettivamente, il 15,5% e l’11,6% dell’occupazione).
Dopodiche’ spiega che e’ sbagliato considerare come “postindustriale”, “postmoderna”, “immateriale” un’attivita’ che e’ invece caratterizzata da una materialita’ fatta di acciaio, automobili, aerei e navi, cioe’ da una “pesantezza” decisamente moderna che causa enormi devastazioni ambientali e ne fa una delle industrie piu’ inquinanti attraverso l’impatto dei trasporti e l’introduzione di rifiuti nell’ecosistema.
Ne’ si tratta solo di degrado ambientale, ma anche e soprattutto di degrado culturale: le citta’ europee (si pensi a Venezia, Roma e Firenze in Italia) si trasformano in altrettanti Luna Park per turisti americani e giapponesi (cui si aggiungono sempre piu’ russi e cinesi) in cui i cittadini “recitano” se stessi, mettendo in scena culture e tradizioni private delle loro radici storiche, per cui i fornitori di servizi divengono parte integrante del prodotto consumato.

Info:
https://www.mangialibri.com/il-socialismo-e-morto
https://www.fondazionecriticasociale.org/2019/03/18/a-proposito-di-carlo-formenti-il-socialismo-e-morto-viva-il-socialismo/
https://tempofertile.blogspot.com/2019/08/carlo-formenti-il-socialismo-e-morto.html

Societa’/Chang

Ha-Joon Chang – Economia commestibile. Comprendere la teoria economica attraverso il cibo – il Saggiatore (2023)

Il dibattito sulla disuguaglianza e’ stato condotto per troppo tempo in maniera errata, perche’ si e’ pensato soltanto ai risultati e alle opportunita’ trascurando i bisogni e le capacita’.
La sinistra ha pensato che l’uguaglianza dei risultati per tutti fosse la cosa giusta da perseguire, ignorando che ogni individuo ha esigenze diverse.
La destra ha ritenuto che bastasse la parita’ di opportunita’, senza rendersi conto che una competizione veramente equa richiede una certa uguaglianza di capacita’ tra gli individui, che non puo’ essere garantita senza un considerevole grado di uguaglianza dei risultati nella generazione dei genitori, ottenuta attraverso la redistribuzione del reddito, la garanzia di accesso a servizi di base di qualita’ e la regolamentazione dei mercati […]
Nello sport, prendiamo molto sul serio le differenze di capacita’ dei potenziali concorrenti e facciamo di tutto per creare gare veramente eque.
Non soltanto ci sono le Paralimpiadi, ma anche le divisioni di genere, le fasce d’eta’ e le classi di peso.
Soprattutto negli sport con classi di peso, come il pugilato, la lotta, il taekwondo e il sollevamento pesi, la visione di cio’ che e’ una gara equa puo’ essere estremamente rigida.

Info:
https://www.criticaletteraria.org/2023/02/economia-commestibile-ha-joon-chang.html
https://saggiatore.s3.eu-south-1.amazonaws.com/media/rassegne/2023/2023-02-A/2023_02_04-Tuttolibri-Chang-1.pdf
https://ilfattoalimentare.it/economia-commestibile-dalla-storia-dellalimentazione-per-spiegare-leconomia.html