Stato/Undiemi

Lidia Undiemi – La lotta di classe nel XXI secolo. La nuova offensiva del capitale contro i lavoratori: il quadro mondiale del conflitto e la possibile reazione democratica – Ponte alle Grazie (2021)

Almeno sino a quando resteranno vigenti le costituzioni nazionali, il capitalismo neoliberista avra’ bisogno dello Stato sociale per sopravvivere: perche’ qualcosa va pur distribuito alle masse, dopo averle private dei diritti e aver ridotto le loro retribuzioni ai minimi termini.
L’unica strada percorribile per non mettere in discussione lo status quo in conseguenza di pesanti proteste e’ quella di compensare le perdite subite nel privato con minime elargizioni pubbliche.
La sostituzione dei diritti in capo ai singoli con i sussidi statali mette, sempre entro certi limiti, d’accordo i capitalisti e i partiti della «pace sociale».
Lo Stato sociale di un modello socialista non e’ lo stesso Stato sociale di un modello neoliberista.
Una cosa e’ costruire e mantenere uno Stato sociale che redistribuisce prevalentemente in favore dei piu’ deboli, in un contesto di generale benessere della collettivita’. Altra cosa e’ uno Stato sociale che deve tenere a bada il malcontento di una societa’ in cui prevale il malessere a causa della distruzione dei diritti e conseguentemente dell’aumento della poverta’ e della disuguaglianza.

Info:
https://www.lidiaundiemi.it/libri/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.sinistrainrete.info/politica/23735-lidia-undiemi-reagire-e-non-aspettare-il-manifesto-della-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo.html
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lidia_undiemi__reagire_e_non_aspettare_il_manifesto_della_lotta_di_classe_nel_xxi_secolo/39130_47187/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/05/undiemi-la-pace-sociale-e-una-trappola-per-i-lavoratori-serve-una-ripresa-della-conflittualita-dal-governo-mi-attendo-nuova-riforma-lavoro/6120731/

Societa’/Zakaria

Fareed Zakaria – Il mercato non basta. Dieci lezioni per il mondo dopo la pandemia – Feltrinelli (2021)

Il Covid-19 e’ anche una divisione di classe.
Nel 2019, l’Ufficio delle statistiche sul lavoro ha diffuso un rapporto che quantificava la flessibilita’ lavorativa degli americani.
Tra i cittadini con laurea triennale o titolo di studio superiore, quasi la meta’ riferiva di lavorare da casa almeno ogni tanto. Tra chi aveva solo il diploma liceale, meno del 10 per cento aveva mai lavorato da casa, per scendere al 3 tra chi non aveva finito le superiori.
Allora non sorprende che, quando s’e’ abbattuto il Covid-19 e sono partiti i lockdown, sono stati quelli che non potevano lavorare da casa i piu’ danneggiati. Soltanto il 13 per cento dei membri delle famiglie che guadagnavano piu’ di 100.000 dollari e’ stato licenziato o messo in aspettativa, rispetto al 39 per cento di quelle con meno di 40.000 dollari di reddito.
Nel mondo, con la ripresa dell’economia, chi ha la laurea o una preparazione avanzata se la cavera’ probabilmente meglio di chi non le ha, e le grandi imprese andranno meglio di quelle a conduzione familiare.
Il divario tra le elite con un titolo di studio e gli altri si ampliera’.

Info:
https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/il-mercato-non-basta/
https://www.sivempveneto.it/la-lezione-della-pandemia-esce-anche-in-italia-lultimo-libro-di-fareed-zakaria-esperto-di-geopolitica-e-analista-della-cnn-ecco-perche-il-mercato-non-basta-a-risollevarci/
https://www.libreriavolare.it/recensioni-libri/saggistica/quello-che-ci-unisce-e-il-mercato-non-basta/
https://www.repubblica.it/cultura/2021/05/26/news/l_intervista_la_lezione_della_pandemia-302900481/

Stato/Patel

Raj Patel, Jason W. Moore – Una storia del mondo a buon mercato. Guida radicale agli inganni del capitalismo – Feltrinelli (2018)

Non dimenticate che dopo avere prodotto una merce e averla venduta, idealmente i capitalisti ottengono un profitto.
Le richieste permanenti di creazione di profitto esigono che i profitti generino ricavi profittevoli, e questo fa nascere un problema perche’ la quantita’ di capitale tende a crescere piu’ rapidamente delle occasioni di investirlo in modo vantaggioso.
E’ per questo motivo che ricompaiono di continuo in tutta la storia del mondo moderno le bolle finanziarie, episodi in cui immani somme di capitale affluiscono in uno specifico settore economico, come i mutui ipotecari immobiliari prima della crisi del 2008.
Gli imperi aiutano a risolvere questo problema. Nel lungo termine gli imperi aprono nuove frontiere. Nel breve, appena i profitti rallentano scatenano una guerra, e prendono soldi in prestito per combatterla.
Le banche sono ben liete di prestare soldi perche’ le altre occasioni di profitto sono relativamente ridotte e gli stati sono classicamente clienti a basso rischio creditizio. Hanno anche degli eserciti pronti ad andare al fronte, a spese dello stato, per difendere una valuta sicura e forte.
I rapporti tra i banchieri e i governi portano nel breve termine al reinvestimento, nel medio alla concentrazione della ricchezza e dei ricavi nel settore finanziario, e nel lungo termine all’ascesa e caduta del potere commerciale concentrato in una data citta’, stato o regime internazionale.

Info:

https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/una-storia-del-mondo-a-buon-mercato/
https://www.perunaltracitta.org/2019/04/15/una-storia-del-mondo-a-buon-mercato/?print=pdf
https://www.unilibro.it/libro/patel-raj-moore-jason-w-/storia-mondo-buon-mercato-guida-radicale-inganni-capitalismo/9788807173417

Societa’/Khanna

Parag Khanna – Il movimento del mondo. Le forze che ci stanno sradicando e plasmeranno il destino dell’umanita’ – Fazi (2021)

Fra il declino demografico e le sfide dell’inclusione, queste ultime sono certamente da preferire.
L’immigrazione, stiamone certi, continuera’; la sola domanda da porsi e’ se l’integrazione culturale potra’ avere successo […]
Aumentare le persone corrisponde ad aumentare il potere.
Oggi come oggi la popolazione dell’Asia e’ cinque volte piu’ numerosa di quelle degli Stati Uniti e della UE assieme, e le potenze asiatiche controllano anche le tecnologie piu’ innovative.
Le societa’ occidentali non potranno dunque che continuare a veder scemare il proprio vantaggio economico rispetto all’Asia, a meno che non riacquistino popolazione – e la cosa piu’ probabile e’ che vi riescano proprio grazie agli asiatici […]
L’India ha gia’ il maggior numero di emigrati che vivono all’estero conservando la cittadinanza del paese d’origine (oltre 17 milioni), ben piu’ del Messico (sotto i 12 milioni) e della Cina (sotto gli 11) […]
La guerra per i talenti nei settori della medicina, della tecnologia e in altri ancora ha attirato milioni di famiglie del subcontinente indiano in Gran Bretagna e in Nordamerica, dove la conoscenza dell’inglese ha garantito loro un notevole vantaggio nel processo di integrazione rispetto a migranti di altre nazionalita’ […]
Attualmente ben 3,1 milioni di lavoratori stranieri ad alta qualificazione presenti nei paesi OCSE sono nati in India, un numero piu’ alto dei corrispettivi lavoratori cinesi, che si fermano a 2,2 milioni.
E, a causa del crollo economico che sta per seguire il Covid-19 e i sinistri tassi d’inquinamento del paese, gli indiani sono piu’ motivati che mai a lasciare la patria

Info:
https://lepenneirriverenti.altervista.org/il-movimento-del-mondo-le-forze-che-ci-stanno-sradicando-e-plasmeranno-il-destino-dellumanita/
https://librieparole.it/recensioni/4791/il-movimento-del-mondo-parag-khanna/
https://www.mangialibri.com/il-movimento-del-mondo
https://www.shipmag.it/invito-alla-lettura-il-movimento-del-mondo-di-parag-khanna/

 

Green New Deal/Boitani

Andrea Boitani – L’illusione liberista. Critica dell’ideologia di mercato – Laterza (2021)

Per la grande maggioranza degli scienziati seri il riscaldamento globale e la sua origine antropica sono fuori discussione da moltissimi anni.
Perche’, viene allora da domandarsi, le posizioni variamente negazioniste, per quanto minoritarie, hanno avuto e ancora hanno spazio?
La risposta va cercata nella solita convergenza tra i consistenti interessi dell’industria (sia quella produttrice che quella consumatrice di energia prodotta bruciando carburanti di origine fossile) e la destra politica americana ed europea.
Fino a un certo punto anche la sinistra tradizionale ha in fondo avuto il retropensiero che la stabilita’ del clima e l’aria pulita, dopotutto, siano un “lusso” e che le vere priorita’ sono la difesa del welfare, dell’occupazione e dei diritti dei lavoratori.
Alcuni ancora non capiscono che le questioni ambientali, invece, sono parte di un nuovo e piu’ equilibrato rapporto dell’umanita’ con la natura e tra l’umanita’ di oggi e quella di domani, con importanti implicazioni in termini di eguaglianza dei diritti e delle opportunita’.

Info:
https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/21400-andrea-boitani-l-illusione-liberista.html
https://www.lavoce.info/archives/91181/l-illusione-liberista/
https://www.eticaeconomia.it/lillusione-liberista/

Stato/Undiemi

Lidia Undiemi – La lotta di classe nel XXI secolo. La nuova offensiva del capitale contro i lavoratori: il quadro mondiale del conflitto e la possibile reazione democratica – Ponte alle Grazie (2021)

Con molta probabilita’ il tramonto del neoliberismo trascinera’ con se’ l’uso strumentale della scienza – o piu’ concretamente delle cariche universitarie – per far accettare agli elettori scelte impopolari, spesso difficilmente e volontariamente incomprensibili per via degli astrusi tecnicismi utilizzati per proporle alle masse.
Come tutte le ideologie delle classi dominanti, anche quella neoliberista si nutre del culto dell’uomo superiore: l’intellettuale, il professore, lo scienziato.
La scienza come mezzo giustificativo dell’esercizio del potere politico in una data direzione ha trovato una sua precisa collocazione nei cosiddetti «governi tecnici», ossia governi i cui ministri vengono scelti in base alle competenze professionali – in genere, appunto, docenti universitari – e non appartengono esplicitamente ad alcuno schieramento politico.
Nessun partito e’ dunque responsabile dell’operato del governo tecnico, pur essendo questo legittimato dalla maggioranza. Ecco perche’ il governo tecnico e’ congeniale alle larghe intese […]
Cio’ che invero passa per la mente dell’elettorato dinanzi all’uso sbandierato di tecnici e’ la necessita’ di sopperire all’incapacita’ della classe politica di governare in momenti difficili.
Questo e’ il pensiero sincero, ma inconfessabile, compiuto da chi vota per digerire il fatto di essere guidati da personalita’ che magari sino al giorno prima della nomina erano perfetti sconosciuti

Info:
https://www.lidiaundiemi.it/libri/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.lacittafutura.it/recensioni/la-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo
https://www.sinistrainrete.info/politica/23735-lidia-undiemi-reagire-e-non-aspettare-il-manifesto-della-lotta-di-classe-nel-xxi-secolo.html
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-lidia_undiemi__reagire_e_non_aspettare_il_manifesto_della_lotta_di_classe_nel_xxi_secolo/39130_47187/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/05/undiemi-la-pace-sociale-e-una-trappola-per-i-lavoratori-serve-una-ripresa-della-conflittualita-dal-governo-mi-attendo-nuova-riforma-lavoro/6120731/

Societa’/Khanna

Parag Khanna – Il movimento del mondo. Le forze che ci stanno sradicando e plasmeranno il destino dell’umanita’ – Fazi (2021)

I maggiori flussi di persone nel mondo si svolgono all’interno di queste regioni organiche.
Il maggiore bacino migratorio, con i suoi 25 milioni di persone, e’ rappresentato dalla regione corrispondente all’ex Unione Sovietica che si estende sull’Europa orientale e l’Asia centrale, seguita dalla circolazione di latinos nell’America centrale e settentrionale (20 milioni) e di africani subsahariani all’interno dell’Africa (15 milioni), di quella di migranti dall’Asia meridionale ai paesi del Golfo Persico (15 milioni), di cittadini della UE all’interno della UE stessa (12 milioni), di arabi e nordafricani nella regione del Medio Oriente e del Maghreb (10 milioni), di europei dall’Est all’Ovest del continente (10 milioni), di migranti del Sudest asiatico nel gruppo di paesi dell’ASEAN (Association of Southeast Asian Nations) (poco meno di 10 milioni) e infine dei meno di 10 milioni di arabi e nordafricani che si sono trasferiti in Europa.
Questo ci suggerisce anche che la divisione binaria dell’umanità in “Nord” (Nordamerica ed Eurasia) e “Sud” (Africa e America meridionale) e’ ancora valida.

Info:
https://lepenneirriverenti.altervista.org/il-movimento-del-mondo-le-forze-che-ci-stanno-sradicando-e-plasmeranno-il-destino-dellumanita/
https://librieparole.it/recensioni/4791/il-movimento-del-mondo-parag-khanna/
https://www.mangialibri.com/il-movimento-del-mondo
https://www.shipmag.it/invito-alla-lettura-il-movimento-del-mondo-di-parag-khanna/

Societa’/Shafik

Minouche Shafik – Quello che ci unisce – Mondadori (2021)

Le obiezioni a un’imposta sulle emissioni di CO2 sono che va ad appesantire l’onere fiscale e che potrebbe ripercuotersi negativamente sulle persone povere.
I gilets jaunes hanno paralizzato la Francia per protestare contro l’introduzione di imposte piu’ elevate sul carburante diesel. Non erano infuriati per le misure volte a contrastare i cambiamenti climatici, ma per chi avrebbe pagato i costi dell’adeguamento a un futuro a basse emissioni.
Tuttavia e’ possibile istituire un’imposta sulle emissioni di CO2 che non appesantisca l’onere fiscale e non vada a scapito dei poveri.
Come funzionerebbe un regime di questo tipo?
Innanzitutto, l’aliquota sarebbe fissata a un livello basso e poi aumentata gradualmente in modo da consentire a tutti di adeguarsi. In secondo luogo, il gettito di tale imposta sarebbe restituito ai cittadini, in denaro contante oppure riducendo altre imposte. Se fosse restituito il 100 per cento del gettito, l’imposta lascerebbe le entrate dello Stato invariate, ma avrebbe comunque un grosso impatto in termini di riduzione delle emissioni; se fosse restituito meno del 100 per cento, l’imposta genererebbe introiti per lo Stato […]
Per i paesi che hanno bisogno di incrementare le entrate pubbliche e che, quindi, sceglierebbero di non rimborsare l’intero gettito, l’imposta potrebbe generare considerevoli risorse da destinare al finanziamento del contratto sociale. Per esempio, secondo una stima, un’imposta sulla CO2 di 115 dollari a tonnellata negli Stati Uniti genererebbe un gettito considerevole, pari al 3 per cento del reddito nazionale.

Info:
https://www.avvenire.it/economiacivile/pagine/shafik-diseguaglianze-e-parita-di-genere
https://www.libreriavolare.it/recensioni-libri/saggistica/quello-che-ci-unisce-e-il-mercato-non-basta/

Green New Deal/Danovaro

Roberto Danovaro, Mauro Gallegati – Condominio Terra. Natura, economia, societa’ come se futuro e benessere contassero davvero – Giunti (2019)

La quantita’ di plastiche galleggianti in mare continua ad aumentare e sta formando degli agglomerati di microparticelle sia nel Mediterraneo sia nel Pacifico, dove assume dimensioni di un nuovo continente: un continente di plastica, i cui effetti, come sintetizzato dall’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente), appaiono devastanti per la vita marina, con conseguenze deleterie sulla alimentazione e sulla salute degli organismi marini.
Quasi tutti gli organismi studiati finora (gamberetti, cozze, triglie, e l’elenco cresce ogni giorno) accumulano microplastiche nel loro corpo. Dato che questi organismi entrano nei nostri piatti, l’inquinamento da plastica potrebbe avere effetti negativi anche sull’uomo […]
Uomo non puo’ rinunciare alla qualita’ dell’aria che respira, dell’acqua che beve e non puo’ rinunciare a un cibo sano e incontaminato. In altri termini, la qualita’ della vita dell’uomo dipende in modo determinante dal capitale naturale […]
E’ il capitale naturale che ci assicura il rifornimento degli elementi essenziali per la vita e la sopravvivenza della specie umana, elementi che sono sempre stati considerati scontati, ma che, come abbiamo incominciato a capire a nostre spese, in realta’ non lo sono piu’. Sono infatti equilibri sottili e spesso invisibili che ci permettono di fruire di molti beni e servizi della natura

Info:
https://sbilanciamoci.info/condominio-terra/

 

Societa’/Piketty

Thomas Piketty – Una breve storia dell’uguaglianza – La nave di Teseo (2021)

Vedremo come la marcia verso l’uguaglianza abbia beneficiato, dalla fine del XVIII secolo, dello sviluppo di un certo numero di dispositivi istituzionali specifici, da studiare in quanto tali: l’uguaglianza giuridica; il suffragio universale e la democrazia parlamentare; l’istruzione gratuita e obbligatoria; l’assicurazione sanitaria universale; l’imposta progressiva sul reddito, sull’eredita’ e sulla proprieta’; la cogestione e il diritto sindacale; la liberta’ di stampa; il diritto internazionale; e via di seguito.
Tuttavia, ciascuno di questi dispositivi, lungi dall’aver raggiunto una forma compiuta e consensuale, e’ a suo modo fungibile con forme di compromesso precario, instabile, provvisorio, in perpetua ridefinizione, frutto di conflitti sociali e di mobilitazioni specifiche, di svolte lasciate a meta’ e di momenti storici particolari.
Ciascun dispositivo soffre di molteplici insufficienze e deve essere ripensato in continuazione, completato, rimpiazzato da altri.
L’uguaglianza giuridica esiste oggi un po’ ovunque, ma si tratta di un’uguaglianza giuridica solo formale, che non impedisce l’esistenza di discriminazioni profonde, a seconda delle origini o del genere; la democrazia rappresentativa non e’ che una delle forme imperfette della partecipazione politica; le disuguaglianze nell’accesso all’istruzione e alla salute restano abissali; l’imposta progressiva e la redistribuzione sono da ripensare interamente, sia su scala nazionale sia su scala internazionale; la divisione del potere nelle aziende e’ solo ai primi passi; la concentrazione della quasi totalita’ dei media nelle mani di pochi oligarchi puo’ essere difficilmente considerata la forma piu’ compiuta della liberta’ di stampa; il sistema giuridico internazionale, fondato sulla circolazione incontrollata dei capitali, priva di un obiettivo sociale o climatico, si traduce il piu’ delle volte in un neocolonialismo a beneficio dei piu’ ricchi ecc.

Info:
https://www.criticaletteraria.org/2021/11/thomas-piketty-una-breve-storia-dell-uguaglianza.html
https://www.doppiozero.com/materiali/thomas-piketty-la-storia-maestra-di-uguaglianza
https://www.repubblica.it/cultura/2021/11/17/news/l_anticipazione_cosi_il_clima_cambiera_la_nostra_vita-326752782/